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Il viaggio come inizio del cambiamento

Spazio Diamante

16 marzo 2018. Prima

Tante sono le ragioni per cui si parte, tante le storie, tanti i destini che si incrociano, tante le metamorfosi che un viaggio comporta. Si parte per sopravvivere, si parte per rinascere, si parte per amore oppure per conoscere…

E’ con queste considerazioni che si apre lo spettacolo Ovidio – Metamorfosi, il viaggio, in scena allo Spazio Diamante fino al 18 marzo 2018.

Tratto dalle Metamorfosi di Ovidio, con l’adattamento e la regia di Raffaele Latagliata e la collaborazione alla drammaturgia di Pasquale Di Giannantonio e Sara Di Sciullo, lo spettacolo nasce dalla rielaborazione di alcune parti dell’immensa opera citata, ritradotte e adattate per raccontare un viaggio intrapreso agli albori del XX secolo da alcuni giovani in cerca di un cambiamento decisivo nella loro vita, alla ricerca di nuove opportunità.

Le diverse motivazioni per partire per questo viaggio rimandano tutte ad un unico desiderio di cambiamento per la propria vita.

Cinque, tra uomini e donne, anime perdute, anime in cerca di riscatto o di pace o di amore, si imbarcheranno su un piroscafo che, nelle loro intenzioni, dovrà condurli verso una nuova esistenza. Tra di loro un sesto passeggero, un uomo solitario e misterioso, che dichiara di essere stato costretto a partire, ma non vuole svelarne il motivo per non riaprire feroci ferite. Un poeta, novello Ovidio, condannato all’esilio per due colpe: un carme e un errore, a cui è stata insegnata l’arte di amare.

Durante il lungo viaggio in mare, i suoi versi saranno balsamo per le anime ansiose, inquiete e spaventate dei passeggeri. Versi che si dimostreranno catartici per la coscienza e il cuore dei viaggiatori e che rispecchiano l’universalità dell’essere esule. Troveranno conforto nella rievocazione del racconto delle metamorfosi cantate da Ovidio, uomini e donne che hanno cambiato la propria vita attraverso modificazioni sostanziali.

I racconti mitologici più affascinanti e suggestivi prendono così vita attraverso il corpo e la bocca degli stessi viaggiatori che vivranno in prima persona quei racconti. Fetonte, Eco, Narciso, Alcione, Apollo e Dafne sono i miti che rivivono attraverso le parole del poeta in un processo di immedesimazione dei personaggi.

Ovidio – Metamorfosi è un viaggio che, conservando il classicismo e la poesia di Ovidio, conduce verso una nuova vita: è un percorso di trasformazione, una metamorfosi appunto, concluso il quale i viaggiatori prenderanno consapevolezza di non essere alla fine del viaggio, ma solo all’inizio di un nuovo percorso. Tutto ciò che è stato prima è funzionale a ciò che avverò dopo, in un processo continuo di cambiamento.

E’ necessario sempre osare grandi imprese per essere grandi; tanti sono i viaggi, tante le vite: “non c’è mai una vera fine al nostro viaggio poiché tutto si trasforma e nulla perisce e tutti noi non siamo altro che anime alate destinate ad una perpetua metamorfosi all’interno di questo grande universo.”

Sul palco dei bravissimi attori i cui destini professionali si sono incrociati, sfiorati, alcuni hanno anche già recitato insieme, diretti da una di loro, ma che in questa formazione sono nuovi, a reale dimostrazione che le vie, i percorsi, i viaggi sono tanti e le metamorfosi sono continue e si dimostrano spesso opportunità.

Un’opportunità che hanno saputo cogliere e mettere a frutto egregiamente: Adriano Evangelisti, Alessandra Fallucchi, Agnese Fallongo, Domenico Macrì, Davide Paciolla, Alessandra Barbonetti dimostrano una forte sinergia e un’enorme carica rappresentativa ed espressiva. Ogni rievocazione mitica è altamente drammatizzata. C’è un continuo entrare e uscire dai personaggi che avviene senza strappi, grazie anche alla fine regia di Raffaele Latagliata, in una continuità che avvicina il mito alla realtà, così come i sogni fanno sempre parte della nostra vita.

Alcuni movimenti coreografici sono poi davvero affascinanti, come, per esempio, la scena iniziale che fissa immediatamente l’attenzione dello spettatore sulla scena attraverso uno scambio continuo di posizioni che avviene come una marcia sostenuta che dà l’idea delle vite concitate e delle anime confuse dei personaggi, di quella ricerca ansiosa e disperata di cambiamento. Perché la metamorfosi non è qualcosa che avviene da sé, ma nasce sempre da un desiderio e una necessità personali.

Molto bello anche l’uso degli oggetti di scena, soprattutto le valige con le quali ogni volta gli attori costruiscono figure diverse e belli i costumi d’epoca opera di Stefania Bonitatibus.

Colpiscono e affascinano l’abilità figurativa e rappresentativa e le capacità di drammatizzazione con le quali questi bravissimi attori riescono a creare immagini che sembrano realmente presenti e che si aggiungono alla scenografia reale e ben ingegnata di Attilio Cianfrocca.

Le musiche originali di Patrizio Maria D’Artista, poi, aggiungono poesia e mistero al tutto.

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Immagini prese dalla pagina Facebook dello spettacolo

Ovidio – Metamorfosi, il viaggio

Una produzione Teatro e Società, Ars Creazione e Spettacolo META

adattamento e Regia Raffaele Latagliata

collaborazione alla drammaturgia Pasquale Di Giannantonio e Sara Di Sciullo

con Adriano Evangelisti, Alessandra Fallucchi, Agnese Fallongo, Domenico Macrì, Davide Paciolla, Alessandra Barbonetti

aiuto regia Ramona Genna

costumi Stefania Bonitatibus

scenografie Attilio Cianfrocca
musiche originali Patrizio Maria D’Artista

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