Crolli
Teatro Brancaccio
26 luglio 2021
Siamo venuti giù come le torri, tutti e due, prima l’una e poi l’altra. Dico io: non potevamo cadere come il muro di Berlino? Un crollo che finisce una guerra, non uno che la fa iniziare.
Queste parole, recitate in scena, indicano il pensiero di fondo di questa spettacolare performance multidisciplinare che è Crolli, al suo debutto in nazionale al Teatro Brancaccio, all’interno della rassegna Futuro Festival.
Un debutto sorprendente se si considera che era stato programmato due settimane prima e poi posticipato, a fine luglio, di domenica e lunedì: eppure, per entrambe le date, ogni ordine di posti disponibile è stato occupato da un pubblico attento che ha dimostrato un grandissimo gradimento e non a torto.

Crolli, nato da un’idea della coreografa Alessia Gatta della [Ritmi Sotterranei] contemporary dance company, tratto dall’omonimo libro di Marco Belpoliti, ci scaraventa in un mondo distopico in cui ogni sicurezza e ogni certezza sono rovinosamente crollate e non sembra esserci né scampo né rimedio.
Lo fa grazie alla potenza immaginifica e alle suggestioni provocate da un aperfetta simbiosi di strumenti artistici diversi: la forza, la tensione e l’energia dei corpi dei dodici danzatori in scena, la musica e la recitazione.

In un mondo sospeso, in cui si affaccia la possibilità di altri mondi e altri tempi, un viaggiatore sembra cercare rifugio, senso al drammatico declino del proprio mondo e del proprio tempo.
Partendo dalle riflessioni suggeritele dal libro di Marco Belpoliti, Alessia Gatta, regista e coreografa di questo spettacolo, partendo da avvenimenti storici che hanno segnato il passaggio tra i due secoli, quali la caduta del muro di Berlino e il crollo delle Torri Gemelle, intraprende un percorso di analisi e conoscenza in cui l’esperienza individuale entra in contatto con quella collettiva, con le derive, ma anche le possibilità che ne conseguono.
Il senso di disorientamento è profondo e coinvolgente: i danzatori sembrano uomini e donne in fuga, in cerca della sopravvivenza per le strade polverose e abbandonate di una città fantasma.
Quando la musica tace, il silenzio è spezzato solo dai loro fiati ansimanti, che restituiscono l’ansia della ricerca.
La fuga, il conflitto tra individui per la sopravvivenza, mano a mano si sciolgono nell’incontro, nel riconoscimento di sé nell’altro, in una nuova umanizzazione dei rapporti dopo che l’umanità, così come l’avevamo conosciuta e considerata, ha avuto fine.
Corpi apparentemente vuoti di anima, zombie persi nella propria disperazione, ritrovano un nuovo senso di collettività.
Crolli, però, non è il tempo ultimo per la nostra umanità, non è una fine, ma un nuovo principio: “se riusciamo a uscire fuori di noi abbiamo vinto”.
E’ questa consapevolezza a salvare l’uomo dalla fine, ad aprire la gabbia, a far trovare la via d’uscita.
D’altronde, “bisogna mettere in ordine, bisogna ricominciare: basta un’idea, un pensiero, perché un’idea non può morire. Un’idea non può crollare; un’idea sopravvive, anche a te”.
E’ lo stesso autore del libro, Belpoliti, a indicare nell’arte il soggetto che possa garantire un’idea che possa sopravvivere all’uomo, una progettualità che possa salvare l’umanità.
Anche oggi. Soprattuto oggi.
Crolli è un concetto che unisce pensiero, corpo e spazio.
E’ una storia che racconta la storia e l’uomo. E’ una riflessione sul deterioramento materiale e sulla temporaneità di cose e persone, ma anche uno slancio a vivere ed attraversare il presente per poter rappresentare un nuovo futuro.
Ecco perché l’attenzione al crollo, fisico, emotivo e psicologico, non è tanto o solo sull’atterraggio, quanto sulla caduta, sul processo che consegue al crollo.
Crolli è portato in scena 12 danzatori professionisti che, ballano linguaggi diversi, nell’ottica del physical theatre con contaminazioni dal mondo urban.

In scena anche l’attore Giacomo Ferrara, noto per il personaggio di “Spadino” nella serie Netflix “Suburra”.
Grazie ai testi di Hube – Marco Ubertini (riadattati teatralmente da Eleonora di Fortunato) dà espressione al personaggio del viaggiatore, esploratore della libertà.
In scena c’è un scambio energetico visibile, palpabile, respirabile grazie alla sinergia dei linguaggi contemporanei, a cui si aggiunge il bellissimo disegno sonoro inedito della band Mokadelic (nota al grande pubblico per aver composto le colonne sonore di “Gomorra”, “Sulla mia pelle” e “Romulus”).
Sonorità dense, distorsioni melodiche, suggestioni post-rock, neopsichedeliche, ambient/elettroniche, contribuiscono alla creazione di un’atmosfera rarefatta e a tratti malinconica.
Non solo: lo spettacolo vede in scena anche il rapper WhiteBoy e l’artista Viola Pantano, che ha realizzato gli elementi scenici scultorei.
E’ incredibile e una sensazione avvincente quando la danza, soprattuto quella contemporanea, perché meno codificata o non codificata affatto, riesce ad esprimere e rappresentare immagini ed emozioni in maniera così avvolgente, indicando una strada, un percorso di riflessione senza costringere o essere costretta, appunto, in un codice, ma fornendo allo spettatore la possibilità di accogliere le immagini e la musica (qui anche la parole) lasciando che creino le suggestioni più diverse e permettendo che queste siano attraversate dall’io senziente dello spettatore.
I fantastici Danzatori [Ritmi Sotterranei] contemporary dance company sono: Vanessa Guidolin, Viola Pantano, Matilde Cortivo, Greta Martucci, Rebecca Pantano, Alessandra Fanella, Daniele Toti, Anthony Dezio, Gianluca D’Alò, Andrea Bouothmane, Alessandro Plos, Francesco Colella.
OTI – Officine del Teatro Italiano e [MATRICE]N in collaborazione con BRANCACCIO DANZA
presentano
CROLLI
PRIMA NAZIONALE
Regia e coreografia Alessia Gatta
SPETTACOLO DAL VIVO DANZA CONTEMPORANEA
Danzatori [Ritmi Sotterranei] contemporary dance company
Testo di Marco Ubertini aka HUBE interpretato da Giacomo Ferrara
Rapper White Boy – Disegno sonoro Mokadelic
Scenografia Alessia Gatta in collaborazione con l’artista Viola Pantano
Disegno luci Alessandro Caso – Adattamento teatrale Eleonora Di Fortunato
Costumi Gloria Pasquali- Direzione organizzativaLaura Rea
FUTURO FESTIVAL
FESTIVAL INTERNAZIONALE DI DANZA E CULTURA CONTEMPORANEA
PRIMA EDIZIONE
TEATRO BRANCACCIO