
Teatro Olimpico
6 dicembre 2016
Gli Oblivion, Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli, sono gli stritolatori della musica, i centrifugatori dei grandi successi della canzone italiana e non solo.
Effettivamente, come riporta il sottotitolo del loro spettacolo, gli Oblivion sono un jukebox umano: prendono le canzoni e le stravolgono, manipolano, riscrivono, mescolano, contaminano, interpretando in maniera caricaturale anche i protagonisti delle stesse.
Gli Oblivion hanno un repertorio vastissimo di canzoni italiane e straniere e si mettono in gioco invitando il pubblico a scrivere su un bigliettino il nome del cantante preferito. Ad ogni estrazione il jukebox umano sarà avviato e canzone e interprete verranno posseduti dalla genialità creativa di questo splendido gruppo.
Così, alla già enorme lista di brani riscritti e riarrangiati dalla perversa mente dei cinque mangianastri umani, si aggiunge l’improvvisazione del momento.
Questa formula consente in questo modo di assistere ogni sera ad uno spettacolo nuovo, in cui non esiste una scaletta unica e fissa, che, invece, è soggetta alle sollecitazioni del pubblico.
Certo la grandissima parte dello spettacolo è preparato e programmato nelle grandi linee: moltissimi brani sono ormai di repertorio, ma, soprattutto, le dinamiche tra i cinque sono ben definite.
Ciò non significa che lo spettacolo sia fisso e immutabile. Anzi, come già scritto, ogni volta canzoni e modalità interpretative cambiano.
Numerosissime sono le varianti che vengono utilizzate dal gruppo: dalla parodia del testo, alla reinterpretazione del personaggio, alla personalizzazione del testo in base alle caratteristiche del cantante che lo ha portato al successo o a dinamiche collegate.
Si comincia con le 66 canzoni vincitrici del Festival di Sanremo in 5 minuti, una carrellata meravigliosa in cui si ripercorrono velocemente i 66 brani unendo tra loro pezzi di strofe o di ritornelli.
Tantissimi i cantanti e le canzoni usciti fuori nella serata di ieri: una splendida ed esilarante parodia de Il Volo, poi Renato Zero, Elisa, Mia Martini, Claudio Baglioni, Giusy Ferreri, Noemi, Mengoni, Chiara, Negramaro, Jovanotti, J Ax, Fedez, Vasco Rossi, Elio, Povia e tanti, tanti altri.
Tantissime le canzoni presentate, tutte rielaborate nel testo ed interpretate in modalità molto differenti, creando vere e proprie parodie e attraversando trasmissioni musicali televisive come X Factor.
Bellissima e vera, per quanto portata ad una comica esasperazione, la rappresentazione della musica italiana all’estero col FestivalZar, in cui improbabili Toto Cutugno, Albano e Romina, Pupo, Ricchi e Poveri e Umberto Tozzi si esibiscono in Russia, paese in cui sono delle star.
Divertentissimo e intelligente il mash-up Zucchero/Papa Bergoglio e di grande impatto quello di Morandi sulle musiche dei Queen.
Molto bello anche il bis a fine spettacolo, costituito da brani di Mina cantati in versione rap.
Insomma gli Oblivion abbracciano l’intero panorama musicale, soprattutto italiano, per metterlo in un miscelatore e tirarne fuori duetti impossibili e canzoni improbabili, con grandissima simpatia e scioltezza e l’ausilio di pochi oggetti e accessori di scena.
Una formula vincente e spassosa quella di questo gruppo di bravi e simpaticissimi interpreti che gira tutta l’Italia con numerosissime date per un divertimento leggero assicurato.
Come molti credo, ho provato a metterli in difficoltà scrivendo sui biglietti, a inizio spettacolo, nomi di meteore nel panorama musicale non solo italiano. Purtroppo i miei biglietti non sono stati estratti, sarei stato curioso di vedere come se la sarebbero cavata.
Toccherà tornarci.
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