Barnum
4 marzo 2022
Con Opera Pia, Loredana Piedimonte porta in scena una storia scomoda
Opera Pia, testo di Gianfranco Vergoni, regia di Nicola Pistoia e con protagonista Loredana Piedimonte, è la storia di una donna sola, sconfitta dalla vita che vive un momento di resurrezione.
Pia attraversa la vita senza particolare slancio. E’un’insegnante di musica; appassionata di opera sin da bambina, ama il proprio lavoro, ma anche questo sta diventando una pesante routine.
Lasciata dal marito, ha solo tre amiche con cui ogni tanto esce e che ogni tanto evita; poi c’è Marina, l’amica a cui racconta tutto e che la chiamava Opera Pia, perché sempre pronta ad aiutare chiunque.
Con lei Pia si apre senza riserve, perché è più facile parlare a qualcuno che ci ascolta da sotto una lapide.
La vita sembra attraversare Pia senza particolari emozioni.
Fino a quando, un giorno, un lunedì, durante la consueta spesa settimanale al supermercato sotto casa, Pia non si accorge di qualcosa che aveva avuto sempre sotto agli occhi, ma che non aveva mai visto.
Anzi, di qualcuno: in mezzo alle facce anonime dei clienti, Pia nota Inoussa, un vagabondo di colore, come ce ne sono tanti fuori dei supermercati che portano le buste ai clienti per pochi spicci.
L’incontro con Inoussa fa scattare qualcosa dentro Pia; la diffidenza si trasforma in curiosità e Pia, piano piano, cerca un contatto con questo bellissimo e misterioso ragazzo.
Ne nasce una frequentazione, poi un amore caldo e travolgente; in Pia si riaccende una passione sopita da tempo, per un uomo di cui non conosce nulla, se non che è arrivato in Italia con un barcone in una traversata in cui ha perso il fratello minore.
L’incontro con Inoussa porterà nuova linfa alla vita di Pia, ma, poco a poco, la sconvolgerà e Pia si troverà costretta a fare una scelta.
Opera Pia è una storia scomoda, intima e attuale che, non scadendo nel buonismo, solleva considerazioni a cui ognuno potrà rispondere in coscienza nel segreto del proprio intimo.
Pia, grazie a quell’amore, inseguirà il sogno di una nuova vita, libera. Ogni scelta, però, ha delle conseguenze e, a volte, possono essere pericolose.
La scelta di Pia potrà essere considerata un tradimento o un’occasione per salvarsi? Quali tracce lascerà questa vicenda nel cuore e nella vita di Pia?
La scena si apre con Loredana Piedimonte che fa il suo ingresso al buio, con una busta della spesa in entrambe le mani. Di profilo, una luce inquadra uno sguardo tagliente. Poi, buio.
Loredana Piedimonte si impossessa del personaggio di Pia e lo ridisegna sulle proprie corde.
Nella penna di Vergoni Pia nasce romana, ma con Loredana e con la regia di Nicola Pistoia, si trasforma in una donna napoletana trasferitasi per lavoro a Mantova.
Ed ecco che Pia acquisisce la sfrontatezza, la genuinità e la musicalità di quel fare napoletano immediato e senza filtri.
Loredana Piedimonte colora il proprio personaggio di sfumature intense e diverse catturando l’attenzione del pubblico che ride, si emoziona e soffre con lei.
Ogni volta che Pia sprofonda nella disperazione è un brano di Opera a salvarla e a riportarla a se stessa.
La regia di Nicola Pistoia punta sul personaggio e pochi elementi: pone Pia/Loredana su una pedana da circo, come un animale da fiera, piegato, ma ancora non domato.
Nelle mani tiene tutto il tempo due buste della spesa: il peso della vita, l’occidente e il terzo mondo, ma, anche, forse, due pesi e due misure.
Attraverso gli occhi e le espressioni di Loredana lo spettatore vive la vita di Pia, ne sente la frustrazione, ma ne gusta anche le emozioni.
Il personaggio di Pia chiama in causa ognuno di noi, sollevando una riflessione molto attuale e dubbi che lo spettatore porterà con sé anche dopo aver varcato l’uscita del teatro.
Opera Pia
Di Gianfranco Vergoni
Con Loredana Piedimonte
Regia di Nicola Pistoia
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