Romeo e Giulietta, Ama e cambia il mondo, Duo della disperazione
Il Principe, per salvarlo, ma non lasciare impunita la colpa, lo manda in esilio. Lui dapprima si nasconde presso Frate Lorenzo e piange disperato per l’omicidio che ha commesso e perché non potrà più stringere la sua Giulietta.
Frate Lorenzo e la Nutrice, sconfortati, cantano la propria afflizione.
“Oh Dio, siamo noi così? Siamo noi violenti?” o è Il Signore che ha abbandonato gli uomini? (già qui si preannuncia la crisi di Frate Lorenzo che troverà poi pieno sfogo in “Non so più”): “mio Dio, ma quanto sangue vuoi prima di accorgerti di noi?”.
Al canto di dolore e sfiducia di Frate Lorenzo (guida di Romeo), fa da contraltare il canto della Nutrice (guida di Giulietta) rivolto ad una dimensione più terrena. Amore divino e Amore terreno, ma sempre Amore, perché l’Amore è Uno.
I due cantano la propria angoscia: perché Signore ci metti al mondo e poi ci abbandoni in un inferno di dolore?
La Nutrice afferma una grande verità che constatiamo ogni giorno: “Le cose non son mai come vorremmo noi”.
Quante volte abbiamo pensato di essere abbandonati a noi stessi; quanta disperazione abbiamo vissuto senza vedere una via d’uscita, ma, come dico sempre io, una via di uscita c’è sempre, ma non sempre è praticabile. Dobbiamo per forza dare la colpa sempre a qualcun altro o a qualcos’altro? O, forse, non siamo noi, così, violenti?
E’ quello che i nostri due cantano insistentemente in questo brano: “Oh Dio, siamo noi così, siamo noi violenti?…quanto sangue vuoi prima di scendere tra noi?”.
In fondo i due innamorati di Verona sono arrivati a questa situazione per colpa dell’odio che da sempre divide le rispettive famiglie, per colpa della violenza tra le due fazioni, per l’egoismo e la brama di potere dell’uomo.
Quanti omicidi sono stati commessi nella storia in nome di Dio? Ma chi ci dice che sia stato Dio a volerli o non piuttosto l’uomo che ha scelto come agire in base al libero arbitrio lasciatogli da Dio stesso?
Non insisto sull’aspetto religioso e fideistico, troppo difficili e profondi per essere trattati in questo contesto, ma vi lascio con una considerazione che io ricordo sempre: noi siamo quello che facciamo, non quello che diciamo.
Ogni nostra azione ha un effetto e a catena ne derivano conseguenze. Sta a noi agire sempre per il meglio in modo che dalle nostre azioni possa solo venirne del bene; sta a noi Amare e cambiare il mondo!
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