Teatro Lo Spazio
27 ottobre 2015. Prima
TeatroSenzaTempo, Accademia di Arti Drammatiche, riporta in scena Piombo e Cocaina, lo spettacolo scritto da Antonio Nobili e diretto da Pietro De Silva che ricostruisce la storia di uno dei più grandi criminali italiani che ha maggiormente abitato le cronache e alimentato l’immaginario collettivo: Renato Vallanzasca.
A inizio 2015 lo spettacolo è stato presentato al Teatro Abarico dai diplomandi dell’Accademia riscuotendo un notevole successo di pubblico e critica. Oggi torna in scena per sei giorni (cinque considerando che sto scrivendo dopo aver assistito alla prima) e sarebbe un peccato perderselo.
Piombo e Cocaina è una ricostruzione storica delle vicende criminali e, in parte, personali del “bel René”, nomignolo da lui detestato, attraverso punti di vista e prospettive diverse, con particolare attenzione al potere dei media di creare un mito.
Ricostruzione storica fedele, quella di Antonio Nobili, che si basa sulle testimonianze presenti negli archivi giornalistici e che dimostra non solo l’attinenza alla verità dei fatti, ma anche un attento studio degli stessi.
L’aspetto più interessante di questo spettacolo è l’impostazione cinematografica, caratterizzata da continui salti temporali.
La narrazione, infatti, non è continua e regolare, ma frastagliata. La scena è ogni volta in posti e luoghi diversi e lo spettatore è sempre trasportato nel tempo: passato remoto (infanzia e adolescenza), passato prossimo (la carriera criminale vera e propria coi vari arresti, fughe e scia di omicidi) e presente (Vallanzasca che racconta la “sua” storia ad una giornalista: “Ognuno di noi ha delle storie che può raccontare solo a se stesso”).
Così la storia viene raccontata dallo stesso Vallanzasca al tempo presente, ma anche da madri disperate, da giornalisti televisivi e da quelli della carta stampata e, non ultimo, dalle vittime delle criminali azioni del “bel René” e dai loro parenti.
Questo muoversi nel tempo, attraverso il racconto di più voci, ha il pregio di presentare la storia da più punti di vista, diversi e, a volte, contrastanti; vengono adottati di volta in volta punti di narrazione diversi, per contesto, retroterra, coinvolgimento e distanti anche nel tempo.
Si ricostruisce, in questo modo, un personaggio quanto più possibile a tutto tondo, nel tentativo riuscito di mostrarne la figura controversa, restituendone la sfrontatezza, la lucidità, la crudeltà, ma anche il fascino che si è creato intorno alla sua figura.
Nonostante questo, lo spettacolo non giudica Vallanzasca, non assolve né condanna, mostra l’uomo nel suo percorso di vita, mettendo in evidenza, strano dirlo, un suo codice morale semplice e rigido. Viene raccontato l’uomo nel suo tessuto sociale: il rapporto con la madre, quello con la propria banda, le regole base, ma anche i risvolti sociali e relazionali suoi e delle persone, vittime o complici o conniventi, che con lui hanno avuto a che fare.
Piombo e Cocaina è un bello spettacolo scritto bene e con un’ottima regia; uno spettacolo che, nonostante nelle intenzioni non voglia esprimere giudizi sulla persona Vallanzasca, stuzzica la curiosità e stimola l’interesse dello spettatore sulla vicenda.
Ritengo che questa sia una bella cosa. Uscire da teatro con la voglia di saperne di più o il desiderio di ripercorrere certi eventi e analizzarli da punti di vista differenti credo sia un ottimo risultato per uno spettacolo: lasciare qualcosa su cui lo spettatore possa riflettere una volta a casa.
Bravissimi tutti gli interpreti nell’affrontare una simile prova, difficile, tra le altre cose, per la esiguità dello spazio di movimento disponibile: i 24 attori si dividono con capacità e immediatezza lo stesso esiguo spazio mantenendo tempi stretti senza sporcare le scene con cambi di scena rapidi e puliti.
Un altro aspetto che ho apprezzato molto e da evidenziare è l’impegno di tutti nell’imparare i dialetti, siciliano e milanese. Il livello linguistico, la cadenza e la tonalità sono sempre tenuti alti, senza cadute né sporcature.
Foto di Lorenzo Pifferi
Il protagonista, Alessio Chiodini è bravissimo; un ragazzo molto giovane che ha affrontato con grande impegno e professionalità questa difficile prova, risultando molto credibile. Possiede non solo un bel viso, ma una bellissima espressività, oltre a ottimi tempi e presenza sul palco.
Misurato, mai esagerato, divide con capacità lo spazio con i colleghi, primo fra tutti Riccardo Merlini che interpreta un convincente Massimo Loi, il Cocaina, “fratellino” di Vallanzasca.
Fermi restando impegno e bravura di tutti, sono rimasto molto colpito dall’interpretazione di Cristina Frioni che interpreta Vincenzina, la madre di Massimo Loi. Cristina riesce a caricare il suo personaggio di tutta la disperazione di una madre che vede il figlio rovinare la propria vita, dello strazio per il rifiuto che subisce e della lacerazione di saperlo morto, per giunta per mano di un uomo che riteneva come un secondo figlio.
Piombo e Cocaina è sicuramente uno spettacolo molto interessante e ben fatto, dove entrano in gioco molti aspetti e difficoltà interpretative di vario livello, gestite con professionalità e cura. Presentando una storia raccontata da vari punti di vista il rischio della frammentarietà era alto e mantenere una continuità difficile: possiamo dire, che, a meno di qualche piccola breve scena che io avrei tagliato o amalgamato ad altre, questo rischio è scongiurato.
Quindi complimenti a un regista, Pietro De Silva, a cui le soluzioni facili non piacciono.
Ultima segnalazione va fatta per la colonna sonora che ripercorre le musiche di quei tempi suggerendo ricordi e ispirando immagini soprattutto legate agli anni ’70.
Di seguito l’elenco intero di interpreti e personaggi.
Alessio Chiodini – Renato Vallanzasca
Riccardo Merlini – Massimo Loi detto Cocaina
Davide Colnaghi – Antonio Colia detto Pinella
Stefano Di Giulio – Rossano Cochis detto Mandingo
Lily Lauria – Cindy, prostitua ed amante di Renato Vallanzasca
Alberto Albertino – Angelo Epaminonda
Daniele Sartori – Francis Turatello detto Faccia d’Angelo
Carlo Colella – Pasquale Barra detto O’ Animal
Alessia Sala – Moglie di D’Andrea
Andrea Guerini – Achille Serra
Matteo Maria Dragoni – Maresciallo D’Andrea
Martina Milani – Agente Baliani
Daniela Anzellini – Debora Piazza Avvocato Vallanzasca
Cristina Frioni – Madre Massimo Loi
Antonella Petrone – Madre Renato Vallanzasca
Fabrizio Loreti – Cover Renato Vallanzasca – Disturbatore
REDAZIONE PAESE SERA
Marco Fioravante – Direttore della Testata
Margherita Caravello – Francesca
Valentina Coletta – Anna
Carlotta Sfolgori – Roby
REDAZIONE TG LOMBARDIA “SPECIALE CRIMINE ITALIANO”
Raffaele Risoli – Conduttore
Rossella Morese – Redazionista in esterna
Lorenza Sacchetto – Elena Martellozzo (Criminologa ospite in Studio)
Cesare Ceccolongo – Redazionista
TeatroSenzaTempo Produzione Spettacoli Teatrali
presenta
“PIOMBO E COCAINA”
La storia di Renato Vallanzasca
Scritto da Antonio Nobili
Regia: Pietro De Silva
con Alessio Chiodini nel ruolo di Renato Vallanzasca
Piombo e Cocaina
DAL 27 OTTOBRE AL 1 NOVEMBRE 2015
ORE 21,00 – Domenica pomeridiana ore 17
NB: nella replica del 28 Ottobre il ruolo di Vallanzasca è interpretato da FABRIZIO LORETI
TEATRO LO SPAZIO
Via Locri, 42/44 (San Giovanni) – Roma 06 77204149
www.teatrolospazio.it
BIGLIETTI: INTERO € 12/RIDOTTO € 10 (Under 18, Over 65, Gruppi di n. 8 persone, Allievi TsT) PRENOTAZIONI PER TST: spettacolopc@libero.it – Infoline 3664538808
CREDITI
Assistente alla Regia: Francesca Pausilli
Assistente alla Produzione: Margherita Caravello
Ufficio Stampa: MFP 366.4538808
Scene e Costumi: Isaura Bruni in collaborazione con TeatroSenzaTempo Produzione
www.teatrosenzatempo.com
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