
Off Off Theatre
19 marzo 2025
I Ragazzi della Strada: paure e speranze della gioventù
Negli anni ’90 del secolo scorso (fa impressione dirla così, eh?) c’erano in televisione I ragazzi del muretto, ma chissà quanti prima di loro ce ne sono stati e quanti ce ne saranno ancora.
Alla fine, per ogni comitiva o gruppo di amici c’è stato e continuerà (si spera) ad esserci un muretto, un luogo in cui il tempo si sospende e i giovani possono ritrovarsi a parlare e a confrontarsi, sempre in lotta tra la voglia di cambiare e la paura di agire.
I Ragazzi della Strada, il bellissimo testo di Riccardo D’Alessandro scritto insieme a Gabriele Fiore, racconta le storie dei giovani d’oggi così lontani dai giovani che eravamo noi eppure così vicini per sentimento.
Storie vere, storie di vita, storie di strada appunto.
E’un testo giovane, attuale, sincero ed energico. Una storia metropolitana composta dalle storie di vita di tutti i giorni.
I Ragazzi della Strada è un racconto di formazione che mette in luce le incertezze e le insicurezze dei giovani di oggi, così apparentemente strafottenti eppure spaventati e persi in un mondo a sua volta perso, privi di una direzione e di riferimenti, alla ricerca, ognuno, della propria strada, ma con tanta paura di affrontare il presente.
Luca, Jessica, Christian, Mirko, Alessio e Veronica si incontrano ogni giorno su quel muretto lasciando che la vita scorra monotona, sempre uguale a stessa, lamentandosi, ma senza fare nulla di concreto per cambiarla.
Girano sempre intorno alle stesse situazioni, fanno gli stessi discorsi; fingono di distrarsi e di divertirsi, fingono anche di vivere.
Hanno paura, sono terrorizzati dal diventare adulti: senza punti di riferimento solidi, sono smarriti e, piuttosto che osare, preferiscono vivere nell’inattività, perché agire comporta sempre il rischio di fallire.
A Luca, però, viene fornita l’occasione, forse l’ultima, di cambiare le cose o almeno di intervenire nella vita dei propri amici per indicare loro una strada diversa.
Colpito da un fulmine durante un temporale, si risveglia con una nuova consapevolezza. In una sovrannaturale comunicazione col lampione che l’ha colpito, Luca cercherà di intervenire nella vita dei suoi amici facendo in modo che possano guardarsi dentro e anche confrontarsi tra di loro, portando a galla e condividendo le loro paure e insicurezze più profonde che hanno sempre tenute nascoste per paura di soffrire.
Per ironia della sorte, Luca, che già si sentiva morto, dovrà insegnare ai propri amici a vivere, rinunciando a parte di se stesso.
I Ragazzi della Strada è uno spettacolo bellissimo e vero; una storia di amicizia e di crescita che racconta in maniera sincera e diretta la realtà di una generazione smarrita, paralizzata tra la voglia di rimanere e la paura di andare.
Lo spettacolo rappresenta con immediatezza e senza filtri il presente di una generazione che non riesce a riconoscere e ad esprimere i propri sentimenti ed esorcizza la paura di vivere nella violenza e nell’egoismo.
I Ragazzi della Strada è un grido di aiuto disperato; è la rivendicazione di una propria identità; è un’affermazione di esistenza.
C’è sempre stato, c’è e ci sarà sempre un margine da qualche parte. Un luogo sicuro in cui il tempo si ferma, sospeso tra quello che siamo oggi e quello che saremo domani; un luogo in cui la paura di vivere e fallire ci blocca, tanto da preferire di non vivere, ma lasciarsi vivere.
Il muretto è il posto di confine da cui fare il salto e il personaggio di Luca è colui che catalizza le energie e cerca di farle confluire in una presa di posizione sana e costruttiva.
Riccardo D’Alessandro scrive e dirige uno spettacolo intenso, emozionante, coinvolgente e commovente, ma anche divertente.
Osservando se stesso e i ragazzi della propria generazione restituisce un’analisi cruda, ma sincera e propone una strada, offre un’occasione.
D’altronde lui stesso e i “suoi” bravissimi attori e attrici sono l’esempio che i giovani, quando riconoscono la propria strada, quando hanno dei sogni concreti e li inseguono, possono creare cose bellissime che lasciano il segno.
Sono l’esempio che non tutto è perduto e che è possibile ritrovarsi e incanalare le proprie energie, anche le proprie paure, verso un progetto di vita costruttivo.
Luca Vergoni, Nicole Rossi, Andrea Lintozzi, Gabriele Fiore, Riccardo Alemanni e Sofia Iacuitto sono straordinariamente bravi e sinceri, presi e coinvolti.
Belli e spregiudicati come i giovani d’oggi, sfrontati e prepotenti, ma anche impauriti e sofferenti, perduti in un mondo in cui gli adulti sembrano non esserci.
La regia è incalzante e precisa e, sebbene concreta e immediata, riesce anche a lavorare bene sui segni.
Luca instaura una comunicazione col lampione che, di per sé, non indica la via, ma solo la illumina: Luca e i ragazzi devono “solo” trovare ognuno la propria via.
Gli oggetti di scena diventano simboli e oggetti di singoli riti di passaggio, trasformazione e cambiamento: lo specchio, il pallone, la bomba al cioccolato, la luna, sono tutti strumenti in cui specchiarsi e riconoscersi.
Alla fine di tutto arriva l’alba, un nuovo giorno che sembra suggellare l’inizio di una nuova esistenza.
La produzione è Alt Academy; le scenografie sono di Angelo Bonanni; i costumi di Francesca D’Alessandro; aiuto regia Christian Laiontini; ildisegno luci è firmato da Umberto Fiore.
Alt Academy
presenta
I Ragazzi della Strada
Scritto da Riccardo D’Alessandro e Gabriele Fiore
con
Luca Vergoni, Nicole Rossi, Andrea Lintozzi,
Gabriele Fiore, Riccardo Alemanni, Sofia Iacuitto
Regia Riccardo D’Alessandro
Scenografia Angelo Bonanni | Costumi Francesca D’Alessandro | Aiuto regia Christian Laiontini | Disegno luci Umberto Fiore
Foto di Giovanna Onofri
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