Si è svolta ieri nella splendida cornice del Salone Margherita, Teatro storico della Capitale, la prima romana di Processo a Pinocchio.

Non si tratta di un musical , anche se si canta; non è uno spettacolo di prosa, anche se, cambiando il tiro, potrebbe benissimo diventarlo. Allora di cosa si tratta?

Processo a Pinocchio è stato definito una psico commedia noir a carattere musicale e direi che questa definizione è precisa e azzeccata.

Pino viene trovato con un martello in mano accanto al proprio psicologo che giace a terra morto: ovviamente Pino è l’unico sospettato per l’omicidio, ma ci sono altri personaggi che potrebbero essere coinvolti.

Pino, Cristian Ruiz, è un bugiardo cronico, uno talmente bugiardo da credere egli stesso alle proprie bugie e da essere capace di inventarne sempre una nuova per spiegare lo stesso evento. Ha una moglie, Debora Boccuni, piuttosto bizzarra, ma, soprattutto, bipolare. Pino ha anche una amante, Elena Nieri, sessuomane e cleptomane; e un amante, Brian Boccuni, dipendente dal gioco; infine, Pino ha una mamma ingombrante, Nadia Straccia, che non vede l’ora di diventare nonna.

Un gruppo parecchio particolare si ritrova a interagire e ad allestire una sorta di processo contro Pino/Pinocchio per ricostruire il corso degli eventi e scoprire chi abbia ucciso lo psicologo, Danilo Brugia,Beppe!Beppe!Beppe! Così, lentamente, i personaggi assumono il carattere morale dei protagonisti della favola richiamata dal titolo.

In un racconto surreale e ironico vengono ripercorsi e (ri)vissuti i fatti che hanno portato all’omicidio dello psicologo, attraverso l’aiuto della stessa vittima!

Un viaggio psicologico a tratti onirico dove realtà e fantasia si mescolano dandosi il cambio, dove il vero è anche il falso e il falso può tradursi in forse.

Processo a Pinocchio è una commedia noir divertente, simpatica e molto piacevole, ma, soprattutto è frizzante, giovane e innovativa: un’idea originale raccontata con piglio esuberante dove ogni elemento, ogni personaggio assume un significato specifico e particolare perfettamente inserito nella trama..

Ad Andrea Palotto, autore e regista, va riconosciuto il grande merito di aver creato una trama avvincente ed efficace, assolutamente non banale, ma originale e con colpi di scena ben assestati.

Andrea ha tessuto una tela di ragno in cui Pino e gli altri personaggi sono protagonisti e vittime, restando intrappolati, ognuno a modo suo e a propria insaputa in un gioco pericoloso e perverso. Una tela di ragno tessuta dalla mente mendace dello stesso Pino in cui i personaggi restano imprigionati e la cui sopravvivenza dipende solo dalla volontà di Pino.

Un meccanismo complesso in cui menti, azioni e pensieri rimandano sempre ad una verità che verrà svelata solo alla fine; complesso, sì, ma presentato con fluidità e immediatezza.

Uno dei pregi dell’autore e regista è quello di essere riuscito a costruire una struttura labirintica articolata, attraversando le menti malate dei personaggi, riuscendo sempre però a sostenere lo spettatore in questo percorso, accompagnandolo, senza che se ne accorga, agevolmente verso l’uscita e la soluzione del mistero.

Un cast bello, affiatato, di bravi attori e cantanti: Cristian è bravissimo nel suo Pino/Pinocchio, caratterizzandolo con facce e movenze ogni volta diverse frutto dell’ eclettismo che lo caratterizza; Brian non è da meno, voce bellissima e presenza forte; perfetta Debora nel ruolo della bipolare educata/sboccata, abile nell’utilizzo di due diversi registri di voce e nel cambiare espressione repentinamente; divertente e sensuale Elena con la sua cleptomane; rigida e fiera Nadia nel ruolo della mamma invadente; bella prova in progressione per Danilo che ha riscosso un grande consenso di pubblico.

Bellissime e coinvolgenti le musiche di Marco Spatuzzi e le liriche originali, che integrano e proseguono il recitato come un unico discorso.

I dialoghi sono incalzanti, brillanti, “politicamente scorretti” anche, incisivi, ficcanti: non c’è banalità, il tono è sempre sostenuto, non ci sono cali.

Un’ultima menzione per la partecipazione di Valeria Monetti, cantante, attrice e presentatrice, qui nelle vesti di aiuto regista.

Pino e Fiammetta Pino2

TEATRO SALONE MARGHERITA 

DAL  29 APRILE AL 3 MAGGIO

FREEZERDANCE STUDIO presenta

CRISTIAN RUIZ in

Processo a Pinocchio

una psico commedia noir a carattere musicale

Con la partecipazione straordinaria di

DANILO BRUGIA (ROMA)

LUCA GIACOMELLI FERRARINI (TOUR)

e con (in ordine alfabetico)

BRIAN BOCCUNI

DEBORA BOCCUNI (ROMA)

STEFANIA FRATEPIETRO(TOUR)

ELENA NIERI

NADIA STRACCIA

CLAUDIO ZANELLA (SECONDO CAST)

e con al pianoforte FEDERICO ZYLKA

costumi e allestimento scenico BIANCA BORRIELLO

luci e direzione tecnica

DANIELE CEPRANI

movimenti coreografici DEBORA BOCCUNI

aiuto regia VALERIA MONETTI

ideazione grafica LUCA GIACOMELLI FERRARINI

promozione MARTA ISONI

produzione  esecutiva MASSIMO NATALE

ufficio stampa SILVIA SIGNORELLI

musiche

MARCO SPATUZZI

scritto e diretto da

ANDREA PALOTTO

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