Sala Umberto
11 settembre 2024
Prima
Beatrice Cenci – Vittima esemplare di una giustizia ingiusta: un dramma nel segno della speranza
“Beatrice Cenci è un bellissimo lavoro e anche un grande progetto. E’ uno spettacolo ben strutturato, solido, con moltissime cose che funzionano davvero bene.
Ed è anche un progetto, perché è un’opera dalle grandi potenzialità, suscettibile di essere modificata, ampliata e approfondita e portata ai livelli delle più grandi opere moderne”.
Questo era il giudizio comparso su questa stessa testata nove anni fa (clicca qui per l’articolo completo).
Oggi, che lo spettacolo arriva finalmente a teatro (Sala Umberto di Roma) nella sua versione scenica e non solo concertistica come fu allora, possiamo certamente affermare che Beatrice Cenci non delude le aspettative, anzi, conferma il giudizio e rafforza le proprie potenzialità.
La sceneggiatura è tratta dalla vera storia di Beatrice Cenci nobildonna romana vissuta nella seconda metà del 1500 abusata dal padre/padrone, Francesco Cenci.
La rappresentazione si svolge su due piani temporali lontani tra di loro: mentre sul palco prendono vita gli episodi tragici della vita di Beatrice Cenci (Zoe Nochi), su un lato dello stesso palco Claudia (Ilaria Deangelis), donna dei nostri giorni abusata e maltrattata, ne rivive/racconta la storia attraverso la lettura del diario della stessa povera Beatrice.
La narrazione crea così un forte legame mentale e spirituale tra le due donne, Beatrice, vissuta nel 1500 e vittima di un padre violento, Francesco Cenci (Giuseppe Cartellà) condannata poi a morte con la matrigna Lucrezia Petroni Velli (Stefania Fratepietro), il fratello Giacomo (Antonio Melissa) e il castellano Olimpio Calvetti (Giorgio Adamo), per averlo ucciso; Claudia, donna dei giorni nostri, succube di un uomo violento.
Un legame che, nonostante la tragicità degli eventi passati e presenti, si svolge nel segno della speranza, affinché la storia di Beatrice possa essere di incoraggiamento per Claudia e per tutte le donne abusate e maltrattate a reagire perseguendo la libertà attraverso la via della legalità.
Il libretto di Simone Martino e Giuseppe Cartellà e le musiche di Simone Martino sono completamente originali e hanno una potenza evocativa di grande impatto.
Le musiche, profonde e cupe, sono rese ancora più tragiche dalle orchestrazioni, potenti e suggestive senza che questo soffochi lo spettacolo, anzi donando un’energia espressiva poderosa trasmessa attraverso le strepitose voci dei protagonisti.
Come ormai il M°Simone Martino ci ha abituato nelle sue opere (“Roma Opera musical”, “San Michele l’Angelo dell’Apocalisse”, “Lo sguardo oltre il fango”, “Il Canto di Natale – La favola musicale”, “e “Vlad Dracula”), musica e parole si fondono in una sinfonia coinvolgente ed evocativa.
Brani come Uccidi mio padre (Beatrice-Giacomo-Lucrezia-Olimpio) e L’ultimo addio (Giacomo-Beatrice-Lucrezia) hanno una solida compiutezza compositiva e il potere di suscitare forti emozioni.
In scena, un cast di grandi interpreti del musical italiano: voci diverse per timbro, intensità e colore, ma tutte chiare, forti, potenti e avvolgenti.
Accanto alla strabiliante protagonista, Zoe Nochi che, seppur giovane, vanta già importanti ruoli, un cast di professionisti di grande talento: Giuseppe Cartellà, Antonio Melissa, Stefania Fratepietro, Giorgio Adamo, Ilaria Deangelis, Danilo Ramon Giannini e Maurizio Semeraro si distinguono ognuno per caratteristiche vocali specifiche e differenti che si fondono in una polifonia poderosa e suggestiva.
Sul palco con loro un ensemble molto giovane: Alessandro Giorgi, Jasmine Lazzoni, Beatrice Mastrangeli, Luca Petrone, Francesca Romana Reniers, Sofia Sandri, Martina Sbardella, Martina Torrisi.
La regia di Simone Martino si muove dal registro teatrale a quello operistico con risultati soddisfacenti.
Potremmo definire questa Beatrice Cenci come una versione teatrale completa, ma non ancora compiuta.
Dato l’alto valore della composizione globale e la restituzione emozionante in scena, lo spettacolo, per essere compiuto, dovrebbe poter contare su un’orchestra dal vivo e su un impianto scenotecnico che conferisca sostanza e profondità, sviluppato su più livelli e su una superficie maggiore.
Capiamo che, purtroppo, queste cose hanno un costo altissimo, ma sono elementi che questo spettacolo meriterebbe per potersi esprimere nel pieno delle proprie potenzialità.
Dal punto di vista creativo, se un suggerimento è consentito, metteremmo maggiormente in luce il personaggio di Claudia, cercando di darle contorni leggermente più definiti.
Da citare i bei costumi di Catia Mancini.
In conclusione, lo spettacolo Beatrice Cenci regala emozioni intense, grazie a un libretto e a delle musiche coinvolgenti, alla straordinaria vocalità dei protagonisti e a un’interpretazione davvero convincente e carica di sentimenti forti e violenti turbamenti.
BEATRICE CENCI
Vittima esemplare di una giustizia ingiusta
Libretto di Simone Martino e Giuseppe Cartellà
Musiche di Simone Martino
Costumi Catia Mancini
Produzione esecutiva Paola Ferrari
Marketing e Distribuzione Giovanna Gattino
con ZOE NOCHI • ANTONIO MELISSA • STEFANIA FRATEPIETRO • GIORGIO ADAMO • ILARIA DEANGELIS • MAURIZIO SEMERARO • DANILO RAMON GIANNINI • GIUSEPPE CARTELLÀ
Regia di Simone Martino
Aiuto Regia Antonio Melissa
Ensemble: Alessandro Giorgi, Jasmine Lazzoni, Beatrice Mastrangeli, Luca Petrone, Francesca Romana Reniers, Sofia Sandri, Martina Sbardella, Martina Torrisi.