Teatro 7
.30 settembre 2015
Il Teatro 7 riapre la stagione in una veste piacevolmente rinnovata e con un cartellone ampio, vario e molto interessante.
Il primo spettacolo ad andare in scena fino al 4 ottobre è Un Marito Ideale di Oscar Wilde, adattamento del regista Lorenzo De Liberato con Francesca Bellucci, Luisa Belviso, Tiziano Caputo, Matteo Cirillo, Ludovica Di Donato, Lorenzo Garufo, Alessio Esposito, i costumi di Ornella Centorame e Agostina Narduzzi e l’aiuto regia Cristiano Demurtas.
Un Marito Ideale è una commedia di Oscar Wilde che racconta con intelligenza e ironia uno spaccato dell’alta borghesia dell’800.
Robert Chiltern è un giovane inglese dalla promettente carriera politica; agli occhi della moglie Lady Gertrude Chiltern, virtuosa e irreprensibile, e di tutta la società britannica è un esempio di moralità e il marito ideale. Un segreto riaffiorerà dal passato di Lord Chiltern rischiando di macchiare per sempre la sua nobile reputazione e di mandare in frantumi il suo matrimonio. La misteriosa Signora Cheveley, avida e senza scrupoli, possiede una lettera che può compromettere per sempre la reputazione del giovane rampante politico. Intorno a loro si stringeranno altri personaggi che saranno coinvolti nel tentativo di salvare la situazione; Lord Goring, uomo benestante e mondano, miglior amico di Sir Robert Chiltern, Lord Caversham, suo burbero cugino, la dolce Mabel, sorella di Robert, e il fedele Phipps, maggiordomo di casa Goring. Ne scaturiranno una serie di esilaranti equivoci e malintesi.
Un Marito Ideale è un bellissimo spettacolo con un cast brillante. L’adattamento di Lorenzo De Liberato alleggerisce qua è là il classico humor inglese senza svilire l’ironia e il cinismo di Wilde che, anzi, ne guadagnano in immediatezza e incisività riportandoli ad una dimenisione linguistica più vicina al pubblico contemporaneo.
Anche i personaggi vengono rinverditi e alleggeriti dalla penna del regista, senza perdere di smalto e senza svilirne il significato simbolico.
I dialoghi pungenti, il sarcasmo sempre raffinato (non si cade assolutamente mai nel triviale o nella battuta scontata, mantenendo sempre un linguaggio pulito ed elegante), l’ironia, a volte fresca altre volte spietata e l’umorismo frizzante, fanno di questa commedia dal ritmo incalzante un bellissimo lavoro, gradevolissimo da vedere e gustare.
Un Marito Ideale è un lavoro davvero ben confezionato che scivola piacevole divertendo, senza però far passare in secondo piano la trama e i messaggi sottesi per tutto il tempo della narrazione.
Si ride di gusto per le battute e, soprattutto, per la mimica gestuale ed espressiva dei protagonisti, ma non tanto per ridere: l’ironia è funzionale alla storia, perché spesso la vita è talmente caotica che ci pone di fronte a situazioni paradossali.
Il cast è davvero brillante; un gruppo di giovani coetanei, affiatati, ben amalgamati, che non eccedono, non si coprono, ma, come una vera squadra, si passano la palla e il goal, quando arriva (e ne arrivano tanti) è di tutti, della squadra, non del singolo.
I caratteri dei personaggi sono ben delineati e definiti e con altrettanta bravura rappresentati da questi giovani attori che dimostrano una grande sinergia.
Tiziano Caputo è Sir Robert Chiltern, il marito ideale, perfettamente calato in un aplomb inglese che si disintegra di fronte all’idea terrificante che il proprio segreto venga svelato e il futuro professionale e familiare rovinato per sempre.
Ludovica Di Donato è Lady Chiltren, donna onesta, irreprensibile, decisa e ferma nei suoi valori fino a diventare assolutista. Splendida Ludovica nel passare dalla fermezza morale del suo personaggio allo sconforto più totale per il frantumarsi del suo mondo ideale. L’espressività è uno dei suoi punti forti, quella mimica che accompagna la battuta e fa di gesto e parola un tutt’uno armonico.
Luisa Belviso è la Signora Chaveley, spietata e avida arrivista disposta ad usare ogni arma in suo possesso pur di ottenere ciò che vuole. Luisa è bella e rende al suo personaggio una cattiveria di cui, a vederla giù dal palco, non si direbbe capace.
Matteo Cirillo è Lord Arthur Goring, miglior amico di Sir Robert, dandy nullafacente dall’apparenza un po’ superficiale. Matteo è strepitoso. Sarà pure per il personaggio che è quello tra i più caratterizzati e leggeri, ma Matteo riesce ad offrire un Lord Goring che entra subito nelle simpatie del pubblico; impacciato nelle faccende amorose, ma pronto ad aiutare l’amico in difficoltà rischiando anche di compromettersi. Forse è anche uno dei personaggi stilisticamente più approfonditi, ma il modo di porre le battute di Matteo, i tempi e la sua mimica facciale sono di una ilarità trascinante.
Francesca Bellucci è la Sig.na Mabel Chiltern, sorella di Sir Robert, intelligente ragazza dal carattere forte che anela all’amore dell’impacciato Lord Goring. Anche per lei complimenti per essere tutt’uno col proprio personaggio e per la capacità di comunicare senza parlare.
Lorenzo Garufo è Lord Chaverham, cugino di Lord Goring, noioso borghese che disistima il cugino. Bravo Lorenzo a rendere così antipatico il suo personaggio.
Alessio Esposito è presente nel doppio ruolo di Phipps, il maggiordomo di casa Goring e Lady Markby ingombrante e chiacchierona amica dei Chiltren. I suoi personaggi sono entrambi tirati al massimo, esasperati verso degli eccessi affatto pesanti o fuori luogo, ma molto divertenti e macchiettistici. Eccezionale.
Bravi e validi singolarmente presi, questi giovani attori formano un gruppo solido e ben amalgamato, dove le battute dei personaggi si appoggiano vicendevolmente dando e prendendo spazio e tempo senza calpestarsi o sovraesporsi.
I cambi scena vengono sottolineati da bellissimi cori a cappella diretti da Tiziano Caputo.
Anche la scelta (necessità?) di non uscire mai dalle quinte, ma rimanere in scena voltati verso il fondale, dà un’idea di continuità della storia e dei personaggi, che, anche se non attivi in quel momento, fanno sentire comunque la propria presenza come testimoni silenziosi.
Un Marito Ideale è uno spettacolo da vedere e gustare, perché, oltre alle risate assicurate, viene raccontata una storia che è bella ed avvincente; una storia che come un puzzle in una scatola deve piano piano essere assemblato per ricostituire l’immagine rappresentata sul coperchio della confezione.
In fondo la storia racconta proprio di ciò che si vede o si vuole mostrare in superficie: il marito ideale non c’è. Non è giusto idealizzare l’oggetto del proprio amore perché ognuno di noi è fragile e ha qualcosa di cui vergognarsi.
Un Marito Ideale è, poi anche una storia sull’amore e sulla capacità di perdonare andando oltre se stessi.
C’è di più: Un Marito Ideale è una commedia in cui gli uomini sono i deboli e subiscono il potere delle donne; sono loro a pilotare l’intera vicenda in un geniale meccanismo letterario messo in scena con capacità, scioltezza e padronanza.
Alla fine, la realtà frantumata lentamente si ricompone e ogni cosa torna al suo posto…o forse no.
Una menzione va fatta ai bei costumi di scena di Ornella Centorame e Agostina Narduzzi e alla scenografia, essenziale, ma pratica e d’effetto.
Un Marito Ideale sarà in scena fino al 4 ottobre al Teatro 7.
Io vi ho avvertito.
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