Teatro Sala Umberto

15 dicembre 2015. Prima

il bagno

Il Bagno è una divertente e bizzarra commedia di Astrid Veillon diretta da Gabriel Olivares uno dei giovani registi più interessanti della scena spagnola, che racconta il mondo femminile e l’amicizia tra donne.

Tre amiche decidono di festeggiare a sorpresa il compleanno di Lu nella casa del suo fidanzato e allestiscono nel bagno uno spazio tutto loro dove potersi rifugiare durante la festa solo loro per poter bere champagne, mentre agli altri ospiti verrà servito dello spumante.

Il bagno è da sempre uno spazio in cui prendersi cura di se stessi e del proprio corpo, un luogo in cui potersi isolare, piangere, ridere, riflettere o anche riunirsi con qualcuno per scambiarsi delle confidenze.

Così, il bagno della casa di Giorgio diventa la scena dello spettacolo in cui le 4 amiche più Carmen, la mamma di Lu arrivata a Roma inaspettatamente, si riuniscono e si incontrano e scontrano durante la festa che prende sempre più vita al piano di sotto.

Ognuna delle cinque donne ha i suoi turbamenti, le proprie debolezze: Carmen e Lu in quarant’anni non hanno mai avuto un rapporto madre-figlia e le quattro amiche, in fondo, si nascondono molte cose.

Tra battute, mezze confessioni, verità svelate, tentativi di nascondere ancora qualcosa di privato, il bagno diventa un terreno di duro confronto tra queste cinque donne.

Lu, Elda Alvigini, è una donna molto fortunata agli occhi delle amiche e lei stessa fa di tutto per sembrare felice ed appagata; Maria Sole, Amanda Sandrelli, è sposata, ha due figli, ma non riesce più ad avere intimità col marito; Angela, Claudia Ferri, è l’amica buona, troppo buona, una di quelle persone che giustifica sempre tutto e tutti; Titti, Euridice Axen, è la più sveglia del gruppo, la più disincantata, quella realista; infine c’è Carmen, Stefania Sandrelli, la mamma di Lu, una donna po’leggera che non si è mai presa le proprie responsabilità di madre.

Le vite di queste cinque donne si intrecciano in un bailamme incredibile in cui gli eventi prendono pieghe esilaranti e inaspettate, a volte drammatiche, tra rivelazioni, accuse e recriminazioni.

Sullo sfondo, oltre alle battute e alle risate, c’è il rapporto madre-figlia e si riflette sulle necessità dell’amicizia, se sia cioè indispensabile dirsi tutto quando si è veramente amici.

Nonostante le tante parole e la tanta confusione, tra queste donne c’è tanto di non detto, qualcosa che resta nascosto (fino allo svelamento finale) e che viene accennato nei quadri che si svolgono parallelamente alle scene principali.

Fantastiche queste grandi attrici: grandi professioniste che dimostrano ottimi tempi teatrali, ognuna incredibile e unica nel suo ruolo.

Ho provato a capire chi di loro mi fosse piaciuta di più, ma non è possibile: ci si può affezionare maggiormente ad un personaggio, ma le protagoniste eccellono per carisma e interpretazione.

Peccato che il testo sia un po’ debole e “faticoso”, non perché di difficile comprensione, ma poco ricco dal punto di vista lessicale; i dialoghi, a lungo andare, sono un po’ fiacchi e non per una cattiva interpretazione, ma perché è un testo che più di quello non può dare.

Molto intelligente la scenografia; questo bagno che diventa confessionale e ring e che si compone e scompone rendendo dinamico uno spazio unico e piccolo e accompagnando i picchi emotivi di queste cinque donne.

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