il rimpiazzo

Il Rimpiazzo – Prima nazionale

Teatro Lo Spazio

7 ottobre 2021

Il Rimpiazzo è lo spettacolo che inaugura la nuova stagione del Teatro Lo Spazio di Roma.

Liberamente tratto dal romanzo “Il Sostituto” di David Nicholls, Il Rimpiazzo è un riuscitissimo adattamento per la scena di Giulia Fiume e segna la prima regia di Federico Le Pera.

Steve (Kabir Tavani) è giunto alla soglia dei 35 anni senza aver raggiunto ancora alcun traguardo importante per sé.

Con un matrimonio già fallito alle spalle e una figlia che è l’unica cosa bella che gli sia capitata nella vita, Steve sente il peso del proprio fallimento come uomo e come attore.

Barcamenandosi con difficoltà e frustrazione tra lavori saltuari e ingaggi televisivi poco soddisfacenti, prosegue nel tentativo di coronare il proprio sogno: diventare una star di Hollywood.

Come Jonh Armond (Eugenio Mastrandrea), attore artisticamente poco dotato, ma di successo, grazie alla sua prestanza, al fascino e al sapiente uso di relazioni e contatti.

I due sono colleghi nello stesso spettacolo; solo che, mentre John è il protagonista (Macbeth), Steve è solo un’anonima comparsa.

John ha tutto quello che Steve vorrebbe: soldi, fama, una bella casa e una bellissima moglie, Nina (Giulia Fiume)

Eppure Steve è anche il rimpiazzo del protagonista: nel caso in cui John dovesse saltare una replica, entrerebbe in scena lui.

Basterebbe solo un’occasione; la possibilità di dimostrare a tutti il proprio valore artistico.

La situazione si complica quando Steve incontrerà Nina, la bellissima e infelice moglie di John e se ne innamorerà al primo sguardo.

Trai due nascerà un’amicizia complice, ma Steve, anche trascinato un po’ dagli eventi, sarà sempre in bilico tra il suo desiderio di affermazione e l’amore per Nina.

Verità, bugie e omissioni si alternano sul palco e nella vita di Steve che non riesce a frenare un processo ormai avviato e che sembra andare avanti da solo.

Il Rimpiazzo è uno spettacolo davvero fluido, energico e ottimamente strutturato sotto ogni punto di vista.

L’adattamento di Giulia Fiume è agile, scorrevole; indubbiamente contemporaneo, come il testo originale, inserisce riferimenti e richiami interessanti.

Un racconto realistico, coinvolgente, divertente e anche romantico che ha il grande pregio di portare a teatro una storia nuova, diversa.  

Una storia in cui ritrovarsi e che, senza eccessivi turbamenti, pone lo spettatore di fronte a una domanda: “il fine giustifica i mezzi?”.

Quando innestiamo un certo meccanismo, anche con le migliori intenzioni, pensando di essere innocui per noi e per gli altri, non sempre riusciamo poi a prevederne e contenerne le conseguenze che potrebbero spiazzarci.

In scena tre bravissimi attori. 

Giulia Fiume, oltre ad essersi cimentata con grande abilità e capacità con l’adattamento del testo, in scena dimostra un altro aspetto delle sue doti attoriali, in un ruolo serio, ma non drammatico, con un personaggio dai toni sfaccettati, a volte eccessivo altre volte indifeso, in un’interpretazione brillante.

Eugenio Mastrandrea si cala perfettamente nei panni dell’attore da gossip, egoriferito e indifferente agli altri. La faccia ce l’ha, il fisico anche e l’interpretazione è calzante.

Kabir Tavani è il pernodi questo spettacolo, per stessa scrittura del personaggio che egli non tradisce affatto, anzi esalta, senza eccessi, ma dosando ogni volta enfasi e timore, esaltazione e vergogna, rabbia e commozione.

E’ preciso, puntuale, immediato ed è lui che, nella continua interrelazione coi suoi colleghi in scena, sostiene il ritmo della commedia.

Federico Le Pera dirige il suo primo spettacolo con mano abile e agile riscuotendo per sé e per la sua commedia un grande apprezzamento del pubblico in sala. Meritato.

Nonostante solo tre attori in scena, lo spettacolo non è facile visto il ritmo e gli scambi rapidi e continui tra i personaggi e le scene.

Il doppio palco del Teatro Lo Spazio è indubbiamente un elemento in più, ma bisogna saperlo gestire insieme a tutto il resto, mantenendo una visione organica e costante e Federico ci riesce, così come gli attori in scena riescono ad occuparlo in maniera fluida e naturale.

La scenografia è molto curata e attenta al particolare: il palco centrale è dedicato al camerino di John e Steve, con la consolle da trucco e l’appendiabiti.

Il palco laterale, invece, è la casa di Steve ed è qui che si individuano i maggiori dettagli: alcuni oggetti restano inutilizzati, ma sono richiami alla vita di Steve.

Nell’intersezione tra i due palchi è la strada, dove sono montate due biciclette: uno spazio esterno lontano dal teatro e lontano dalla casa, in cui poter riflettere ed essere se stessi.

La rappresentazione si serve anche molto di un linguaggio non verbale, attraverso riferimenti ad oggetti, situazioni o parole che raccontano qualcosa d’altro rispetto al loro significato letterale.

Ottimo il disegno luci che ben accompagna non solo i cambi scena, ma anche i mutamenti emotivi dei personaggi.

IL RIMPIAZZO

liberamente tratto da “ Il Sostituto “ di David Nicholls

di Giulia Fiume

Regia Federico Le Pera

con Kabir Tavani, Giulia Fiume, Eugenio Mastrandrea

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