
Teatro Argentina
27 settembre 2022
REF – Roma Europa Festival
Madrigals di Benjamin Abel Meirhaegheè uno spettacolo che ha l’intenzione di creare un nuovo linguaggio teatrale, ma che, al contrario, risulta inespressivo.
Non sempre l’intenzione di creare nuovi linguaggi a teatro trova riscontro nei gusti del pubblico e della critica.
Quando, poi, incontra il disappunto di entrambi è evidente che ci sia qualche problema.
Stiamo parlando di Madrigals (ideazione e regia di Benjamin Abel Meirhaeghe; composizione di Claudio Monteverdi / Doon Kanda), in scena al Teatro Argentina all’interno del Roma Europa Festival.
Madrigals è una lettura contemporanea dei Madrigali guerrieri et amorosi di Claudio Monteverdi che Benjamin Abel Meirhaeghe ha affrontato con il supporto di una figura emblematica della creatività contemporanea e dell’odierno avant-pop musicale: (Jesse) Doon Kanda.
Meirhaeghe immagina il teatro come un ponte di mezzo tra passato e futuro in cui l’uomo possa esercitare un rituale che lo porti a trascendere le proprie sofferenze e battaglie materiali e terrene, per raccontare i propri sforzi di emancipazione ad opera dell’amore.
In Meirhaeghe dogmi e tabù conservatori vengono abbattuti dalla sessualità e dall’affrancamento dalle catene che legano l’umano al divino grazie ad un amore terreno, scevro da ogni dogmatismo e riferimento religioso, grazie al quale l’uomo possa sentirsi finalmente nudo, libero da sovrastrutture e costrizioni sociali o religiose e, infine, autentico.
Partendo dal mito della caverna di Platone, come simbolo di presa di coscienza e avvio di un percorso di liberazione, Meirhaeghe mette in scena un rito contemporaneo e disinibito in cui l’uomo si impossessa della propria umanità slegandosi da ogni vincolo a un ordine superiore invisibile.
Però, se questa visione terrena, puramente e totalmente umana dell’individuo nella collettività, coinvolto in un processo di presa di consapevolezza e abbattimento di schemi imposti dal pudore o dalla vergogna instillate dalle religioni, deve passare attraverso la nudità gratuita e insignificante di corpi che si dimenano senza senso e direzione sul palco, inneggiando senza saper cantare, muovendosi senza danzare, battendo l’aria e la terra con tutto il corpo come falene impazzite davanti ad una luce, allora possiamo e dobbiamo dire che non ci siamo proprio.
Non c’è in Madrigals un significato che si possa anche solo percepire, un’emozione che si possa cogliere: il coinvolgimento è nullo.
E’venuto il dubbio che, forse, per capire (meglio) il lavoro in questione, si debba conoscere a fondo la composizione originale di Monteverdi.
Resta il fatto, però, che se un lavoro è troppo intellettuale o criptico da poter essere colto con immediatezza anche solo per una piccola parte, allora è mero esercizio di stile o puro autoerotismo.
Ci rimettiamo, allora, a chi ne sa sicuramente più di noi, a chi ha maggiori strumenti per sapere e comprendere soffermandoci su un elemento soggettivo che, in quanto tale, è inopinabile: una completa mancanza di emozione.
Madrigals
Crediti
Ideazione e regia: Benjamin Abel Meirhaeghe
Composizione: Claudio Monteverdi / Doon Kanda (aka Jesse Kanda)
Direzione musicale / co-compositore: Wouter Deltour
Drammaturgia/ricerca: Louise van den Eede
Illuminazione e scenografia: Zaza Dupont, Bart van Merode
Opere del co-curatore: Koi Persyn
Voice coaching: Rosanne Groenendijk
Coreografia in collaborazione con i performer: Sophia Rodriguez
Musical coaching: Pieter Theuns
Shibari coaching: Marc BeShibari
Interpretato da: Hanako Hayakawa, Alice Giuliani, Els Mondelaers, Lucie Plasschaert, Khaled Barghouthi, Clément Corrillon, Victor Dumont, Antonio Fajardo
Musicisti/quartetto: Madoka Nakamaru, Wouter Deltour, Pieter Theuns, Rebecca Huber o David Wish
Visual artists: Sanam Khatibi, Justin Fitzpatrick, Thomas Renwart, Anthony Ngoya, Gilles Dusong, Christiane Blattmann, Daan Couzijn, Che Go Eun, Tom Hallet, Nokukhanya Langa, Tristan Bründler
Video: Filip Anthonissen
Costumi: Kasia Mielczarek
Teaser & making off: Charles Dhondt
Fotografia grotta: Thibaut Lampe
Foto © Fred Debrock
Foto © Bart van Merode
Direttori di produzione: Eglantine Möller, Annik Laruelle
Assistente direttori di produzione: Laura Van Houtte
Stage manager: Anne van Es
Light operator: Danielle van Riel
Sound operators: Karel Marynissen
Video; sottotitoli: Pieter-Jan Buelens
Tecnici: Pat Caers, Janneke Donkersloot
Assistente di produzione: Pablo González
Intern (assistente alla regia): Ika Schwander
Prodotto da Muziektheater Transparant e d e t h e a t e r m a k e r
In coproduzione con DE SINGEL, Productiehuis Theater Rotterdam, Concertgebouw Brugge, B’Rock Orchestra, C-Takt e Perpodium
Distribuzione ART HAPPENS
In collaborazione con O. Festival for Opera. Music. Theatre, Opera Ballet Vlaanderen, Troubleyn/Laboratorium, Matterhorn VZW
Con il supporto di Flemish Government e Tax Shelter of the Belgian Federal Government
Ringraziamenti a Showtex, Kopspel, Divi-divi e le Caves of Dinant
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