Tutti parlano di Jamie: grandi aspettative e grandi responsabilità
Tutti parlano di Jamie promette di essere il musical dell’anno Italia,
almeno a giudicare dall’entusiasmo e dalle dichiarazioni di intenti che hanno animato la conferenza stampa di presentazione la Teatro Brancaccio di Roma il 23 febbraio 2022.
Lo spettacolo sarà in scena al Teatro Brancaccio dall’8 marzo al 3 aprile 2022.
La conferenza stampa è stata aperta dal regista Piero Di Blasio che ha raccontato con entusiasmo di come sia nata l’idea di portare Tutti parlano di Jamie in Italia e come poi sia diventata una realtà.
Di Blasio, che si è detto folgorato dalla storia di Jamie, ha raccontato come, con sua grande sorpresa, dopo aver mandato semplicemente una mail, si sia ritrovato negli uffici delle Nimax a Londra a discutere e lottare per portare Everybody’s talking about Jamie in Italia.
Non è stato affatto facile, né immediato, ma, dopo tre anni di “fatica, di lotte, di discussioni, di amore, di rispetto e di fiducia incondizionata”, finalmente Tutti parlano di Jamie vedrà la luce in Italia.
La differenza significativa con le altre produzioni in giro per il mondo
è che l’allestimento italiano ha ottenuto dalla Produzione inglese la concessione a mettere in scena una versione diversa rispetto a tutte le altre che, invece, devono essere completamente identiche a quella originale.
Non si tratterà, quindi, di una replica, ma, fermi restando storia e libretto, lo spettacolo italiano sarà completamente nuovo nell’allestimento (scenografie, costumi, coreografie…).
Piero Di Blasio si è detto, poi, ben consapevole del profondo impegno che questo spettacolo richiede, non solo per l’allestimento, ma, soprattutto, per il fondamentale messaggio di inclusività che Jamie rappresenta.
Il regista, che ha curato anche traduzione e adattamento, ha poi parlato del cast e delle audizioni, intrattenendo la stampa presente con qualche aneddoto curioso e divertente.
Soprattutto, Piero Di Blasio è apparso orgoglioso di questo spettacolo e di ogni singolo elemento del cast italiano, artistico e tecnico.
Piero Di Blasio ha poi presentato con amore, entusiasmo e ammirazione i protagonisti di un cast che è davvero eterogeneo che attinge sia al mondo del musical che a quello della prosa e del cinema, tenendo a precisare come ognuno sia dovuto passare sotto l’approvazione anche della Produzione inglese.
L’apertura della conferenza, però, prima di tutte le parole, è stata affidata a due bellissimi numeri musicali.
Il primo con il protagonista Giancarlo Commare (Jamie), con il brano “Ma per tutti è un segreto”, insieme a Lisa Angelillo e l’energico ensemble. Il secondo, un toccante brano interpretato dalla voce meravigliosa di Barbara Cola dal titolo “Lui è mio”.
Molto bello e significativo l’intervento del M° Dino Scuderi, a cui è affidata la direzione musicale, che ha difeso con passione la professionalità e il talento di chi fa musical in Italia, dicendo che il nostro Paese non ha, in questo, nulla da invidiare agli altri Paesi (se non il budget, ma di questo il M° Scuderi è consapevole n.d.r.).
Inoltre, ha voluto evidenziare l’impegno e le capacità di ogni elemento dello spettacolo, sottolineando un fatto non scontato, ossia che anche ogni singolo elemento dell’ensemble sia in grado di leggere uno spartito, a voler evidenziare una preparazione completa e consapevole.
Grande curiosità per le coreografie di Laccio (Emanuele Cristofoli), proveniente dal mondo urban, al suo primo musical, che si definisce un creativo piuttosto che solamente un ballerino o coreografo.
Le coreografie saranno caratterizzate da una gestualità contemporanea, con momenti di hip hop, vogueing e waacking, con espresso riferimento alla gestualità e ai movimenti che provengono dalla cultura LGBT+.
Altra fondamentale fonte di ispirazione sarà la Street Dance, per rappresentare la parte antagonista della storia, nel tentativo di fonderli per abbattere le differenze e creare un ponte.
Le scenografie saranno di Alessandro Chiti e i costumi di Francesca Grossi.
In conferenza stampa era palpabile l’emozione di tutti per questo spettacolo e anche il grandissimo affiatamento di tutti, in un gruppo di lavoro dove ognuno è pronto a sostenere l’altro, al di fuori dei ruoli in scena. Barbara Cola ha parlato del proprio ruolo, Margaret, la mamma di Jamie, e del suo rapporto con Giancarlo Commare che, a sua volta, nel presentare se stesso e il proprio personaggio ha dimostrato una grande umiltà e intelligenza.
E’ stata poi la volta della simpaticissima Lisa Angelillo (Miss Hedge) e di un momento molto vero con l’attrice Ludovica Di Donato (Ray), proveniente dal teatro di prosa.
A seguire, sono stati presentati tutti gli altri elementi del cast artistico, a partire da Flavio Marullo, Benedetta Boschi, Umberto Noto, Michele Savoia, Sebastian Gimelli Morosini fino all’ensemble, composto da Giovanni Abbracciavento, Elena Barani, Robert Ediogiu, Giovanni Ernani Di Tizio, Erica Mariniello, Giuseppe Menozzi, Matilde Pellegri e Giovanna Tino.
Molto spazio è stato dedicato alla presentazione e all’approfondimento delle tematiche affrontata in Tutti parlano di Jamie.
C’è stata grande insistenza e cura nel far passare il messaggio che non si tratta semplicemente della storia di un adolescente gay che vuole diventare una Drag Queen.
Jamie è una storia di formazione moderna e di affermazione della propria identità, al di là del genere e di tutti gli altri condizionamenti sociali.
Jamie è la storia di un ragazzo che vuole smettere di chiedere il permesso di essere se stesso.
Jamie è un adolescente abbandonato dal padre che vive una vita serena e spensierata nella tranquilla Sheffield.
La sua idea di libertà e di affermazione personali passano attraverso il desiderio di andare al ballo della scuola in abiti femminili.
A sostenerlo ci sarà un coro di donne, forti, protettive e coraggiose: la madre; l’amica Pritti; Ray, la migliore amica della madre. Altro aiuto arriverà dall’ex drag Hugo, in arte Loco Chanelle.
Tutti parlano di Jamie può essere visto come un corale femminile,
come la storia di un ragazzo attraverso le persone che incontra. Qui, si può inserire anche il personaggio della professoressa Hedge che gli resta ostile quasi fino all’ultimo.
Tutti parlano di Jamie è un inno alla volontà e capacità di essere se stessi che è un qualcosa che nulla toglie agli altri, anzi che dona qualcosa: perché solo quando siamo noi stessi possiamo essere qualcosa per gli altri.
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