Il fascino di Forza Venite Gente è intramontabile e inossidabile: dopo 35 anni e più di 3500 repliche in Italia e all’estero, il Musical sul poverello di Assisi continua a coinvolgere e incantare le platee.
Forza Venite Gente, infatti, è tornato a Roma, al Teatro Marconi e sarà in scena fino al 21 febbraio.
La prima è stata subito segnata dal sold out e da un tripudio di applausi e urla entusiaste.
Per chi non lo conoscesse, Forza Venite Gente è il musical sulla vita di San Francesco d’Assisi che ha debuttato nel 1981. I testi in prosa sono di Mario Castellacci, Piero Castellacci e Piero Palumbo, le musiche di Michele Paulicelli, Giampaolo Belardinelli e Giancarlo De Matteis e i versi di Renato Biagioli e Mario Castellacci.
Interprete storico nei panni del Santo, salvo piccole parentesi, è il mitico Michele Paulicelli, tra l’altro regista di questa edizione.
Lo spettacolo ripercorre la vita del Santo di Assisi, dalla sua vocazione fino alla morte, passando per le fasi principali della sua vita: la creazione dell’ordine francescano e del gemello femminile delle clarisse, i dubbi, le difficoltà, il viaggio a Roma per essere ricevuti dal Papa, il messaggio francescano, il rapporto con la morte, ma, soprattutto, il rapporto tra padre e figlio.
Colonna portante dello spettacolo sono le canzoni che raccontano le tappe fondamentali della vita del poverello di Assisi: canzoni semplici che arrivano dirette al cuore e restano fisse nella mente; canzoni che da 35 anni vengono cantate da generazioni di giovani e meno giovani.
La magia di questo spettacolo è anche il suo potere universale, il suo saper coinvolgere negli anni generazioni differenti e il suo riuscire a passare da padre in figlio, come un’eredità spirituale.
Forza Venite Gente è uno spettacolo che con semplicità di linguaggio racconta una storia, trasmettendo un messaggio genuino e pulito, che resiste al tempo e alle mode che cambiano.
Michele Paulicelli resiste nel tempo nel suo ruolo, ormai diventato una seconda pelle, continuando ad emozionare come sempre. E’ bello vederlo in scena con la stessa espressione felice e presa di sempre, così teneramente in parte, felice di essere ancora San Francesco.
Nei panni di Pietro di Bernardone, padre di Francesco, ruolo che per dieci anni è stato interpretato dal grandissimo e divertentissimo Silvio Spaccesi, troviamo un grande attore, autore e regista, Roberto D’Alessandro.
A lui il difficile compito di interpretare un personaggio che nell’immaginario collettivo del pubblico affezionato ha ormai le caratteristiche che gli aveva conferito Silvio Spaccesi.
Roberto D’Alessandro, non nuovo a questo ruolo, supera brillantemente la prova: non ha bisogno di fare quello che faceva Silvio, di imitare la sua caratterizzazione, sarebbe stato anche abbastanza ingenuo. Roberto prende il personaggio burbero di Pietro di Bernardone e lo porta nelle sue corde, avvicinandolo al suo mondo.
Roberto inquadra perfettamente il suo personaggio rappresentandone l’umanità di un padre smarrito, la drammaticità di un padre disperato che non riconosce più il figlio.
Nonostante la sua grande vocazione comica, Roberto resiste alla tentazione di caratterizzare il proprio personaggio in maniera troppo divertente, senza rinunciare, però, a infilare, ogni tanto, una frase, una parola, un cenno o un gesto che scatenano l’ilarità senza snaturare il ruolo o il messaggio.
Roberto incarna l’autorevolezza dell’uomo d’affari e l’autorità, contrastata, del padre, ma anche il dolore e la frustrazione di un padre che non capisce più il proprio figlio.
Nel cast anche Roberto Bartoletti che sin dal debutto dello spettacolo nel 1981 non ha mai smesso di essere in scena nei panni de Il Lupo e Il Diavolo e, aggiungo io, senza mai perdere smalto, intenzione e intensità. Una grande emozione per gli appassionati storici come me.
Bellissima l’interpretazione di Rachele Giannini nei panni della Cenciosa, uno dei personaggi principali della storia e il più particolare. A lei e a Pietro di Bernardone sono riservati gli unici monologhi e i dialoghi dello spettacolo. Rachele rispetta il suo personaggio, restituendole quell’essere poetico e sopra le righe che le è proprio con originalità e consapevolezza.
Da segnalare, a seguire, la bellissima voce di Rosa Lembo che interpreta Santa Chiara e l’emozionante interpretazione de La Povertà di Arianna Milani
I cori e le coreografie semplici restano quelli originali e funzionano sempre; in particolare bellissima la scena finale del quadro di E volare volare.
Forza Venite Gente è un musical che coinvolge e cattura e che rinnova l’incanto ad ogni replica. La forza dello spettacolo sta, oltre che nell’interpretazione che viene data dagli attori in scena, dalla semplicità della sua stessa struttura, sia dei testi che delle musiche che arrivano immediate e restano fisse in testa anche quando si esce dal teatro per tornare a casa.
C’è da chiedersi perché non ne sia mai stato curato un allestimento imponente da portare nei grandi teatri italiani così da farne un appuntamento fisso per tutto il grande pubblico.