Romeo e Giulietta, Ama e cambia il mondo – Avere te

Quale stupenda dichiarazione di amore da un padre ad una figlia! Quanti pianti ci strappa questo brano ogni volta che lo ascoltiamo!

Per quanto un padre possa essere burbero, scontroso e iroso, per quanto possa aver litigato con la propria figlia (o figlio), per quanto possa aver usato parole pesanti e forti, egli amerà sempre la propria creatura per tutta la vita e oltre.

Giulietta viene costretta dal padre a sposare Paride; a nulla valgono le sue preghiere, i suoi pianti imploranti. Il Conte Capuleti è irremovibile: Giulietta sposerà Paride, o non sarà più sua figlia.

Eppure il Conte è straziato dal dolore e dalla gelosia per la sua bimba: lei, la sua creatura, con gli occhi uguali ai suoi, da bambina è diventata già donna e il pensiero che Giulietta possa amare un altro uomo al di fuori del padre, che possa essere stretta da altre braccia e baciata da altre labbra lo fa impazzire.

Quando Giulietta diventerà sposa, lui dovrà imporsi di scordarla, non ci sarà più un noi.

Giulietta volerà via, lontano, ma il padre sarà sempre pronto ad aiutarla a rialzarsi qualora dovesse cadere.

C’è da augurarsi che ogni padre sia così disponibile verso i propri figli, così pieno d’amore (sì è vero, la costringe ad un matrimonio che non vuole, ma, allora, funzionava così ed è  una scelta “per il suo bene”).

Purtroppo, troppe volte sentiamo di genitori che maltrattano i propri figli e questa è una vera aberrazione. Il figlio è il frutto di un amore, deve essere solo recipiente di amore. Ancora oggi, in molte culture o subculture, i figli, soprattutto le figlie, vengono costrette a fare ciò che i genitori decidono (ma qui andiamo su un campo lontano e molto delicato).

Quanti figli e quante figlie vorrebbero sentire da parte del proprio padre una dichiarazione almeno vicina a questa.

Giulietta muore nell’idea che il padre la odi e voglia il suo male. In Avere te, i due sono divisi da un muro, quindi Giulietta, in teoria, non sente la dichiarazione del padre. Però, quella vicinanza, quelle mani che si sfiorano, ci fanno pensare che, forse, lo sente, sente il suo cuore, forse lo sa che lui, in fondo, la ama.

Anche noi, allora, superiamo quel muro e ascoltiamo il cuore. Sentiremo parole d’amore.

FacebookTwitterPinterestGoogle +Stumbleupon