Sala Uno Teatro
1 novembre 2016. Prima
Ha debuttato ieri, al Sala Uno Teatro, Acque Sporche il nuovo spettacolo della Compagnia Thaeri e Zuccari.
Una prima che ha visto un’enorme affluenza di pubblico, nonostante il giorno di festa e il ponte di mezzo, segno dell’affetto e la stima che il pubblico ha per i lavori di Hossein Taheri e Paolo Zuccari. Per me è stato così: non mi sarei mai perso il loro nuovo spettacolo e posso dire di aver fatto bene.
Acque Sporche, scritto da Hossein Taheri e Paolo Zuccari, è liberamente tratto da Il Nemico del Popolo di Ibsen e pone, attraverso il racconto di una vicenda terribilmente attuale, una riflessione sul potere politico e le responsabilità di chi governa nei confronti del popolo. Soprattutto, Acque Sporche, affronta una questione fondamentale nel rapporto tra etica e salvaguardia dell’ambiente e della vita.
E’la storia di un medico che scopre che il centro termale di imminente apertura nella sua città costituisce in realtà un serio e grave rischio per la salute della popolazione e delle migliaia di turisti che convergeranno per godere delle acque termali. Quelle acque, infatti, sono avvelenate. Non solo: esistono anche altri importanti rischi ambientali che andranno sanati se non si vuole rischiare di mettere in pericolo la vita dell’intera popolazione.
Il dott. Tommaso Stocco (Hossein Taheri), responsabile sanitario del centro termale, si troverà a scontrarsi violentemente contro il suo stesso fratello, nonché sindaco della città , Massimiliano Stocco (Paolo Zuccari), il quale non ha nessuna intenzione di bloccare l’avvio del centro e, soprattutto, affrontare nuove, esosissime spese per bonificare l’intero stabilimento e il territorio circostante. Si tratterebbe, infatti, di smantellare completamente tutta la struttura, costruita con materiale scadente, e ricostruirla da capo dopo aver sanato le fonti di inquinamento a monte.
Si scatenerà così un convulso confronto tra i due fratelli, tra il politico e il medico, condotto a livello mediatico e fatto di giochi di potere meschini e accordi basati sull’interesse economico. Lo stabilimento termale, infatti, non solo consentirebbe alla comunità di uscire da una crisi economica perdurante creando posti di lavoro, ma porterebbe anche moltissimi investitori e turisti nella zona.
Il contraddittorio tra i due “punti di vista” sarà aspro, drammatico e senza scrupoli e vedrà coinvolta l’intera comunità che prenderà posizione in maniera diversa. Lo scontro avverrà a livello mediatico, con il coinvolgimento diretto di una emittente televisiva locale che si schiererà prima a favore del medico per poi rivoltarglisi contro. Mentre i due fratelli si scontrano a livello personale e pubblico e i mezzi di comunicazione veicolano le informazioni manipolandole, nell’ombra si svolge un’altra fitta trama alimentata dal complotto e dalla corruzione.
Acque Sporche è un bello spettacolo dalla drammaturgia intensa e concitata, che si gioca tutto in velocità. Affronta diversi temi cruciali contemporanei quali i rapporti familiari avvelenati dalla sfiducia e dal peso del passato; la politica corrotta e disinteressata al bene pubblico; i voltafaccia così frequenti nella nostra società e dettati dalla sete di denaro e potere oppure dalla paura che segue ad un ricatto. Soprattutto, affronta, senza dare risposte, ma lasciando allo spettatore la possibilità di darsi la propria soluzione, una questione morale di primaria importanza che pone in competizione il tornaconto personale e il bene pubblico. Vengono così poste delle dicotomie primarie tra salute e lavoro, ambiente e progresso, democrazia diretta e dittatura.
Il tutto è veicolato in velocità: il linguaggio è convulso, i gesti rapidi, le decisioni devono essere prese alla svelta. Tutto avviene a ritmi frenetici così come la televisione e i nuovi social media ci dimostrano ogni giorno.
Alla stessa velocità le storie si intrecciano, i favori si spostano, le emozioni scuotono i personaggi.
Taheri e Zuccari prendono un testo di Ibsen del 1882 restituendone le tematiche già moderne con una contemporaneità amplificata, allo stesso tempo rispettandone il pensiero che, riadattato nelle intenzioni filosofiche originali, viene riportato in alcuni passi che diventano testo di scena.
Acque Sporche è uno spettacolo attualissimo che rappresenta una realtà vera e drammatica con incredibile verosimiglianza e sostenuto da un ritmo incalzante. Un cast affiatato e molto ben assortito che regala intense interpretazioni.
Hossein Taheri e Paolo Zuccari sono una coppia artistica consolidata e forte sia a livello autorale che attoriale che impegna molto anche della propria fisicità in scena.
Bellissima prova per Raffaele Gangale nei panni di Fassinetti presidente dell’emittente televisiva della città, ma anche di tante altre società finanziarie di vario tipo di enorme rilevanza sociale e politica. Grande piglio, fermezza e determinazione per un personaggio che tira dritto senza contare i feriti che si lascia alle spalle.
Sono felice di poter fare i complimenti a Elodie Treccani, qui con un personaggio difficile che richiede grande velocità e consapevolezza dello spazio che si occupa. Interpreta la dott.ssa Mancuso, direttrice dell’emittente televisiva, prima fervente difenditrice del diritto all’informazione, poi costretta a ripiegare cercando comunque una via per uscire da una situazione molto complicata. Elodie mantiene ritmo e tensione per tutto il tempo senza perdere un colpo, rapida e precisa.
Mi ha colpito moltissimo Chiara Scalise per la sua interpretazione densa e appassionata della figlia in conflitto col padre. Lei, infatti, è Petra, figlia del dott. Tommaso Stocco (Hossein Thaeri), con cui non ha praticamente un rapporto e devota allo zio, il sindaco Massimiliano Stocco (Paolo Zuccari).
Meno energici e convincenti Dario Iubatti e Francesca Ceci, nei panni l’uno di Davide Merloni, figlio di un imprenditore disonesto per colpa del cui operato fatica a trovare la fiducia delle persone, fatti salvi il dott. Stocco e sua figlia; l’altra, invece, è Sara, nipote della dott.ssa Mancuso, in forze all’emittente televisiva come collaboratrice e strenua paladina della democrazia diretta. Due personaggi diversi, ma per certi versi simmetrici che ho trovato un po’ troppo contenuti: lui troppo artificiosamente trattenuto e lei sempre in pericolo di diventare caricaturale.
La regia, firmata da Paolo Zuccari, è tesa a preservare per tutto il tempo dell’atto unico, della durata di circa un’ora e mezza, la concitazione degli eventi come se accedessero tutti in quel momento.
Interessanti le soluzioni sceniche di Marco Guarrera che prevedono una doppia scenografia che cambia all’occorrenza con pochi e rapidi gesti degli attori.
Compagnia Thaeri e Zuccari
Acque Sporche
Di Hossein Taheri e Paolo Zuccari (liberamente tratto da Il Nemico del popolo di Ibsen)
regia di Paolo Zuccari
assistente alla regia Marco Canuto.
con Hossein Taheri, Paolo Zuccari, Elodie Treccani, Raffaele Gangale, Chiara Scalise, Dario Iubatti, Francesca Ceci.