Napoli
Castel Sant’Elmo
Giugno 2022
Il grande ritorno di Dignità Autonome di Prostituzione
A Castel Sant’Elmo, Napoli, Luciano Melchionna porta la festa della vita in una location meravigliosa

Dignità Autonome di Prostituzione, lo spettacolo di Luciano Melchionna, dal format di Betta Cianchini e Luciano Melchionna, dopo il lunghissimo e sofferto fermo dovuto alla pandemia, torna finalmente ad far esplodere la sua musica, il suo teatro, la sua gioia e i suoi colori.
Luciano Melchionna ed Ente Teatro Cronaca ci avevano già regalato un ritorno l’estate scorsa, a Roma, al Parco di Ponte Milvio, ma, causa pandemia, si trattò di una versione ridotta, seppure sempre magicamente coinvolgente.
Ora, DAdP torna, potente e fragoroso come i fuochi d’artificio più belli, a Napoli, nella meravigliosa e suggestiva cornice del fantastico Castel Sant’Elmo, forse la location più stupefacente di tutte le edizioni.
Il pubblico viene accolto nello spazio antistante il castello, per incamminarsi poi su una lunga rampa fino ad arrivare all’ingresso, passando su un ponticello circondato da mura laterali.
Attraversando un grande varco, la Grotta dell’Eremita, si procede lungo una ripida rampa che conduce, dopo alcune curve, all’aperto, nell’enorme piazza d’armi, superando le prigioni e delle ampie arcate che aprono lo sguardo sul centro storico, sul golfo e sulle colline di Napoli.

Lungo tutto il percorso, il pubblico si imbatte nei prostituti e nelle prostitute del bordello teatrale più famoso d’Italia: chi è intenta a lavare i panni nei catini, chi li stende, chi sorveglia le celle, chi ti guarda con sospetto.
Su tutto, campeggia la musica.
Alla fine di questo tragitto, che è già uno spettacolo di per sé, si arriva a un altro grande piazzale circondato da mura, al centro del quale è sistemato il palco.
Tempo di prendere posto, al battito di un cuore in sottofondo, e la magia comincia.

Il grande ritorno di Dignità Autonome di Prostituzione
Si parte con due dei brani più emozionanti tratti da il musical dei Miserabili, per poi essere accolti dalla voce di Luciano Melchionna, che dà il benvenuto, ricordando quanto fosse bello vedersi, unirsi, cantare e ballare insieme.
Poi, col covid, la casa chiusa è rimasta chiusa, e gli attori sono stati abbandonati come gli ultimi tra gli ultimi.
Il teatro, però, non muore e ora sono tornati a farsi sentire e ad incontrare un pubblico che non ha mai smesso di aspettarli.
Affacciati dalle mura interne del castello, gli attori e le attrici di Dignità urlano la loro rabbia e la voglia smisurata di essere ancora in scena.
“Mi sfugge tutto! (…) Mi sfugge la volontà, la possibilità; mi sfugge il senso (…); mi sfugge il terreno sotto i piedi; mi sfugge la certezza; mi sfugge il dubbio; (…); mi sfugge il coraggio; mi sfugge il giusto; mi sfugge lo sbagliato; (…); mi sfugge la sintassi; (…); mi sfugge il dolore; mi sfugge la forza di affrontarlo; mi sfugge la capacità di trattenerlo; mu sfugge l’onestà (…).
Mi basta un gesto. Prendiamoci per mano; poi si muore.”
Dopo la dichiarazione d’amore per il teatro, comincia la seconda parte dello spettacolo, quella costituita dai monologhi, o pillole di piacere teatrale, degli attori e dalla contrattazione con essi.

A questo giro è stata la volta di Luciano Giugliano, con il monologo di Luciano Melchionna dal titolo Tutta la vita in gabbia: un pezzo intenso, spiazzante e commovente che Luciano Giugliano riesce a rappresentare con grande passione e trasporto e che parla del difficile rapporto tra l’amore e il sesso, che non sempre coincidono.
Soprattutto, parla della paura e del coraggio di osare l’impensabile, ma anche dell’enorme rischio che questo può comportare.

Martina Galletta, col monologo di Melchionna, “Dio punto interrogativo”, rivolge una raffica di domande esistenziali a Dio, cercando di capire il motivo per il quale lei non sia in grado di amare.
Martina è bellissima, certamente, ma anche bravissima: riesce a virare in continuazione dal serio al sarcastico tenendo sempre alta l’attenzione dello spettatore.
Riccardo Ciccarelli è il “Nudo gratuito”: il suo monologo, sempre di Melchionna, è una riflessione sul senso del teatro e sulla sua dignità e sulla necessità e bellezza dell’essere naturali, nudi, liberi, indifesi, scevri di sovrastrutture e anche ingenui.

Alla fine, come abitudine per Dignità, ci si ritrova tutti quanti nel piazzale a cantare e a ballare con gli artisti, per celebrare la festa della vita, quella festa di arti varie a cui Luciano Melchionna ci ha ormai abituati, ma che regala ogni volta emozioni nuove e uniche.

Il grande ritorno di Dignità Autonome di Prostituzione
Crediti essenziali e info
Dignità Autonome di Prostituzione
di Luciano Melchionna
dal format di Betta Cianchini e Luciano Melchionna
regia Luciano Melchionna
costumi Milla
disegno luci Gianni Caccia
con la Famiglia di Dignità (attori e musicisti): Raffaella Anzalone, Raffaele Ausiello, Antonio Barberio, Maria Bolignano, Carlo Caracciolo, Betta Cianchini, Riccardo Ciccarelli, Cinzia Cordella, Veronica D’Elia, Valentina De Giovanni, Renato De Simone, Annarita Ferraro, Carla Ferraro, Martina Galletta, Mariano Gallo, Raffaele Giglio, Luciano Giugliano, Her, Daniela IoIa, Vincenzo Leto, Luigi Lombardi, Dolores Melodia, Daniele Mango, Claudio Marino, Daniele Russo, Sabba, Simona Seraponte, Pierfrancesco Scannavino, Irene Scarpato, Patrizia Spinosi, Sandro Stefanini, Toto Traversa, Riccardo Villari, Annarita Vitolo
ospiti in alcune repliche:
Alessio Arena, Ars Nova, Francesco Forni, Gnut, Ensemble Paese Mio Bello, Dario Sansone,
Ensemble Suonno D’ajere,
prodotto da:
Teatro Bellini – Fondazione Teatro di Napoli,
Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
in collaborazione con:
Direzione regionale Musei Campania
Date: 17 e 18 giugno; dal 22 al 26 giugno; dal 28 giugno al 3 luglio; dal 5 al 13 luglio
Luogo: Castel Sant’Elmo, via Tito Angelini 22, Napoli
Orario: 20.30
Foto di Luigi Maffettone