Dignità Autonome di Prostituzione

uno spettacolo di

Luciano Melchionna

dal format di Betta Cianchini e Luciano Melchionna

per la prima volta a Cinecittà Studios

Dieci repliche a Cinecittà

via Tuscolana 1055, Roma

Ore 21.00

Martedì 14 – Mercoledì 15 – Sabato 18 – Mercoledì 22 – Giovedì 23 –

Venerdì 24 – Sabato 25 – Giovedì 30 – Venerdì 31 Luglio e Sabato 1

Agosto 2015

 

 

Il bordello dell’arte più famoso d’Italia ha riaperto le sue porte!

Per dieci date, Dignità Autonome di Prostituzione, lo spettacolo di Luciano Melchionna, nato dal format di Betta Cianchini e Luciano Melchionna, torna a Roma in una location d’eccezione: Cinecittà Studios.

In un ampio spazio all’interno del regno del cinema mondiale, un grande tendone da circo è situato al centro di un enorme piazzale.

E’ quello il fulcro di questo meraviglioso spettacolo che rispetta il suo format originale, portando, però, alcune novità rispetto alla stagione appena trascorsa.

Un tendone da circo, a riportare alla mente mille immagini e riferimenti legati a questo magico mondo: da Fellini agli spettacoli di arte varia che si alternano sotto i vari tendoni di tutto il mondo. In fondo, l’attore è un equilibrista e mai cosa fu più vera come in questo nostro periodo di crisi. Un equilibrista con la vita sospesa tra illusione e realtà e il cuore appeso alla speranza.

Come un circo, Dignità Autonome di Prostituzione è un’enorme giostra piena di numeri di arte e spettacolo.

Non bisogna dimenticare, però, che DAdP è un bordello, è la casa chiusa dell’arte, dove l’attore è al servizio dell’avventore di turno.

All’ingresso vengono consegnati dei dollarini con i quali pagare le prestazioni degli attori/prostituti e delle attrici/prostitute il cui prezzo viene precedentemente contrattato direttamente con loro o con le maitresses che li gestiscono.

Gli attori e le attrici, tutti in abiti succinti e vestaglietta, vendono se stessi e la propria arte ad un pubblico affamato di arte e “voyeurista”.

Lo spettacolo comincia sin dall’ingresso nell’area degli Studios di Cinecittà dove si viene accolti dalle maitresses del bordello; al suono di una sirena il pubblico si riunisce sotto l’ingresso degli Studios dove prostituti, prostitute e maitresses danno il benvenuto.

A quel punto si viene accompagnati da tutti gli artisti all’interno del tendone del circo e ci si accomoda mentre la Piccola Italia, vecchia e consumata, si vende al miglior offerente.

Il cortometraggio Il Teatro torna a casa, con la partecipazione di Franca Valeri e il patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali, racconta l’interiorità degli attori, tra sogni, speranze, paure e aspettative, abitanti di un teatro un po’ consumato che è ormai la loro casa, dove vivono in attesa del pubblico.

Comincia poi la presentazione del bordello e delle modalità di svolgimento delle contrattazioni con un divertentissimo dialogo tra Lia/Daniele Russo e Papi Luciano, protettore e amministratore del bordello, interrotti spesso dalla s-vamp-ita e divertentissima Wanda/Clio Evans.

A questo punto la macchina è avviata e si parte con le contrattazioni.

Il pubblico sceglie il prostituto o la prostituta con cui andare, oppure viene scelto da questi; ci si accorda sul prezzo da pagare e via, si va verso il luogo in cui l’arte prenderà forma e vita: un giardino, un caravan, una delle sale degli Studios, attraversando corridoi e stanze e ammirando oggetti e costruzioni che sono stati protagonisti dei grandi film girati a Cinecittà.

E’ a questo punto che se fino adesso si è riso e scherzato, si deve diventare seri e dimostrare rispetto e ossequio per la sacra arte che verrà rappresentata e per chi la interpreterà. E sì, perché anche se di prostituzione si tratta, qui questa ha la propria dignità e deve esserle riconosciuta.

In una società dove il Teatro ha perso molto del suo splendore e della considerazione di cui ha goduto in passato, l’alternativa è quella di vendere la propria arte, metterla come sul banco di una macelleria e offrirla a pezzi a chi è disposto a pagare, ma nel momento in cui l’attore interpreta il suo monologo, questi non è più puttana, e a lui e alla sua arte va indirizzato il nostro rispetto.

Questo accostamento tra prostituzione e dignità crea certo un certo contrasto ed è proprio qui che sta il fulcro di tutto: siamo condotti a riflettere sulle condizioni di vita, sulle relazioni sociali, e, soprattutto, su noi stessi. Allora, puttana sì, ma con dignità.

Non scordiamo, poi, che queste dignità sono autonome, ad indicare che dietro alla scelta della prostituzione c’è una volontà personale forte.

Eppure, in Dignità Autonome di Prostituzione, non c’è afflizione o senso della sconfitta, non c’è sconforto, ma c’è una profonda presa di coscienza del fatto che le cose vanno come noi le facciamo andare.

Una volta finiti tutti i dollarini (è possibile acquistarne altri nel corso della serata) e le performance di ogni prostituto/a, si torna sotto al tendone del circo per lo spettacolo finale: qui sono ancora canzoni, gag comiche ed emozioni!

Cosa dire dei monologhi presentati dai numerosissimi abitanti del bordello?

Per la stragrande maggioranza scritti da Luciano Melchionna, “queste pillole di piacere teatrale”, come lui stesso li ha definiti, sono medicine per l’anima, delle eccezionali riflessioni poetiche esistenziali.

I testi sono tutti intensi e profondi; rivelano la sensibilità del loro autore e una capacità di attraversare e approfondire gioie, ma soprattutto dolori e sconfitte della vita da lasciare senza parole, a volte senza fiato perché le parole ascoltate restano sospese sopra di noi, ci sovrastano e soverchiano accompagnandoci fino a casa; a volte, invece, lasciandoci col fiatone, perché queste parole arrivano come pugni nello stomaco, forti e improvvisi, entrandoci dentro e segnandoci l’anima.

Luciano ha una capacità di raccontare le emozioni pari ad un pittore espressionista.

DAdP è uno spettacolo di arte varia non fatto solo di recitazione, ma di musica, tantissima musica e canzoni, stornelli, giocolieri, trampolieri, scenette comiche e balli.

Nonostante il format sia sempre quello, consolidato da lunghi anni di successi, Dignità Autonome di Prostituzione è uno spettacolo nuovo non solo a ogni stagione, ma ogni sera.

La possibilità di poter assistere a più monologhi nella stessa serata, consente, anzi richiede, di tornare più volte per assistere ogni volta a qualcosa di nuovo, per vivere ogni volta nuove, forti e persistenti emozioni.

Questa edizione porta diverse novità rispetto a quella appena passata: innanzitutto la location così grande e suggestiva, consente una libertà di movimento maggiore e un ampio respiro, ma, soprattutto, sono stati sostituiti alcuni brani musicali in favore di altri e il cast ha visto l’ingresso di alcuni nuovi volti e il ritorno di altri che già avevano infoltito le fila della scuderia di Luciano Melchionna.

Tra questi, Gianluca Merolli e Giulia Maulucci.

Ho voluto assolutamente assistere ai loro monologhi perché aspettavo con ansia il loro ritorno in DAdP e non sono stato affatto deluso.

Gianluca è Il Nella e racconta, in un monologo appassionato, scritto da Luciano Melchionna, dell’amore in ampio senso e della libertà. Semplicemente strepitoso, Gianluca solo con gli occhi è in grado di trasmettere tormento, dolore e sofferenza per poi virare con un guizzo veloce verso la rabbia e il senso di rivalsa.

Gianluca ha inoltre cantato il brano di apertura della serata e ci ha regalato, alla fine, una sua versione, meravigliosa e intima, de La donna cannone.

Giulia Maulucci è La nuda gratuita: nel suo monologo, scritto anch’esso da Luciano, ritroviamo la Dignità di cui ho parlato prima, la libertà e il desiderio potente di preservare e difendere tenacemente la propria ingenuità anche contro i luoghi comuni e a dispetto di ciò che l’apparenza possa far intendere.

Giulia è bravissima e bellissima: una fisicità pulita e delicata, un’espressività naturale e una recitazione spontanea che distolgono lo sguardo dalla nudità per concentrarlo sui suoi occhi e la sua bocca, puntando l’attenzione al messaggio e non all’involucro (seppur bellissimo!).

L’altro monologo a cui sono riuscito ad assistere è quello di Betta Cianchini, Anya: divertente, coinvolgente, ma anche drammatico. Betta riesce a passare da un registro all’altro di voce e dal tono comico a quello drammatico con una versatilità impressionante.

Luciano Melchionna dirige i suoi artisti con grinta ed entusiasmo, ed è, da bravo amministratore del bordello, anche infaticabile ed effervescente conduttore della serata.

La scenografia di DAdP è sempre magica e suggestiva, onirica, calda e avvolgente tra giochi di luci e ombre, fumo e bolle di sapone con l’immancabile poltrona e l’altalena che scende dall’alto.

Dignità Autonome di Prostituzione è, in conclusione, un contenitore di arti varie: poesia, musica, drammaturgia, giocoleria, mimo e canzoni, ma, soprattutto, è uno scossone emotivo fortissimo che, attraverso l’incanto, accompagna al disincanto, in un percorso di analisi e accettazione, dove ogni emozione è forte, brutale a volte, dove ogni esistenza ha valore in sé ed è degna di essere difesa, dove ogni singola storia di ogni individuo ha la propria Dignità se ogni scelta è fatta autonomamente: se poi ci si debba prostituire, quello è solo un mezzo, non il fine.

 

 

Il cast di DAdP@Cinecttà 2015:

Ornella Amodio “La Spagnoletta” / Joele Anastasi “Il Diversamente Diverso” / Raffaele Ausiello “Il Vampiro” / Alessandro Bassetti ”Er Cowboy” / Gaia Benassi “La Frigida” / Patrizia Bollini “Il Condannato” / Sandra Caraglia “La Non Camminare Scalza” / Betta Cianchini ”Anya” / Simone Corbisiero ”L’Ometto Sapiens” / Valentina Cruciani ”La Segretaria” / Veronica D’Elia ”L’Anarchica” / Marika De Chiara “La Piccola Pornostar” / Sylvia De Fanti “La Francese” / Valentina De Giovanni “L’imbecille”/ Gonzalo Delaverga “Il Macho” / Guido Del Vento “La Ballerina” / Heidi Di Bitonto “La Mio Fratello” / Gennaro Di Colandrea “Giovanni Miccichè“ / Antonella Elia “La Strega Swing”/ Sara Esposito “La Massaggiatrice“ / Clio Evans “Wanda” / Adriano Falivene “Gnegno” / Annarita Ferraro “La Lolitina“ / Emanuela Gabrieli “La Nave Scuola” / Emanuele Gabrieli “Il Colla” / Martina Galletta “LaDiopuntointerrogativo” / Giulia Galiani “La Pompei ”/ Sebastiano Gavasso “Il Tra Le Pietre” / Luciano Giugliano “Lo Scugnizzo” / Irene Grasso “La Ritrattista” / H.E.R. “La Dama del fiume” / Salvatore Lanza ”L’Orsetta” /Alessandro Lui “Il Settimo“ / Claudia Mancinelli “La Marchigiana” / Giulia Maulucci “La Nuda Gratuita” / Gianluca Merolli “Il Nella” / Momo “La Povera Pazza” / Agostino Pannone “La Principessa” / Carla Petrachi “La Pianista” /Ivan Picciallo “L’ Arghentino” / Caterina Pontrandolfo “La Piccola Italia“ / Giulia Ricciardi “Nannarella” / Daniele Russo “Lia ‘e Pusileco” / Paola Sambo “I Panni Sporchi” / Enrico Sortino “Il Nonlovogliosapere “ / Chiara Spoletini “L’Edicola” / Federica Stefanelli “La Giulietta“ / Sandro Stefanini “Il Militar Gay“/ Adele Tirante “La Bidella“ / Riccardo Toselli ”La Topina” / Giorgia Trasselli “Un’ Altra“/ The Gentlemen’s Agreement

 

Regia: Luciano Melchionna

Luci DAdP: Gianni Caccia

Audio DAdP: Luigi Di Martino

Costumi: Michela Marino / Milla

Aiuto regia: Catia Priorini

Assistente personale regista: Valentina Cruciani

Assistenti alla regia: Sara Esposito / Agostino Pannone

Organizzazione DAdP: Antonio Cappelli

Assistente all’organizzazione DAdP: Riccardo Toselli

Amministrazione DAdP: Roberta Caldironi

Ufficio Stampa e web-Promotion DAdP: Melania Petriello

Ufficio Promozione DAdP: Alt Academy

Management: Twelve Entertainment Agency

 

Cinecittà si Mostra è l’iniziativa espositiva che dal 2011 rende possibile visitare, tutti i giorni, gli studi cinematografi di Cinecittà, attraverso visite guidate ai set e diversi percorsi di mostra dedicati alla storia del Cinema e dei suoi protagonisti, alla nascita degli Studios e ai mestieri che rendono possibile la realizzazione del film. Una proposta culturale permanente che permette di valorizzare anche il patrimonio storico e architettonico degli Studi di Cinecittà e viverne a pieno “il mito”.

 

Dignità Autonome di Prostituzione

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