Lazarus

Teatro Argentina

5 giugno 2025

Lazarus: morire dentro senza poter morire

Lazarus, l’opera rock di David Bowie e Enda Walsh che ERT / Teatro Nazionale ha presentato in esclusiva per l’Italia nella Stagione 2022/23, torna al Teatro Argentina di Roma per una fine stagione effervescente. 

A otto anni dal debutto a New York, Lazarus è andato in scena per la prima volta in Italia nel marzo del 2023 con la regia del direttore di Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale Valter Malosti, che ha curato la versione italiana avvalendosi anche dei consigli del drammaturgo Enda Walsh, con cui aveva già collaborato in passato. 

Considerato «il regalo d’addio di David Bowie al mondo», Lazarus rappresenta la continuazione del film del 1976 The Man Who Fell to Earth di Nicolas Roeg, interpretato magistralmente dallo stesso Bowie, a sua volta ispirato all’omonimo romanzo di Walter Trevis.

Con Lazarus l’artista britannico ha scelto di riprendere le fila dell’infelice storia del migrante interstellare Newton, costretto a rimanere sulla Terra.

Nella versione di Bowie e Walsh, l’alieno è ancora prigioniero sulla Terra, sempre più isolato nel mondo.

Un moribondo che non riesce a morire. 

Chiuso nel proprio appartamento, in preda alla depressione e vittima dei propri fantasmi e della dipendenza dal gin, Newton riceve segnali dal passato e genera visioni sul futuro, mescolando realtà e immaginazione.

La sua solitudine è disturbata da presenze sospese tra il reale e l’onirico che abitano lo spazio chiuso del proprio appartamento e della propria testa.

Lazarus
LAZARUS©FabioLovino

Lazarus è uno straordinario e particolarissimo pezzo di “teatro musicale”: musica, canzoni, arte visiva, teatro, danza e video-arte si fondono per dar vita a una esperienza perturbante.

Lazarus è un grido di disperazione assoluta e devastante che si propaga nello spazio nel momento in cui il protagonista riconosce la propria impossibilità a morire quando la sofferenza e il dolore di vivere sono soverchianti al punto da togliere il respiro e far perdere la lucidità.

Il solo sopravvivere di fronte alla perdita dell’amore e all’orrore del mondo porta il protagonista a desiderare la morte e a soffrire per non poterla raggiungere.

Il personaggio di Newton rappresenta le istanze e le delusioni del Duca Bianco, facendosi portavoce di temi a lui carissimi: l’invecchiamento, l’isolamento, l’influenza devastante dei media, l’alienazione, il doppio, il mistero della morte e della rinascita.

L’opera intera è pervasa da un profondo senso di disperazione e abbandono. Newton è completamente perso.

Lazarus rappresenta con forza e angoscia il dramma umano di un essere che desidera solo porre fine al proprio tormento per la solitudine in cui vive, una solitudine forzata da eventi esterni, ma nella quale egli stesso si è ridotto a vivere per propria scelta, forse inconsapevole, come si capisce dai flashback e dai ricordi proiettati sul grande schermo centrale.

Newton non è solo un alieno caduto sulla Terra che desidera tornare nel proprio pianeta, ma è anche un essere (umano?) che è alieno a se stesso; è altro da sé, un essere che vive costantemente fuori e dentro di sé, attratto e respinto da una forza che è interna a se stesso.

Newton è Altro ed unico nella propria alterità: la propria sofferenza ha origine prima di tutto nel non sapersi riconoscere come qualcUNO.

Le visioni che egli ha sono forse ricordi di una vita prima, o proiezioni del sua mente stanca e disperata, ma certo raccontano di un Newton diverso, altro appunto, rispetto a quello che vaga nel proprio appartamento bevendo gin mentre parla con personaggi che sono reali per il solo fatto di vederli e nominarli, ma forse non esistono.

Figure sdoppiate che sono qualcuno, ma anche evocano altri personaggi, in un gioco col doppio che è centrale nell’opera.

La disperazione, lo strazio, il dolore di Newton sono molto più profondi della solitudine che li ha prodotti, eppure, allo stesso tempo, sono alimentati da essa.

Lazarus
LAZARUS©fabiolovino

Le canzoni di Bowie, i testi italiani di Valter Malosti, le orchestrazioni e gli arrangiamenti originali di Henry Hey, le musiche eseguite con enfasi e passione da una meravigliosa band sul palco (di cui di seguito daremo dettagli), il progetto sonoro di GUP Alcaro, le luci di Cesare Accetta, sono tutti elementi indirizzati in questo senso.

L’intero impianto drammaturgico, musicale e visivo (video Luca Brinchi e Daniele Spanò) contribuisce attivamente a creare un mondo psicotico in cui realtà e immaginazione si confondono.

La confusione che lo spettacolo può generare nello spettatore è data sì dalla stratificazione di linguaggi e immagini, dal sovrapporsi di realtà e immaginazione, reale e immaginifico, ma è qualcosa di più profondo perché  volutamente disturbante.

Si tratta di una confusione mentale, una confusione esistenziale, nata dalla fortissima dialettica degli elementi cari alla speculazione del Duca Bianco.

L’effetto che questo superbo spettacolo ottiene è una continua azione scomodante, in cui la percezione della realtà viene messa continuamente in discussione e alterata da immagini e ricordi che non si potrà mai dichiarare reali, ma nemmeno falsi.

Pensiamo al titolo dello spettacolo, Lazarus: esplicito riferimento al personaggio del Vangelo, il risorto.

Qui, la resurrezione per il protagonista ha un significato diverso: il nostro Lazarus non è ancora morto e la propria resurrezione a nostro parere non è tornare sul proprio pianeta, ma, prima di tutto, riuscire a rientrare in se stesso e perdonarsi

Lazarus si è perso e la sua resurrezione sarebbe ritrovarsi.

Il male del mondo proiettato sul grande schermo centrale attraverso le drammatiche immagini delle guerre, delle carestie, delle morti, infliggono a Lazarus ulteriori ferite sanguinanti, pugnalate profonde che contribuiscono a farlo soffrire e sprofondare in una stato di disperazione.

Veniamo al meraviglioso cast di questo sorprendente spettacolo.

Nel ruolo del protagonista Newton uno dei nomi di punta della musica italiana: Manuel Agnelli, cantautore e storico frontman degli Afterhours, vincitore di numerosi premi. Semplicemente straordinario: perfettamente in parte, Manuel incarna l’uomo disperato, non solo totalmente centrato e coinvolgente nelle parti cantate, che sono tutti piccoli capolavori, ma anche pienamente convincente nel recitato.

Al suo fianco, la cantautrice e polistrumentista Casadilego., una piacevole scoperta.

Poi, un ricchissimo cast di 11 performer tutti eccezionali, che coinvolge Dario Battaglia, Camilla Nigro, Maurizio Camilli/Mauro Bernardi, Andrea De Luca, Noemi Grasso, Maria Lombardo, Giulia Mazzarino, Isacco Venturini, Carla Vukmirovic.

Tutti, Manuel in testa, portano sul palco energia, carica, immediatezza e una sorta di “lucida follia”.

Sul palco con loro, ai lati, otto musicisti, tra i migliori della scena musicale italiana: Laura Agnusdei (sassofoni), Jacopo Battaglia (batteria), Francesco Bucci (tromboni), Andrea Cauduro (tastiere addizionali), Davide Fasulo (piano e tastiere), Stefano Pilia (chitarra), Giacomo Rossetti (basso), Paolo Spaccamonti (chitarra).

La scena è costituita da una grande pedana centrale rotante su cui poggia il salotto di Newton che gira come un capogiro. 

Su di essa poggiano una poltrona in pelle, un tavolinetto basso da drink, un tavolo consolle, una sedia. A terra tutto è ingombro di libri, tanto che essi costituiscono anche i piedi del mobilio.

Lo spazio circostante è dominato da un grande schermo centrale, a mo’ di scatola cinematografica, e altri schermi più piccoli sparsi intorno.

Ai lati, le pedane rialzate per la band e in un angolo un po’ dietro, un armadio che sembra l’ingresso di una cripta.

I movimenti, complessi, articolati, a volte volutamente disarticolati, sono di Marco Angelilli; le coreografie di Michela Lucenti, la cura dei cori e le pratiche della voce di Bruno De Franceschi, i costumi di Gianluca Sbicca.

Lo spettacolo include numerosi brani fra i più celebri di Bowie e quattro pezzi che ha scritto appositamente per questo progetto di teatro musicale, legati in modo da costruire una drammaturgia parallela, che rispecchi e rappresenti la parte emozionale dell’opera.

Lazarus
Lazarus – Manuel Agnelli, Casadilego e Valter Malosti ph ©LailaPozzo

Playlist

Lazarus / It’s No Game / This Is Not America / The Man Who Sold the World / No Plan / Love Is Lost / Changes /

Where Are We Now? / Absolute Beginners / Dirty Boys / Killing a Little Time / Life on Mars? / All the Young

Dudes / Always Crashing in the Same Car / Valentine’s Day / When I Met You / Heroes.

Interpreti / Personaggi

Manuel Agnelli – Newton

Casadilego – Ragazza, poi Marley

Camilla Nigro – Elly

Dario Battaglia – Valentine

Andrea De Luca – Michael

Maurizio Camilli/ Mauro Bernardi – Zach

Noemi Grasso

Maria Lombardo coro delle Teenager

Carla Vukmirovic

Giulia Mazzarino – Maemi / Donna giapponese

Isacco Venturini – Ben / Il doppio di Newton

Lazarus

di DAVID BOWIE e ENDA WALSH

ispirato a The Man Who Fell to Earth (L’uomo che cadde sulla terra) di Walter Tevis

uno spettacolo di VALTER MALOSTI

con MANUEL AGNELLI,

Casadilego, Dario Battaglia, Camilla Nigro

e Maurizio Camilli/ Mauro Bernardi, Andrea De Luca, Noemi Grasso, Maria Lombardo

Giulia Mazzarino, Isacco Venturini, Carla Vukmirovic

la band (in o.a.)

Laura Agnusdei, sassofoni

Jacopo Battaglia, batteria

Francesco Bucci, tromboni

Andrea Cauduro, tastiere addizionali

Davide Fasulo, piano e tastiere

Stefano Pilia, chitarra

Giacomo Rossetti, basso

Paolo Spaccamonti, chitarra

versione italiana del testo Valter Malosti – orchestrazioni e arrangiamenti originali Henry Hey 

progetto sonoro GUP Alcaro – scene Nicolas Bovey – costumi Gianluca Sbicca

luci Cesare Accetta – video Luca Brinchi e Daniele Spanò

cura del movimento Marco Angelilli – coreografie Michela Lucenti

cori e pratiche della voce Bruno De Franceschi

maestro collaboratore Andrea Cauduro – assistenti alla regia Jacopo Squizzato, Letizia Bosi

produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Teatro di Roma – Teatro Nazionale

lo spettacolo è stato creato nel 2023 in coproduzione con Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro di

Napoli – Teatro Nazionale, LAC Lugano Arte e Cultura e in collaborazione produttiva con Balletto Civile

in accordo con Robert Fox, Jones/ Tintoretto Entertainment e New York Theatre Workshop

per gentile concessione di Lazarus Musical Limited

Lazarus ha debuttato per la prima volta Off-Broadway al New York Theatre Workshop il 7 dicembre 2015, Jim Nicola

Direttore artistico, Jeremy Blocker Direttore generale

Foto di copertina di Fabio Lovino

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