L’attività del critico teatrale parte dall’osservazione e si sviluppa in un dialogo: il critico deve stimolare la riflessione, creare il dubbio.
Egli deve saper separare, scegliere e giudicare contestualizzando lo spettacolo e il percorso creativo, considerando anche quale effetto il lavoro abbia sul pubblico.
Deve operare la ricostruzione di un percorso alla ricerca delle specificità e delle motivazioni degli artisti.
Il critico teatrale è chiamato a presentare nuove istanze, a dare voce al nuovo, se di valore; allo stesso tempo deve denunciare chi si prende gioco del teatro e degli spettatori.
Dopo l’osservazione e l’analisi, il critico deve essere in grado, con la parola, di riportare immagini al lettore e allo spettatore, che dovranno essere in grado di visualizzare quanto egli descrive.
Abracadabra – La Notte dei Miracoli, torna in scena al Teatro Ghione di Roma per tutte le feste di Natale e fino al 12 gennaio 2025 con un nuovo strabiliante cast.
A presentare la serata anche quest’anno gli eclettici Disguido, dall’Italia.
Conduttori e registi dello spettacolo, si tratta di un duo di artisti pluripremiati che uniscono all’arte magica quella teatrale.
In scena un cast stellare composto da otto campioni provenienti da tutto il mondo.
Non solo magia e manipolazione, ma una fusione di stili e di modi di interpretare l’arte magica attraverso la contaminazione del circo, del teatro, della musica e della danza.
Uno spettacolo di vera magia adatto a tutti!
Gli spettatori rimarranno a bocca aperta e i bambini saranno entusiasti dello spettacolo.
Yan Yan Ma, dalla Cina, è una ballerina classica che esegue le proprie strabilianti manipolazioni sulle punte, riuscendo a tirare fuori dal suo tutù centinaia di carte, due grandi fiori di carta, 4 ombrellini, due grandi bandiere rainbow e nastri colorati.
Eccezionale, sorprendente, incredibile, straordinaria Celia Munoz, artista spagnola che ha rivoluzionato la ventriloquia eliminando i pupazzi e unendo ad essa il talento per il canto lirico e la recitazione.
Celia si è esibita in due numeri davvero pazzeschi; fenomenale quello della seduta spiritica omaggio alla grande Maria Malibran, famosa soprano del XIX secolo.
Star romana della serata è Tiziano Grigioni, prestigiatore, autore e, unico in Italia, Stand Up magician comedian. Oltre a incantare il pubblico giocando nelle pieghe dello spazio e del tempo, Tiziano è abilissimo nello sfruttare qualsiasi pretesto esterno con il pubblico al fine di fare spettacolo.
Per Shape Company,Romina Rinaldi porta un’esibizione aerea con il cerchio.
Miguel Munoz, fratello di Celia, incanta la platea con il potere di manipolare l’acqua trasformandola in sfere di cristallo che volano nelle sue mani in una performance capace di sospendere il tempo.
Young Min Kim, dalla Corea del Sud, è un artista capace di manipolare la sabbia e trasformarla in magia.
Ultimo, ma sul podio avanti a tutti, Andrea Farnetani. Italiano, ha incantato il pubblico e divertito grandi e piccini, infondendo piccole pillole di saggezza.
Farnetani è un artista multiforme da Nouveau Cirque. La sua ricerca sul clown contemporaneo l’ha portato allo studio delle tecniche circensi, della danza, del teatro e della magia.
“Gustavo La Vita” è il suo ultimo personaggio e racchiude in sé la sintesi della ricerca di questi anni. La semplicità della comicità fusa ai virtuosismi e ai delicatissimi equilibri arriva diretta al cuore del pubblico.
Abracadabra – La Notte dei Miracoli è uno spettacolo che riesce a lasciare il pubblico a bocca aperta, regalando 100 minuti di magia e sogno.
Inoltre, Abracadabra abbraccia la solidarietà: parte del ricavato è devoluto a due importanti associazioni: Uniphelan e Antas Onlus.
Feste di Familie Floz: il trionfo del significato nella comunicazione non verbale.
Familie Floz tornano a incantare la platea del Teatro Sala Umberto di Roma con lo spettacolo Feste.
Se nello spettacolo precedente, Teatro Delusio, centro della scena era un retropalco, nello svelarsi delle dinamiche che accadono dietro le quinte di uno spettacolo, in Feste, lo sguardo acuto, graffiante e comico dei Familie Floz si concentra su una festa di matrimonio, vista non dal salone principale, ma dal cortile sul retro di una grande villa sul mare.
Questa volta la potenza rappresentativa dei Familie Floz si esprime nella sua più grande pienezza nel concitato tramestio della preparazione della villa per il matrimonio prima, e nello svolgimento della festa di nozze dopo (sempre vissuta però da dietro, dal cortile).
Foto di Simon Wachter
Troviamo un custode indolente che esercita il proprio “potere” brandendo il telecomando del cancello della villa; una donna delle pulizie che se la comanda; un cuoco dispettoso; un wedding planner impegnatissimo e leggiadro; una segretaria molto presa dal proprio ruolo; una sposa malinconica e uno sposo ubriaco; un padre della sposa, pacchianamente ricco, che arriva in elicottero e gioca col suo cane; un postino; un corriere con le treccine che ascolta musica rock.
Ognuno rispetta e tenta di far rispettare un rigido ordine gerarchico.
A scardinare questo equilibrio caotico e disordinato, però, arriva una donna senza fissa dimora, incinta, impaurita e dimessa.
Feste è un via vai di personaggi che entrano in relazione tra loro: una ventina circa.
Eppure gli attori in scena sono solo tre: Andres Angulo, Johannes Stubenvoll, Thomas van Ouwerkerk, anche autori insieme a Michael Vogel, a sua volta regista affiancato da Bjoern Leese.E’ incredibile e sorprendente come riescano a popolare il palco di tutti questi personaggi che si muovono e alternano, veloci nei movimenti e nei cambi di travestimento, creando spesso situazioni comiche semplici, ma efficaci, basate sul linguaggio del corpo.
Ancora più incredibile e sorprendente come tutto sia agito e prenda senso nel silenzio, nella completa assenza di parole.
Foto di Simon Wachter
Foto di Simon Wachter
Familie Floz esprime una potenza rappresentativa che non ha bisogno di parole e che si basa primariamente sui gesti e sui movimenti e sull’effetto delle meravigliose maschere di Hajo Schüler che, seppur statiche, sembrano assecondare i movimenti del corpo e far trasparire l’espressività che vi è sotto, in un rapporto di fusione col corpo dell’attore.
L’uso non convenzionale del linguaggio del corpo da parte degli attori insieme all’utilizzo delle maschere e dei travestimenti rivela i sentimenti nascosti nell’animo umano con una potenza espressiva sorprendente.
Non una parola, eppure lo spettatore può cogliere ogni dettaglio che viene offerto alla sua vista da un gesto manifesto, ma anche da un semplice cenno del capo o delle mani.
Il lavoro di Familie Floz è il trionfo del significato nella comunicazione non verbale.
Tutto questo è possibile grazie al lungo lavoro introspettivo e collettivo di questo gruppo, lavoro che attraversa diverse discipline teatrali: il teatro di figura, il teatro di maschera, la danza, la clownerie, l’acrobazia, la magia e l’improvvisazione.
Magistrale la mimica degli attori che anche attraverso i piccoli movimenti riescono a restituire un mondo di fatti e a evocare sentimenti ed emozioni.
Il tutto è poi inserito in una composizione musicale di Maraike Brüning e Benjamin Reber, che accompagna, avvolge, a volte sostiene, con delicatezza.
Sono la musica e i rumori di scena (sacchi che si spostano, lampadine che tremano, porte e finestre che si aprono e chiudono, acqua che scorre, galline che strepitano, cancelli che si muovono, un elicottero, e tanti, tanti altri) gli unici effetti sonori dello spettacolo (i suoni sono di Dirk Schröder).
La regia di Micheal Vogel guida come una danza a volte leggera, altre volte rapida, i movimenti dei personaggi che si alternano con ritmi precisi sul palco, cambiandosi rapidamente i bei costumi di Mascha Schubert e abitando la scenografia, semplice, ma molto carina e decisamente funzionale di Felix Nolze e Rotes Pferd.
Su tutto gioca con brio il disegno luci di Reinhard Hubert.
Foto di Simon Wachter
Feste di Familie Floz ha incantato il pubblico riuscendo a instaurare un rapporto con esso, infondendo amore e delicatezza attraverso il potere fascinante dell’immaginazione.
Feste è più di una fiaba per adulti; Familie Floz, nel rappresentare un mondo regolato da relazioni e ruoli, affronta temi sociali e politici, con umorismo, ma anche con un sottile senso tragico.
E’ uno spettacolo che con umanità e poesia parla al cuore dello spettatore e racconta di un mondo diviso tra chi comanda e chi esegue, chi è potente e chi vive ai margini.
Il personaggio della donna povera e incinta lentamente scardina questa struttura sociale entrando in relazione sia con i potenti (i signori della villa) che con il personale.
Ognuno è arroccato nella propria posizione, ma, lentamente, i cuori si sciolgono e la percezione del mondo cambia piano piano.
Un sentimento di umiltà e di pietà avvolge tutti quanti e si fa strada nel cuore dei personaggi.
Così, mentre all’interno della villa si consumano i festeggiamenti per il matrimonio, dietro, nel cortile, si celebra la vita che porta con sé sempre il suo contrario.
FAMILIE FLOZ
FESTE
Un’opera di Andres Angulo, Björn Leese, Johannes Stubenvoll, Thomas van Ouwerkerk, Michael Vogel
Con Andres Angulo, Johannes Stubenvoll, Thomas van Ouwerkerk | Co-Regia Bjoern Leese Regia di MICHEAL VOGEL Maschere Hajo Schüler | Set Felix Nolze, Rotes Pferd |Costumi Mascha Schubert | Sound Design Dirk Schröder | Musica Maraike Brüning, Benjamin Reber Piano Maraike Brüning | Cello Benjamin Reber, Majella Münz, Marie-Louise Wundling |Canzone “Hold on“Marlena Käthe | Luci Reinhard Hubert | Direttore di produzione Gianni Bettucci | Assistenti di produzione Dorén Grafendorf, Carolin Hartwich
UNA PRODUZIONE DI FAMILIE FLÖZ IN COPRODUZIONE CON THEATERHAUS STUTTGART, THEATER DUISBURG, THEATER LESSING WOLFENBÜTTEL. CON IL SUPPORTO DEL HAUPTKULTURFONDS
Aggiungi un posto a tavola compie 50 anni al Teatro Brancaccio di Roma
Aggiungi un posto a tavola, la commedia musicale italiana più iconica e applaudita al mondo, festeggia i suoi 50 anni al Teatro Brancaccio di Roma!
Lo spettacolo di Pietro Garinei e Sandro Giovannini, scritto con Jaja Fiastri, con le musiche del M°Armando Trovajoli, le coreografie del M°Gino Landi, le scenografie e i costumi di Giulio Coltellacci, celebra il suo cinquantesimo compleanno con una ottava edizione all’insegna delle grandi novità.
La regia originale di Garinei e Giovannini vede la ripresa teatrale del poliedrico Marco Simeoli, che interpreta anche, come nelle ultime edizioni, il ruolo del Sindaco Crispino.
Il ruolo di Don Silvestro è affidato al brillante Giovanni Scifoni, mentre special guest è Lorella Cuccarininel ruolo di Consolazione.
In occasione del cinquantesimo anniversario che si è celebrato l’8 dicembre, Alessandro Longobardi, Teatro Brancaccio e Viola Produzioni hanno organizzato una vera e propria serata d’onore che ha visto ospiti moltissimi dei protagonisti delle varie edizioni passate.
Partiamo dallo spettacolo.
Una replica spumeggiante, su cui pesavano enormi aspettative e che ha ripagato chi l’ha interpretata con scroscianti applausi e grandissima gratificazione e chi vi ha assistito con smisurata soddisfazione.
L’Aggiungi un posto a tavola di questa ottava edizione ha un guizzo particolare che riporta ai toni della commedia originale.
La ripresa teatrale di Marco Simeoli, che pure è protagonista da quasi 800 repliche nel ruolo di Toto prima e del Sindaco Crispino poi e ancora oggi, è davvero carica di energia, ritmo e grinta e rende merito agli autori dello spettacolo, rimarcando anche il tema dell’inclusione.
Giovanni Scifoni fa suo il ruolo di Don Silvestro assicurandosi un successo personale davvero meritato.
Il suo Don Silvestro è prima di tutto un uomo, un uomo che vuole aiutare il prossimo fattivamente, intervenendo sulla vita della propria comunità e che sceglie di essere prete per assolvere meglio questo compito mettendosi al servizio di Dio.
Colpisce l’umanità con cui Scifoni fa vibrare il suo personaggio. Per esempio, in Notte da non dormire è davvero un uomo innamorato della vita che invita gli altri ad amare, come anche, in Una formica è solo una formica trasmette il senso di disperazione di un uomo abbandonato.
Nel canto non dimostra esitazioni e riesce a dare e a mantenere la propria impostazione vocale al personaggio durante tutto lo spettacolo.
Va da sé che nelle parti più leggere scivola via con destrezza e capacità.
Lorella Cuccarini aggiunge al suo lungo e variegato repertorio teatrale e professionale un nuovo personaggio, sfidante perché così diverso da lei.
Nella sua Consolazione ritroviamo il divertimento e il senso dell’umorismo che da sempre la contraddistinguono, ma anche quella sensualità che sa sprigionare quando balla, per poi tornare in un attimo “ragazza della porta accanto”.
Per lei, che l’anno prossimo festeggerà quarant’anni di carriera, è l’ennesima soddisfazione e conferma.
Di Marco Simeoli si è già scritto, soprattutto come regista. Il suo sindaco lo conosciamo ed è sempre travolgente, ma c’è da dire che in questa serata Marco ne ha dato una caratterizzazione ancora più spiritosa e divertente.
Dopo i Toto di Stefano Di Lauro e di Piero Di Blasio, per citare i più recenti, arriva nel cast di Aggiungi un posto a tavola un ragazzo sorprendente, Francesco Zaccaro che dimostra grande preparazione e riesce a dare un’interpretazione personale davvero convincente.
Nei panni dell’innamorata Clementina, la giovane Sofia Panizzi (che scopriamo essersi diplomata all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico di Roma), che sembra soffrire un po’ l’emozione all’inizio, per poi sciogliersi e trovarsi a proprio agio.
Infine, ma assolutamente non ultima, ritroviamo la granitica Francesca Nunzi nel ruolo di Ortensia (ma ricoprirà anche quello di Consolazione in alcune repliche).
La Nunzi è una certezza: bravissima, professionale, simpaticissima e generosa in scena. Ormai da lungo tempo lavora anche insieme a Marco Simeoli e insieme formano una coppia professionale travolgente.
Completano il cast artistico 16 performer.
Lo spettacolo, poi, è reso ancora più magico e coinvolgente dalla presenza di un’orchestra dal vivo composta da tredici elementi e diretta dal maestro Maurizio Abeni.
“La voce di lassù”, interpretata da Enzo Garinei per quattro stagioni, è stata mantenuta in suo onore grazie agli eredi che ne hanno dato concessione.
Il pubblico ha dimostrato grandissimo apprezzamento, tributando scroscianti applausi e una bellissima ovazione in piedi finale.
Subito dopo lo spettacolo c’è stato un momento veramente splendido e unico: Alessandro Longobardi, produttore e Direttore Artistico del Teatro Brancaccio e Marco Simeoli hanno condotto una Serata d’onore durante la quale il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha insignito di riconoscimenti gli eredi di Garinei, Giovannini, Fiastri, Trovajoli, Coltellacci, Landi, il Centro di Produzione Viola Produzioni e i protagonisti dello spettacolo insieme al M°Abeni.
Attraverso un simpatico contributo video ha garantito la sua presenza anche il grandissimo Johnny Dorelli, la cui bellissima moglie Gloria Guida era in sala.
Infine, un momento davvero emozionante è stato rappresentato dalla comparsa sul palco del Teatro Brancaccio di tantissimi attori e attrici e di parte dei corpi di ballo che hanno preso parte alle edizioni precedenti.
Cercheremo di nominarne il maggior numero possibile (vedi foto e video): Daniela Goggi, Adriano Pappalardo, Chiara Noschese, Giulio Scarpati, Simona Patitucci, Piero di Blasio, Stefano Di Lauro, Jacqueline Ferry, Camilla Nigro, Renato Crudo…
E’ stata una serata unica ed eccezionale, in cui non era possibile non gioire ed emozionarsi commuovendosi con uno spettacolo che è un pietra miliare del teatro musicale italiano e che quest’anno è tornato in splendida forma, rinnovato nell’entusiasmo e nella gioia che trasmette.
AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA – CAST CREATIVO
Il cast creativo è composto dal direttore musicale Maurizio Abeni, già assistente di Armando Trovajoli; Gabriele Moreschi, scenografo che ha adattato il progetto originale di Giulio Coltellacci della celebre e ingegnosa scenografia con il doppio girevole e la grande arca; Francesca Grossi che ha adattato i disegni originali dei raffinati costumi, anche questi di Giulio Coltellacci. Il disegno luci è di Emanuele Agliati; il disegno fonico è di Emanuele Carlucci/Tommaso Macchi. Le coreografie originali di Gino Landi sono riprese da Cristina Arrò; la scena è stata realizzata dalla scenotecnica di Mario Amodio, che fu il costruttore nella prima edizione del ’74 e da Antonio Dari per la parte meccanica; i costumi sono confezionati dalla Sartoria Brancaccio.
La commedia musicale è prodotta da Viola Produzioni centro di produzione teatrale.
IL MUSEO DI AGGIUNGI AL TEATRO BRANCACCIO
Per festeggiare i 50 anni di Aggiungi un posto a tavola, i foyer del teatro sono stati trasformati in un vero e proprio museo che, per tutta la permanenza a Roma dello spettacolo, ospiterà una ricca collezione di fotografie che raccontano tutte le edizioni, numerosi video provenienti dall’archivio storico ed una sezione dedicata ai costumi originali, un tuffo negli anni ’70 che ha permesso ai visitatori di ammirare la sartorialità e la creatività di questa produzione unica. Il punto focale della mostra è sicuramente l’esposizione dell’organo originale suonato da Johnny Dorelli nelle edizioni dal 1974 al 1990.
Alessandro Longobardi
presenta
una produzione Viola Produzioni Srl
AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA
commedia musicale di GARINEI E GIOVANNINI
scritta con JAJA FIASTRI
musiche di ARMANDO TROVAJOLI
liberamente ispirata a “AFTER ME THE DELUGE” DI DAVID FORREST
GIOVANNI SCIFONI – Don Silvestro
special Guest LORELLA CUCCARINI – Consolazione
“La Voce di Lassù” è di ENZO GARINEI
MARCO SIMEOLI – Sindaco Crispino SOFIA PANIZZI Clementina
FRANCESCO ZACCARO – Toto FRANCESCA NUNZI Ortensia
ENSEMBLE
ALESSANDRO DI GIULIO (nel ruolo del Cardinale)
CHIARA ALBI | SIMONE BAIERI | VINCENZA BRINI | NICO BURATTA | GIUDITTA COSENTINO | KEVIN PECI
ANNA DI MATTEO | STEFANO MARTORIELLO | ELEONORA PELUSO | ANNAMARIA RUSSO
FERNANDO BRUSCO (I TROMBA) | GIAN MARCO CAREDDU (BATTERISTA) | MATTEO COSTANZI (II TROMBA) ENZO DE ROSA (I TROMBONE) | PALMIRO DEL BROCCO (TROMBONE BASSO) | STEFANO DI MEGLIO (BASSISTA) | ETTORE GENTILE (PIANISTA/TASTIERISTA) | GIUSEPPE PANICO (III TROMBA) | MASSIMO PIRONE (II TROMBONE) | MAURIZIO SANSONE (TASTIERISTA/PROGRAMMATORE) | ENRICO SOTGIU (PERCUSSIONISTA) | ALESSANDRO TOMEI (SAX/FLAUTO) | ROBERTO VALLE (CHITARRISTA)
scenografie – progetto originale di GIULIO COLTELLACCI adatt. scenografico di GABRIELE MORESCHI
costumi – disegni originali di GIULIO COLTELLACCI adattamento di FRANCESCA GROSSI
disegno luci di EMANUELE AGLIATI disegno fonico di EMANUELE CARLUCCI/TOMMASO MACCHI
direttore di produzione CARLO BUTTÒ supervisione artistica ALESSANDRO LONGOBARDI
coreografie originali di GINO LANDI riprese da CRISTINA ARRO’
direzione musicale MAURIZIO ABENI
regia originale di PIETRO GARINEI e SANDRO GIOVANNINI
ripresa teatrale di MARCO SIMEOLI
assistente di produzione VALERIA SERRAINO amministratrice di compagnia IRENE ANGELOPULOS
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