Sala Umberto
26 novembre 2019
In scena al Sala Umberto lo spettacolo Misery, tratto dal romanzo di Stephen King e reso celebre dall’omonimo film divenuto un cult, qui diretto e interpretato da Filippo Dini e con Arianna Scommegna e Carlo Orlando.
Paul Shendon, romanziere americano famoso per i suoi otto libri incentrati sul personaggio di Misery, rimane vittima di un incidente automobilistico durante una tempesta di neve in cui resta gravemente ferito. Verrà salvato dall’infermiera Annie Wilkes che si presenterà allo scrittore come la sua ammiratrice numero uno. Annie conosce tutto del personaggio di Misery: lo ama e nutre per lei, per i romanzi di Paul e per lo scrittore stesso una venerazione ossessiva perché l’hanno accompagnata nella solitudine.
Quando Annie scoprirà che nel suo ultimo romanzo Paul ha “ucciso” Misery, in lei si scatenerà tutta la follia di una donna delusa, abbandonata, frustrata, tradita. Da quel momento sarà evidente che Paul è un suo prigioniero ed Annie si rivelerà una carceriera cinica, crudele e instabile e lo costringerà a scrivere un nuovo romanzo che faccia risorgere Misery.
Ognuno di noi ha un ricordo legato a Misery e un rapporto personale con questo personaggio. Al solo nominare Misery noi tutti pensiamo alla storia di un uomo sotto sequestro. Lo spettacolo, però, riesce a mettere in evidenza quanto Misery sia molto di più di un romanzo o un film thriller.
Le dinamiche che si sviluppano lungo la scrittura del testo fanno emergere una psicologia dei personaggi complessa e avvincente. Annie è una donna sprofondata nella solitudine, emarginata; psicopatica e paranoica eppure suscettibile di compassione; fanaticamente religiosa, detesta il turpiloquio a cui sostituisce locuzioni infantili, ma è pronta a spezzare le caviglie di Paul con una mazza o tranciargli le dita pur di far rivivere Misery.
Paul è uno scrittore ricco e famoso e inevitabilmente vanesio; si era ritirato sulle montagne per completare un nuovo romanzo completamente diverso dai precedenti, un romanzo che secondo lui lo rappresentasse.
Annie, però, lo costringerà, con violenza, cinismo e una forma di amore totalmente personale, a raccogliere le sue qualità migliori per scrivere un ultimo capitolo della storia di Misery che la possa rendere immortale.
Annie diviene il suo demone, una guida feroce e folle che renderà l’artista schiavo della propria creatività. Eppure, Paul non è totalmente estraneo a questo processo: Misery è dentro di lui e reclama a gran voce che la propria storia sia raccontata ancora e per sempre.
Misery è un thriller che parla all’animo umano, un testo che si nutre delle nostre paure più nascoste, delle nostre debolezze. Annie è in ognuno di noi, nascosta in un angolo buio.
Misery è anche un’opera sul potere salvifico della narrazione: Annie è stata salvata dalla sua solitudine dalla lettura dei romanzi di Misery che conosce a memoria (by heart, col cuore, in inglese); Paul non può fare a meno di scrivere e, qui, scrive per salvarsi (“Comanda il libro”: fino a che il libro non sarà finito Annie non potrà ucciderlo).
Lo spettacolo portato in scena da Filippo Dini, Arianna Scommegna e Carlo Orlando resta piuttosto fedele al romanzo e al film, restituendo un’ottima storia, terrificante, ma anche ironica e divertente.
Dini è l’uomo prigioniero prima di se stesso, del suo talento e poi di Annie e di Misery stessa. Di Paul restituisce la paura, il dolore e quella ironia che si nutre della disperazione.
Arianna Scommegna è immensa: non punta sulla sensazionalità del proprio personaggio, giocando in sottrazione con una crudeltà asciutta, non plateale. Punta, piuttosto, sulle innumerevoli variazioni emotive di Annie, sui suoi repentini cambi di umore, rincorrendo ogni volta pensieri contrastanti e ossessivi, con un pieno coinvolgimento di corpo e voce.
Carlo Orlando in pochi tratti rappresenta uno sceriffo di provincia alle prese, forse, con il suo primo vero caso importante e molto divertente nel ruolo del presentatore.
La regia di Filippo Dini contribuisce a creare un’atmosfera sempre tesa e in continua evoluzione.
Contributi imprescindibili e preziosi alla drammaturgia sono gli elementi tecnici dello spettacolo. La bella scenografia di Laura Benzi con i piccoli, ma curati spazi interni della casa distribuiti in maniera geometrica. L’uso della pedana girevole consente di apprezzarne i particolari, come, per esempio, il riflesso del quadro raffigurante Cristo nello specchio dell’ingresso ogni volta che la scena gira. Le luci di Pasquale Mari e le musiche di Arturo Annecchino, insieme ai suoni e ai rumori di fondo, riescono davvero a creare un’atmosfera suggestiva e a tratti inquietante dando forza espressiva ad ogni singola scena.
Misery
Di William Goldman
Tratto dal romanzo di Stephen King
traduzione Francesco Bianchi
regia Filippo Dini
Con Filippo Dini, Arianna Scommegna, Carlo Orlando
Scene e costumi Laura Benzi
Luci Pasquale Mari
Musiche Arturo Annecchino
Trucco Cinzia Costantino
Assistente alla regia Carlo Orlando
Fondazione Teatro Due, coprodotta da Teatro Nazionale di Genova e Teatro Stabile di Torino