
Teatro Vascello
5 marzo 2023 Prima
Salveremo il mondo prima dell’alba è uno spettacolo che pratica il conflitto, ma predica il perdono e la rappacificazione
Salveremo il mondo prima dell’alba è il nuovo spettacolo di Carrozzeria Orfeo in scena al Teatro Vascello di Roma.
Uno spettacolo enorme, intenso, complesso, di feroce denuncia sociale e di drammatica presa di coscienza di un’umanità ormai ripiegata solo su se stessa e devota al business.
A differenza dei precedenti spettacoli che indagavano il mondo degli ultimi, degli sconfitti, di quelli confinati ai margini della società, Salveremo il mondo prima dell’alba concentra la propria riflessione attenta, tagliente e severissima sul mondo del benessere e della celebrità, mettendo al centro la condizione dei ricchi, dei vincenti, di coloro che votano la propria vita al successo, concentrandosi sulla produttività come valore assoluto e primario.
Però, anche la fama, il benessere e il successo, alla lunga, reclamano un conto da pagare in termini di frustrazione, responsabilità sempre più schiaccianti, doveri a cui non ci si può sottrarre, scelte rischiose e spesso terribili, in un processo rapido e inesorabile di disumanizzazione e desensibilizzazione in cui, alla fine, si perdono l’amore per se stessi e per gli altri e la capacità di mantenere relazioni affettive.
In Salveremo il mondo prima dell’alba protagonisti sono persone di successo che hanno dedicato l’intera loro esistenza a raggiungere obiettivi sempre più grandi.
La natura umana, però, porta a non accontentarsi mai e spinge sempre verso traguardi più grandi.
Si crea, così, un circolo vizioso e tragico di dipendenze di vario genere: psicologiche, sessuali, affettive, da lavoro, da psicofarmaci.
In una clinica di riabilitazione di lusso situata su un satellite nello spazio e specializzata nella cura delle dipendenze contemporanee si ritrovano individui dalle personalità fragili e dai caratteri aspri e complessi.
Ognuno è vittima di una propria dipendenza, ognuno è preso solo da se stesso.

Sono individui disumanizzati, disperatamente soli, che hanno perso ogni qualità umana; metafora di un mondo in cui ogni evento, anche il più drammatico e tragico viene vissuto il tempo di un post per poi venire immediatamente dimenticato e sostituito da un bisogno personale di avere, produrre e guadagnare.
Il nuovo modello capitalistico rende imperativo essere vincenti, a tutti i costi, anche a scapito degli altri. L’insuccesso di uno è un’opportunità per un altro.
Il dolore va soppresso; la debolezza è un limite, una colpa; la sofferenza va nascosta perché è una vergogna.
Crolla disperatamente, sotto i colpi dell’individualismo più estremo, il senso di essere comunità: non conta più il bene comune, ma vale ciò che dagli altri si può prendere per il proprio personale tornaconto.
L’unico modo per invertire la marcia, se già non è tardi, è quello di comprendere che non può esserci pace, collaborazione, fratellanza se prima il singolo non fa pace con se stesso, perdonandosi, riconoscendo il male delle proprie azioni.
Solo dopo aver perdonato se stessi si potrà poi perdonare gli altri, accoglierli e rispettarli.
Non abbiamo più molto tempo per capire questo, invertire la rotta e salvarci tutti quanti. Allora, forse, potremo salvare il mondo prima dell’alba.
Salveremo il mondo prima dell’alba è uno spettacolo che pratica il conflitto, ma predica il perdono e la rappacificazione.
Il testo di Gabriele Di Luca affronta un numero esorbitante di argomenti primari di carattere civile, sociale e politico che sollevano ogni volta argomentazioni e contraddittori, suscitando profonde riflessioni nello spettatore.
Lo spettacolo, sostenuto brillantemente da un gruppo di professionisti di altissimo livello, Sebastiano Bronzato, Alice Giroldini, Sergio Romano, Roberto Serpi, Massimiliano Setti, Ivan Zerbinati, diretti magistralmente da Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi, crea un cortocircuito drammatico e spiazzante, gettando nello sconforto più totale riguardo ad una possibile salvezza del mondo.
Solo rinunciando a se stessi in favore degli altri, arrivando a compiere anche sacrifici estremi, sarà possibile, forse, generare un mondo nuovo e sano.
Salveremo il mondo prima dell’alba è uno spettacolo intenso e coinvolgente.
Il testo è pieno di tanti, forse troppi messaggi. Lo spettatore viene investito, in maniera rapida, asciutta, talvolta ironica, da una enorme quantità di input e stimoli da poterne rimanere schiacciato.
Eppure, potente è la capacità di evocare nel singolo spettatore immagini e collegamenti personali, andando a scovare nell’inconscio ricordi di passati conflitti personali che si pensavano superati e dimenticati.
Nonostante l’immediatezza e spesso la brutalità delle parole, lo spettacolo sottende un fittissimo sottobosco che richiede tempo per sedimentare e per metabolizzare parole e immagini.
E’ come assistere ad una seduta psicologica di gruppo (e, in effetti, tra i personaggi c’è uno psicologo) e ascoltare decine di storie e di racconti, raccogliere sfoghi e frustrazioni per poi metterli a confronto col proprio mondo interiore da cui riemergono vecchi conflitti irrisolti che hanno segnato il nostro percorso verso l’età adulta.
Assolutamente da citare la scenografia di Lucio Diana (suo anche l’efficacissimo disegno luci) che ricrea, all’interno di una stazione spaziale, interni caldi e accoglienti in stile japandi, con poltrone e divani bassi dai colori neutri, tavolinetto basso, su cui è sempre servito del tè, un terrario per l’orto, un telescopio spaziale puntato sempre sulla Terra e, ai lati del palco, una sauna e una piccola zona sportiva con cyclette.
Le pareti sono interrotte da porte che conducono ad altri ambienti che vivono solo perché nominati. Appesi alle pareti ci sono dei Kakemono, le classiche pergamene giapponesi a grafia.
Interessanti e perfettamente adeguati i costumidi Stefania Cempini.
Interessante notare che per scrivere Salveremo il mondo prima dell’alba Gabriele Di Luca si è avvalso anche della consulenza filosofica di Andrea Colamedici – TLON e del contributo di una nota astronauta italiana per capire meglio com’è la vita nello spazio.
SALVEREMO IL MONDO PRIMA DELL’ALBA
Uno spettacolo di CARROZZERIA ORFEO
Drammaturgia Gabriele Di Luca
Con (in o.a.)
Sebastiano Bronzato
Alice Giroldini
Sergio Romano
Roberto Serpi
Massimiliano Setti
Ivan Zerbinati
Regia
Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi
Assistente alla regia Matteo Berardinelli
Consulenza filosofica Andrea Colamedici – TLON
Musiche originali Massimiliano Setti
Scenografia e luci Lucio Diana
Costumi Stefania Cempini
Direzione tecnica Alice Mollica e Andrea Gagliotta
Tecnico elettricista Ermanno Marini
Creazioni video Igor Biddau
Con la partecipazione video di Elsa Bossi, Sofia Ferrari e Nicoletta Ramorino
Illustrazione locandina Federico Bassi e Giacomo Trivellini
Organizzazione Luisa Supino e Francesco Pietrella
Ufficio stampa Raffaella Ilari
Una coproduzione Marche Teatro, Teatro dell’Elfo, Teatro Nazionale di Genova, Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini
in collaborazione con Centro di Residenza dell’Emilia-Romagna “L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale
Le foto sono di Manuela Giusto
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