LA COMPAGNIA DELLA RANCIA

PRESENTA

GREASE IL MUSICAL

Di Jim Jacobs e Warner Casey

Regia di Saverio Marconi

AL TEATRO BRANCACCIO

 

Grease è con noi è con noi, con noi, con noi…ho ancora nelle orecchie le musiche e le canzoni…

Grease è un evergreen, un colosso della storia del cinema e del musical che lascia sempre soddisfatti.

Grease è ormai un cult che tutti conoscono.

Grease è un punto fermo nel tempo, nonostante il tempo che passa.

Proprio perché così famoso e amato, ogni rappresentazione di Grease si trova necessariamente a confrontarsi col film americano e con la prima versione che il Musical ha avuto in Italia, quella del 1997 con protagonisti Lorella Cuccarini e Giampiero Ingrassia che ha aperto la strada al Musical in Italia e ha segnato una svolta nel panorama teatrale.

Chi come me è legatissimo a questa prima edizione originale e ne conosce a memoria le canzoni, si avvicina a qualsiasi ulteriore allestimento con diffidenza, ma anche curiosità. Ho aspettato diciotto anni per tornare a vedere in teatro Grease, attirato anche dalle notizie su un rimaneggiamento generale.

Diciamo subito che questo è “un altro Grease”; certamente non raggiunge il livello della versione originale, ma è molto interessante.

Nuove traduzioni di Franco Travaglio di alcune delle canzoni più famose con un’ottima riuscita, forse migliore dell’originale; nuovi arrangiamenti e orchestrazioni curate dal direttore musicale Riccardo di Paola molto belle e coinvolgenti; nuovi colaritissimi costumi di Carla Accoramboni e nuove irresistibili coreografie, piene di ritmo ed energia, bellissime e trascinanti, firmate dal grande Gillian Bruce.

Belle le scenografie di Gabriele Moreschi che ti proiettano nel colore e nell’energia degli anni ’50 e ottimo il gioco di luci per la durata di tutto lo spettacolo.

Non sono una grandissimo appassionato di Grease il film, mentre, come già scritto, sono stato conquistato dalla prima edizione del Musical italiano. Grease il Musical, in questa nuova edizione, conserva il romanticismo e rappresenta con brio l’esuberanza adolescenziale così come nel film, ma cade spesso, come accade nel film stesso, in momenti di lentezza in cui lo spettatore viene lasciato solo. Non si può cercare l’applauso a fine canzone perché si spara l’acuto, ma mi devi portare con te nella canzone e sorprendermi.

Sì perché Grease non è solo Greased Lightning o Born to Handjive per dirne un paio, ma contiene anche molti brani lenti e in quelli è più difficile coinvolgere.

Poi c’è da dire che Grease è suscettibile di almeno due punti di vista: c’è chi vive di più la storia d’amore romantica tra Danny e Sandy e chi invece è maggiormente attratto dalla storia dei “cattivi ragazzi” Kenickie e Rizzo.

Io sono per il filone “maledetto” Kenickie – Rizzo e l’allestimento attuale mi conferma in questa idea. Giuseppe Verzicco, ballerino fantastico conosciuto sul set di Dirty Dancing a Milano, simpatico e brioso sul palco, divertente e strafottente al punto giusto, non è adatto vocalmente a ricoprire il ruolo di Danny. Non sto dicendo che non sia bravo, ma che la sua voce non è adatta a questo ruolo.

Beatrice Baldaccini non mi convince appieno come Sandy; vocalmente brava, ma freddina.

Discorso completamente diverso per i veri catalizzatori di tutto lo spettacolo: Floriana Monici, straordinaria artista già presente nel cast originale del 1999 e presente in successive riedizioni del musical, è una fantastica Rizzo. Presenza scenica, padronanza del palco, fisico pazzesco, grinta e voce potente, calda e avvolgente; Gianluca Sticotti è stato per me una rivelazione! Fantastico! Voce pazzesca, bellissimi movimenti, uno sguardo magnetico. Il suo Kenickie è perfetto: sprezzante, strafottente, fighetto, ma anche innamorato e premuroso a modo suo.

Nel complesso Grease non delude mai, fatti salvi i dovuti distinguo, già espressi, tra appassionati e neofiti: è questa edizione del diciottesimo anno un allestimento rinnovato, frizzante, caratterizzato da un ensemble forte, unito e omogeneo nelle bellissime nuove coreografie. Gli uomini risultano vocalmente più forti, non solo perché voci maschili, ma per il diverso uso dei registri vocali, meno incisivi nel gruppo delle donne.

Grease è comunque sempre una festa e merita di essere visto e goduto.

 

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