we will rock you

We will rock you: una favola rock

Teatro Brancaccio

27 febbraio 2019. Prima

Killer Queen_5 - Copia

 

Arriva a Roma, al Teatro Brancaccio, per una sola settimana già quasi tutta esaurita, We Will Rock You, lo spettacolo con i più grandi successi dei Queen e tra i musical più rappresentati al mondo.

Il musical fu già presentato in Italia nel 2009 con un cast personalmente scelto dai Queen e riscosse un grandissimo successo. Ora torna in una nuovissima produzione concepita appositamente per il nostro Paese da Claudio Trotta per Barley Arts.

Pur mantenendo la storia, i personaggi e le musiche originali eseguite dal vivo, si tratta di un nuovo allestimento, rinnovato sotto ogni aspetto: dalla regia, affidata a Lawrence Olivier Award Tim Luscombe, alla scenografia concepita da Colin Mayes, fino alle coreografie curate da Gail Richardson. La direzione artistica è affidata a Valentina Ferrari, confermata nel suo ruolo storico di Killer Queen, mentre la direzione musicale è di Riccardo Di PaolaCristina Trotta il produttore esecutivo.

Il cast vede importanti conferme e grandissime novità: oltre alla già citata Valentina Ferrari, confermata nel ruolo di Killer Queen, ritroviamo Salvo Vinci nei panni di Galileo (nel 2009 si alternava nel ruolo con Gianluca Merolli); Paolo Barillari, che nel 2009 era Brit, ora veste i panni del Comandante Khashoggi; Massimiliano Colonna è sempre Pop e Loredana Fadda è ancora una volta Oz.

Nuovi ingressi di questa edizione sono Alessandra Ferrari nei panni di Scaramouche e Claudio Zanelli in quelli di Brit. Anche l’ensemble è completamente nuovo così come la band diretta da Riccardo Di Paolo.

Il musical è ambientato in un futuro distopico, circa trecento anni più avanti di noi: la Terra è stata rinominata Pianeta Mall ed è controllata dalla Globalsoft, una potentissima corporation che ha abolito la musica su tutto il pianeta e annientato le menti dei giovani incentivando l’uso dei Social coi quali riescono a tenere il controllo delle loro menti, cancellando ogni spirito di iniziativa e appiattendoli a dei semi automi che vestono allo stesso modo e pensano le stesse cose.

Eppure c’è un giovane, che si fa chiamare Galileo Figaro, che è diverso agli altri: sente e sogna parole strane, senza capirne il significato. Si tratta di vecchie canzoni bandite dal pianeta. Oltre a lui, c’è un’altra ragazza che si ribella alla globalizzazione, venendo derisa da tutte le sue coetanee. Il suo nome sarà Scaramouche. I due ragazzi verranno perseguitati dalle guardie della Golbalsoft perché pericolosi per la stabilità del controllo sulle menti.

Killer Queen, infatti, a capo della Globalsoft, è a conoscenza di una profezia: esistono ancora alcuni strumenti musicali nascosti da qualche parte nel living rock e questi saranno indicati da una stella ad un prescelto.

La storia racconta della persecuzione da parte della Globalsoft di Galileo e Scaramouche e di tutti i Bohemians, i ribelli che, a conoscenza della profezia e capitanati da Brit e Oz, cercano testimonianze della musica del passato per tentare di riportarla in vita. Dopo una serie di fughe e scontri, sarà decisivo per Galileo e Scaramouche l’incontro con Pop, un bibliotecario che si prende cura dei Bohemians lobotomizzati e custodisce preziosi indizi per trovare il living rock.

Sebbene il libretto originale sia abbastanza debole, se ne apprezza la riattualizzazione con riferimenti alla contemporaneità e l’inserimento delle canzoni nel tessuto narrativo. Numerose le citazioni musicali, televisive e cinematografiche e gli spunti di riflessione sul nostro mondo contemporaneo (il dominio dei Social Media, la lotta per affermare la propria originalità di fronte all’omologazione dilagante, il problema del secondary ticketing…)

A seconda del paese in cui viene rappresentato lo spettacolo, i Bohemians cambiano nome dandosi quelli di famosi cantanti: se nel 2009 avevamo Raffaella Carrà, Toto Cutugno, Riccardo Cocciante, Vasco Rossi e Zucchero, nella nuova versione ritroviamo nomi come Loredana Bertè e Gianna Nannini, senza distinzione tra uomini e donne nell’attribuzione del nome femminile.

We Will Rock You è uno spettacolo trascinante ed energico per la potenza del suo rock e dei suoi interpreti: in scena ventiquattro tra i maggiori successi dei Queen suonati al vivo da una strepitosa band e cantati da artisti dalle voci eccezionali.

Lo spettacolo, prodotto da Ben Elton in collaborazione con Roger Taylor e Brian May, è un concerto live dalla grandissima potenza musicale, con un pregevole disegno audio che avvolge il pubblico globalmente.

Poi ci sono loro, i protagonisti: vocalità eccellenti per un concerto rock strepitoso.

Valentina Ferrari è una fuoriclasse: il suo talento è indiscutibile, la sua voce potente e tagliente quando necessario; l’interpretazione è perfettamente aderente ad un personaggio sopra le righe, una social media addicted che diventa la padrona assoluta di tutti i Social, a cui Valentina dà tutta se stessa, non solo nella parte cantata, assolutamente inattaccabile, ma anche prestando la sua spiccata ironia e le sfumature della voce che le appartengono non solo come artista, ma anche come donna (Valentina è anche una grandissima storyteller coinvolgente e sempre divertente in maniera travolgente). Il personaggio, infine, gode della sua fisicità procace e questo non è certo un male.

E’ stato bellissimo ritrovare Salvo Vinci nei panni di Galileo: il tempo è passato e Salvo è decisamente maturato. Soprattutto ha acquisito maggiore padronanza della sua potente e bellissima voce dimostrando di averne maggiore consapevolezza e controllo.

Alessandra Ferrari è decisamente nel suo mondo e si vede e si sente: riempie la scena con la sua presenza e la grande carica interpretativa sia nel recitato che nel cantato in cui può esprimere tutta la sua vocalità potente ed energica e la propria grinta.

Loredana Fadda è un’altra meravigliosa conferma: una voce, bellissima e diversa dalle altre, perfettamente integrata nel tessuto vocale globale.

Vediamo finalmente Claudio Zanelli in un ruolo completamente diverso che porta a casa con successo. Parrucche e abbigliamento per lui improbabili che indossa con grandissima ironia e gli consentono di abbandonare i personaggi puliti a cui ci aveva abituati per scatenarsi in un ruolo, sempre positivo, ma differente, potendo giocare su se stesso.

Paolo Barillari, dopo l’imperatore di Altoum in La Regina di Ghiaccio, ci regala un altro personaggio ironico e particolare, a cui dona la sua voce potente e corposa e la sua ironica caratterizzazione.

Ritroviamo infine Massimiliano Colonna nei panni di Pop: un po’ più saggio rispetto all’edizione passata e forse più affascinante.

Il cast è completato da un ensemble energico e compatto: le coreografie non sono particolarmente azzardate, salvo in un paio di numeri particolarmente d’impatto.

I costumi rilevano grande fantasia: audaci e provocanti quelli indossati da Killer Queen. La scenografia è costruita come un’impalcatura industriale dove dominano plastica e acciaio a rappresentare la cupezza del mondo rappresentato. In alto la struttura nasconde la fantastica band che esegue le musiche dal vivo e viene svelata solo verso la fine, ma di cui si intuisce la presenza sin dall’inizio per la potenza nell’esecuzione.

A tal proposito sono da citare: Riccardo Di Paolo, direttore musicale e tastiera 1; Antonio Torella, direzione vocale e tastiera 2; Roberta Raschellá, chitarra 1; Federica Pellegrinelli, chitarra 2; Alessandro Cassani, basso; Marco Parenti, batteria.

La presenza di due donne nella band è un elemento piacevole che dimostra, se mai fosse necessario, come il Rock sia universale (ma in fondo tutta la musica lo è).

We Will Rock You è uno spettacolo concerto di grande impatto in cui i protagonisti, palesemente coesi e in grande sintonia, possono scatenare tutta la propria energia senza inibizioni e condividerla con il pubblico. Uno spettacolo decisamente liberatorio per se stessi e per il pubblico.

 

 

 

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We Will Rock You

The Musical by Queen and Ben Elton

Produzione di Claudio Trotta per Barley Arts

Regia di Lawrence Olivier Award Tim Luscombe

Con Valentina Ferrari, Salvo Vinci, Alessandra Ferrari, Claudio Zanelli, Loredana Fadda, Paolo Barillari, Massimiliano Colonna

Scenografia Colin Mayes
Coreografie Gail Richardson
Direzione Artistica Valentina Ferrari
Direzione Musicale Riccardo Di Paola 
Produttore Esecutivo Cristina Trotta

Band: Riccardo Di Paolo, direttore musicale e tastiera 1; Antonio Torella, direzione vocale e tastiera 2; Roberta Raschellá, chitarra 1; Federica Pellegrinelli, chitarra 2; Alessandro Cassani, basso; Marco Parenti, batteria

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