Kensington Gardens

Sala Uno Teatro

Dal 25 febbraio al 6 marzo 2016.

 

In occasione delle prove di Kensington Gardens sono riuscito a raccogliere delle brevi dichiarazioni dai protagonisti (per la trama completa rimando al link di cui sopra).

 

Luca Notari – Massimo de Maiori.

 

Luca, chi è il tuo personaggio?

Massimo de Maiori è un compositore, cantante, autore e musicista quarantenne all’apice del successo, da qualche anno uno dei più grandi autori che ci sono in giro. E’ il compagno di Elena Salfi Corvini, cantante di grande fama.

E’ uno dei reclusi della casa in Kensington Gardens, in quanto italiano e, quindi, straniero; anche lui, come gli altri, vive in una situazione di costrizione, quindi, ma, rispetto agli altri, non subisce tanto la reclusione.

Massimo de Maiori approfitta di questo momento per prendersi una pausa di riflessione e rigenerarsi.

E’ in questo frangente che incontra Julia e finisce per invaghirsene. Julia è una bellezza fresca e giovane che gli darà lo stimolo per rimettersi in gioco, scrivere e comporre.

Massimo quasi ritorna adolescente, rivive una seconda giovinezza con questa ragazza.

Rispetto a tutti gli altri personaggi, Massimo è un po’ più superficiale, ma vive molto la passione; è un uomo attratto e distratto da tutto ciò gli si presenta davanti, dalla novità; è affascinato dalla bellezza, è molto sensibile nei confronti delle persone belle e/o carismatiche.

Ovviamente come tutti gli artisti ha i suoi lati oscuri e questo momento un po’ più scuro si intravvede un pochino, ma è sempre lasciato in superficie, non è mai approfondito in maniera drammatica come invece accade per gli altri personaggi.

Possiamo dire che Massimo è un personaggio forse più leggero.

 

 

Tu canterai anche durante questo spettacolo, come anche Annalisa Cucchiara.

Sì io canto in due momenti, ma non sono l’unico. Oltre a me e ad Annalisa ci saranno anche altri personaggi che in alcuni momenti canteranno: d’altronde si tratta di un gruppo di persone che hanno quasi tutte a che fare con la musica.

 

 

Che funzione hanno musica e canzoni in questo spettacolo? Raccontano la storia?

Il cantato è un accessorio, le canzoni sono esibizioni.

Sono novanta giorni che i personaggi sono reclusi nella casa; alla fine sono musicisti e cantanti che continuano a portare avanti la loro vita; nella casa c’è anche un zona dedicata alla musica. Anche Tommaso, il figlio di Elena Salfi Corvini, è musicista e accompagna alla chitarra Julia che vuole fare la cantante.

La musica serve a far vivere i personaggi, ma non è descrittiva; non racconta niente, è pura esibizione, ma contestualizzata: si arriva all’esibizione perché sono i personaggi stessi che arrivano a quello, lo vuole la storia. Il canto non è drammaturgico, è espositivo.

 

 

Cosa pensi di questo spettacolo e del tuo personaggio?

E’ uno spettacolo molto bello e sono molto contento di esserci; tratta un argomento attualissimo, sebbene estremizzato; ipotizzare di essere considerati degli immigrati  è un pensiero molto forte.

Essere un artista in Italia è una professione molto difficile. L’Inghilterra, anche se ha creato un momento di stallo con la dichiarazione di voler indire un referendum per uscire dalla Unione europea, è un paese che dà la possibilità agli artisti di presentarsi; in Italia una volta che sei etichettato in un modo, identificato con un genere, non riesci più ad uscirne.

Il mio personaggio ce l’ha con l’Italia perché ha avuto un grandissimo successo dappertutto, soprattutto in Inghilterra, ma non Italia. Questa è un po’ la condizione che c’è in Italia e per la quale molti sono costretti ad andarsene fuori perché il nostro Paese non ti dà la possibilità di esprimerti.

 

 

Foto di copertina di Luana Belli.

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