Teatro Orione
20 giugno 2016
La Chaplin Academy of Performing Arts a.s.d. diretta da Luca di Nicolantonio, è una realtà formativa nell’ambito del musical e delle arti performative improntata su un approccio accademico, ma che allo stesso tempo si distacca dalla didattica convenzionale cercando di dare spazio anche alla creazione di nuovi testi, nuovi modi di concepire quella forma di spettacolo che viene racchiusa in una sola parola “musical”.
Un lavoro di grande sinergia tra il corpo docente altamente qualificato e con esperienze professionali di grande rilievo. Lo stesso direttore ha preso parte a moltissimi dei musical diretti da Massimo Romeo Piparo e non solo quali Jesus Christ Superstar con Ted Neeley, My Fair Lady , Sette Spose per Sette Fratelli, Fame Saranno Famosi etc, oltre alle esperienze televisive.
Luca di Nicolantonio è accompagnato in questo progetto da Alessia Tona, Rosy Messina, Serena Mastrosimone, Alessia Torroni, Francesca Pietrosanti ed Elisa Boriosi Patrizio Piraino.
La Chaplin Academy of Performing Arts propone un’offerta formativa ampia e trasversale, offrendo una preparazione in molte discipline: musical theatre, canto, recitazione e dizione, modern fusion, street jazz, video dance, tip tap, laboratorio di composizione musicale e autoriale, strumento musicale, giocoleria ed arti performative, elementi di acrobatica, tip tap e musical per adulti.
Ho avuto il piacere di essere stato invitato al saggio di fine anno della Chaplin Academy e devo dire che è stata un’esperienza bellissima.
Altro che saggio! Uno spettacolo a tutti gli effetti!
Vernissage, questo il titolo del saggio-spettacolo, è la seconda parte di una trilogia dedicata alla vita, intesa come forma d’arte, una celebrazione della vita nel continuo mutamento dell’essere umano.
Primo “capitolo” di questa trilogia, fu, l’anno scorso, Operadarte, che raccontava il percorso dell’Uomo dalla nascita alla maturità. Vernissage, invece, racconta dell’Amore, dell’incontro e scontro dell’individuo col sentimento più travolgente: amore nella sua presenza e nella sua assenza; desiderio di amare, ma anche paura di amare; amore dimenticato e amore ritrovato.
Vernissage è un viaggio delicato attraverso l’anima dell’individuo che ha amato, ma che, sconfortato dalle delusioni e dal dolore, ha rimosso da se stesso ogni afflato affettivo fino a scordarsi di cosa significhi amare. Un viaggio coinvolgente che, attraverso colori ed emozioni corre nel tempo alla ricerca del passato per potersi riscattare e garantirsi un’esistenza futura, con pennellate di estrema leggerezza e positività. Un viaggio di formazione umana, di crescita personale alla riscoperta del bambino che è dentro di noi per aiutare l’uomo a ricordarsi di se stesso, dei propri sogni e di quello che era, per rinascere come persona nuova.
Come scrivevo prima, Vernissage non è solo un saggio, ma uno spettacolo a tutti gli effetti: i docenti della scuola hanno cominciato a lavorarci già a dicembre dello scorso anno, programmando e strutturando il percorso con gli allievi con l’obiettivo di portarli preparati a questa prova. Il risultato è stato più che soddisfacente.
Va riconosciuta la bravura di questi professionisti nell’approcciare in modi diversi allievi che rientrano in fasce d’età diverse, personalizzando il percorso formativo in base alle numerosi varianti date da età, esperienza, preparazione di base, propensioni personali e riuscendo a creare uno spettacolo a tutto tondo in cui tutti hanno potuto esprimersi al loro meglio, dando ognuno dimostrazione dei risultati raggiunti e delle personali doti, ma anche creando un gruppo di lavoro omogeneo e amalgamato.
Piccoli e grandi insieme hanno interagito con precisione, concentrazione e partecipazione dando vita ad uno scenario emozionante e davvero gradevole.
Frutto, questo, anche di un altro grande merito, quello di aver partorito un’idea di fondo bella e importante ed essere riusciti a crearne intorno uno spettacolo che non tradisse mai il proprio senso, mantenendo sempre continuità, fluidità e scorrevolezza.
Merito, innanzitutto, degli autori del soggetto, Luca di Nicolantonio e Alessia Tona, lei anche autrice dei testi, che hanno curato insieme anche la regia in un lavoro davvero snello e scorrevole. Non ci sono stati noiosi bui, né mai buchi di scena; la continuità è stata preservata per tutto il tempo.
Continuità nella narrazione e nello svolgimento; tempo, ritmo, entrate e uscite precise: elementi ancora più importanti se si considera che stiamo parlando di un enorme gruppo eterogeneo, i cui componenti hanno dai 7 ai 16/17, più qualche elemento più grandicello (credo si arrivi ai 22 anni).
Bellissime e ispirate a diversi generi di danza le coreografie curate da Elisa Boriosi, Luca di Nicolantonio, Serena Mastrosimone, Francesca Pietrosanti e Alessia Torroni.
Molto belle, curate e oniriche le scenografie di Ela Tre Pesci Fuor D’Acqua, così come il gioco luci curato da Andrea Leghissa.
Complimenti a Rosy Messina, vocal coach e Patrizio Piraino, performing acts coach per aver saputo guidare questi giovani allievi valorizzando le qualità di ognuno.
Belli e sgargianti i costumi e outfit di Alessia Torroni e le vaporose acconciature curate da Andrea Nicolantonio.
Arriviamo a questi giovani e impegnati allievi, che per due ore si sono esibiti con dedizione alternandosi tra brevi pezzi recitati, canzoni di musical e del repertorio italiano e straniero (molto bello e originale il tappeto musicale e bellissimi i tagli delle canzoni) e coreografie che abbracciano vari generi.
Un gruppo numerosissimo (venticinque elementi) che si è saputo muovere molto bene con naturalezza e scioltezza.
Tra tutti, ce ne sono tre che hanno colpito maggiormente la mia attenzione e anche quella del pubblico in sala.
Valerio Angeli, bravissimo ballerino e cantante dalla voce limpida, potente e squillante, di soli sedici anni.
Più piccolino, ma bravissimo e molto concentrato senza per questo perdere di naturalezza, Alessandro Carradori, che ha dimostrato già buone doti e versatilità.
Infine, bravissima e dotata, Santelli Sara, che a soli diciotto anni calca il palco con decisione trasmettendo una grande passione.
Da segnalare, infine, la magica presenza del Mago Junior, che ha incantato coi suoi trucchi di magia, e la partecipazione di Gianpaolo Quarta, preparatore atletico, modello e attore che ha affiancato gli allievi in questo spettacolo come “un gigante buono”, oltre ad aver rappresentato l’associazione di professionisti del benessere psico-fisico Vivi Il Tuo Corpo che è stata partnership dello spettacolo insieme a L’Arcobaleno di Marika, fondazione Onlus che si occupa della formazione dei bambini, soprattutto dei più bisognosi, attraverso lo svolgimento di attività ludiche e sportive.