
Topolini, mici e pinguini innamorati
Teatro Sala Vignol
22 aprile 2017
La prima stagione del Teatro Sala Vignoli, nuova realtà nel quartiere Pigneto di Roma, sotto la direzione artistica di Eugenio Dura, chiude in bellezza grazie al bellissimo spettacolo de Le Sorelle Marinetti, Topolini, mici e pinguini innamorati.
Uno spettacolo fresco, garbato ed esuberante allo stesso tempo.
Nate da un’idea dell’autore e produttore Giorgio Bozzo, Le Sorelle Marinetti sono tre attori/cantanti, Nicola Olivieri, Marco Lugli e Matteo Minerva che, con passione e talento, si sono dedicati al recupero del repertorio swing e del jazz italiano degli anni ’30 e ’40.
In questo viaggio nella canzonetta sincopata, Le Sorelle Marinetti sono affiancate, sin dal loro esordio, dal preziosissimo M° Christian Schimtz, altrimenti conosciuto come Chicco Maniscalchi, che cura arrangiamenti, trascrizioni e direzione artistica, oltre ad essere un grandissimo esperto di musica e storia della musica e a costituire, quindi, una importantissima memoria vivente di quel repertorio e tanto altro.
Dietro le esibizioni de Le Sorelle Marinetti, infatti, c’è uno studio approfondito non solo della canzone italiana, ma anche del contesto storico in cui queste canzoni sono nate e si sono espresse, con attenzione al modo in cui furono accolte dal pubblico e dal regime.
Oltre alla seria ricerca nel repertorio del tempo, inoltre, c’è un accurato lavoro di adattamento dei timbri vocali dei tre bravissimi interpreti e di recupero degli arrangiamenti e del sound originale dei brani proposti.
Topolini, mici e pinguini innamorati è un viaggio negli anni ’30 e ’40 caratterizzati dalla musica swing. Anni difficili per l’Italia, dominata dal fascismo e dalla dittatura. Anche se già le prime crepe del regime cominciavano ad apparire, furono anni di ristrettezze dovuti alle rigide sanzioni, già con l’eco, in lontananza, dei tamburi della guerra.
La musica, però, era bellissima e arrivava grazie alla radio e alle trasmissioni dalla EIAR, la Rai di allora. La EIAR nacque a Torino nel 1925, ma solo nel 1935 arrivarono le prime orchestre ritmo sinfoniche, la cui musica allora era da alcuni ritenuta “diabolica”, ma che nel tempo diede vita a quella che oggi chiamiamo musica leggera.
Il sottotitolo dello spettacolo è molto esemplificativo: Storie dal fantastico zoo dello swing italiano. Infatti, questo viaggio attraverso le canzonette sincopate italiane degli anni ’30 e ’40 mette in luce un fenomeno molto particolare: moltissime di quelle canzoni, divertenti e orecchiabili, che a volte sfidavano la censura del tempo, avevano per protagonisti animali (Il pinguino innamorato, Il gatto in cantina, La canzone delle mosche, Maramao perché sei morto….).
Di queste canzoni e di queste storie Le Sorelle Marinetti sono diventate eccellenti interpreti, in un percorso di esplorazione del fantastico zoo protagonista delle canzonette sincopate del tempo, alimentato tra l’altro dall’influenza delle Silly Symphonies, le Sinfonie Allegre, i famosissimi cortometraggi animati della Disney che avevano come protagonisti gli animali e che ispirarono numerosi e importanti autori e compositori dell’epoca.
In questo itinerario nel tempo, nella storia e nella canzone di quegli anni, Le Sorelle Marinetti, Turbina (Nicola Olivieri), Scintilla (Marco Lugli) ed Elica (Matteo Minerva), hanno dimostrato di trovarsi a loro agio con un repertorio simpatico e accattivante che, però, ha anche molto da dire.
Ogni canzone, infatti, viene brevemente introdotta con racconti del contesto storico in cui è nata e si è sviluppata, rivelandone, spesso, il significato nascosto nel testo e le reazioni sociali e politiche che ne scaturirono, donando al pubblico, come loro stesse diranno a fine spettacolo, “qualcosa che ci appartiene e ci rende ricchi senza che noi lo sappiamo, un pezzetto della nostra identità e della nostra storia”.
Le Sorelle Marinetti non sono solo tre uomini che si vestono da donna, ma tre artisti che incarnano il costume di un’epoca rievocandolo con grande garbo e finezza. Anche l’abbigliamento e le acconciature sono fedeli alla moda del periodo.
La maggior parte del loro repertorio si rifà all’immensa discografia del Trio Lescano che divenne, con più di 350 brani incisi, un vero e proprio evento rappresentativo dei costumi, dei gusti e della società dell’epoca.
Il riferimento alle sorelle Leschan è anche un omaggio alle donne che già in quegli anni affermavano la propria emancipazione presentando ad un vasto gruppo le proprie capacità e, per estensione, un omaggio alle donne di tutti i tempi.
Non ci sono, però, solo le loro canzoni in questo spettacolo: grazie al continuo studio e alla incessante opera di ricerca di Giorgio Bozzo, loro creatore, autore e produttore, e del M° Christian Schimtz, il repertorio de Le Sorelle Marinetti comprende altri importanti brani che divennero momenti di necessaria evasione in quel particolare periodo storico.
Un ruolo importantissimo quello del M° Schimtz che, tra le altre cose, si occupa della preparazione vocale del gruppo e dei bellissimi arrangiamenti delle canzoni, con particolare attenzione alle pregevoli armonizzazioni che, pur mantenendo le caratteristiche del singolo, riescono a creare un amalgama vocale equilibrato, di grande effetto e intensità.
Così, tra le belle, divertenti e ottimamente eseguite canzoni in scaletta come L’uccellino della radio, Il pesce e l’uccellino, Il pinguino innamorato, La sardina innamorata, Il maestro innamorato, Maramao perché sei morto, Topolino al mercato, La canzone delle mosche, L’orso dello zoo e la storia musicata de La cicala e la formica, spiccano, come due preziose gemme le versioni a cappella di Mille lire al mese e Arcobaleno (versione in italiano della celeberrima Over the rainbow) con gli splendidi arrangiamenti, appunto, del M° Schimtz.
Le Sorelle Marinetti rappresentano una testimonianza vivente di una parte della nostra cultura italiana non sono musicale, presentandosi con grande brio, leggerezza e freschezza e regalando uno spettacolo divertente e, al tempo stesso, raffinato.
Le Sorelle Marinetti in
Topolini, mici e pinguini innamorati – Storia dal fantastico zoo dello swing italiano
Testo e regia Giorgio Bozzo
Direzione musicale M° Christian Schimtz
Loro sono: Nicola Olivieri, Marco Lugli e Matteo Minerva
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