
Ar. Ma Teatro
13 maggio 2017
I quaderni di Serafino Gubbio operatore è un romanzo di Luigi Pirandello in cui l’autore affronta il tema dell’introduzione delle macchine nel lavoro e, più in generale, una riflessione sull’età contemporanea.
E’ la storia di Serafino Gubbio, uomo sensibile e attento a ciò che gli accade intorno, che lavora come operatore per una grandissima casa cinematografica, la Kosmograph.
Serafino è un uomo curioso che osserva cosa gli altri fanno e come lo fanno, chiedendosi se nelle azioni umane ci sia sempre consapevolezza.
Giancarlo Fares porta in scena Serafino Gubbio esaltandone l’umanità e la storia personale. In un racconto intenso, che attinge al passato di Serafino, ci presenta la sua figura attraverso una sequenza di immagini in movimento, esattamente come se stessimo vedendo un film. Lui, però, quel film ce lo racconta e noi lo vediamo attraverso gli occhi di Giancarlo che sono gli occhi di Serafino e dei vari protagonisti della storia e lo ascoltiamo attraverso le sue parole che sono quelle dell’uomo e dei suoi compagni di vita.
Con dolce trasporto, con animo preso, Giancarlo riesce a rappresentare a voce quelle immagini in movimento come se anche noi le vedessimo scorrere nello stesso istante davanti ai nostri occhi.
Nello sviluppo del racconto Giancarlo è ogni volta voce e sguardo di ogni personaggio, con cadenze, toni, espressioni e dialetti diversi. Racconta e ricorda la vita di Serafino e a noi sembra vederla rappresentata in ogni quadro evocato.
E’ anche voce narrante Giancarlo, è la voce che dà impulso alla storia: è ricordo, è nostalgia, è rimpianto, è dubbio, amore, tristezza e orrore.
Mentre le vicende narrate scorrono davanti ai nostri occhi richiamate dalle immagini evocate dalle parole, parallelamente si sviluppa un tessuto narrativo fatto di riflessione sull’uomo, il suo modo di pensare, di vivere e di vedere le cose.
Serafino Gubbio è operatore, sì, ma lui non opera niente nel suo mondo. Eppure Serafino è un uomo attento, capace di guardarsi attorno e di vedere oltre.
All’occhio meccanico di una macchina che registra solo ciò che realmente vede, fa riscontro l’occhio umano, attento e sensibile di Serafino, in grado di vedere “l’oltre”.
Serafino Gubbio operatore è uno spettacolo agrodolce che, attraverso i personaggi, espressioni di un’epoca, e l’utilizzo di immagini in movimento racconta una storia, una vita, molte vite e ci invita a considerare che c’è sempre un oltre in tutto.
Serafino guardava gli altri e si chiedeva se sapessero cosa facevano, se fossero consapevoli delle conseguenze delle loro azioni, nell’amara considerazione finale, che sia necessario “fare punto e a capo” per poter veramente ricominciare.
Serafino Gubbio Operatore
da“I quaderni di Serafino Gubbio, oerpatore” di Luigi Pirandello.
scritto da Di G. Cardinali, G. Fares, S. Greco Valerio
con Giancarlo Farese
e alla chitarra Daniele Romano
musiche di Daniele Romano
Regia Giancarlo Fares e Sara Greco Valerio
aiuto regia Ivan La Pegna
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