attort'

Teatro Trastevere, 17/10/2019. Prima

Dopo le esperienze coinvolgenti e totali di Augenblick e Le Fleur, il gruppo Project xx1 porta in scena un nuovo spettacolo rischiando con una nuova performance immersiva che vede in scena una sola protagonista.

La formula è sempre quella della libera partecipazione del pubblico, che deve girare sulla scena e interagire con oggetti, luoghi e attori, aprire cassetti, frugare, cercare, osservare, seguire e agire nella misura in cui viene invitato a farlo dagli attori in scena.

A differenza dei precedenti lavori, che mettevano in scena storie collettive, interpretate da più attori contemporaneamente, in Attort’ la protagonista è una sola, una singola attrice in mezzo a un gruppo di spettatori le cui azioni e reazioni sono imprevedibili.

Con Attort’, Project xx1 decide quindi di osare, costruendo una drammaturgia, opera di Riccardo Brunetti e Anna Maria Avella, che ruoti intorno ad una singola attrice, la stessa, bravissima, Anna Maria Avella. Una sola interprete per più personaggi, concatenati tra loro, che rappresentano i diversi aspetti di uno stesso sentimento.

Marietta è una ragazza inquieta, in bilico tra ciò che dovrebbe e ciò che vorrebbe fare. Soggetta, come tutti, a continui stimoli diversi e discordanti, Marietta non riesce a trovare una propria dimensione, continuamente oscillante tra i valori che le sono stati trasmessi dalla famiglia e la velocità e superficialità con cui si vivono i rapporti in questo nostro tempo presente. Vive in continua tensione tra un passato cristallizzato sui valori insegnati dalla famiglia e un presente che questi valori sovverte o ignora.

Marietta avverte la necessità di amare e di essere amata, ma è persa, priva di strumenti che le permettano di farlo, con riferimenti inadeguati per tempi presenti. Ciò che la famiglia le ha trasmesso come modello di relazione giusta e sana, anche santa, sembra essere irrealizzabile e forse lontano da ciò che lei desidera per se stessa.

La vita odierna è frenetica e scossa da frequenti e rapide sollecitazioni che cambiano continuamente direzione e perdersi è un attimo. Le relazioni, soprattutto con gli uomini, sono superficiali e l’interazione viva e vera con gli altri sempre più complicata.

Marietta affronta ogni giorno una lotta tra la tradizione, rappresentata dagli interventi della nonna e della mamma sempre pronte a giudicarla, e l’innovazione, dettata dalla continua trasformazione della società che impone nuove scelte e nuovi canoni di vita.

Attort’ è uno spettacolo vero, potremmo dire realista, che pone lo spettatore al centro della scena e della storia, che, assistendo e interagendo, si trova a riflettere e a riflettersi. Marietta ci fa entrare in casa sua, una vecchia casa anni ’70, semplice, ma equipaggiata. Si racconta e ci racconta, si interroga e ci interroga, cercando un confronto e qualche conferma.

Anna Maria Avella è bravissima ad immergersi in questa realtà e a portare gli spettatori nel mondo di Marietta, condividendone dubbi e ansie e cercando un confronto nel tentativo di farla uscire dalla gabbia della tradizione nella quale la nonna e la madre, sempre da lei interpretate in scena, ma che anche irrompono attraverso intensi contributi video, vogliono costringerla.

L’interpretazione è sfaccettata, mutevole come i sentimenti che Marietta attraversa. I personaggi, Marietta, la nonna e la mamma, sono ottimamente caratterizzati, ben definiti sia per la scrittura e l’interpretazione che per ciò che rappresentano.

L’uso del dialetto pugliese (foggiano) rende tutto più vero, più diretto e modula il ritmo del racconto. Marietta, immersa nella società odierna, ne mantiene solo la cadenza, utilizzandone qualche parola di tanto in tanto, mentre le due donne adulte, rappresentando la tradizione, l’attaccamento alla terra e alle origini, parlano in dialetto stretto, ma sempre comprensibile e comunque tradotto dai sottotitoli.

Anche questa volta Project xx1 centra il bersaglio pur spostando il segno. La prova singola è convincente e coinvolgente. L’individuale ben si inserisce nel collettivo; il singolo è integrato nel gruppo e in una scena perfettamente funzionale e realmente utilizzata da tutti.

Il pubblico diventa ospite di Marietta, testimone e confidente e viene chiamato alla collaborazione fattiva.

Indubbiamente alcuni aspetti vanno ancora tarati, alcuni passaggi resi più fluidi e la durata concentrata in un tempo minore, ma questi aggiustamenti saranno possibili solo andando in scena, portando lo spettacolo al pubblico, che, non si deve dimenticare, essendo spettatore attivo, costituisce ogni sera un’incognita diversa.

Loc Attort'

Attort’

Da un progetto originale del gruppo Project xx1

Drammaturgia di Riccardo Brunetti e Anna Maria Avella

Regia Riccardo Brunetti

Performer Anna Maria Avella

Tecnica e set-up Project xx1

Video Simone Palma

Costumi Sandra Albanese

Foto Ilaria Giorgi

Staff Silvia Ferrante, Sandra Albanese, Emiliano Trimarco, Paola Caprioli

Locandina Sicomoro

Materiali aggiuntivi Azzurra Lochi, Elisa Poggelli, Fabiana Reale, Maria I. Trecca, Paola Caprioli, Sandra Albanese,  Silvia Ferrante, famiglia Novelli-De Sanctis, famiglia Avella-Sinisi

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