Teatro Argentina
11 maggio 2023
Il tango delle capinere di Emma Dante è la danza della vita di due innamorati.
Il tango delle capinere, nato come studio dal titolo “Ballarini”, facente parte della “trilogia degli occhiali”, è diventato un atto unico a se stante che, sulla scia dei ricordi, diventa rito consolatorio per una donna giunta sola alla fine della vita.
Un carillon suona una musica lontana, sottile sottile, appena percepibile; una musica carica di ricordi che riporta indietro nel tempo.
Una donna anziana cerca qualcosa in un vecchio baule. Da un altro baule, dietro, sulla diagonale opposta, esce un uomo anziano.
Si guardano e si sorridono con amore. Nei loro abiti vecchi e lisi, compiono movimenti lenti e affaticati. Nonostante gli acciacchi, le difficoltà e i colpi di tosse, accennano un ballo.
La coppia sta festeggiando un capodanno. I due vecchi amanti si sostengono, ridono e scherzano, complici e innamorati.
Sulla note di un carillon a manovella tornano indietro nel tempo e riprendono a ballare.
Accompagnati da alcune vecchie canzoni ( E se domani; Lontano Lontano; Il ballo del mattone; Se mi vuoi lasciare…e tante altre) si ritrovano sempre più giovani a festeggiare i capodanni della loro vita.
Il tango delle capinere è uno spettacolo che racconta una storia d’amore a ritroso nel tempo e lo fa in maniera ironica e leggera, ma, soprattutto, sprigionando una grandissima tenerezza e infondendo un enorme sensazione di nostalgia, ma anche di serenità.
I due appaiono uniti e innamorati in ogni stagione della loro vita, affrontando il passare del tempo sempre insieme e sempre con il sorriso e lo sguardo profondamente innamorato.
Si stuzzicano, si provocano bonariamente; si sostengono, forti di quegli atteggiamenti complici e ripetuti che sono solo loro, distintivi del loro modo di relazionarsi e dirsi “ci sono, sono qui con te, siamo noi e ci amiamo”.
A fargli da testimoni in questo lungo viaggio, le stelle nel cielo, che stanno lì da sempre e che, anche da morte, continuano a sprigionare la propria luce.
Sempre sulle note sottili del carillon, il cerchio si chiude sui ricordi nostalgici e commoventi della donna che, rimasta sola, ripone per un’ultima volta quei ricordi nel vecchio baule.
Emma Dante propone un altro spettacolo intenso e coinvolgente che si muove sulla scia dei ricordi, del tempo passato, raccontando un amore vissuto a pieno e che continua a rivivere nello spazio intorno a noi anche quando i protagonisti non ci sono più, riverberando tutto intorno come la luce delle stelle e riempiendo l’aria circostante.
Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco si muovono con delicatezza sul palco, facendosi testimoni di un sentimento che, sebbene vissuto nelle modalità personali dei due protagonisti, si fa universale.
Gesti piccoli e controllati, a volte lenti, altre volte più ritmati, che rivelano lo studio sulla fisicità dei personaggi e che vengono illuminati dall’espressività dei protagonisti.
Poche le parole recitate, in dialetto palermitano, ma perfettamente comprensibili, a lasciare spazio ad una musicalità generale che va oltre le note e le parole delle canzoni e si fa memoria, ricordo, nostalgia e serena accettazione di un tempo che è trascorso, ma che è stato vissuto intensamente e con amore.
Il tango delle capinere
di Emma Dante
regia Emma Dante
con Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco
Luci Cristian Zucaro
assistente alla regia Daniela Mangiacavallo
organizzazione Daniela Gusmano
produzione Atto Unico
in coproduzione con Teatro Biondo Palermo / Emilia Romagna Teatro ERT – Teatro Nazionale / Teatro di Roma – Teatro Nazionale / Carnezzeria / Théâtre des 13 vents, Centre dramatique national Montpellier / MA scène nationale – Pays de Montbéliard
In collaborazione con Sud Costa Occidentale
coordinamento e distribuzione Aldo Miguel Grompone, Roma
foto di Rosellina Garbo
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