Il bordello più famoso d’Italia sarà ancora a Roma agli Studi di Cinecittà giovedì 30, venerdì 31 luglio e sabato 1 agosto.
Ho già ampiamente e diffusamente parlato dello splendido spettacolo che è Dignità Autonome di Prostituzione come potrete vedere cliccando sui link collegati al testo.
Ho parlato del format dello spettacolo, vi ho presentato esattamente come si svolge e ho raccontato di alcuni artisti e alcuni monologhi a cui ho assistito, cercando di trasmettervi tutta l’emozione provata e la stima per questi grandi attori e attrici.
Ancora nessuno, però , si è soffermato su un aspetto altrettanto importante dello spettacolo e, oserei dire, fondante: la musica.
Infatti in DAdP, oltre alle straordinarie performance attoriali dei prostituti e delle prostitute del bordello, a farla da padrone è la musica.
Musica e canzoni ci introducono nel bordello più famoso d’Italia: lo spettacolo comincia, infatti, con il bellissimo brano di Ennio Moricone Your Love, interpretato con voce calda e appassionata da Gianluca Merolli “Il Nella”, mentre Heidi di Bitonto “La mio fratello” balla e Adriano Falivene “Gnegno” si esibisce in momenti di giocoleria acrobatica.
Successivamente si viene introdotti, al suono e al passo di una marcia, all’interno del bellissimo tendone del circo allestito per accogliere questa nuova edizione di Dignità, dove ha inizio la prima parte dello spettacolo, tra musica, canzoni ed esilaranti gag.
Ancora la musica è protagonista durante tutto il momento centrale dello spettacolo, quando il pubblico sotto il tendone scruta e sceglie i prostituti e le prostitute con cui andare.
Infine, sempre la musica è padrona assoluta della scena nello straordinario spettacolo finale!
Entriamo maggiormente nel dettaglio.
Si comincia, dicevo, con degli omaggi musicali a Sergio Leone, Federico Fellini, Ennio Morricone e Nino Rota, tratti dalle colonne sonore di C’era una volta il West, Amarcord e Per un pugno di dollari e rivisitati da un gruppo musicale raffinatissimo e super competente, i The Gentlemen’s agreement, artisti stupendi che si esibiscono con chitarra, voce, contrabasso e percussioni.
Poi il coro di cantanti intona un pezzo nuovo firmato da Luciano Melchionna e da H.E.R. “La Dama del Fiume” In marcia per la dignità.
Caterina Pontrandolfo “La piccola Italia” accoglie il pubblico sotto il tendone ricordando il prestigio avuto dal nostro ormai decaduto Paese cantando brani tratti da Nine, il musical ispirato a Otto e mezzo di Fellini e intonando, poi, Vissi d’arte dalla Tosca e ‘O surdato ‘nnammurato (come omaggio alla Magnani), ma senza più orchestra né balletti: sola, grottesca e ormai ridicola e anacronistica, tenta di sedurre tutti con i suoi antichi fasti scollati dalla realtà, ma tutti si ribellano a lei chiedendo, esigendo a gran voce di essere aiutati ad essere italiani, ricevendo più spazio e più attenzione alla cultura e all’arte.
In seguito, viene proiettata la pubblicità progresso Il Teatro torna a casa creata da Luciano e con la quale egli ha anticipato l’occupazione del Teatro Valle di Roma e la drammatica crisi che vive tuttora la cultura in Italia, mettendo gli artisti a vivere in un teatro dove stendono i panni (tra loro la grandissima Franca Valeri) o innaffiano le piante dai balconi/palchetti o cucinano o si allenano.
Dopo, Gianluca Merolli “Il Nella” canta un altro bellissimo brano, Puttana con Dignità, da lui stesso scritto e che racchiude un po’tutto il senso dello spettacolo divenendone il manifesto.
Dopo le presentazioni di tutti gli attori e le attrici, intervengono gli ospiti di quest’anno: un gruppo clamoroso emergente: gli STAG con Guasto, una canzone meravigliosa.
Nel finale in questa edizione Luciano ha voluto La donna cannone cantata da Gianluca Merolli e rivisitata in una versione molte intima, accompagnato da tutti i musicisti.
Ancora tantissimi i momenti musicali: Cosa sono le nuvole di Pasolini e Modugno cantata con trasporto emozionante da Emanuela Gabrieli “La nave scuola” e suonata al piano da Carla Petrachi “La Pianista”, eccelsa; Canzone arrabbiata (di Nino Rota tratta da Film d’amore e d’anarchia di Lina Wertmuller) cantata magistralmente da Her che si accompagna col suo meraviglioso violino, quasi un’appendice stessa di questa incredibile artista; Il terzo fuochista interpretata da una cristallina Valentina de Giovanni “L’imbecille”; Luna rossa, un must della canzone napoletana interpretata in modo eccezionale dall’ugola unica di Adele Tirante “La bidella”; poi Momo “La povera pazza” che canta Il Giocoliere e alterna, a seconda delle serate, Embè (Che bella gente) con Scelta di pazienza, tutti splendidi brani di cui è autrice.
E poi tanto altro ancora…
Tutto questo enorme mondo musicale, che richiama un importante passato della nostra cultura fondendolo con l’ispirazione e la creatività del tempo presente, è opera del tocco abile, esperto e sensibile di Luciano Melchionna, tocco che si avverte anche negli arrangiamenti musicali. Luciano si trova anche a dirigere, qua e là, le interpretazioni dei cantanti.
Niente è lasciato al caso; tutto segue la sua anima dignitosa che fa da collante.
Da tutto quanto ho scritto nelle precedenti recensioni e da quest’ultima, è ormai evidente e indiscutibile che Dignità Autonome di Prostituzione sia uno spettacolo unico e inimitabile; un crogiolo di emozioni fortissime, risate e lacrime, momenti di grande condivisione, grandi stimoli alla riflessione e spazi di introspezione che scuotono l’animo, a volte accarezzando il cuore, altre prendendo a schiaffi la coscienza.
Come dico sempre, DAdP è uno spettacolo di Arte, Musica e Poesia, immenso e profondo, che ha dentro mille e mille cose; un grande e prezioso baule che racchiude ed esalta i ricordi più belli, ma anche tenta, con successo, di portare alla catarsi le esperienze più tristi e dolorose, aiutando lo spettatore ad affrontarle e a non nascondere i propri sentimenti.
In questo scambio di emozioni, in questo flusso di vita che scorre impetuoso e senza argini, la musica assume una funzione fondamentale che ne esalta il valore stesso: aiutare a farsi attraversare dalle emozioni e scrollarsi di dosso tutto il peso della vita stessa ritrovandosi una persona nuova.
Infatti chiunque esca da DAdP non è più lo stessa persona di quando era entrato. Dignità Autonome di Prostituzione ha il grande merito di cambiare le persone e, anche se ciò non dovesse avvenire subito, lascia profondi segni che porteranno al cambiamento.
E la musica è lì, ad accogliere lo spettatore, ad accompagnarlo nel suo viaggio e a salutarlo a fine serata: ognuno tornerà a casa col cuore gonfio di emozioni, l’anima ricca di vita e un motivetto in testa che canticchierà per i giorni a seguire.
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