La piccola bottega degli orrori
Sala Umberto
3 dicembre 2019
Dopo dodici anni dall’ultima messa in scena, torna nei teatri italiani, grazie a Viola Produzioni (in coproduzione con OTI – Officine del Teatro Italiano e con Bottega Teatro Marche), La piccola bottega degli orrori.
Lo spettacolo fu prodoto per la prima volta in Italia dalla Compagnia della Rancia nel 1988 per la regia di Saverio Marconi. In quell’occasione a interpretare Seymour fu Michele Renzullo.
Nel 1989 fu la volta di Giampiero Ingrassia che oggi, a distanza di trent’anni, torna a vestire i panni dell’impacciato garzone del negozio di fiori del sig. Mushnik.
Siamo a New York negli anni ’60. Seymour Krelborn lavora nel negozio di fiori del signor Mushnick (Fabio Canino) insieme ad Audrey (Belia Martin), la sua giovane collega. Gli affari vanno male e quando Mushnick comunica la decisione di chiudere il negozio, Audrey propone di esporre la strana pianta che Seymour sta coltivando.
La pianta acquistata da Seymour in un negozio cinese durante un’eclissi è diversa e accattivante e comincia a suscitare la curiosità di moltissimi avventori prima, e di radio e televisioni poi. Improvvisamente l’anonimo Seymour conquista la ribalta divenendo una celebrità. Questo gli dà lo slancio per corteggiare Audrey, che già ha un debole per lui, ma è fidanzata con un dentista sadico e violento, il dott. Orin Scrivello.
Audrey 2 (Velma K), però, o Duina come la chiama Seymour, reclama un’alimentazione molto particolare. Acqua e concimi non le bastano; ha bisogno di sangue umano per vivere e crescere. Seymour comincerà a nutrirla col proprio sangue, fino a quando questo non sarà più sufficiente e Audrey 2 reclamerà a gran voce cibo per sé.
Prospettando a Seymour un futuro prospero, Audrey 2 gli chiederà di uccidere per essere nutrita. Seymour, spaventato, si rifiuta di cedere a tanto orrore, ma gli eventi gli verranno incontro, offrendogli la giusta vittima, il dentista Scrivello che maltratta l’amata Audrey.
Da lì partirà una catena di eventi omicidi e di risate che riserveranno un finale inaspettato.
La piccola bottega degli orrori in scena al Sala Umberto è una versione 2.0 frizzante, energica e divertente, frutto di un ottimo lavoro di squadra dove ogni artista e professionista svolge il proprio ruolo con passione e competenza in sinergia con il gruppo.
L’adattamento di Piero Di Blasio è molto piacevole, contemporaneo e ben fatto: prevede l’inserimento di alcune battute che mettono in comunicazione l’attore col personaggio e diverse idee originali che non tradiscono lo spettacolo originale, ma lo arricchiscono conferendo un andamento più vivace e coinvolgente che risulta molto apprezzato dal pubblico.
Anche la regia porta la firma di Piero Di Blasio e il suo marchio di qualità. Di Blasio è un artista che sa fare, anche e molto bene, il regista: la sua direzione è sempre molto chiara, precisa e pulita e riserva spesso soluzioni curiose e ben riuscite che danno un senso di freschezza, semplicità e spontaneità.
In scena uno spumeggiante Giampiero Ingrassia in gran forma che diverte con brio e che, dopo la brillante esperienza di prosa in Non mi hai più detto ti amo, torna finalmente al teatro musicale. Al suo fianco il pungente e bravissimo Fabio Canino porta la sua comicità e un po’ di cinismo nel personaggio di Mushnik, mettendosi in gioco per la prima volta nel canto.
Belia Martin, apprezzatissima in Sister Act, presta il suo corpo e la sua bellissima voce al personaggio di Audrey.
Nei panni della pianta carnivora una Drag Queen internazionale avvolgente, carismatica e dalla voce potente, Velma K all’anagrafe Lorenzo Di Pietro.
A Emiliano Geppetti il compito di interpretare un personaggio insolito, Orin, il fidanzato sadico e violento di Audrey che si droga con il gas esilarante, e qualche personaggio minore, sempre con grande presa.
Completano il cast tre presenze femminili che definire coriste è riduttivo: Giovanni D’Angi, Stefania Fratepietro e Claudia Portale, quasi sempre sul palco, animano le scene con grande simpatia, eleganza e bellezza, ma soprattutto con un talento canoro strepitoso.
Molto bello anche l’ensemble composto da Michele Anastasi, Lucrezia De Matteis, Rosita Denti, Mario Piana, quattro elementi davvero bravi, quattro giovani grintosi ed espressivi piacevoli da guardare.
La piccola bottega degli orrori è uno spettacolo decisamente ben fatto sotto ogni aspetto: la preziosa direzione musicale è del M° Dino Scuderi, apprezzatissimo compositore di numerose opere; le coreografie accattivanti sono di Luca Peluso; le scene di Gianluca Amodio giocano con una struttura esagonale che si apre in due porzioni, svelando ogni volta il negozio di fiori da una parte e lo studio dentistico e altri ambienti minori dall’altra.
Da sottolineare l’inserimento nella scenografia di un Pinocchietto di legno come omaggio al grande Manuel Frattini recentemente scomparso e che nel 2001 interpretò il ruolo di Seymour.
Sullo sfondo lo skyline di New York con le finestre dei palazzi che si illuminano, elemento che si inserisce nell’ottimo disegno luci di Oscar Lepore.
Bellissimi, come sempre, i costumi di Francesca Grossi: contestualizzati quelli dei protagonisti e dell’ensemble, ed eleganti, preziosi e coloratissimi quelli delle tre fantastiche “coriste”.
La piccola bottega degli orrori è uno spettacolo da non perdere!
La piccola bottega degli orrori
Testi e libretto di Howard Ashman
Musiche di Alan Menken
Basato sul film di Roger Corman – sceneggiatura di Charles Griffith
Adattamento e regia Piero Di Blasio
Con Giampiero Ingrassia, Fabio Canino, Belia Martin, Emiliano Geppetti, Lorenzo di Pietro in arte Velma K, Giovanna D’Angi, Stefania Fratepietro, Claudia Portale
Ensemble Michele Anastasi, Lucrezia De Matteis, Rosita Denti, Mario Piana
Scene Gianluca Amodio
Costumi Francesca Grossi
Coreografie Luca Peluso
Direzione Musicale Dino Scuderi
Realizzazione basi Riccardo Di Paola
Disegno luci Oscar Lepore
Disegno suono Luca Finotti
Alessandro longobardi
Viola Produzioni in coproduzione con OTI – Officine del Teatro Italiano e con Bottega Teatro Marche
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