Bologninicosta

presenta

RomeoeGiulio

Studio sull’omofobia e l’amore contrastato

 

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Prima Nazionale 29, 30 e 31 Gennaio, Abarico Teatro, Roma. RomeoeGiulio, firmato bologninicosta, produzione Istituto Teatrale Europeo. Nel pieno della bufera del dibattito pubblico sul tema delle unioni civili gay, una giovanissima produzione prende posizione netta con uno spettacolo forte e spietato in difesa dei diritti degli omosessuali.

RomeoeGiulio è un terreno ostile in cui convivono intemperanza politica e ostinazione teatrale. È un’architettura indecente, un ordigno sonoro compatto e irreversibile, che procede per scansioni ritmiche e partiture vocali, strappi, cadute, aggressioni, fino all’autodistruzione. Una tragedia che nega sé stessa nell’atto di compiersi. Una drammaturgia piena dei fantasmi moderni, feroci. Uno scandaloso viaggio teatrale che indaga il bisogno di amare ed essere amati.

Nel bel mezzo della catastrofe sociale in atto, RomeoeGiulio esegue una meticolosa e insostenibile autopsia del conflitto identitario, sessuale, di appartenenza civile. Elaborato su dati sociologici, politicamente agguerrito, teatralmente composto e deforme, RomeoeGiulio è un vero e proprio piano di disturbo della quiete artistica e della buona coscienza nazionale.

 

Cast
Romeo: Mauro de Maio
Giulio: Andrea Zatti
Madonna Montecchi (Madre di Romeo): Gianluca Paolisso
Monseur Capuleti (Padre di Giulio): Sofia Bolognini
Coro: Riccardo Averaimo, Aurora di Gioia, Gabriele Olivi, Nicole Petruzza
Drammaturgia: Sofia Bolognini
Composer and live sound manager: Dario Costa
Regia: Sofia Bolognini
Assistente alla regia: Dario Costa

Il progetto
RomeoeGiulio non è soltanto uno studio sull’omofobia. È prima di tutto un testo sulla questione di genere in quanto tale. I ruoli della donna e dell’uomo, della femmina e del maschio (e quindi della madre e del
padre) nel contesto della famiglia e della società italiana vengono ridotti a maschere sociali stereotipate, grottesche, ridicole. È uno spettacolo che riflette in maniera critica sul senso dell’amore nell’epoca contemporanea, sulla difficoltà di amarsi e di amare.
È un testo politico perché questa riflessione si inserisce nel contesto sociale, economico e civile di questo paese, facendo esplicito riferimento a tematiche calde, come la teoria gender, la polemica per il riconoscimento dei diritti degli omosessuali, le dark room, i pride, le nuove crociate combattute dai movimenti fondamentalisti cattolici come Provita, le aggressioni e i suicidi.
RomeoeGiulio è un punto di partenza, un programma di re-azione artistica alla subordinazione e al dolore.
Senza vuoto compiacimento né stupido pietismo. Un piano pensato per costruire isole dell’abitare comune: una pratica teatrale rampicante, determinata nell’immaginare spazi di incontro e di scontro. Gli attori raccontano una storia non per commuovere ma per educare. Sé stessi e gli altri all’ascolto attivo, alla coappartenenza, al riconoscimento.
RomeoeGiulio racconta un amore contrastato, uno strappo, una speranza perduta.

 

Il metodo
RomeoeGiulio è una provocazione, un modo diverso di agire il teatro. È il risultato di un lavoro faticoso e onesto. bologninicosta aborre e rifiuta le vie tradizionalmente imposte per l’elaborazione di uno
spettacolo, come letture a tavolino, studio dei “toni” e altri fastidiosi approcci accademici di questo genere.
Il vero attore professionista non è un esecutore ma un creativo: bologninicosta restituisce dignità ai propri attori in quello che è un lavoro di sperimentazione continua e creazione autogestita. RomeoeGiulio è un
collettivo teatrale dove piano registico e creatività attoriale lavorano l’uno a vantaggio dell’altro, dando vita ad un ambiente, un sottobosco creativo ricco di potenzialità in cui affondare le radici solide della
messainscena.
Il lavoro si è strutturato in due fasi: imbuto ad aprire, imbuto a chiudere.
Nella fase di imbuto ad aprire si propongono materiali, si accumulano tesori a partire da un processo di lavoro complesso già di per sé performativo. Per ogni incontro il conduttore elabora una gabbia, ovvero un sistema, una suddivisione geografica dello spazio in aree di interesse emotivo: le postazioni. Ogni postazione è pensata con una dinamica propria di evoluzione: di volta in volta gli attori sono chiamati ad una improvvisazione specifica che coinvolge il corpo, la voce, la narrazione estemporanea di sé. Gli attori sperimentano all’interno di questi circuiti per un tempo variabile tra i sessanta e i novanta minuti, senza interruzioni. Contemporaneamente l’esecutore musicale elabora – in ascolto continuo con gli attori e il conduttore – una partitura elettronica lavorando sui sintetizzatori direttamente nello spazio. Di volta in volta, l’intero processo di creazione viene filmato. I materiali raccolti vengono poi visionati e selezionati per quella che è la seconda fase del lavoro: l’imbuto a chiudere. A partire dalle proposte costruite e dall’idea registica, in un movimento di ritorno organico al testo drammaturgico, inizia il montaggio.

La drammaturgia
RomeoeGiulio è un atto unico diviso in dodici Quadri: Ninna Nanna, ovvero La Pietà; Dark Room ovvero Il ballo; The kiss ovvero Il balcone; Outing ovvero La confessione; Gender ovvero Lezioni di sessualità; Madonna Montecchi ovvero Madre di Romeo; Amore contrastato ovvero La colonizzazione ideologica; Fiati ovvero La prima notte; Gulag e tacchi a spillo ovvero L’aggressione di Genova; Monseur Capuleti ovvero Padre di Giulio; Temporali ovvero La morte; Ritorno primordiale ovvero Il matrimonio. Un viaggio teatrale che ripercorre le tappe della nota tragedia sheakesperiana, senza mai riferimenti testuali espliciti. La drammaturgia infatti, scritta totalmente ex novo, è un tessuto elastico, una materia fluida e dissonante, un terreno ostile in cui convivono linguaggio poetico, prosa spezzata e sterile, frammenti tratti direttamente da yahoo answer e dai manifesti anonimi contro le unioni civili che tappezzano il centro storico di Roma. Una struttura complessa che mastica linguaggi differenti: ma soprattutto una struttura agile, in grado di de-formarsi e riadattarsi continuamente alle esigenze attoriali ma soprattutto in grado di aggiornarsi sempre sulla base dell’andamento del discorso politico e del dibattito pubblico.

L’ambiente sonoro
La drammaturgia sonora è la linea rossa su cui si dispiega l’intero spettacolo, scandendo il passaggio da un Quadro all’altro e disegnando pareti emotive e suggestivi spazi d’azione su cui gli attori si trovano immersi e, in alcuni casi, costretti. Il compositore ha lavorato quotidianamente con la regia e gli attori, in un dialogo continuo che ha portato ad una solida e fertile alleanza pienamente visibili anche in scena. La colonna sonora è stata elaborata a partire dal montaggio e a supporto di esso; mentre durante la messainscena l’esecutore musicale eseguirà una performance dal vivo, utilizzando i sintentizzatori e le drum machines e in alcuni casi anche il microfono per segnalare ad attori e spettatori le curve emotive, le coordinate spaziali, le direzioni temporali, le qualità ritmiche ed emozionali.

 

Note di Regia
RomeoeGiulio è uno studio sul corpo violentato e violento degli attori in scena. È uno studio sulla fatica, sulla verità che racconta un corpo portato all’estremo. I personaggi, nettamente dimezzati rispetto alla nota tragedia sheakesperiana, sono: Romeo, Giulio, la Madre di Romeo (vistosamente un uomo vestito da donna) e il Padre di Giulio (vistosamente una donna
vestita da uomo). Un ruolo di fondamentale importanza riveste il Coro: donne vestite da uomini e uomini vestiti da donne.
Rappresentano gli altri, la società, con i suoi terrori, i suoi fantasmi, i suoi bisogni e desideri. Vero motore dell’azione scenica, modella lo spazio, agisce il conflitto, utilizzando anche la voce e il canto per enfatizzare le curve emotive dei personaggi.
Sul palco: un materasso, un water, una sedia. Alcuni secchi della spazzatura e tanta, tanta plastica. Uno scenario suburbano, un terreno inospitale, da cui segretamente sbocciano centinaia di fili rossi… L’amore doloroso diviene tale perché osteggiato dalla società. Lo spettacolo essenzialmente drammatico, non è privo ironia, pungente e satirica. Dopo lo sheakesperiano doppio suicidio dei due amanti, il finale si colora di tinte poetiche, evocando nostalgicamente un ritorno impossibile ad una originaria terra di perdono e riconciliazione dell’intera umanità.

 

Durata dello spettacolo: 60 minuti
In scena: Riccardo Averaimo, Sofia Bolognini, Aurora di Gioia, Mauro de Maio, Gabriele Olivi,
Gianluca Paolisso, Nicole Petruzza, Andrea Zatti.
Compositore e live sound manager: Dario Costa.
Testo e Regia: Sofia Bolognini.
Venerdì e Sabato ore 21.00, Domenica ore 18.00.
Prenotazioni: 3495061330 – info@bologninicosta.com
Ingresso: 10 euro.
www.bologninicosta.com

bologninicosta è una produzione che si occupa di arti perfomative. È un progetto di ricerca sociale e artistica.

Sociale perché si interessa di questioni civili utilizzando gli strumenti offerti dalla sociologia: indagine sul campo, raccolta dati, interviste. È uno studio attivo sul territorio, che attraverso l’esperienza diretta con le realtà suburbane amplifica e trasmette la voce delle minoranze.

Artistica perché, attraverso l’attivismo creativo, va alla ricerca di nuovi linguaggi. Spettacoli teatrali, live performances, istallazioni audiovisive: bologninicosta è un tentativo di contaminazione e sfondamento tra pratiche diverse di comunicazione col pubblico, passando dalla teatro-danza alla sperimentazione sonora con l’utilizzo di sintetizzatori e drum-machines.

bologninicosta è un processo, un’officina creativa in cui vocazione civile e onestà artistica vanno di pari passo, nel tentativo sempre aperto di ridisegnare un’ipotesi di spettacolarità più autentica e meno grossolana, una forma di fruizione più consapevole e precisa, veramente umana.

 

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