
Teatro Lo Spazio
13 gennaio 2016
Quella trascorsa ieri al Teatro Lo Spazio è stata davvero Una Serata Tra Amici, durante la quale 11 attori e attrici, hanno recitato con simpatia, trasporto e passione 12 monologhi di Luca Giacomozzi, prolifico e sensibile autore.
Luca Giacomozzi ha la capacità di scrivere, tra l’altro in tempi rapidissimi, commedie belle, pulite e divertenti, che fanno trascorrere una piacevolissima serata a teatro.
La sua scrittura fresca, spontanea e leggera al tempo stesso veicola degli spunti di riflessione importanti sulla quotidianità della nostra vita e sui sentimenti.
Col passare del tempo, Luca, partito dalla commedia scevra da sentimentalismi, ha cominciato ad affinare la propria capacità di raccontare i moti dell’animo umano, sempre con leggerezza e col sorriso. Egli riesce sempre a mantenere l’equilibrio tra forma e contenuto, messaggio e modalità di comunicazione del messaggio stesso.
Così, tra personaggi bislacchi o grotteschi, uomini impacciati e donne insicure, esseri umani in preda a piccole manie quotidiane, Luca ci racconta la semplicità dei sentimenti più puri.
E’ stato così anche ieri sera quando, tra risate scroscianti del pubblico in sala, sono state rappresentate sul palco diverse tipologie di esseri umani deboli, sensibili, magari in difficoltà, ma anche forti e decisi.
I monologhi di Luca sono come delle riflessioni metropolitane, come quei pensieri e quei discorsi che facciamo nella nostra testa quando, camminando per la strada, ci assentiamo perché catturati da un’immagine o una persona che per qualche motivo ci ha colpito. Riflessioni sugli altri, ma, soprattutto, su noi stessi.
Allora, ieri sera, siamo stati portati in tanti microcosmi personali, alla scoperta di emozioni intime e personali, nella ricerca del disvelamento del confine tra verità e illusione nelle piccole cose di ogni giorno che sono grandi perché interessano il nostro essere.
Luca ha portato in scena, grazie ad un nutrito cast di ottimi attori, le manie dell’uomo, le sue fissazioni, le sue paure (la paura di rimanere soli, la paura di non essere ascoltati, la paura di crescere), i piccoli gesti di masochismo quotidiano ai quali siamo disposti a sottoporci per quello che crediamo essere amore, le rinunce che non sappiamo fare per paura di abbandonare la quotidianità, la difficoltà di fare rinunce per il nostro bene, di rimanere se stessi quando intorno perdiamo tutto, la necessità di difendersi dai pregiudizi e il peso degli stessi, il bisogno di trovare il proprio posto a dispetto dell’opinione degli altri, l’isolamento e l’istupidimento come effetto collaterale dei social e delle tendenze del momento.
Il monologo finale è stata una riflessione sul grande valore della parola, filo conduttore di tutto lo spettacolo: la parola detta e quella non detta, quella scritta che riempie lo spazio vuoto di un foglio bianco, le parole che si affastellano nella mente e non vengono mai espresse e quelle che escono come fiume in piena senza pensare.
Allo stesso tempo, in virtù delle considerazioni fatte prima, questi racconti sono fatti con una grandissima comicità e suscitano sempre sorrisi e risate. Così si ride per un uomo che accetta di farsi menare dalla propria ragazza; per un’eiaculazione precocissima; si sorride per la tenerezza infantile di un adulto e per il legame troppo stretto tra un figlio e la propria madre; si ride a crepapelle per le privazioni alimentari di una giovane donna molto golosa; ci si diverte con la capacità di una ragazza di perdere tutto; si ride per le peripezie di un uomo veramente sfortunato e per il destino di un macellaio; ci si sbellica con le considerazioni sui selfie; si ride forte alle prese con una ragazza dalla dialettica prorompente e con un ragazzo dal linguaggio apatico come il suo stesso umore; infine, ci si emoziona nel monologo finale, il monologo che va letto.
Lo spettacolo, poi, è stato aperto e intervallato dalle emozionanti esibizioni canore di Eleonora Zepponi in Sunrise, Skinny Love e People Help the People. Da brividi!
Un plauso va fatto a tutti gli attori e alle attrici che si sono esibiti ieri sera; ognuno diverso dall’altro, tutti hanno portato qualcosa di proprio nel monologo assegnato: chi ha giocato più sull’espressività, chi sull’intenzione, chi sull’empatia, tutti hanno saputo dare corpo e voce alle parole semplici, ma vere ed efficaci di Luca Giacomozzi.
Di seguito i nomi, titolo del monologo e foto degli attori e delle attrici che hanno dato vita alla serata di ieri (le foto sono di Loredana Pensa):
Andrea Venditti, Me mena e Sto monologo lo vojo legge
Laura Monaco, Uno, due, tre stella
Stefano Scaramuzzino, Bambino
Martina Soffietti, Addio Fegato
Claudio Scaramuzzino, Magnatela ‘na cosetta
Francesca Pausilli, Me perdo tutto
Dario Biancone, Innocente
Fabrizio Catarci, Fortunato
Diego Nesta, Selfie
Martina Zuccarello, Pesosa
Luca Paniconi, Agonia
Eleonora Zepponi
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