
De Rerum Natura
Teatro Basilica
23 ottobre 2020
L’occasione è ghiotta per vedere in scena un gigante come Roberto Herlitzka, straordinario attore di teatro, cinema, televisione e doppiatore, tra i più apprezzati e ammirati al giorno d’oggi.
Il pretesto è il De Rerum Natura di Lucrezio (Tito Lucrezio Caro), poema epico filosofico scritto nel I secolo a.C. in cui il poeta espone le proprie idee di stampo epicureo “sulla natura delle cose” o, semplicemente, “sulla natura”, inserendo l’uomo in un universo atomistico, materialistico e meccanicistico.
In questo contesto Lucrezio, così come Epicuro, fornisce all’uomo indicazioni su come liberarsi dalle sofferenze, dal dolore, dalle paure e dalle passioni in genere che frustrano una serena condotta di vita, per raggiungere l’assenza di ogni turbamento, l’atarassia.
Antonio Calenda, sostenuto dal Gruppo della Creta, ne fa uno spettacolo grazie alle traduzioni di Roberto Herlitzka, che ne è anche lo straordinario lettore.
Herlitzka fa il suo ingresso accompagnato da un lato da una assistente e appoggiandosi dall’altro ad una stampella. La sua apparente fragilità scompare non appena si siede, sistema il leggio, inforca gli occhiali e comincia a leggere/recitare/interpretare.
La sua voce, ferma e profonda, catalizza immediatamente lo spettatore che non vede altro che l’artista, mentre l’uomo anziano e dal passo incerto scompare. E’ possibile, anzi è un’esperienza che andrebbe fatta, chiudere gli occhi e lasciarsi trascinare dagli straordinari versi e dal loro ritmo, intervallato da suggestivi inserti musicali.
A rigore, non si può parlare di uno spettacolo in senso stretto, quanto piuttosto di una lettura eccezionalmente interpretata. Quello che più andrebbe messo in risalto è l’enorme e magnifico lavoro di traduzione che lo stesso Herlitzka ha fatto del De Rerum Natura in versi e terzine dantesche.
Un lavoro nato per gioco, per un gusto personale, realizzato nelle pause dal suo lavoro di attore e che ne denota la raffinata cultura e la curiosità intellettuale. Non un mero esercizio di stile, anche se così potrebbe apparire in un primo momento o ad una mente sopita, bensì un grande lavoro non solo di traduzione, ma di analisi, studio e comprensione in cui passione e dedizione sono la spinta sotto cui si muove l’impegno di studioso.
Il De Rerum Natura tradotto e interpretato da Herlitzka sarebbe un perfetto strumento di diffusione di arte, cultura e filosofia nelle scuole superiori e nelle università, capace non solo di trasmettere conoscenza e stile, ma anche testimoniare un’affascinante congiunzione tra arte e scuola, arte e filosofia.
E’ questo il pregio maggiore di questo serio gioco letterario, artistico e filosofico: dimostrare quanto studio, passione, metodo e ricerca siano fondamentali per creare una consapevolezza umana e artistica.
Herlitzka, così minuto su quella seduta eppure così grande nella sua interpretazione, dimostra poi una simpatia dolce e ironica nel momento dei saluti. Di nuovo aiutato da un’assistente e poggiando sulla stampella, sembra volersene liberare voltandosi più volte verso il pubblico con energia, avvicinandosi alla platea per ringraziare dei meritati ed entusiasti applausi.
Sono il sacro fuoco dell’Arte, la passione per lo studio e per la vita che in quel momento ti fissano negli occhi e ti entrano dentro.
TeatroBasilica
DE RERUM NATURA
di Lucrezio
con Roberto Herlitzka
traduzione di Roberto Herlitzka
a cura di Antonio Calenda
sostenuto dal Gruppo della Creta
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