la dodicesima

Gigi Proietti Globe Theatre Silvano Toti

28 luglio 2021

La dodicesima notte (o quel che volete)

In La dodicesima notte, o quel che volete è il tempo il protagonista: un tempo cercato, rincorso, perduto e riguadagnato.

La dodicesima notte, o quel che volete racconta una storia di amori e inganni: i gemelli Viola (Elisabetta Mandalari) e Sebastiano (Giulio Benvenuti), a seguito di un naufragio, si perdono, pensando entrambi che l’altro sia morto.

In Illiria conoscono il Duca Orsino (Diego Facciotti) e la dama Olivia (Carlotta Proietti).

Orsino corteggia Olivia, che lo ignora; allora gli manda Viola, che è entrata alla corte del Duca vestita da uomo col nome di Cesario. Le profferte di amore del messaggero Cesario vengono rifiutate da Olivia, che, però, si innamora di Cesario/Viola.

A suo volta Viola, nei panini Cesario, si innamora di Orsino. Da questa situazione derivano una serie di imprevisti e fraintendimenti.

Come è solito nelle opere del Bardo, alla trama principale se ne innesta un’altra, forse secondaria, ma certo non minore, che vede protagonisti i personaggi della corte di Olivia: l’austero servo Malvolio (Federigo Ceci), la dama di compagnia Maria (Loredana Piedimonte), Sir Tobia De’ Rutti (Mauro Santopietro), il servo Fabian (Paolo Giangrasso) e Sir Andrea Guanciamolle (Federico Tolardo). 

Malvolio viene ingannato per gioco dagli altri cinque che, falsificando una lettera, gli fanno credere di essere oggetto di attenzioni da parte della padrona Olivia.

Anche da questo gioco divertente, ma un po’crudele, scaturiranno una serie di esilaranti equivoci.

Nel frattempo, Sebastian è protetto da Antonio (Gabrio Gentilini) che dimostra nei suoi confronti un affetto particolare. 

Tra tutti questi personaggi, poi, si muove Feste, il matto (immenso Carlo Ragone): protagonista di divertenti intermezzi, cui sono affidati maggiormente gli inserti musicali, Feste è il matto saggio, sagace e irriverente, ma protetto dalla sua “mattitudine”.

Il tempo, si diceva, è il punto nodale su cui gira tutta la commedia. 

Tutti sembrano aver fretta: Orsino ha fretta di conquistare Olivia, e aspetta (ancora il tempo che torna) da molto; Viola ha fretta di smascherare il proprio travestimento sognando di poter conquistare Orsino; Olivia, prima di aprirsi ad un eventuale relazione aspetta, ma poi, innamoratasi di Cesario ha fretta e di fretta sposa Sebastiano pensando che sia Cesario; Sebastiano, a sua volta, ha fretta di crearsi una nuova vita; Malvolio ha fretta di migliorare la propria posizione sociale; Antonio ha fretta di conquistare Sebastiano.

Anche tutti gli altri personaggi hanno fretta di raggiungere degli obiettivi.

L’attesa, la frenesia, il desiderio di cavalcare il tempo si manifestano con  potenza espressiva in scena, oltre che per la ottima interpretazione di ogni singolo elemento, anche per la splendida sinergia che tutti insieme rappresentano nella coralità della scena, grazie ad una sintonia perfetta, precisa come l’ingranaggio di un orologio (e torna il tempo).

Orologio che in scena è visivamente rappresentato e frequentemente animato dai personaggi, grazie alle coreografie di Laura Ruocco, coadiuvata da Giulio Benvenuti (assistente coregrafo) e ai movimenti di scena di Alberto Bellandi

Attraverso i loro movimenti coordinati e ripetutamente eseguiti, gli attori scandiscono il trascorrere del tempo attraverso un ampio uso dei pochi oggetti di scena, creando sul palco un grande orologio che ogni volta scorre veloce.

La scena, infatti, opera di Fabiana Di Marco, è dominata da sedie poste in circolo al centro del palco, sulle quali, all’inizio, sono poggiati degli abiti che serviranno ai vari travestimenti.

Ogni sedia rappresenta un’ora sul quadrante di questo orologio così rappresentato, e una sedia d’argento indica esattamente ogni volta un orario.

Allo stesso tempo, ad ogni ruotare delle sedie, a cui, appunto, corrisponde il passare del tempo, gli attori in scena eseguono dei movimenti ripetuti che rappresentano le lancette di questo grande orologio.

Ad ogni giro, inoltre, si cambia scena, passando dalla trama principale alle varie ramificazioni secondarie, ma non accessorie.

Alla dodicesima ora, poi, gli inganni vengono svelati, gli equivoci sciolti e,  come in tutte le favole, arriva un lieto fine che dà via ad un nuovo giro del tempo.

Centrali all’opera sono, poi, i travestimenti, gli scambi di persona e gli inganni.

A parte il travestimento di Viola/Cesario, speculare all’abbigliamento del gemello Sebastiano, è sufficiente un velo nero sul capo degli attori, per coprirne il volto e mistificarne l’identità, trasformandoli in un coro greco o per consentire di applicare piccole astuzie.

Oltre alle sedie e pochissimi altri oggetti che servono a definire il ruolo di ogni personaggio, sono i bellissimi costumi di Susanna Proietti ad avere un ruolo nel ricreare un clima sempre a cavallo tra realtà e finzione, così come anche i drappi di tulle che rivestono il palco.

Altro elemento costitutivo dello spettacolo sono le musiche,

composte da Mimosa Campironi ed eseguite dal vivo dal Quartetto William Kemp e le canzoni interpretate, dal matto Feste, da Olivia e da Valentino (Antonio Sapio, bellissima voce).

Le prove attoriali sono bellissime e ottimamente amalgamate: occorrerebbe una citazione per ognuno, ma mi soffermo sulle tante eccellenze che contribuiscono a rendere questo spettacolo grande.

Carlo Ragone, impersona Feste, il matto, con grande carisma e fisicità, voce piena e sguardo vispo, rendendosi “regista”della storia.

Carlotta Proietti è bravissima nel far pulsare le emozioni di Olivia e restituirne l’intelligenza, agile nei cambiamenti di tono e umore del personaggio a cui dà voce anche col bel canto.

Elisabetta Mandalari si dimostra, se mai ce ne fosse stato bisogno, degna di calcare un palco così importante e bello come quello del Globe.

Loredana Piedimonte è una dama di compagnia effervescente, tanto apparentemente servile quanto goliardica, amica sincera di Olivia, ma pronta a prendersi gioco di chiunque.

Federigo Ceci è superbo nel conferire una personalità eccentrica e superba, ma anche ridicola al personaggio di Malvolio, dagli atteggiamenti troppo fini ed eleganti per un uomo, che, infatti, gira in gonnella, calze spesse e giarrettiere intrecciate.

Diego Facciotti si rivela adattassimo al ruolo di Orsino, nei modi, nella voce e nell’aspetto.

Giulio Benvenuti e Gabrio Gentilini dimostrano una crescita attoriale costante che nel tempo si consolida.

Federico Tolardo inanella un altro personaggio incredibile, divertente, goffo e un po’ stupido su cui riversa la propria grande espressività, la velocità nei movimenti e le capacità interpretative.

La dodicesima notte al Gigi Proietti Globe Theatre Silvano Toti, tradotto e adattato da Loredana Scaramella, vive grazie alla regia precisa, dinamica e frizzante della stessa Scaramella e assicura uno spettacolo coinvolgente e molto divertente che riesce a portare lo spettatore a sognare insieme ai personaggi della storia.

LA DODICESIMA NOTTE 

o quel che volete

di William Shakespeare

Regia diLoredana Scaramella

Traduzione e adattamento Loredana Scaramella

Prodotto da Politeama s.r.l.

Sebastiano:

Giulio Benvenuti

Malvolio:

Federigo Ceci

Orsino:

Diego Facciotti

Antonio:

Gabrio Gentilini

Fabian:

Paolo Giangrasso

Viola:

Elisabetta Mandalari

Capitano:

Roberto Mantovani

Maria:

Loredana Piedimonte

Olivia:

Carlotta Proietti

Feste:

Carlo Ragone

Ser Tobia De’Rutti:

Mauro Santopietro

Valentino:

Antonio Sapio

Ser Andrea Guanciamolle:

Federico Tolardo

Quartetto William Kemp:

Adriano Dragotta:

Violino

Daniele Ercoli:

Contrabbasso

Alessandro Duccio Luccioli:

Batteria e percussioni

Daniele De Seta:

Chitarre

Regia:

Loredana Scaramella

Traduzione e adattamento:

Loredana Scaramella

Costumi:

Susanna Proietti

Assistente ai costumi:

Piera Mura

Movimenti di scena:

Alberto Bellandi

Coreografie:

Laura Ruocco

Aiuto regia:

Francesca Visicaro

Assistente coreografo:

Giulio Benvenuti

Scene:

Fabiana Di Marco

Direzione tecnica:

Stefano Cianfichi

Light Designer:

Umile Vainieri

Sound Engineer:

Daniele Patriarca

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