Non gioco più

Teatro Ghione

27 gennaio 2024

Donatella Pandimiglio e il suo strepitoso omaggio a Mina.

Donatella Pandimiglio, meravigliosa artista dalla gloriosa carriera, tra le più superlative voci del teatro musicale italiano, rende omaggio alla più grande cantante italiana di sempre: Mina.

D’altronde, chi altro avrebbe potuto farlo se non lei, la Diva del teatro musicale italiano, artista dalla voce unica ed eccezionale che da più di quarant’anni dedica la sua vita alla musica e al teatro?

Quando nell’estate del 1978 Mina dava l’annuncio del suo ritiro dalle scene, Donatella cominciava la sua carriera con il suo primo tour.

Dopo il grandissimo successo della scorsa stagione con il concerto tributo a Barbra Streisand, “Timeless Barbra”, Donatella Pandimiglio decide quest’anno di rendere omaggio alla più straordinaria voce femminile italiana: Mina. 

Non gioco più

In Non gioco più, Donatella Pandimiglio racconta Mina attraverso i propri occhi e con la propria voce in uno spettacolo che non vuole essere un confronto tra dive, bensì una celebrazione della grandezza della Tigre di Cremona, realizzato con grandissimo impegno, rispetto e un’altissima professionalità.

Donatella appare radiosa: elegante, luminosa, scintillante e sofisticata, fa il suo ingresso sul palco cantando “La voce del silenzio”, brano per il quale registrò un meraviglioso video a gennaio del 2021 presso il Teatro dell’Unione di Viterbo e che allora assunse per lei un nuovo e travolgente significato.

Il mondo intero era sconvolto dal Covid19 e si era in pieno lockdown.

La paura e quell’improvviso silenzio fecero sprofondare tutti nel buio: questo brano fu il grido d’amore di Donatella per il teatro, un modo per incoraggiare a cercare la luce, mentre il mondo sbiadiva in bianco e nero.

A proposito di bianco e nero, il viaggio di Donatella nel  vastissimo repertorio di Mina prosegue con i grandissimi successi legati al Varietà del sabato sera, con particolare riferimento alle sigle di Studio Uno che fu tra i più importanti programmi d’intrattenimento della storia della Rai e andò in onda dal 1961 al 1966.

Sulla scia di ricordi e racconti, Donatella interpreta magistralmente tantissime delle canzoni portate al successo da Mina, spaziando tra genere ed epoca.

Mina ha sempre amato giocare con la musica e sperimentare, arricchendo il suo ampissimo repertorio di reinterpretazioni di grandi successi del passato, ma anche concedendosi a numerose collaborazioni con artisti contemporanei, dimostrando di essere un’attenta osservatrice del presente e attraversando generi musicali diversi.

Con la stessa voglia di giocare e grande serietà professionale, Donatella affronta molti di questi brani e reinterpretazioni.

Non gioco più

Non gioco più. Pandimiglio canta Mina, non è solo un tributo alla strepitosa cantante, ma ricorda anche il mondo autorale e televisivo che era intorno a lei e racconta dei tanti artisti che per lei hanno scritto.

A tal proposito, Donatella ha presentato la propria versione  di “A me non devi dire mai”, brano del cantautore Bungaro che sarà presente nel suo disco di prossima uscita.

Lo spettacolo concerto è proseguito con il ricordo di alcuni tra i brani più iconici di Lucio Battisti, che tanto era amato e ammirato da Mina che ne interpretò e portò al successo moltissime canzoni.

Non poteva mancare il ricordo di Antonello Falqui, grandissimo regista e autore di tanti programmi e in special modo varietà, definito come l’inventore per personaggio Mina.

Divertentissimo l’intervento video registrato in cui Donatella interpreta una versione molto spiritosa di “Parole parole” insieme a Stefano Fresi.

Lo spettacolo si chiude, poi, con un piacevole gioco teatrale in cui la Pandimiglio rende un doppio omaggio, collegando Mina a Barbra Streisand con l’unico brano che le due  grandissime artiste hanno avuto in comune, ossia “Lontanissimo/Somewhere”, chiudendo idealmente un cerchio aperto l’anno scorso con il già citato omaggio alla Streisand.

Ad accompagnare sul palco Donatella in questo emozionante viaggio alla scoperta di Mina, una fantastica band di quattro elementi composta da Paolo Iurich (pianoforte e tastiere); Francesco Puglisi (basso e contrabbasso); Marco Rovinelli (batteria e percussioni); Simone Salza (sax).

In Non gioco più. Pandimiglio canta Mina, Donatella oltre che sublime interprete, è anche autrice e regista, dimostrando, ancora una volta, una completezza professionale di altissimo livello e il coraggio di una donna e di un’artista che ama sempre mettersi in gioco.

La direzione musicale e gli arrangiamenti sono del Roberto Gori, che collabora con Donatella da 19 anni  e che ha curato anche gli arrangiamenti del nuovo disco in uscita.

Lo spettacolo concerto è arricchito da un bellissimo disegno luci caldo e avvolgente.

Gli eleganti e scintillanti abiti di Donatella sono opera della bravissima costumista Alessandra Saroli che sa sempre valorizzare la sua figura con classe.

Non gioco più

Tra i ringraziamenti finali non possono  mancare quelli per Ercole Palmieri e Roberta Blasi del Teatro Ghione che hanno voluto fortemente che Donatella realizzasse questo splendido lavoro e per l’Associazione Falqui che ha messo a disposizione parte del proprio archivio.

Donatella Pandimiglio, con la propria esperienza e professionalità di diva teatrale e con la sua bellissima voce, capace di modulazioni delicate e forti spinte, carica di passione e controllo, affronta un mito intoccabile della musica italiana e lo fa con grandissima capacità e rispetto, con la grazia e l’eleganza e un’equilibrata dose di ironia che sempre la contraddistinguono.

Non gioco più. Pandimiglio canta Mina

scritto, diretto e interpretato da Donatella Pandimiglio

Band composta da Paolo Iurich (pianoforte e tastiere); Francesco Puglisi (basso e contrabbasso); Marco Rovinelli (batteria e percussioni); Simone Salza (sax)

Direzione musicale e arrangiamenti Roberto Gori

Costumi Alessandra Saroli

Suggestioni e comunicazione Niccolò Carosi e Michele Vitiello

con un cameo di Stefano Fresi

Un ringraziamento speciale all’Associazione Antonello Falqui

Foto di copertina di Giampiero Pacifico

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