Garinei e Giovannini. Le commedie musicali dal 1952 al 1962
Di Costanza Filaroni
Editore Scuola del Teatro Musicale
Garinei e Giovannini. Le commedie musicali dal 1952 al 1962 è un viaggio dettagliato e affascinante attraverso quel processo che portò alla nascita della commedia musicale all’italiana di Pietro Garinei e Sandro Giovannini.
Una prima parte è dedicata al contesto degli anni ’50 e al tipo di spettacolo che li ha animati: la rivista.
Eredità dell’avanspettacolo, la rivista à-grand-spectacle raggiunge il culmine negli anni ’50 per poi cominciare la propria discesa.
Stupisce la proliferazione di titoli oggi impensabile; erano numerosissime le compagnie che facevano rivista per la quale venivano fatti investimenti stellari per garantirne sempre un maggiore sfarzo che potesse stupire sempre di più lo spettatore.
Dopo una prima introduzione al mondo spettacolo di quegli anni e alle sue forme, come la rivista da camera e il cabaret, Costanza Filaroni ci presenta le tre favole musicali in rima: Attanasio cavallo vanesio, Alvaro piuttosto corsaro e Tobia la candida spia.
Le favole musicali avviano un processo di studio, analisi e cambiamento che Garinei e Giovannini intraprenderanno per cambiare per sempre l’idea di spettacolo in Italia.
Seguono, poi, le avventure musicali con Giove in doppiopetto e Carlo non farlo.
Nonostante i tentativi di rinnovamento, si sentono ancora troppo gli influssi della rivista e un certo modo di fare spettacolo ancora legato a canoni ormai abusati.
E’ poi la volta de L’ operetta con La granduchessa e i camerieri, ma, nonostante alcune buone intenzioni, si resta ancora legati allo sfarzo della rivista e alla figura del primo attore e della primadonna.
Ormai, però, il percorso di trasformazione è avviato e Garinei e Giovannini sono sempre più intenzionati a creare prodotti diversi e di più alta qualità.
In soli tre anni Garinei e Giovannini passano dalla rivista appariscente, ricca di effetti esteriori, a un teatro più impegnativo e serio, trasformando a poco a poco la tradizionale rivista nella commedia musicale.
E’ con La padrona di raggio di luna (1955) che si comincerà ad utilizzare il termine commedie musicali per definire gli spettacoli di Garinei e Giovannini.
A La padrona di raggio di luna seguiranno Buonanotte, Bettina; Un paio da ali; L’adorabile Giulio: tuttavia il cammino è ancora in divenire.
Sono ancora commedie musicali incomplete, non propriamente rispondenti alla terminologia nella quale vorrebbero rientrare e spesso avversate dalla critica per la permanenza, ancora, di antichi retaggi, come la presenza dell’attore in primo piano e di testi scritti per l’attore per metterne in risalto le doti e poter sfoderare personaggi divenuti ormai cliché.
Eppure, si potranno notare anche già una serie di cambiamenti che troveranno poi una maggiore definizione nelle commedie musicali successive.
Un trapezio per Lisistrata (1958)e Un mandarino per Teo (1960) segneranno un grande strappo e un grande passo avanti e verranno elogiate quasi unanimamente dalla critica.
I personaggi sono costruiti con molta attenzione, tutti definiti anche psicologicamente; finalmente le musiche e, soprattutto, le coreografie vanno a costituire il tessuto narrativo insieme al testo e non sono solo numeri spettacolari da contorno.
Il libro si conclude con i due enormi successi che hanno consacrato finalmente la commedia musicale di Garinei e Giovannini come un processo giunto al proprio culmine.
Nel 1961, Rinaldo in campo ed Enrico ’61 vengono accolti dal pubblico e dalla critica come dei capolavori della produzione di Garinei e Giovanni (che ormai, oltre cha autori e registi sono diventati anche produttori dei propri spettacoli e gestori del Teatro Sistina).
Rinaldo in campo ottiene un enorme successo, affermandosi come il successo teatrale italiano di tutti i tempi per il record di incassi quasi incredibile e per l’ottimo riscontro della critica nazionale e internazionale.
Per tanti motivi segna una svolta nella produzione di Garinei e Giovannini: per la prima volta è affrontato in uno spettacolo musicale leggero un argomento più serio, anche se in maniera brillante e ironica e il finale non è il classico lieto fine, ma è venato di malinconia.
La psicologia dei personaggi riveste, finalmente, un ruolo centrale.
Nato inizialmente con il nome il centenario, Enrico ’61 vuole raccontare 100 anni di storia italiana e sono numerosi gli espedienti usati da Garinei e Giovannini per farlo.
Il successo è clamoroso e unanime: ne venne lodata l’invenzione, lo sviluppo, lo spirito, il buon gusto, l’ingegnosità sia nel testo che nella regia.
Enrico 61 venne definita una vera commedia musicale in cui tutti gli elementi scenici appaiono perfettamente amalgamati così da costituire un insieme di piacevolissimo effetto.
Il libro Garinei e Giovannini. Le commedie musicali dal 1952 al 1962 è un bellissimo viaggio alla scoperta non solo degli spettacoli della pregiata ditta G.&G., ma anche dei processi creativi e delle varie dinamiche interne.
Costanza Filaroni effettua delle analisi molto dettagliate, riportando con precisione le trame e i cast, creativi e artistici, raccontando aneddoti, riportando descrizioni quanto più accurate possibili sulle scene, sui sentimenti del pubblico e le critiche della stampa.
Questo volume, che è solo il primo di tre che racconteranno tutta la prestigiosa storia e carriera di due geni come Garinei e Giovannini, è un resoconto dettagliatissimo della realtà di quegli anni, utile a comprendere in che direzione andasse lo spettacolo in quegli anni.
E’, inoltre, un viaggio alla scoperta o alla riscoperta dei grandissimi nomi dello spettacolo italiano, molti conosciutissimi altri, magari, meno noti, anche a causa del tempo passato.
Sono tantissimi gli attori, le attrici, i musicisti, coreografi, le ballerine citati.
Solo per fare alcuni nomi, in ordine sparso e senza togliere nulla a quelli non citati: Macario, Wanda Osiris, Renato Rascel, Delia Scala, Carlo Dapporto, Alida Chelli, Marisa Del Frate, Lauretta Masiero, Ave Ninchi, Milva, Isa Barzizza, Valeria Fabrizi, Paolo Ferrari, Paolo Panelli, Elio Pandolfi, Paolo Poli, Andreina Pagnani, Mario Riva, Gianrico Tedeschi, Renzo Montagnani, Pietro Garinei, Franca Valeri, Ugo Tognazzi, Sandra Mondaini, Raimondo Vianello, Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Gino Bramieri, Walter Chiari, Domenico Modugno, Arnoldo Foà, Giulio Coltellaccim Lina Wertmuller, Gino Landi, Alberto Lionello, Massimo Ranieri.
Costanza Filaroni sì è laureata in Discipline delle Arti, Musica e Spettacolo (Dams) all’Università degli Studi di Firenze. Nel 2014 ha conseguito con lode la laurea magistrale in Scienze dello Spettacolo e nel 2016 si è diplomata in Regia presso la Scuola del Teatro Musicale.
Nel 2017 ha diretto Next to Normal e l’anno successivo Rent al Teatro Nazionale di Milano.
Scuola del Teatro Musicale il centro di formazione e produzione per il Musical riconosciuto dalla Ministero dell’Università e della Ricerca sostenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo che ha sede al Teatro degli Arcimboldi di Milano e al Teatro Coccia di Novara.
Mission della Scuola e fornire il più alto livello di formazione artistica a interpreti creativi di talento provenienti da tutto il mondo, in modo che possano realizzare pienamente il loro potenziale come artisti e professionisti.dalla fondazione ha prodotto Next tot Normal, Green Day’s, American Idiot, Oklahoma!, Le Nozze di Figaro, Ami e Tami, Tosca e L’Attimo Fuggente.