
Il cielo sopra il letto
Teatro Eliseo
19 dicembre 2019
Il cielo sopra il letto è uno dei più bei testi di David Hare, scrittore, sceneggiatore e regista di culto britannico.
Luca Barbareschi, che ne ha curato traduzione e adattamento e ne firma la regia, lo porta in scena al Teatro Eliseo scegliendo di ambientare la storia in Italia ai giorni nostri.
Il cielo sopra il letto racconta l’estenuante conflitto amoroso e civile tra un uomo e la sua ex amante.
Saverio (Luca Barbareschi) è un imprenditore molto ricco e vedovo; Elisabetta (Lucrezia Lante della Rovere) la sua ex amante, che ha scelto di vivere e insegnare in periferia. Elisabetta viveva in casa con Saverio e Alice, sua moglie a amica stretta di Elisabetta, ma era anche l’amante di lui. Quando Alice scopre la relazione tra il marito e l’amica, questa decide di lasciare la casa e sparire senza salutare o fornire spiegazioni. A distanza di tempo e dopo un anno dalla morte di Alice, Saverio ed Elisabetta si rincontrano per una sola notte, una notte intensa e tormentata, in cui amore, ideali e realtà si scontrano in un duello serrato, rincorrendo i ricordi senza perdere aderenza col presente.
Il cielo sopra il letto esplora con profondità la problematica relazione tra i due, innamorati, ma rappresentanti di due modi di stare al mondo completamente diversi e in conflitto. Saverio è un modello di capitalismo: proprietario di una catena di ristoranti quotata in borsa, gira con l’autista e vive in una enorme casa nel verde fatta costruire per la moglie per consentirle di vivere la malattia in tranquillità, potendo ammirare il cielo sopra il letto tramite una grande vetrata di cristallo. Elisabetta è una donna socialmente impegnata. Insegnante per vocazione, ha deciso di mettere il suo talento al servizio degli altri, impegnandosi per il recupero di ragazzi difficili, vivendo in una misera e fredda casa di periferia.
Nella notte in cui Saverio ed Elisabetta si incontrano, si riaccende la passione, ma riaffiorano anche le differenze ideologiche in uno scontro lacerante ed estenuante che li porterà a dividersi nuovamente, confermando una distanza incolmabile tra due solitudini e due modi di concepire il mondo totalmente inconciliabili.
A cercare di mediare tra i due amanti in conflitto, sarà il figlio di lui, Edoardo (Paolo Marconi), un ragazzo confuso e incerto sul proprio futuro, in cerca di un’attenzione e un calore familiare che prescinde dalla barriere ideologiche.
Il cielo sopra il letto è una bellissima storia che, raccontando di due esseri umani, svelando umanità tormentate, diventa anche uno scontro sociale e politico tra visioni del mondo. Hare fa agire due personaggi in una battaglia intima e privata che diventa però anche pubblica e politica in uno specchiamento reale e doloroso. A Saverio, imprenditore in carriera, incapace di parlare di sentimenti contrappone una donna laureata, sensibile e intelligente, impegnata nel sociale. Nel conflitto, Elisabetta sarà più propensa ad accogliere Edoardo, ragazzo spaesato, impaurito, privo di ogni riferimento emotivo e ideologico.
Ne Il cielo sopra il letto Hare non prende una posizione, non giudica, ma lascia allo spettatore la possibilità di comprendere i personaggi e scegliere il punto di vista dell’uno o dell’altra.
Nonostante questo, il personaggio di Elisabetta appare più affascinante, non solo perché impegnata socialmente o più politicamente corretta, ma perché dimostra di aver compiuto un percorso psicologico e umano profondo. Il suo apparire fredda nelle proprie decisioni, chiusa, dura e sulle difensive, è il risultato di un percorso che l’ha portata ad analizzare la propria vita, a scegliere per se stessa, ad analizzare i propri bisogni e desideri, a perdonare i propri errori e accettarsi. Saverio non riesce a fare questo viaggio dentro se stesso, non ne ha gli strumenti e sembra averne paura.
Luca Barbareschi e Lucrezia Lante Della Rovere sono straordinari nel restituire il difficilissimo rapporto tra Saverio ed Elisabetta, a far rivivere il reciproco processo psicologico, la loro conflittualità.
Barbareschi è perfettamente a proprio agio nei panni dell’imprenditore scaltro. La scelta di ambientare la storia nella Roma di oggi sottintende e a volte dice più cose di quelle che il suo Saverio avrebbe espresso, constestualizzando moltissimo la vicenda e, con un po’ di malizia, esprimendo un punto di vista che sembra personale.
Lucrezia Lante della Rovere è splendida: restituisce un personaggio sfaccettato, appassionato e appassionante, dall’aspetto dimesso, semplice, eppure di una bellezza anche estetica luminosa.
Paolo Marconi è un Edoardo imbarazzato e impacciato fino all’esasperazione.
Un po’ esasperante è l’andamento generale della rappresentazione che riproduce l’estenuante scontro tra due personalità e due mondi da cui emergono il disagio dei giovani, la necessità di condivisione, ma l’incapacità per tutti di creare relazioni e la difficoltà di trovare una stabilità personale.
La bella scenografia di Tommaso Ferraresi e le luci di Pietro Sperduti ricreano efficacemente un ambiente che, freddo e povero per qualcuno, può essere chiamato casa da qualcun altro, non per quello che è, ma per quello che esso rappresenta.
Il cielo sopra il letto
Skylight
di David Hare
Traduzione e adattamento Luca Barbareschi
Regia Luca Barbareschi
Con Luca Barbareschi, Lucrezia Lante della Rovere,Paolo Marconi
Scene Tommaso Ferraresi
Costumi Federica De Bona
Luci Pietro Sperduti
Musiche Marco Zurzolo
Produzione Teatro Eliseo
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