catilina

Nuovo Teatro Orione

6 ottobre 2016

Lo storico Teatro Orione, che avviò la propria produzione negli anni ’50 dando respiro a tutti i generi teatrali, in particolar modo l’opera, l’operetta e la prosa, cambia gestione grazie a due giovani direttori: Carlo Oldani e Claudio R. Politi e apre la stagione con Catilina, una grossa produzione che si pone di avviare un progetto culturale e ambizioso che si svilupperà negli anni a venire.

Lo spettacolo è ispirato al saggio di Massimo Fini e mira ad una riabilitazione della figura del famoso Catilina, prima soldato sanguinario, poi uomo di valore che si batté in difesa del popolo e dei diseredati.

Prendendo le distanze dalla storiografia classica, lo spettacolo ripercorre le tappe fondamentali della sua vita. La storia comincia all’epoca della guerra civile tra Silla e Mario quando Catilina è un giovane nobile ufficiale che combatte per Silla e per il quale sarà il feroce esecutore della sua vendetta contro i nemici politici rimasti in circolazione dopo la sua vittoria.

Passati quindici anni, di cui storiograficamente non vi è traccia, ritroviamo Catilina che, conquistato un grande potere politico, si candida al consolato, forte del suo enorme ascendente sul popolo, con un programma di riforme che prevede la redistribuzione delle terre e la riduzione dei debiti che spaventa molto la classe dirigente.

Le sue candidature al consolato, reiterate nel tempo, verranno sempre vanificate a causa degli imbrogli dei suoi avversari politici che non perderanno occasione per screditarlo.

A quel punto, a Catilina non resterà che provare altri mezzi, meno ordinari, per potersi affermare al potere di Roma, organizzando la famosa congiura contro il Senato.

Sarà Cicerone, grandissimo avvocato, oratore e filosofo, divenuto console, qui presentato come un uomo vile e privo di coraggio, a sventare la congiura, informato da Fulvia, amante di Quinto Curio, uno dei congiurati. I catilinari saranno condannati a morte. Lo stesso Catilina, ormai fuggito in Toscana con un manipolo di uomini esiguo e non sufficientemente armato, soccomberà con coraggio, combattendo valorosamente.

Catilina è uno spettacolo con grandissime intenzioni e che raccoglie sicuramente un grande materiale storico con un intento storiografico lontano dall’interpretazione classica.

Bello il testo di Claudio Romano Politi, di buon livello letterario, fluido e non pomposo.

Decisamente buone alcune prove attoriali.

Avvincente l’interpretazione di Marco Rossetti, Catilina, presente, dal tono deciso e dal registro caldo, abile nel passare dal Catilina soldato/pirata al Catilina amante del popolo e politico assennato. Peccato che per tutto il tempo dello spettacolo reciti (o lo facciano recitare?) a capo chinato e rivolto per tre quarti con le spalle al pubblico.

Altrettanto valida e interessante la caratterizzazione che Daniel De Rossi dà del suo Cicerone, presuntuoso, ambizioso, ma vile e pavido, grazie anche ad un abile uso della sua espressività.

Bene Camillo Marcello Ciorciaro nel ruolo di Crasso, decisamente più forte nella seconda parte.

Ho apprezzato molto l’interpretazione di Manuele Piemonti nei panni di Quinto Curio, decisamente sopra le righe rispetto a tutti gli altri, ma non fuori contesto.

Bene anche Manuel Ricco Paolo Perinelli.

Meno coinvolgenti le donne, tra le quali spicca Diletta Masetti nei panni di Terenzia, moglie di Cicerone, con un’interpretazione, sicuramente divertente, ma forse un po’ troppo caricata.

Lo spettacolo è arricchito dalla bella scenografia di Gianluca Amodio composta da blocchi su ruote che rappresentano ogni volta i vari ambienti in cui si svolge la storia e dalle musiche di Marco Frisina. Belli anche i costumi per i quali non sono riuscito a trovare i crediti.

Nonostante le grandi ambizioni di questo spettacolo, c’è da dire che la regia di Carlo Oldani è piuttosto fiacca e frammentaria: le vicende narrate sono divise in quadri a se stanti e disarticolati rese discontinue dai ricorrenti cambi scena che alla lunga diventano fastidiosi mettendo alla prova l’attenzione dello spettatore.

Così, anche a causa di un disegno luci inadeguato, anche i momenti più alti, sia a livello di stile del testo che di recitativo, come per esempio, i monologhi affidati a Catilina e a Cicerone e le rispettive arringhe, perdono di intensità.

Catilina, ripeto, è un progetto coraggioso e ambizioso che riesce a raccontare una vicenda storica da un punto di vista diverso da quello consolidato, presentando con chiarezza la totalità di un grande personaggio: l’ideologia e l’impegno politico da una parte e il sentimento per la moglie Orestilla dall’altra.

Manca, però, una mano ferma che sappia miscelare tutto questo in un amalgama dal sapore ricco e corposo.

AUTORE

CLAUDIO ROMANO POLITI

REGIA

CARLO OLDANI

CON

MARCO ROSSETTI

CAST

DANIEL DE ROSSI

PAOLO PERINELLI

CAMILLO MARCELLO CIORCIARO

ROBERTA RIGANO

MANUELE PIEMONTI

DILETTA MASETTI

ROBERTA AZZARONE

IGOR PETROTTO

MANUEL RICCO

IVANO CALAFATO

VALERIA ZAZZARETTA

EDOARDO COEN

 MUSICHE

MARCO FRISINA

 SCENOGRAFIA

GIANLUCA AMODIO

DISEGNO LUCI

TOMMASO NATALE

 FONICA

EMANUELE POLETTI

 AIUTO REGIA

VALERIA NARDILLI

DIRETTORE DI SCENA

UMBERTO PISCHEDDA

COSTUMI

NOEMI INTINO

COMPARSE DELLA SCUOLA TEATRO SENZA TEMPO

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