Il 4 agosto 2015, a Villa Pamphili, è andato in scena Il Conte di Montecristo – Il Musical: un imponente spettacolo di Robert Steiner, autore del libretto e dei testi, con musiche e orchestrazioni del Maestro Francesco Marchetti e la preziosa regia del grandissimo Gino Landi, e della sua assistente Cristina Arrò.

Il Conte di Montecristo è una grandiosa storia di torti e di giustizia, di vendetta e di perdono, che si dipana in un arco temporale di più di vent’anni. Questo suo svolgersi in un così lungo periodo, ne fa un racconto pieno di eventi e di intrecci molto complicati in virtù della stessa trama e mette a rischio una sua corretta rappresentazione e la fruizione da parte del pubblico. E’ sicuramente una storia molto impegnativa sia per chi la interpreta che per chi vi assiste e lo spettacolo di cui vi sto raccontando ha il grande pregio di aver affrontato molto bene questa enorme difficoltà vincendo un’enorme sfida.

Il presente allestimento ci restituisce in maniera cruda e brutale gli aspetti tragici e drammatici della storia, presentandoci un’umanità corrotta che tradisce se stessa.

Anche là dove si parla di giustizia lo si fa sempre presentandola nel suo contrario, ossia come mancanza di giustizia, o nella sua mancanza, come assenza di giustizia, o, ancora, come regolamento dei conti ad opera dell’uomo stesso, mai nella sua concezione di legalità.

Ancora: il perdono, che anche è uno dei temi del grandissimo romanzo di Dumas, è più indifferenza per il destino altrui che compassione, come nel caso dei figli a cui viene risparmiata la vita, senza considerare il fatto che ad essi verranno uccisi i padri.

Questo adattamento trabocca di tragicità, mantenendo sempre una dimensione cupa e piena di tensione e tutto ciò è meraviglioso.

Il Conte di Montecristo – Il Musical non è un musical in stile Broadway, ma un racconto epico rappresentato sotto forma di opera semi concertistica (Operatic Musical).

E’ quindi un ambizioso progetto di fare spettacolo in una forma meno commerciale, adottando uno stile in un certo senso più alto e per questo più complicato nella rappresentazione e nella fruizione e nello stesso tempo pericoloso per i risultati, con l’intenzione di mantenere l’epicità stessa del racconto.

A questo proposito si devono immediatamente citare le straordinarie musiche di Francesco Marchetti: coinvolgenti e dotate di un enorme potere evocativo, sostengono l’intero spettacolo essendone parte fondante e imprescindibile e mantenendo sempre alto il livello della partizione lirica.

Come nell’Opera, si fa uso del recitativo (una sorta di dialogo cantato per spiegarlo in parole semplici) che poi si apre nell’aria vera o fluisce nei pezzi chiusi.

I testi, ben lavorati strutturalmente e linguisticamente variegati e validi, ogni tanto, però, perdono di fluidità e immediatezza proprio nel recitativo.

La scenografia è molto semplice ed essenziale, costituita solo da cubi che vengo di volta in volta spostati per creare l’idea della scena, ma è sostenuta da proiezioni video che ricostruiscono gli ambienti interni ed esterni sullo sfondo.

Un elemento, questo, che lascia spazio alla possibilità di creare nuove scenografie a seconda dello spazio teatrale dove lo spettacolo potrà essere messo in scena.

In questo caso, trattandosi di un’unica data in un ambiente all’aperto, probabilmente si è preferito limitare la scenografia per motivi pratici; la scelta dei cubi è comunque funzionale al passaggio da una scena all’altra e consente di concentrare l’attenzione sui personaggi stimolando anche lo spettatore a immaginare l’ambiente circostante, aiutato, come detto, dalla videoproiezioni.

Veniamo ai grandi interpreti di questo enorme spettacolo.

Manuel Bianco è il protagonista Edmond Dantès. Strepitoso in questo ruolo così complesso sia artisticamente, per interpretazione e vocalità, che per la natura così molteplice dell’animo del personaggio stesso. Manuel ha una predisposizione per questi ruoli così intensi e drammatici e ha dimostrato una vocalità eccezionale segno di una continua crescita.

Valentina De Paolis è Mercedes. Valentina è un soprano di coloratura con un’incredibile estensione; meravigliosi sono i duetti di cui è protagonista, soprattutto quelli in cui vengono cantate da ognuno strofe diverse, al fine di esprimere pensieri diversi e diversi moti d’animo. Il rischio, a volte, è che, il ripetersi troppo frequente di ornamenti virtuosistici su una parola o su una sillaba renda un po’ pesante uno spettacolo che già per trama e rappresentazione è altamente drammatico. Inoltre, la importante vocalità di Valentina non sempre è accompagnata da un’altrettanto energica interpretazione recitativa.

Luca Notari è Fernando, un personaggio astuto e falso interpretato con grande trasporto da Luca. Di Luca ho già parlato molto bene in altre recensioni e posso solo confermare l’enorme considerazione e apprezzamento che ho di lui come artista. Luca è diventato in breve tempo per me un artista la cui presenza in uno spettacolo mi dà garanzia che lo stesso sarà di grande valore.

Paolo Gatti è Danglars; ecco un altro valido artista che ho già apprezzato in altri spettacoli e di cui mi piace molto la voce baritonale calda e profonda.

Daniele De Rogatis è un incredibile e divertentissimo Caderousse; Daniele mi sorprende e conquista sempre di più. Ogni volta è un ruolo nuovo, ogni volta qualcosa di diverso. Non l’ho mai visto affrontare due ruoli nello stesso modo, ma è sempre un personaggio nuovo e un Daniele diverso. Possiede una bella voce e la capacità di modularla a seconda dell’occorrenza, riesce ad occupare il palco con padronanza senza mai imporsi e ha una mimica facciale incredibile.

Robert Steiner è Villefort; anche di lui non posso che avere parole di grande apprezzamento. Robert è colui che ha voluto tutto questo, colui che ha ideato e lavorato per un grandissimo progetto che vedrà la luce nella prossima stagione. Inoltre è un grandissimo attore e un cantante sublime.

Annalisa Cucchiara è Madame Villefort: falsa, astuta, crudele è un personaggio molto importante e forte nella storia e Annalisa è stata stupenda. Conferma il mio grandissimo gradimento già manifestato per la sua interpretazione in Canterville con un personaggio completamente diverso.

Mariano Riccio è Morrel. Questo ragazzo che non conoscevo mi è davvero piaciuto: bellissima voce e ottima interpretazione.

Carlo Alberto Gioja è l’Abate Faria. Un ruolo breve, ma importante e intenso per questo bravissimo basso baritono.

Myriam Mirso Somma è Valentine. Quanto mi è piaciuta! Così carina, presa dalla parte, voce cristallina, forma una bellissima coppia col suo partner in scena Davide Fienauri che interpreta Maximilien ed è, così giovane, già un bravissimo ballerino e valido attore e cantante. Questo ragazzo è una rivelazione: a sedici anni già balla (benissimo), canta e recita. Davvero bravo nella drammatica scena in cui crede la sua amata morta. Non credo sia facile per un ragazzo così giovane trovare dentro di sé il modo di interpretare una tale disperazione.

Infine c’è l’energico ensemble formato da bravissimi artisti: Viviana Tupputi, Andrea Venditti, Daniele Venturini, Michele Ferlito, Valentina Garavini, Elisa Franchi.

Il Conte di Montecristo – Il Musical è un enorme spettacolo, suggestivo e sicuramente molto impegnativo e ritengo che gli sforzi di tutti quanti siano da elogiare e premiare.

Le bellissime musiche di Francesco Marchetti hanno un grande potere evocativo creando un’atmosfera affascinante e misteriosa per tutta la durata dello spettacolo.

Nelle stesse intenzioni dell’ideatore e autore Robert Steiner c’era la voglia di fare qualcosa di memorabile creando il trittico epico composto da Canterville, Il Conte di Montecristo e Maria Antonietta, l’ultimo lavoro in fase di completamento composto da Roberto Gori e coi testi sempre di Robert e Valentina De Paolis, affascinanti spettacoli che saranno in scena nella prossima stagione al Teatro Greco grazie alla collaborazione di Renato Greco.

Un progetto impegnativo, titanico che è ormai un’affascinante realtà.

Aspettiamo di vedere allora come verranno allestiti questi spettacoli epici prossimamente a teatro!

conte

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