Teatro 7

1 ottobre 2016

#MainagioiaSpettacoli presenta una nuova divertente commedia interpretata dai bravi e affiatati Gabriele Carbotti, Fabrizio D’Alessio e Andrea Dianetti, già protagonisti del divertentissimo La Scala che ha riscosso enorme successo di pubblico e critica nella passata stagione e che tornerà in scena dal 21 febbraio al 12 marzo 2017 al Teatro De’Servi.

#MianagioiaSpettacoli è un gruppo di lavoro nato dall’idea di fare qualcosa di bello e di nuovo in ambito artistico/creativo, unendo le forze creative di più persone cercando di lasciare nel panorama italiano qualcosa di cui valga la pena parlare.

Claustrofobia è lo spettacolo che questo gruppo sta portando in scena, con ripetuto successo, al Teatro 7, dove rimarrà fino al 9 ottobre 2016.

Scritto da Gianni QuintoClaustrofobia presenta un tema originale sviluppato nella direzione di una  commedia nera, con un testo valido e solido e si avvale della regia di un personaggio come Alberto Ferrari, con alle spalle importanti esperienze nel mondo del comico (Zelig in Tour; Ale e Franz), ma anche della fiction televisiva (I Misteri di Laura; Distretto di Polizia).

Claustrofobia è una dissacrante commedia che regala tantissime risate e riserva un finale inaspettato.

Estate. Sullo sfondo gli Europei di calcio. In primo piano uno scandalo bancario di proporzioni enormi in cui tutti e tre i protagonisti, a titolo diverso, hanno perso qualcosa e rischiano di perdere molto di più. E’ venerdì sera: la banca, in cui si svolge la storia, sta per chiudere. Tommaso (Andrea Dianetti), che ne è il giovane direttore, è in attesa che un importante cliente, Francesco (Fabrizio D’Alessio) termini alcune operazioni nella camera blindata. Nel momento di uscire dalla camera blindata e tornare in superficie, un rapinatore (Gabriele Carbotti) col volto coperto da una maschera, minaccia i due con una pistola. Il caveau si chiude e i tre rimarranno imprigionati dentro fino al lunedì mattina, senza possibilità di contatto con l’esterno. E’ a questo punto che la commedia, che già aveva riservato grandi risate, esplode in una serie di situazioni comiche, a volte grottesche e paradossali. Durante la permanenza forzata nel caveau, i tre entreranno, loro malgrado, inevitabilmente in contatto, e si vedranno costretti a mettersi a nudo l’uno di fronte all’altro.

Nello svolgersi della storia, tra risate, gag esilaranti e tempi comici pazzeschi, si riuscirà anche a riflettere su importanti questioni quanto mai attuali. Potenza di un testo ben scritto e strutturato, in cui, con poche, semplici parole, si riesce a lanciare brevi, ma fondamentali messaggi, che non interrompono il tono comico della storia, ma lo arricchiscono di contenuti.

I tre protagonisti sono davvero bravi: dimostrano grande affiatamento e intesa, e mantengono tempi veloci e ritmo incalzante per l’intera durata della rappresentazione. Un’ora e cinquanta minuti durante i quali è un continuo di scambi di battute e scene esilaranti e in cui i tre protagonisti si impegnano al massimo portando a casa un gran risultato.

Andrea Dianetti convoglia nel suo Tommaso tutto quel suo divertentissimo modo di caratterizzare i propri personaggi con atteggiamenti ai limiti della psicosi, dando l’ennesima conferma di una loquela sciolta a prova di scioglilingua e di una espressività incisiva. Farà anche qualcosa in cui non credo lo abbiamo mai visto cimentarsi.

Fabrizio D’Alessio riesce a cambiare registro vocale, toni ed espressioni con tempi perfetti e senza esitazioni.

Gabriele Carbotti sta pienamente dentro ad un personaggio controverso, combattuto in cerca di un riscatto: anche per lui movimenti e atteggiamenti sono giusti e precisi.

Non posso dire altro perché rischierei di svelare la trama di una storia che va vista, vissuta e goduta.

Claustrofobia è un bello spettacolo curato sotto ogni aspetto: soggetto, testo, regia e interpretazione. Lo penalizzano un poco solo due aspetti: la durata eccessiva, soprattutto senza intervallo e il fatto che molte scene prevedano, comprensibilmente, i protagonisti sdraiati a terra e questo, in una sala come quella del Teatro 7 che ha le poltrone completamente allineate e allo stesso livello, limita, in parte, la visione.

CLAUSTROFOBIA

di Gianni Quinto

con: Gabriele Carbotti, Fabrizio D’Alessio, Andrea Dianetti

musiche originali: Maurizio Pizzardi

regia: Alberto Ferrari

aiuto regia: Ludovica Di Donato

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