
Riccardo III MTM-Teatro Litta di Milano, 20 febbraio 2018
Recensione di Carlo Tomeo
Corrado d’Elia, nel continuare le sue rivisitazioni delle opere maggiori di Shakespeare, ripropone con la sua Compagnia, il “Riccardo III” e ambientando il dramma in un originale scenario moderno, dove il protagonista non è più un essere umano visibile ma una voce fuori campo che sta conducendo un gioco crudele al videogame. La scena vuota è contornata da una serie di luci al neon di colore blu elettrico e potrebbe rappresentare il video di un computer dove compaiono di volta in volta i personaggi con cui il giocatore colloquia e ne manovra le azioni con il suo joystick. Questo gioco di simulazione del Riccardo III che, fuori campo, recita le parole di Shakespeare, è accompagnato da una musica ossessiva che interviene ogni volta che si passa da un livello all’altro del video game. Sul fondale vengono proiettati, al termine delle prestazioni più importanti compiute durante il gioco, il numero del livello raggiunto con le frasi che descrivono le operazioni portate a termine. L’azione diventa sempre più convulsa e le parole e la gestualità recitate dai vari interpreti che appaiono in scena acquistano ripetitività, come quando Elisabetta continua a chiedere di vedere suo figlio che Riccardo III ha fatto rinchiudere nella torre o quando Lady Anna appare a tratti con le mani che continuano ad asciugarsi gli occhi dalle lacrime. Questo al fine di rimarcare più volte le loro sofferenze.
Tutti i personaggi sono pedine che si muovono ed eseguono gli ordini del giocatore Riccardo III e che, a ogni livello successivo, da esecutori che si mostrano forzatamente fedeli agli ordini che ricevono, finiscono poi uccisi quando diventano inutili per le mire che il re intende perseguire.
La sete di potere di Riccardo III non si placa neppure dopo la sua incoronazione, ossessionato dalla paura di perdere quello che ha conquistato con i suoi intrighi perversi. L’azione scenica acquista ulteriore velocità e le luci psichedeliche che si accendono sui vari frammenti dei livelli del gioco diventano più abbaglianti. La stessa musica sale di volume ripetendo sempre lo stesso motivo, ogni volta mutando il genere che passa dalla disco music all’etnico-gitano alla Goran Bregovic, con gli strumenti a fiato in primo piano, che diventano cornamuse nel momento in cui si presume avvenga l’investitura del Re.
Il gioco di Riccardo III, che era iniziato quasi in sordina con le celebri parole “L’inverno del nostro scontento” termina con l’altrettanto celebre frase “Il mio regno per un cavallo”, urlata dal re, il quale si illude che una volta salvo, potrà riprendere a tramare per riconquistare il potere perso.
“ Riccardo III” è, tra le opere di Shakespeare quella che forse meglio simbolizza la natura perversa dell’uomo assetato di potere e che, per raggiungerlo a tutti i costi, non esita a compiere le azioni più nefande. Questo perché egli è solo ad agire, facendo conto sulla sua crudeltà mentale, non ha bisogno di suggerimenti come quelli che, per esempio, riceve Macbeth da sua moglie. L’attualizzazione nell’epoca attuale mette meglio in luce questo tema, che è comunque universale: l’intrigo, l’odio, l’inganno, l’ambizione sono caratteristiche presenti nell’animo umano e nella società odierna sono molto marcate: per questo motivo allo spettacolo di Corrado d’Elia, non bastavano solo le parole di Shakespeare, gli occorreva una messa in scena più vicina possibile al modo in cui l’uomo vive oggi e agli strumenti che utilizza per inseguire un’identità più imponente cui aspira e che il gioco elettronico gli permette di raggiungere, almeno virtualmente.
Corrado d’Elia è stato presente con la sua voce fuori campo mentre recitava le parole di Shakespeare, modulando, con maestria i suoi toni vocali in tanti modi diversi: rabbiosi, arcigni, melliflui, minacciosi seduttivi e così via, a seconda del personaggio che era in scena e con il quale interloquiva. E la sua Compagnia si è mostrata non meno brava e degna di seguire il suo Maestro.
Uno spettacolo moderno, dal taglio cinematografico e dal ritmo veloce, straordinario, da togliere il respiro anche allo spettatore più smaliziato.
Alla Prima cui ho assistito la sala del Teatro Litta era strapiena in ogni ordine di posto e il pubblico ha inneggiato per una ventina di minuti.
Da vedere e rivedere per cogliere meglio tutte le suggestioni che offre e delle quali qualcuna potrebbe essere sfuggita. Lo consiglio vivamente!
https://www.youtube.com/watch?v=QRfMUl6wRSw
Riccardo III
di William Shakespeare
adattamento e regia di Corrado d’Elia
assistente alla regia Luca Ligato
con Andrea Bonati, Raffaella Boscolo, Marco Brambilla, Giovanni Carretti, Paolo Cosenza, Corrado d’Elia, Gianni Quillico, Chiara Salvucci, Antonio Valentino
ideazione scenica e grafica Chiara Salvucci
tecnica e disegno luci Marco Meola
costumi Rossana Parise
responsabile produzione Beatrice Nannetti Pozzi
tecnico audio Edoardo Ridolfi
produzione Compagnia Corrado d’Elia
Si ringrazia Alessandra Paoli dell’ufficio stampa
in scena al Teatro MTM – Litta di Milano fino al 4 marzo 2018.
Bellissima recensione. Complimenti sig. Tomeo
Complimenti al sig. Tomeo, per l’ottima recensione del classico dramma di Shakespeare “Riccardo III”, in panneggio nuovo.