Beatrice Cenci – Vittima esemplare di una giustizia ingiusta: un dramma nel segno della speranza
“Beatrice Cenci è un bellissimo lavoro e anche un grande progetto. E’ uno spettacolo ben strutturato, solido, con moltissime cose che funzionano davvero bene.
Ed è anche un progetto, perché è un’opera dalle grandi potenzialità, suscettibile di essere modificata, ampliata e approfondita e portata ai livelli delle più grandi opere moderne”.
Questo era il giudizio comparso su questa stessa testata nove anni fa (clicca qui per l’articolo completo).
Oggi, che lo spettacolo arriva finalmente a teatro (Sala Umberto di Roma) nella sua versione scenica e non solo concertistica come fu allora, possiamo certamente affermare che Beatrice Cenci non delude le aspettative, anzi, conferma il giudizio e rafforza le proprie potenzialità.
La sceneggiatura è tratta dalla vera storia di Beatrice Cenci nobildonna romana vissuta nella seconda metà del 1500 abusata dal padre/padrone, Francesco Cenci.
La rappresentazione si svolge su due piani temporali lontani tra di loro: mentre sul palco prendono vita gli episodi tragici della vita di Beatrice Cenci (Zoe Nochi), su un lato dello stesso palco Claudia (Ilaria Deangelis), donna dei nostri giorni abusata e maltrattata, ne rivive/racconta la storia attraverso la lettura del diario della stessa povera Beatrice.
La narrazione crea così un forte legame mentale e spirituale tra le due donne, Beatrice, vissuta nel 1500 e vittima di un padre violento, Francesco Cenci (Giuseppe Cartellà) condannata poi a morte con la matrigna Lucrezia Petroni Velli (Stefania Fratepietro), il fratello Giacomo (Antonio Melissa) e il castellano Olimpio Calvetti (Giorgio Adamo), per averlo ucciso; Claudia, donna dei giorni nostri, succube di un uomo violento.
Un legame che, nonostante la tragicità degli eventi passati e presenti, si svolge nel segno della speranza, affinché la storia di Beatrice possa essere di incoraggiamento per Claudia e per tutte le donne abusate e maltrattate a reagire perseguendo la libertà attraverso la via della legalità.
Il libretto di Simone Martino e Giuseppe Cartellà e le musiche di Simone Martino sono completamente originali e hanno una potenza evocativa di grande impatto.
Le musiche, profonde e cupe, sono rese ancora più tragiche dalle orchestrazioni, potenti e suggestive senza che questo soffochi lo spettacolo, anzi donando un’energia espressiva poderosa trasmessa attraverso le strepitose voci dei protagonisti.
Come ormai il M°Simone Martino ci ha abituato nelle sue opere (“Roma Opera musical”, “San Michele l’Angelo dell’Apocalisse”, “Lo sguardo oltre il fango”, “Il Canto di Natale – La favola musicale”, “e “Vlad Dracula”), musica e parole si fondono in una sinfonia coinvolgente ed evocativa.
Brani come Uccidi mio padre (Beatrice-Giacomo-Lucrezia-Olimpio) e L’ultimo addio (Giacomo-Beatrice-Lucrezia) hanno una solida compiutezza compositiva e il potere di suscitare forti emozioni.
In scena, un cast di grandi interpreti del musical italiano: voci diverse per timbro, intensità e colore, ma tutte chiare, forti, potenti e avvolgenti.
Accanto alla strabiliante protagonista, Zoe Nochi che, seppur giovane, vanta già importanti ruoli, un cast di professionisti di grande talento: Giuseppe Cartellà, Antonio Melissa, Stefania Fratepietro, Giorgio Adamo, Ilaria Deangelis, Danilo Ramon Giannini e Maurizio Semeraro si distinguono ognuno per caratteristiche vocali specifiche e differenti che si fondono in una polifonia poderosa e suggestiva.
Sul palco con loro un ensemble molto giovane: Alessandro Giorgi, Jasmine Lazzoni, Beatrice Mastrangeli, Luca Petrone, Francesca Romana Reniers, Sofia Sandri, Martina Sbardella, Martina Torrisi.
La regia di Simone Martino si muove dal registro teatrale a quello operistico con risultati soddisfacenti.
Potremmo definire questa Beatrice Cenci come una versione teatrale completa, ma non ancora compiuta.
Dato l’alto valore della composizione globale e la restituzione emozionante in scena, lo spettacolo, per essere compiuto, dovrebbe poter contare su un’orchestra dal vivo e su un impianto scenotecnico che conferisca sostanza e profondità, sviluppato su più livelli e su una superficie maggiore.
Capiamo che, purtroppo, queste cose hanno un costo altissimo, ma sono elementi che questo spettacolo meriterebbe per potersi esprimere nel pieno delle proprie potenzialità.
Dal punto di vista creativo, se un suggerimento è consentito, metteremmo maggiormente in luce il personaggio di Claudia, cercando di darle contorni leggermente più definiti.
Da citare i bei costumi di Catia Mancini.
In conclusione, lo spettacolo Beatrice Cenci regala emozioni intense, grazie a un libretto e a delle musiche coinvolgenti, alla straordinaria vocalità dei protagonisti e a un’interpretazione davvero convincente e carica di sentimenti forti e violenti turbamenti.
BEATRICE CENCI
Vittima esemplare di una giustizia ingiusta
Libretto di Simone Martino e Giuseppe Cartellà
Musiche di Simone Martino
Costumi Catia Mancini
Produzione esecutiva Paola Ferrari
Marketing e Distribuzione Giovanna Gattino
con ZOE NOCHI • ANTONIO MELISSA • STEFANIA FRATEPIETRO • GIORGIO ADAMO • ILARIA DEANGELIS • MAURIZIO SEMERARO • DANILO RAMON GIANNINI • GIUSEPPE CARTELLÀ
Regia di Simone Martino
Aiuto Regia Antonio Melissa
Ensemble: Alessandro Giorgi, Jasmine Lazzoni, Beatrice Mastrangeli, Luca Petrone, Francesca Romana Reniers, Sofia Sandri, Martina Sbardella, Martina Torrisi.
benvenuti alla presentazione della nuova stagione teatrale 2024/2025.
Sono passati ben 4 stagioni dal fatidico anno pandemico e sono più di due anni dall’inizio della folle guerra, alle porte della nostra Europa, senza poi contare i recenti massacri dal terribile 7 ottobre.
Anni impensabili per noi ma tanto è. Questi forti sconvolgimenti, portano ad essere più responsabili.
Il teatro è uno strumento di aggregazione, di liberazione se vogliamo, attraverso il pulsare delle nostre emozioni, di informazione e ricerca, analisi, immaginazione, crescita e divertimento.
Gli artisti possono essere una bussola del futuro e del passato attraverso l’elaborazione dei processi dei conflitti.
Le storie sono la base fondante dell’essere umano. I miti, i diversi linguaggi del racconto, tutto diventa il meraviglioso, insostituibile mondo che chiamiamo: teatro.
Essere responsabili significa avere il senso del ruolo che si vuole occupare.
In questo triennio che volge al suo termine, in qualità di Centro di produzione, riconosciuto dal Ministero della cultura, abbiamo perseguito diversi obiettivi:
recupero della fiducia degli spettatori dopo il Covid;
cura dei dipendenti e collaboratori che sono aumentati per soddisfare la quantità e qualità dei servizi teatrali offerti;
ampliamento dell’offerta di spettacoli con relativa tutela delle piccole e grandi realtà artistiche italiane;
sostegno e sviluppo della formazione con ben tre scuole professionali;
intensa attività nel sociale con diversi progetti per migliorare il disagio dei meno fortunati;
sviluppo di un motore economico che sostiene il territorio attraverso le migliaia di spettatori che vivono gli spazi teatrali gestiti;
due Festival di valore come “inDivenire” per le nuove proposte e “Futuro Festival” per la danza contemporanea;
Abbiamo lavorato nel rispetto della fiducia ricevuta dalle Istituzioni, certi di fare ancora meglio nel futuro.
Tutto questo si può comprendere osservando la tipologia delle Compagnie ospitate e prodotte in Sala Umberto e dal rapporto con il nuovo Spazio Diamante di prossima apertura con le sue tre piccole sale.
Due stagioni in qualche modo legate; un rapporto tra il centro di Roma e la periferia dove l’azione di offerta culturale, è pilastro di uno sviluppo sano, del sistema sociale.
Non è retorica. Basta fare un’analisi ad oggi del territorio dopo questi dieci anni di lavoro. Tutto questo dà fiducia, resistenza, voglia di combattere per il meglio.
I giovani, soprattutto.
Servono piazze di aggregazione e noi vorremmo esserlo per loro.
Senza dimenticarci delle categorie più deboli come gli anziani o i senza reddito.
Tuttavia i Giovani sono il nostro futuro. Ecco cosa intendo per essere responsabili.
Veniamo alla stagione:
Manteniamo un forte legame con il buon teatro della tradizione della commedia dove la musica e l’ironia incantano gli spettatori, tradizione che vede spesso gli interpreti del teatro partenopeo tra i più attivi, tra i quali citiamo: Peppe Barra, Lina Sastri, Carlo Buccirosso, Biagio Izzo, Massimiliano Gallo, Vincenzo Salemme, Beppe Miale, Paolo Caiazzo ecc;
Guardiamo alla drammaturgia contemporanea italiana e non, con Frosini/Timpano, Francesco Alberici, Tindaro Granata, Roberto Mercadini ecc;
Dedichiamo ampio spazio alla condizione della donna, vittima del percorso verso una emancipazione che ha messo in discussione i vecchi modelli sociali e il ruolo dell’uomo e riflettiamo sul relativo conflitto generato, con Concita De Gregorio, Teresa Ludovico, Michela Murgia, Marta Dalla Via, Arianna Porcelli Safonov ecc;
Produciamo ed ospitiamo:
il nuovo testo di Giampiero Rappa L’UOMO DEI SOGNI con un cast eccellente, in co- produzione con TSV stabile del Veneto;
un omaggio al grande autore, musicista, cantante ma in primis medico Enzo Jannacci, con una band di sei musicisti dal vivo che accompagnano due cavalli di battaglia come Simone Colombari e Max Paiella, con la regia di Lorenzo Gioielli, in co-produzione con Jando Music: JANNACCI E DINTORNI
UNO SPETTACOLO FALSO E NON AUTORIZZATO. A MIRROR, di Sam Holcroft (in scena a Londra); con Ninni Bruschetta e il cast in via di definizione, con la regia del valido Giancarlo Nicoletti, in co-produzione con Altra Scena;
TANTI SORDI. Polvere di Alberto, un progetto di Frosini/Timpano, con Marco Cavalcoli, Barbara Chichiarelli, oltre agli stessi autori; co-produzione con Scarti CPTI e Romaeuropa Festival;
AZZURRO di Paola Ponti – dal libro “Azzurro, stralci di vita” di Curzio Maltese – interpretato da Antonio Catania con il pianista Sergio Colicchio, diretti da Carmen Giardina.
Ospitiamo:
Edoardo Sylos Labini che racconta in tre distinte recite di INIMITABILI, tre uomini protagonisti del loro tempo: Mazzini, D’Annunzio, Marinetti; la drammaturgia è di Angelo Crespi, attuale direttore della Pinacoteca di Brera ( Milano).
Matthias Martelli in MISTERO BUFFO di Dario Fo e Franca Rame;
ROMEO E GIULIETTA. L’amore è Saltimbanco, realizzato da Stivalaccio Teatro. Una riscrittura per tre attori fenomenali;
IL PROFESSIONISTA. Nella mente di un sicario, scritto e diretto da Tommaso Agnese, con un cast eccellente;
Paola Minaccioni in ELENA LA MATTA con due musicisti in scena;
Mario Incudine in uno splendido spettacolo musicale “PARLAMI D’AMORE. Quando la radio cantava la vita.
Massimo Venturiello in CHICCHIGNOLA di Ettore Petrolini; un viaggio nella tradizione del teatro romano.
BEATRICE CENCI. 11 settembre 1599; una storia tragica della Roma dei Papi, di violenza e soprusi sulla povera Beatrice e la nobile famiglia dei Cenci; un testo nella tradizione della commedia musicale, regia di Simone Martino.
IL BIRRAIO DI PRESTON di Camilleri, di cui nel 25 ricorrono i 100 anni dalla nascita, per la regia di Giuseppe di Pasquale.
Una stagione che avrà dopo la presentazione dello Spazio Diamante in Largo Preneste, una sua forte vocazione alla nuova drammaturgia per dare voce alle nuove generazioni e alla sete di ascolto dei diversamente giovani.
Ampi ringraziamenti a tutto lo staff della Viola Produzioni e della sala Umberto, con una particolare nota di gratitudine a Livia Clementi, responsabile della Comunicazione e curatrice artistica del teatro per le scuole che prosegue anche quest’anno la stagione di Teatro Ragazzi.
Vi esorto ad essere responsabili evitando di non pagare i biglietti teatrali.
Grazie!
Buon teatro a tutti.
Alessandro Longobardi
Frosini-Timpano, foto Laila Pozzo
Max Paiella e Simone Colombari (Shooting – Chiara Lucarelli)
UnUltimaCosa Concita De Gregorio Erica Mou credits Gennaro Guida
Sala Umberto – Presentazione stagione 2024/2025
CALENDARIO STAGIONE TEATRALE 2024-2025
11 – 13 settembre 2024
ZOE NOCHI • ANTONIO MELISSA • STEFANIA FRATEPIETRO
LORENZO TOGNOCCHI • ILARIA DEANGELIS • PAOLO GATTI
BEATRICE CENCI Vittima esemplare di una giustizia ingiusta dramma musicale libretto Simone Martino e Giuseppe Cartellà Musiche Simone Martinoregia SIMONE MARTINO
19 – 22 settembre 2024
MASSIMO VENTURIELLO CHICCHIGNOLA di Ettore Petrolini cast in via di definizione
scene Alessandro Chiti
arrangiamenti musicali Mariano Bellopede
regia MASSIMO VENTURIELLO produzione Officina Teatrale
si ringraziano Alessandra Ventrella, Davide Sinigaglia e Ileana Frontini
drammaturgia e regia FRANCESCO ALBERICI
una coproduzione SCARTI Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione • CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia • Ente Autonomo Teatro Stabile di Bolzano Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa con il sostegno di La Corte Ospitale
Testo creato nel corso dell’Ecole des Maîtres 2020/21 diretta da Davide Carnevali.
Finalista alla 56° edizione del Premio Riccione per il Teatro.
22 – 23 ottobre 2024
MATTHIAS MARTELLI
MISTERO BUFFO
di Dario Fo e Franca Rame
aiuto regia Alessia Donadio
regia EUGENIO ALLEGRI
Produzione Teatro Stabile di Torino
distribuzione Terry Chegia
25 – 27 ottobre 2024
PEPPE BARRA
BUONASERA A TUTTI dai miei disordinati appunti
al pianoforte il M° Luca Urciuolo regia FRANCESCO ESPOSITO produzione Tradizione e turismo – centro di produzione teatrale • Teatro Sannazaro
Ag Spettacoli
29 – 30 ottobre 2024 STIVALACCIO TEATRO ROMEO E GIULIETTA L’amore è saltimbanco con ANNA DE FRANCESCHI • MICHELE MORI • MARCO ZOPPELLO scenografia Alberto Nonnato • costumi Antonia Munaretti • maschere di Roberto Maria Macchi soggetto originale e regia MARCO ZOPPELLO produzione Stivalaccio Teatro • distribuzione Terry Chegia
31 ottobre – 3 novembre 2024
ANTONELLA QUESTA • VALENTINA MELIS • TERESA CINQUE STAI ZITTA!
dal libro di Michela Murgia – edizione Einaudi
scene Alessandro Ratti con la collaborazione di Alice Santini • Laura Forti • Federica Di Maria
costumi Martina Eschini • disegno luci Daniele Passeri • fonica Marco Oligeri • Francesco Menconi regia MARTA DALLA VIA
produzione SCARTI Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione • LaQ-Prod Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano con il sostegno di Fondazione Armunia
7 – 10 novembre 2024
LINA SASTRI
LA MIA MUSICA con M° Adriano Pennino
produzione A.G. Spettacoli
12 – 14 novembre 2024
TINDARO GRANATA
VORREI UNA VOCE
di Tindaro Granata
con le canzoni di Mina
ispirato dall’incontro con le detenute-attrici del teatro Piccolo Shakespeare all’interno della Casa Circondariale di Messina
nell’ambito del progetto Il Teatro per Sognare di D’aRteventi diretto da Daniela Ursino
in collaborazione con Proxima Res • partner di produzione Gruppo Ospedaliero Moncucco
15 – 17 novembre 2024
ANTONIO CATANIA
AZZURRO di Paola Ponti
atto unico tratto dal libro “Azzurro, stralci di vita” di Curzio Maltese
con SERGIO COLICCHIO (il pianista)
musiche Nicola Piovani
luci Danilo Facco • costumi Arabella Bettazzi
Coordinamento artistico: Norma Martelli
regia CARMEN GIARDINA
produzione Viola Produzioni – Centro di produzione teatrale
21 novembre – 1 dicembre 2024
SIMONE COLOMBARI • MAX PAIELLA
JANNACCI E DINTORNI
Una storia raccontata e cantata
e con ATTILIO DI GIOVANNI (Pianoforte e Direzione Musicale) • GINO MARINIELLO (Chitarra Classica ed Elettrica) • ALBERTO BOTTA (Batteria e percussioni) • FLAVIO CANGIALOSI (Basso e Fisarmonica) • MARIO CAPORILLI (Tromba e flicorno) • CLAUDIO GIUSTI (Sax, Tenore e Contralto)
regia di LORENZO GIOIELLI
produzione Viola Produzioni – Centro di produzione teatrale • Giando Music
25 novembre 2024
ARIANNA PORCELLI SAFONOV
TITOLO IN VIA DI DEFINIZIONE
per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne
distribuzione Terry Chegia
Sala Umberto – Presentazione stagione 2024/2025
3 – 22 dicembre 2024
CARLO BUCCIROSSO
L’ERBA DEL VICINO È SEMPRE PIÙ VERDE!
con (in ordine di apparizione) FABRIZIO MIANO • DONATELLA DE FELICE
L’ Accademia Professionale STAP BRANCACCIO giunge al suo dodicesimo anno di attività.
La Stap Brancaccio Accademia di recitazione, drammaturgia e regia nasce da un’idea del direttore artistico del Teatro Brancaccio e della Sala Umberto, Alessandro Longobardi, da sempre convinto dell’importanza della formazione dei giovani attori. Lorenzo Gioielli, attore, drammaturgo e regista romano, a cui è affidata la direzione artistica dell’Accademia e Rossella Marchi, organizzatrice teatrale e direttrice organizzativa della scuola, accolgono la sfida attraverso un nuovo sistema didattico che, unitamente a nozioni e pratiche drammaturgiche e registiche, ha l’obiettivo di formare attrici e attori completi, flessibili e autosufficienti, con particolare attenzione al lavoro di gruppo che esalti le qualità dei singoli. A questo scopo rilanciano ogni anno l’assetto interno dell’Accademia arricchendola di nuovi docenti e nuove collaborazioni. Inoltre, accanto al normale svolgimento del programma didattico, l’Accademia offre agli Allievi workshop e incontri formativi con personalità del panorama teatrale nazionale e internazionale come Elio De Capitani, Familie Floz, Compagnia Frosini/Timpano, Fabrizio Arcuri, Compagnia Bartolini/Baronio, Vinicio Marchioni, Quiet Ensemble, Luca Ricci, Biagio Caravano, Alessia Gatta, Carrozzeria Orfeo, Piccola Compagnia Dammacco, Fabio Banfo e molti altri. Inoltre, grazie alla precisa volontà di Alessandro Longobardi di unire il lavoro formativo all’attività pratica sul palco, Lorenzo Gioielli ha ideato il format “I classici del secolo futuro” una rassegna di spettacoli prodotti dalla Sala Umberto che si basa su un percorso di riscrittura contemporanea di classici che ha registrato il tutto esaurito nelle repliche in cartellone e ha raccolto un ottimo consenso di critica. Gli spettacoli sono interamente scritti e interpretati dagli allievi del terzo anno dell’Accademia Professionale Stap Brancaccio provocati e sostenuti dai docenti e dalle molte esperienze creative vissute nel triennio. Nell’arco degli 8 anni di programmazione, i Classici del secolo futuro si sono giovati della collaborazione di artisti quali Frosini/Timpano, Fabrizio Arcuri, Bartolini/Baronio, Marco Carniti, Fabrizio Pallara, Milena Mancini, Alberto Fumagalli. L’accademia Professionale Stap Brancaccio accoglie diciotto allievi l’anno, ha una durata triennale ed è rivolta a ragazze e ragazzi dai 18 ai 26 anni e persegue lo scopo di formare artisti utilizzando gli insegnamenti delle tre arti fondamentali del teatro: recitazione, drammaturgia e regia in una fusione senza soluzione di continuità. L’allievo viene condotto a farsi strumento e autore dell’evento teatrale: dalla lettura di un testo, alla sua interpretazione attraverso le fondamentali tecniche di recitazione e regia, comprendendo e anche creando strutture drammaturgiche e testi originali. Alla fine dell’anno ogni classe mette in scena non un saggio ma uno vero e proprio spettacolo scritto ed interpretato dagli allievi stessi. L’Accademia ha sede presso lo Spazio Impero, bellissimo edificio tra il Pigneto e Torpignattara, che mette a disposizione le sue ampie sale finemente rifinite per le attività di formazione dell’Accademia.
L’Accademia Stap Brancaccio è un Ente di Formazione legalmente riconosciuto e al compimento del percorso triennale rilascia l’attestato di qualifica professionale di attore riconosciuto dalla Regione Lazio.
I NOSTRI DOCENTI
LORENZO GIOIELLI – Direttore Artistico, docente di recitazione
ALBERTO BELLANDI – Docente di movimento scenico
ANNALISA CANFORA – Docente di dizione e uso della voce
MARCO CAVALCOLI – Docente di recitazione
VRIGINIA FRANCHI – Docente di regia
VALERIO MALORNI – Recitazione
ANDREA POCOSGNICH– Docente di storia del teatro
DANIELE PRATO – Docente di drammaturgia
GIAMPIERO RAPPA – Docente di recitazione e drammaturgia
Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello: Manicomio! Manicomio!
Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello (il nome dell’autore in questo allestimento è diventato parte del titolo) è lo spettacolo di Francesco M. Asselta e Michele Sinisie con la regia di Michele Sinisi, che porta alle estreme conseguenze, con una acutissima ironia e una forte componente di “follia” aderente ai tempi che stiamo vivendo, le tematiche principali della drammaturgia pirandelliana.
Ancora oggi, Sei personaggi in cerca d’autore è un testo che sbalordisce, stordisce e crea confusione nello spettatore che tenta di seguire con le categorie di pensiero tradizionali gli eventi che si susseguono e accavallano sulla scena e i dialoghi che si innestano l’uno nell’altro e sull’altro miscelandosi in apparenti non sense.
Effettivamente, Stefano Braschi, Marco Cacciola, Gianni D’addario, Sara Drago, Marisa Grimaldo, Marco Ripoldi, Stefania Medri, Donato Paternoster, Michele Sinisi, Adele Tirante, Nicolò Valandro, diretti da Michele Sinisi mettono in scena un cortocircuito teatrale in cui il piano meta-teatrale viene portato all’estremo.
Seppur nella piena confusione di parole, entrate e uscite, Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello conserva e presenta allo spettatore i principi cardine della poetica pirandelliana che sono tutti concentrati in questa opera: il meccanismo e la magia della creazione artistica; il passaggio dalla persona al personaggio; la disintegrazione dello spazio teatrale; il metateatro e il teatro nel teatro; l’abbattimento della quarta parete; la drammaticità dei personaggi e dei loro racconti; la parzialità dei punti di vista.
Se nel 1921, quando lo spettacolo debuttò al Teatro Valle di Roma, lo stesso fu accolto dal pubblico con forte disappunto se non anche disprezzo, al grido “Manicomio! Manicomio!”, possiamo dire che oggi Sinisi e Asselta sembrano aver programmaticamente deciso di ricreare un forte strappo con l’allestimento di uno spettacolo che, diventato ormai tradizionale e classico, viene presentato al pubblico, sebbene più abituato a “scandali” e giochi teatrali, in una forma di delirio di massa, in cui realtà e finzione, verità e verosimiglianza si scambiano sempre di posto in una dialettica agguerrita e senza fine.
E’, quello di Sinisi e Asselta, un gioco teatrale portato all’esasperazione che si fa forte dei nuovi mezzi e linguaggi comunicativi contemporanei che amplificano la molteplicità dei punti vista e degli io narranti.
Oggi, grazie ai social media, ai nostri diversi account per posta elettronica, siti e applicazioni varie e ai numerosi device su cui riusciamo a essere sempre presenti anche contemporaneamente, il nostro io si è moltiplicato e diversificato a dismisura in una continua dialettica tra realtà e rappresentazione.
Il testo originale di Pirandello, nel racconto che i personaggi fanno della propria storia, viene manipolato, scomposto e ricomposto in una prospettiva mediatica per una riflessione contemporanea su ciò che resta dell’arte in rapporto alla sua riproducibilità digitale.
Ogni sera in scena, insieme al cast fisso, interverranno altri attori e attrici che interpreteranno una scena dello spettacolo in un ulteriore gioco di rimandi tra persone e personaggi attraverso una reiterazione in cui questi continuano a confondersi.
Alla Prima sono stati presenti Eva Cela e Andrea Perroni. A seguire, saliranno sul palco del Teatro Sala Umberto di Roma, Francesco Russo il 1 marzo; Claudia Marsicano il 2; Chiara Emme e Giorgia Arena il 3; Daniele Parisi e Gioia Salvatori il 5 marzo; Vinicio Marchioni e Milena Mancini il 6; Gaetano Bruno e Rosa Diletta Rossi il 7: Lucio Patané l’8; Teatro Di Lina – Leonardo Maddalena il 9; Daniele Timpano e Elvira Frosini, infine, il 10 marzo.
SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE DI LUIGI PIRANDELLO
Drammaturgia Francesco M. Asselta, Michele Sinisi
Regia MICHELE SINISI
Con Stefano Braschi, Marco Cacciola, Gianni D’addario, Sara Drago, Marisa Grimaldo, Marco Ripoldi, Stefania Medri, Donato Paternoster, Michele Sinisi, Adele Tirante, Nicolò Valandro
Scene Federico Biancalani
Assistente alle scene Elisa Zammarchi
Direzione Tecnica Ivan Pilogallo
Aiuto Regia In Scena Nicolò Valandro
Produzione Elsinor Centro Di Produzione Teatrale
Con il sostegno di Next Laboratorio Delle Idee & Festival Castel Dei Mondi Di Andria
Foto di Luca Del Pia
Si ringraziano gli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Brera per il contributo alla costruzione delle scene
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