Amore, sesso, psiche e dramma tra le tante risate di Zozòs
Teatro Brancaccino
17 novembre 2018
E’ in scena al Teatro Brancaccino Zozòs, la commedia di Giuseppe Manfridi che ha riscosso enorme successo di critica e pubblico in Italia e all’estero.
Alla regia Claudio Boccaccini, sul palco tre bravissimi attori: Siddhartha Prestinari, Riccardo Bàrbera, Paolo Roca Rey.
Zozòs è un testo intelligente, divertente, trasgressivo, destabilizzante, scorretto, ma mai eccessivo né volgare.
Scorretto poi nemmeno troppo o, comunque, tanto quanto a volte lo è l’imprevedibilità della vita che ci fa incontrare persone, ce ne fa allontanare per poi ritrovarsele, quando non le pensavamo più, in un contesto in cui mai avremmo pensato di trovarle.
Zozòs racconta una di quelle situazioni imprevedibili, quelle di cui nessuno penserebbe di poter essere mai protagonista, che, nonostante la loro “assurdità” ,diventano probabili. Situazioni paradossali in cui, però, può capitare di imbattersi.
Bice (Siddhartha Prestinari) è una bella donna che flirta con un bel giovanotto, Tito (Paolo Roca Rey). I due finiscono a casa del ragazzo e hanno un focoso amplesso dal quale non riescono a staccarsi letteralmente. Infatti, a causa di un effetto a ventosa, i due amanti sono rimasti appiccicati l’uno dietro (e dentro) l’altra.
Tito si vedrà costretto a chiamare in aiuto il proprio padre Tobia (Riccardo Bàrbera), con la speranza che possa aiutarli in quanto ginecologo.
Tobia arriverà a casa del ragazzo con un certa eccitazione, divertito dalla situazione e anche orgoglioso del proprio ragazzo, ma la situazione muterà drasticamente in maniera inesorabile e progressiva.
Tobia e Bice scopriranno di essersi già conosciuti e da questo svelamento avrà avvio la parte più comica e assurda della storia in una serie continua di rivelazioni eclatanti e sorprendenti.
Zozòs è una commedia che si tinge di giallo e in cui gli eventi, sempre più inattesi, si susseguono con sempre maggiore incisività e carica divenendo mano a mano più intricati e particolarmente curiosi e in cui la componente sessuale non è mai oltraggiosa.
Nonostante i due amanti restino tutto il tempo incastrati in una posizione particolare, che provoca al giovane Tito numerosi orgasmi, il sesso resta sullo sfondo di una storia che è una commedia incalzante che si dipana come un’indagine poliziesca dalla quale piano piano escono fuori particolari sempre più sorprendenti. C’è anche una vena psicoanalitica in tutto questo intrecciarsi di eventi e ricordi.
Il tutto è presentato a lingua sciolta, attraverso una fluidità di linguaggio e una rapidità di battute e cambi tono che danno l’accento giusto al momento giusto.
Una storia irriverente, scorretta, ma giocata sempre col giusto tono e leggerezza, con un finale inatteso che attraverso il dramma cerca di ristabilire un equilibrio.
In scena tre bravissimi attori che sanno giocare coi tempi comici, esprimersi attraverso una spiccata espressività del volto e creare un movimento fluido nell’interazione dei loro personaggi che cambia spesso direzione senza far mai perdere ritmo all’intero svolgimento.
Zozòs
di Giuseppe Manfridi
regia di Claudio Boccaccini
con Siddhartha Prestinari, Riccardo Bàrbera, Paolo Roca Rey
musiche Massimiliano Pace
aiuto regia Eleonora Di Fortunato
Produzione di Corte Arcana Isola Trovata
Si ringrazia l’ufficio stampa di Silvia Signorelli
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