Recensione di Carlo Tomeo
“ La Molly” è stato scritto da Gabriele Vacis e Arianna Scommegna che hanno tratto ispirazione dal famoso monologo di Molly Bloom che chiude l’Ulisse, il celebre romanzo di Joyce, portandolo alla nostra epoca.
Se nel monologo di Joyce si leggono i pensieri sconnessi, le confidenze, il dolore e i sogni mal riposti di una donna sostanzialmente infelice perché inappagata nel suo desiderio d’amore, inteso in tutte le sue due componenti principali, quella sentimentale e quella sessuale, nel monologo recitato da Arianna Scommegna, di una bravura fuori dal comune e dalla memoria elefantiaca, questi temi vengono trattati in un’epoca, la nostra, dove appare più naturale parlare apertamente di certi argomenti che possono apparire anche scabrosi.
Unica componente scenica una pedana di legno sulla quale è posta una sedia sulla quale è seduta l’attrice per tutta la durata del monologo. Accanto a lei, appoggiato alla pedana, un bicchiere d’acqua dal quale lei in una sola occasione trae un piccolo sorso.
La donna è chiamata “la Molly” e pensa esprimendo apertamente i suoi pensieri che sono slegati tra di loro e nello stesso tempo raccontano episodi che hanno per argomento più temi: l’amore, la gelosia, il dolore per la perdita di un figlio… E le parole scorrono a fiumi, spesso in alcuni casi in forma dialettale, alternato a qualche accenno di canzoni di oggi che rende tutto quel parlare ancora più vicino alla nostra quotidianità.
È notte fonda e lei sta aspettando il rientro del marito il cui ritardo le fa venire il sospetto che l’uomo si sia accompagnato a una prostituta, o a un’amante fissa, mentre a lei ormai riserva solo una toccata al fondo schiena.
Ah, ma lei non se n’è certo stata con le mani in mano, si è presa anche lei le sue soddisfazioni sessuali e non esita a descrivere anche le misure extralarge dell’organo sessuale che una volta l’ha fatta tantogodere. E qui dimostra che, nonostante le delusioni e le bugie che ha dovuto subire, non si rassegna alla triste realtà, ma anzi la sua voglia di avere finalmente una vita appagante è ancora così forte che nel suo raccontare le cose più dolorose usa l’ironia, addirittura ama scherzarci sopra, come si fa trattando gli avvenimenti del passato, che nonostante abbiano lasciato ancora una piccola ferita, sono ormai lontani e quindi muovono al riso.
Grande prova di recitazione che poche attrici di teatro oggi si possono permettere.
Naturalmente applausi a non finire specialmente da parte dei conoscitori del monologo originale che, si sa, è scritto senza alcun segno di interpunzione che distacchi un pensiero dall’altro e che, almeno sulla carta, poteva far temere una recita alquanto indigesta. E invece è stato un vero trionfo, tanto che il pubblico sembrava essere ipnotizzato e seguiva con attenzione,e spesso con divertimento, ogni parola del monologo e, al grido che Molly fa sul finale, a quel “sì” alla vita, urlato con slancio mentre le luci si spegnevano di colpo, ha applaudito senza esimersi dall’urlare ripetutamente il meritatissimo “brava!”
La Molly
Di Gabriele Vacis e Arianna Scommegna
Con Arianna Scommegna
regia di Gabriele Vacis
Produzione ATIR – Milano
Si ringrazia Maurizia Leonelli dell’uff. Stampa Atir
In scena al Teatro labArca di Milano il 3 e il 4 dicembre 2017.
Grazie Carlo! Prezioso come sempre..
Bellissima recensione. Complimenti sig. Tomeo!
Ottima recensione! Complimenti, sig. Tomeo.