
. Anteprima Proiezione del corto di Luca Alcini con Graziano Piazza
14 settembre 2015
Anteprima Proiezione corto La Resa
Regia di Luca Alcini
Con Graziano Piazza
Francesco Borgese
résa s. f. [der. di rendere, part. pass. reso].
1. L’azione, il fatto di arrendersi, come cessazione di ogni resistenza di fronte al nemico; anche in senso fig., di chi vince in qualche occasione la resistenza di altri imponendogli la propria volontà.
2. L’atto e il fatto di rendere, di restituire, cosa avuta in consegna o comunque sia dovuta ad altri
3. Nel linguaggio amministr., rendiconto di spese fatte per conto di altri; in senso fig., il rendere conto del proprio operato
4. L’utile economico, la prestazione o il servizio, che una cosa dà o fornisce.
Così si apre il corto di Luca Alcini con Graziano Piazza presentato ieri con acclamazione del pubblico al Cinema Tiziano di Roma.
Durante la breve presentazione di questo lavoro da parte di Luca Alcini, autore e regista, lo stesso ha voluto sottolineare la soddisfazione e la gratitudine per aver potuto creare questo corto, definendo un piccolo miracolo la possibilità di arrivare fino alla fine.
Il corto getta una luce sulla reale solitudine dell’uomo e sull’essere alieno da se stesso. E’ una riflessione sullo smarrimento umano e sulla perdita dei valori intimi più profondi.
La Resa è un corto di 15 minuti che percorre un grande viaggio, un viaggio di andata e ritorno, dove il protagonista parte da sé, esce da sé, perdendosi, e torna in sé ritrovandosi (o arrendendosi?).
La Resa è un’analisi realistica su come l’uomo, correndo dietro agli obiettivi illusori che la società gli impone come fondamentali, cade inconsapevolmente in un individualismo che lo porta sempre più lontano dagli altri e anche, per assurdo, da se stesso.
Il protagonista del corto è un uomo ricco, un imprenditore che sa come si fanno i soldi senza svolgere il proprio lavoro professionalmente.
E’ un uomo che insegue il profitto lucrando, perdendosi lentamente, ma inesorabilmente. Osserva la gente per strada e la biasima per la scarsa consapevolezza che ha dei meccanismi economici che determinano le sue scelte, ridendo di come le persone non si rendano conto di essere solo dei minuscoli esseri mossi da poteri e interessi più grandi di loro.
Tra scene rarefatte e opacizzate il protagonista si muove solo e avulso dalla società circostante in un percorso che lo porterà a mettersi a confronto con ciò che era prima e che aveva scordato di essere, rimuovendolo da se stesso e che, piano piano, riaffiora alla coscienza risvegliandola.
Si confronterà con l’innocenza (il bambino) di un tempo, con la coscienza che gli chiederà conto delle scelte fatte (“dove ci siamo persi io e te?).
L’uomo che prima viaggiava in Ferrari lo ritroviamo per le strade ad osservare le persone vivere una vita priva di consapevolezza, perdendo se stesso ad ogni passo e lasciando ogni tanto qualcosa di sé lungo la strada (il cappotto, l’orologio) in un percorso di spogliamento che è denudamento dell’anima.
Allora, l’unica soluzione adottabile è la resa, la rinuncia alla lotta, l’accettazione che il tempo passato non torna e che quello che è stato, se non difeso, non sarà più.
In un momento sospeso nel tempo, l’uomo incontra se stesso bambino, abbracciando finalmente la propria coscienza e accettando il fallimento, la resa. Non resta che immergersi nel mare che tutto lava, tutto inghiotte e tutto nasconde.
La Resa è un corto che funziona benissimo: in 15 minuti riesce a raccontare una storia (inizio, svolgimento e fine), a lasciare un nitido messaggio provocando suggestioni grazie all’uso di un immediato simbolismo.
La regia è fluida e diretta; bella la fotografia e la colonna sonora.
Graziano Piazza è, come sempre, magnetico; in questo ruolo con la sola fissità del volto e l’espressività di occhi e bocca, trasmette la malinconia del personaggio, la sua durezza, la nostalgia di una coscienza perduta e l’abbattimento dell’anima.
La sua voce è così calda, morbida, piena che anche fuori campo riesce a trasmettere immagini.
Alla fine della proiezione in anteprima del corto, Graziano ha tenuto a sottolineare la soddisfazione di essere riuscito a creare un lavoro compiuto insieme a tutti quelli che hanno partecipato alla sua realizzazione, dimostrando una sensibile gratitudine verso tutti.
Una partecipazione sincera quella di Graziano, consapevole che è dal piccolo che si arriva al grande, perché, come dice sempre lui, “da tre passi che uno compie, si può vedere tutta la sua vita”.
La Resa verrà presentato ai diversi Festival dei Corti: aspettiamo di conoscere l’effetto che avrà sulla critica e il grande pubblico.
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