enigma

 

L’Enigma dell’Amore

Off/Off Theatre

14 gennaio 2020

 

 

L’Enigma dell’Amore, in memoria di Karl Heinrich Urlichs in scena all’Off/Off Theatre di Roma è un omaggio a Karl Heinrich Urlichs, giurista, scrittore, poeta e fine latinista nato nel 1825 e considerato tra i primi ad aver combattuto per il diritto e la libertà di essere omosessuale. Un racconto a ritroso degli episodi della sua vita, una ricostruzione di memorie, lettere, saggi, teorie, suggestioni e amori dell‘uomo che per primo lottò per la propria libertà di amare ed essere se stesso.

La scena si apre su Karl anziano, nudo nel letto, che viene assistito e protetto da una figura quasi eterea, anch’essa nuda. Si tratta della manifestazione dei ricordi di Karl che si trasforma ogni volta negli uomini che amò e gli fa da guida in questo viaggio indietro nel tempo.

Sceso dal suo letto di morte, Ulrichs si riveste e comincia il proprio racconto, riportando alla memoria e temporaneamente in vita gli uomini che lo affascinarono, turbarono e che in diversi modi amò, rievocando passioni, emozioni, afflati e affetti.

Ulrichs rivive la propria vita: le lotte contro l’intolleranza e la discriminazione di genere; quando fu costretto a dimettersi da funzionario della giustizia pubblica e cominciò a girare per l’Europa; le sue arringhe a favore di innocenti processati per la propria omosessualità. Di grande impatto è il ricordo del discorso che tenne, fischiato e più volte interrotto, il 29 agosto 1867 a Monaco di Baviera di fronte a cinquecento giuristi e in cui chiese l’abrogazione delle leggi contro le persone omosessuali.

L’Enigma dell’Amore è un testo che si fa memoria storica, uno spettacolo non esattamente teatrale nella rappresentazione, ma più documentaristico. E’la cronaca vissuta e appassionata di una biografia eccezionale e molto poco conosciuta.

Il bravo Fabio Pasquini restituisce la cultura, l’eleganza e la scintilla di Ulrichs, mettendo in risalto in pari modo coraggio e debolezze. Insieme a lui sul palco si fa notare Francesco Maccarinelli.

Lo spettacolo, diretto da Fabio Grossi e scritto da questi e Saverio Aversa, ha il merito di mettere in luce un personaggio dimenticato e di suscitare la curiosità di saperne di più, informarsi e documentarsi.

L’Enigma dell’Amore è un testo sobrio e non provocatorio, che resta forse un po’troppo didascalico, a volte retorico e poco emotivo: più un vero documento storico che uno spettacolo teatrale come comunemente inteso.

Eppure stimola la riflessione proprio su quell’enigma del titolo, su come, cioè, la natura ispiri l’amore tra pari. Inoltre, il frequente uso del termine uraniano, oggi caduto in disuso, invita ad approfondire e a documentarsi su come la speculazione tutta (medica, scientifica, psicologica, giuridica…) abbia modificato il pensiero e introdotto nuovi e più precisi termini.

Si potrebbe obiettare sull’attualità di un simile spettacolo al giorno d’oggi, in cui i tempi sono molto cambiati, si parla molto di omosessualità e tanto si è fatto.

Si tratta di invertire il punto di osservazione: non dobbiamo vedere lo spettacolo pensando a quello che siamo oggi, ma dobbiamo pensare a ciò che oggi siamo e ciò che abbiamo in fatto di diritti proprio grazie a Ulrichs e a tutti quelli che, come lui, si sono impegnati e continuano ad impegnarsi nella lotta alla discriminazione di genere.

Oggi questo spettacolo è ancora necessario perché, nonostante i passi avanti fatti, tanto ancora deve essere compiuto. Ne sono testimonianza, ma anche i numerosi attacchi, anche violenti, di omofobia che ancora oggi accadono con frequenza, ma anche quei piccoli gesti, quegli sguardi storti, quelle risatine derisorie che possono ferire molto, soprattutto quei giovani che vivono in contesti isolati o particolari e che ancora non hanno sviluppato un’identità forte e una consapevolezza che possa renderli fieri di ciò che sono.

 

L’Enigma dell’Amore

in memoria di Karl Heinrich Urlichs

Di Saverio Aversa e Fabio Grossi

Regia Fabio Grossi

Con Fabio Pasquini e Francesco Maccarinelli

e con la partecipazione in video di Leo Gullotta

FacebookTwitterPinterestGoogle +Stumbleupon