Kilowatt Festival, il festival multidisciplinare di teatro, danza e circo, sta proseguendo in questi giorni la sua ventunesima edizione.
Divenuto da tempo un luogo stabile di confronto e di sperimentazione a livello internazionale, Kilowatt Festival è promosso dall’associazione CapoTrave/Kilowatt diretta da Lucia Franchi e Luca Ricci, realizzato in collaborazione con il Comune di Sansepolcro (Ar) e il Comune di Cortona (Ar), con il sostegno dell’Unione Europea, del Ministero della Cultura, della Regione Toscana, il contributo della Fondazione Ente Cassa Di Risparmio di Firenze e dell’Otto per Mille alla Chiesa Valdese e di numerosi sponsor locali.
Una prima parte del suo programma, fitto di appuntamenti di spettacoli di teatro di vario genere, danza contemporanea, eventi e dibattiti, si è svolta a Sansepolcro, sede storica della manifestazione, mentre è ora in corso la sua seconda parte a Cortona, che per il secondo anno rinnova il suo sostegno dopo l’edizione 2022, dal 19 al 23 luglio.
64 spettacoli di teatro, danza, circo, musica con 15 tra anteprime, prime assolute e prime nazionali, 21 eventi extra-teatrali, tra cui dj-set, incontri e convegni, oltre 200 artisti e 59 compagnie che riempiono gli spazi teatrali e culturali delle due splendide cittadine, ma anche i loro parchi e giardini.
Fra gli ospiti presenti nel corso del festival ci sono Antonio Latella, Virgilio Sieni, Mario Perrotta, Claudia Castellucci, Roger Bernat, I Sacchi di Sabbia, Matilde Vigna, Licia Lanera, Gioia Salvatori, Nicola Galli, Adriano Bolognino, Teatrino Giullare e gruppo nanou.
L’anno scorso fu Cortona, alla sua prima ospitalità per il festival; quest’anno, invece, siamo stati a Sansepolcro, nella sede storica del festival.
KILOWATT FESTIVAL 2023 – PARADISO ADESSO
Nucleo centrale della programmazione è stato l’omaggio ad Antonio Latella, padrino del festival, attraverso la mostra fotografica Amletichevolissimevolmente, a cura di Federico Bellini, che racconta tre Amleto messi in scena dal drammaturgo e regista in tre decenni.
Poi, l’incontro con il regista presso la Biblioteca Comunale, in cui si racconta e racconta al pubblico del proprio rapporto con le attrici che con lui hanno lavorato.
Infine, Latella è stato presente con la regia dello spettacolo Hotel Goldoni portato in scena dai diplomati dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico.
Altro punto centrale della programmazione è le selezione dei Visionari, 45 cittadini della Valtiberina non addetti ai lavori che hanno scelto 9 spettacoli da inserire in cartellone.
Kilowatt ha presentato a Sansepolcro un cartellone teatrale e coreografico ricco di anteprime e prime nazionali, con artisti affermati ed emergenti della scena italiana e internazionale e, ne siamo consapevoli, sarà lo stesso per Cortona.
Tutt’intorno si è mosso un mondo animato da ogni figura professionale possibile, non solo attori, registi, coreografi, danzatori, ma anche tecnici di vario genere, professionali e rapidi, giornalisti, critici, operatori teatrali e spettatori, tanti spettatori che hanno riempito le strade e le sale di Sansepolcro.
Tra gli spettacoli di teatro a cui abbiamo avuto la possibilità di assistere, Afànisi, di Alessandro Paschitto / Ctrl+Alt+Canc, ci ha colpito per l’immediatezza con cuirovescia il rapporto tra attore e spettatore, rendendo quest’ultimo elemento protagonista della performance.
Una performance che si svolge tutta all’insegna della logica dell’incoerenza, in cui gli attori pongono delle domande al pubblico: la risposta non arriva a voce, ma resta nella testa dello spettatore, che, sollecitato dagli stimoli degli attori, si figura, mano a mano, il proprio spettacolo.
In prima nazionale abbiamo assistito allo spettacolo Pluto, l’ultima commedia di Aristofane, centrata sul dio Denaro, portata in scena da I Sacchi di Sabbia, compagnia che si distingue nel panorama della scena teatrale italiana per la capacità di far incontrare tradizione popolare e ricerca culturale, esplorando linguaggi in bilico tra le arti.
Attraverso una narrazione ironica, a tratti demenziale, ma che rivela studio della materia, capacità di manipolarla, e grande ricerca nel linguaggio, I Sacchi di Sabbia, riportano sul palco, con freschezza e leggerezza, la satira del commediografo greco, che in quest’opera prende di mira la disuguaglianza nella distribuzione del denaro tra gli uomini e propone l’utopia dell’eliminazione della povertà e di una equa distribuzione dei beni.
Con Suck my iperuranio, ispirata a Opinioni di un clown di Heinrich Böll, Giovanni Onorato si impegna in una stand-up comedy all’americana portando sul palco le riflessioni di un uomo solo, lasciato dalla propria fidanzata, tra rimpianti e buone intenzioni.
Un esame di coscienza pubblico in cui, in qualche modo, è possibile riconoscere qualcosa di se stessi, giocato tra autocommiserazione e malinconia, che necessiterebbe di una piccola revisione di tempi e ritmo.
Caterina Marino affronta in Still alive, vincitore della segnalazione speciale al Premio Scenario 2021, il tema della salute mentale.
Con una certa ironia la Marino affronta il tema della depressione, interpretando una ragazza succube di inedia, accidia, atarassia, apatia, astenia e assoluta mancanza di afflato alla vita.
Consapevole di dover prendere in mano la propria vita, ha paura del futuro, vivendo un presente sconvolto da guerre, cataclismi, inquinamento inarrestabile e chiedendosi e chiedendoci per cosa valga la pena vivere.
Riuscita la commistione tra il tema profondo e cupo e le modalità espressive e interpretative in contrasto e che suscitano il riso.
Andrebbe, però, curato meglio lo spazio scenico, definiti alcuni movimenti e calibrata meglio la voce che, in alcuni momenti, fa perdere qualche parola.
Decisamente bello e coinvolgente, nonostante i 165 minuti di durata, lo spettacolo Hotel Goldini – Il servitore di due padroni con i diplomati dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico diretti da Antonio Latella.
Nonostante le molte licenze al contemporaneo, alcune meno gradite di altre, ma qui si entra davvero nel puro gusto soggettivo, lo spettacolo è sorretto da questi giovani attori e attrici con grande carattere e personalità, dimostrando una preparazione che rende merito all’Accademia dalla quale arrivano.
Il lavoro che ha destato la nostra massima attenzione e trovato il più alto riscontro da parte nostra è stato acquasumARTE di Restare fuori un progetto speciale, ripetuto ogni giorno, che ha coinvolto un singolo spettatore alla volta rendendolo partecipe di un percorso artistico, poetico e sociale per le vie di Sansepolcro.
Munito di tablet e cuffie, lo spettatore ha potuto prendere parte ad una performance itinerante multimediale
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In questo già lungo articolo, possiamo dire che la commistione tra teatro, performance, documenti e impegno sociale, nell’esplorazione del mondo adolescenziale e della paure dei giovanissimi di “rimanere fuori”, sviluppa perfettamente intuizioni diverse creando uno spettacolo stratificato suscettibile di essere goduto e compreso nella sua totalità o anche solamente da punti di vista soggettivi in base alla sensibilità e agli strumenti dello spettatore, ma lasciando sempre un qualcosa di profondo su cui riflettere, rimanendo sempre collegato al territorio.
Un lavoro che non è solo multimedialità, ma anche interazione e partecipazione attiva.
KILOWATT FESTIVAL 2023 – PARADISO ADESSO
Per quanto riguarda la sezione danza, abbiamo cominciato con Virgilio Sieni, tre volte il premio UBU (2000, 2003, 2011), che ha presentato Satiri.
Due danzatori hanno dato vita a quadri dotati di una forte poetica, ripetendo movimenti in sincrono e simmetrici che prendono qualcosa dal quotidiano, ma su cui lavorano in sottrazione divenendo altro.
Affondano nello spazio tracciando nell’aria gesti di intesa ed empatia, accompagnandosi in una danza che, attraversando il dionisiaco e l’apollineo, si apre alla vita.
Di segno diverso altri due spettacoli di danza contemporanea, Il mio corpo è come un monte di Collettivo Effe / Giulia Odetto e Under the influence, scritto e diretto da Gianmaria Borzillo, con Elena Giannotti e Matteo Ramponiin.
Due performance diverse unite dalla riduzione al minimo del movimento: non passi, disegni in aria o evoluzioni. La dinamicità è ridotta quasi a zero; i corpi diventano mute espressioni di una trasformazione lenta che avviene in passaggi quasi statici.
In Il mio corpo è come un monte, Giulia Odetto agisce sul proprio corpo con un controllo dei muscoli sorprendente in un processo di immedesimazione totale con la natura.
In Under the influence i due protagonisti ricercano con grande sforzo di ristabilire una relazione fisica ed emotiva.
Possiamo dire che questo tipo di performance di “danza senza danza” non rientrano nelle nostre preferenze stilistiche.
Una commistione di danza e teatro sociale con contributi audio e video è Silent voices di Biloura Intercultural Arts Collective, collettivo di arti performative interculturale e transdisciplinare.
Silent voices è una performance che affronta il tema dello sfruttamento della prostituzione attraverso le testimonianze di ex prostitute, operatrici sociali e attiviste per i diritti umani.
Un lavoro suggestivo suggestivo e di grande impatto.
Infine, per la danza, lo spettacolo in prima nazionale Bach à la carte! di Marco Augusto Chenevier / Cie Les 3 Plumes, una improvvisazione interattiva con il pubblico per la costruzione di una coreografia.
Marco Augusto Chenevier, coreografo, danzatore, regista e attore, attualmente co-direttore del Festival T*Danse di Aosta, fa confluire nelle propria ricerca codici diversi.
Bach à la carte! è uno spettacolo di danza, ma anche un concerto: una violoncellista, una musicista elettronica e tre danzatori si propongono come ingredienti e cuochi al tempo stesso per preparare piatti i cui componenti sono scelti dal pubblico, dando vita ad una improvvisazione in cui il pubblico partecipa alla costruzione della coreografia.
Molto interessante.
Kilowatt Festival si conferma uno degli appuntamenti più attesi dell’estate con la sua programmazione vasta e varia che spazia tra generi e codici guardando al futuro.
Una citazione è doverosa per ringraziare i direttori artistici Lucia Franchi e Luca Ricci, l’ufficio stampa Elena Lamberti e tutto il grandissimo gruppo di lavoro che ha partecipato alla realizzazione di questo grande festival, dalla logistica all’accoglienza, dai tecnici ai ragazzi e alle ragazze volontari.
Un’organizzazione precisa e puntuale volta sempre alla massima cura dello spettatore.
COLLINAREA FESTIVAL DEL SUONO 2023 Lari/Santa Luce (Pisa), 11-29 luglio 2023 – XXV edizione
LARI (Pisa) – Giunge alla sua XXV edizione Collinarea Festival del Suono 2023, festival multidisciplinare riconosciuto dal MiC – Ministero della Cultura,che si snoderà tra i borghi medioevali di Lari e Santa Luce (Pisa), dall’11 al 29 luglio, organizzato da Sartoria Caronte, con la direzione artistica di Loris Seghizzi e Mirco Mencacci, con il contributo dei Comuni di Casciana Terme Lari e Santa Luce, con la compartecipazione di Confcommercio di Pisa, Camera di Commercio Toscana Nord Ovest e Terre di Pisa, con il sostegno della Fondazione Pisa. Media partner Rai Radio 3.
Un festival di suono, musica e nuove tecnologie con uno sguardo al teatro e alla danza. Oltre 21 gli spettacoli, 2 le produzioni, 3 le coproduzioni, 4 le prime nazionali, ma anche laboratori, installazioni e l’assegnazione del Premio Sonic Award al miglior progetto sonoro per qualità, originalità, ricerca, innovazione, benessere.
«Collinarea Festival è una manifestazione che nel corso degli anni ha accresciuto ancora di più la qualità della propria proposta – dichiara l’Assessora regionale Alessandra Nardini – È diventata un punto di riferimento per tutta l’area pisana e non solo, contribuendo ad arricchire la vitalità culturale del territorio regionale nei mesi estivi. Collinarea è anche un’occasione per far conoscere e valorizzare i borghi di Lari e di Santa Luce, una rassegna che ha fatto dell’innovazione uno dei suoi punti cardine. Rinnovo i miei complimenti alle organizzatrici e agli organizzatori per il loro impegno, alle Amministrazioni Comunali, in particolare a quella di Casciana Terme Lari, e a tutte le realtà che sostengono Collinarea Festival».
«L’Amministrazione comunale da sempre sostiene Collinarea che rappresenta per Lari e per l’intero territorio un appuntamento fisso dedicato all’arte e ad una sua visione innovativa, dove tradizione e sperimentazione si incontrano per creare un prodotto unico nel panorama italiano – commenta il Sindaco di Casciana Terme Lari Mirko Terreni – Giungere insieme alla XXV edizione è anche per noi motivo di orgoglio considerando quanto la manifestazione sia cresciuta in questi anni assumendo nel tempo sempre maggiore prestigio».
«Siamo giunti al venticinquesimo anno di Festival, nato nel 1999 quasi per gioco, da quella irrefrenabile passione di poco più che ventenni – affermano Loris Seghizzi e Mirco Mencacci, direzione artistica di Collinarea Festival – Il tempo segna le tappe del nostro agire e questa tappa assume un ruolo da protagonista nella nostra vita. Venticinque anni che racchiudono resilienza, tanta resistenza, visioni, sogni, mestiere umanità. Non è un punto di arrivo, è una di quelle tappe…»
Anteprima della venticinquesima edizione del Festival sarà l’11 luglio al Castello dei Vicari di Larilo spettacolo “Sogno di una notte d’estate” tratto dalla celebre opera di William Shakespeare e messo in scena dalla Compagnia LAB SF, frutto di un laboratorio della durata di dieci mesi tenuto da Sartoria Caronte a favore di persone del territorio, a testimonianza del valore aggiunto di inclusione di cui è portatrice l’arte, al quale gli organizzatori rivolgono grande attenzione.
Dal 13 al 16 luglio prende vita la sezione centrale del festival dedicata al“Suono”, nata nel 2022 da una proposta di Mirco Mencacci: una piattaforma annuale di incontro e condivisione sugli effetti negativi del rumore in contrapposizione a quelli positivi del suono, in tutte le sue espressioni.
Ricco il programma degli spettacoli di grandi artisti quali Matteo Mancuso, Giovanni Baglioni, Francesco Landucci, Federica Gennai, Monica Demuru e Cristiano Calcagnile, Carlo Garof e Rita Marcotulli; a questi si aggiunge il ciclo di incontri gratuiti, accessibili a tutti, perché lo scopo dell’iniziativa è divulgativo, informativo e di sensibilizzazione alla tematica, con scienziati, ingegneri e ricercatori provenienti da tutto il mondo: Eulalia Peris (online), Cesare Stefanini, Simone Torresin, Carlo Ventura e Daniele Gullà, Carla Ancona, Walter Coppola, Gianluca Memoli, Dario Paini, Ricardo Hernandéz Molina e Gaetano Licitra. A concludere sarà la tavola rotonda intitolata “Rumore. Come difendersi dal secondo inquinante al mondo” che, moderata dal giornalista Piero Chianura, vedrà la partecipazione degli scienziati ospiti al Festival.
La sezione – quest’anno dedicata a Gianni Pavan, recentemente scomparso, fondatore e direttore del Centro Interdisciplinare di Bioacustica e Ricerche Ambientali dell’Università degli Studi di Pavia, che ha sempre partecipato con passione ai progetti – raccoglie dati e proposte per la riduzione dell’inquinamento acustico, il miglioramento degli ambienti acustici, la salvaguardia delle aree quiete e la bonifica di quelle inquinate, il miglioramento delle tecnologie per la fruizione del suono.
Sarà possibile partecipare a “Foley Room” workshop di rumori ed effetti speciali per film a cura di Piergiorgio De Luca e Davide Dell’Ariccia, “Atmos Jukebox”, le nuove frontiere d’ascolto di musica immersiva,a cura di Studio SAM e all’esperienza della “Navicella Sonora”, installazione audio immersiva e interattiva di realtà virtuale sonora.
Dal 18 al 24 luglio si svolgerà la sezione multidisciplinare di teatro, musica e danza con Marta Pistocchi, Michele Cremaschi, Barbiero/Buscarini/D’Angelo, Giorgia di Giovanni e Balletto Civile, Milan Ujvari, Teatro dei Navigli, Pierfrancesco Mucari, il Teatro delle Bambole, Sartoria Caronte, IntimInnesti e la Compagnia Lab SC.
Evento d’eccezione di Collinarea Festival del Suono è la prima nazionale, nel suggestivo borgo di Lari, il 28 e 29 luglio, di “Turandot – Ombra della Luce” una rivisitazione in chiave multidisciplinare e contemporanea della celebre opera pucciniana per la regia di Loris Seghizzi, coadiuvato da Manuela Lo Sicco e Sabino Civilleri, che vede in scena l’Orchestra del Teatro Goldoni diLivorno diretta dal M° Mario Menicagli, una band rock di 6 elementi, il CLT – Coro Lirico Toscano, composto da 40 cantanti professionisti, e 11 attori. A questi si aggiunge un coro cittadino di 25 persone, per la maggior parte composto da persone del territorio di tutte le età, che si vanno ad aggiungere a attori e studenti, guidati dal premio Ubu Manuela Lo Sicco nell’apposito laboratorio di creazione “Drammaturgia in movimento” che si svolgerà proprio a Lari. Tutti impegnati in quella che si può considerare la prima esperienza di spettacolo ubiquo, possibile in questa modalità solo a Lari.
La regia video sarà presso il Teatro Comunale e quella del suono presso lo Studio SAM, curate rispettivamente da Nico Lopez Bruchi su progetto di Sabino Civilleri eda Marco Ribecai e Mirco Mencacci. Il Borgo di Lari, reinventato a livello scenografico integrando l’architettura digitale, si trasformerà in una sorta di città spettacolo.
direzione artistica di Loris Seghizzi e Mirco Mencacci
PROGRAMMA
ANTEPRIMA COLLINAREA FESTIVAL DEL SUONO 2023
Martedì 11 luglio ore 21 – Lari/Castello dei Vicari
Ingresso 10 Euro (ridotto 8 Euro)
COMPAGNIA LAB SF
Sogno di una notte d’estate
liberamente tratto da “Sogno d’una notte di mezza estate” di William Shakespeare
con Resi Gasperini, Rossella Franconi, Altea Maria Conti, Elena Menichetti, Elisabetta Bertini, Mascia Aringhieri, Francesco Ferraro, Iris Barone, Andrea Bertelli, Gimmi Barone, Simone Cini, Marco Meoni, Luca Bicchielli, Francesca Ramacciani, Alice Bosio, Paolo Bani, Alessia Maiello, Denise Finozzi, Gaia Bernini, Eros Carpita, Elisa, Manuela Vultaggio, Rosetta Vommaro, Nicola Finozzi
È la storia di una compagnia, no…scusate, di due compagnie, o forse è meglio chiamarle compagini, o collettivi… sì, forse collettivi; però, aspettate, in realtà sono tre… tre collettivi; o meglio, sono due collettivi e una compagnia. Tagliamo la testa al toro: si tratta di un cast cinematografico, una compagnia teatrale e una serie di professionisti…semi professionisti… un misto tra professionisti e semiprofessionisti del radiodramma.
«È giusto sottolineare che questa rivisitazione di Sogno d’una notte di mezza estate, prima di tutto si svolge in piena estate e poi non è semplicemente uno spettacolo teatrale, anzi, non è uno spettacolo di teatro, ma racchiude più discipline dello spettacolo, anche se non è uno spettacolo disciplinato. I registi sono tre, perché non è facile comporre uno spettacolo di ricerca, perché questo è uno spettacolo di ricerca, con più discipline che si contaminano. Stiamo cercando di creare un “Sogno” nuovo. Gli errori sono importanti, fondamentali. Vogliamo tenere tutto e poter scegliere. Gli errori ci possono indicare la via per questa produzione che va ben oltre la semplice “ricerca”».
COLLINAREA FESTIVAL _SEZIONE SUONO
Dal 13 al 16 luglio, in via Panattoni 13(orario visite dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20 – ingresso gratuito)
“Navicella Sonora” installazione audio immersiva e interattiva di realtà virtuale sonora; il visitatore potrà vivere ambienti sonori che spaziano dalla tranquillità della natura al caos della città, da un cantiere navale al Battistero di Pisa, da un ambiente marino a un sotterraneo.
15 e 16 luglio, studio SAM di Lari (orario visite dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20 – ingresso gratuito)
“Atmos Jukebox” nuove frontiere d’ascolto di musica immersiva.
16 luglio, dalle 16 alle 18, presso il Circolo ARCI di Lari
“Foley Room”, workshop, con Piergiorgio De Luca e Davide Dell’Ariccia, di rumori e effetti speciali per film.
Giovedì 13 luglio ore 20 – Lari / Teatro Comunale
ingresso 8 Euro (ridotto 6 Euro)
FRANCESCO LANDUCCI
Onde Sonore dal passato
conferenza concerto
Francesco Landucci si occupa di registrazioni e produzioni musicali da oltre 20 anni. Ama molti generi musicali e le loro contaminazioni, le sperimentazioni sonore, compone musiche per varie compagnie discografiche ed edizioni musicali come, ad esempio, Rai Radiotelevisione Italiana, GB Music, Fridge / Goodfellas, Soundiva, Apbeat e PapaMusique srl. Per Collinarea Festival del Suono 2023 presenta una mostra/installazione, all’interno del Teatro Comunale, attraverso una conferenza concerto che illuminerà la mostra e darà la prima voce ai suoi incredibili strumenti. Venerdì 14 luglio Francesco Landucciproporrà il concerto.
Giovedì 13 luglio ore 22 – Lari / Piazza Matteotti
ingresso 20 Euro (ridotto 18 Euro)
MATTEO MANCUSO in concerto
Matteo Mancuso chitarra
Stefano India basso
Giuseppe Bruno batteria
Matteo Mancuso presenta il nuovo album “The Journey” (uscita il 30 giugno 2029). Chitarrista poliedrico, spazia dalla chitarra classica, alla elettrica, sulla quale ha sviluppato una personale tecnica esecutiva con le dita, che gli permette un linguaggio musicale molto originale. Il suo canale YouTube ha oltre centomila iscritti ed è molto seguito da un vasto pubblico internazionale.
Venerdì14 luglio ore 20 – Lari / Castello dei Vicari
ingresso 8 Euro (ridotto 6 Euro)
GIOVANNI BAGLIONI
Emisferi
Giovanni Baglioni è uno dei nomi più interessanti ed originali nel panorama della chitarra acustica solista contemporanea. Si approccia alla chitarra in maniera spettacolare spaziando dall’utilizzo del tapping, all’impiego di accordature alternative, agli armonici artificiali, all’utilizzo percussivo dello strumento e ad una minuziosa ricerca polifonica e timbrica. Propone uno spettacolo nel quale è unico protagonista sulla scena. Introduce le composizioni proprie ed altrui in maniera coinvolgente e immaginifica da vero cantastorie; racconti e descrizioni capaci di dare un taglio intellettuale inaspettato e portante di tutto l’insieme.
Con un virtuoso utilizzo della chitarra acustica e avvalendosi di tecniche peculiari propone il suo repertorio originale attinge altresì talvolta a quello di grandi esponenti internazionali della chitarra acustica solista che hanno influenzato e ispirato il suo percorso. È uscito da poco il suo ultimo lavoro discografico da solista “Vorrei Bastasse” che ha richiesto un lungo periodo di riflessione e gestazione.
Venerdì14 luglio ore 20– Lari / Castello dei Vicari
CARLO VENTURA e DANIELE GULLÀ
Human body melodies
Sperimentazione con Hyperspectral imaging durante il concerto di Giovanni Baglioni
Rilevazione del campo energetico umano
Con Giovanni Baglioni andremo a cogliere le radiazioni di luce emanate dal suo corpo e dagli spettatori/esploratori. L’oscillazione meccanica del suono per un attimo si “illumina” di un soffio vitale, di una possibilità di vivere, e di un suo “libero arbitrio” come lui stesso afferma, finora percepiti vagamente, ora resi manifesti in tutta la loro bellezza. Che cosa sprigiona, emana l’Artista, quale melodia scrive il suo intero essere e quello di chi ascolta? Grazie alle telecamere iperspettrali e all’HSI possiamo cogliere le vibrazioni elettromagnetiche luminose emanate dall’Artista mentre sulla scena esprime le sue alchimie e le trasferisce al pubblico presente. Grazie all’HSI le figure umane si manifestano come corpi di luce in continua oscillazione, dai contorni indefiniti: i nostri “colori” fluttuano raccontando le nostre emozioni e quelle di quanti da spettatori si stanno trasformando in esploratori di un’unica scena.
Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Bologna, Carlo Ventura ha conseguito il titolo di Specialista in Cardiologia e di Dottore di Ricerca in Biochimica presso la medesima Università. Ha trascorso periodi di ricerca negli Stati Uniti presso il Laboratory of Cardiovascular Science (L.C.S.) del National Institute on Aging (N.I.A.) – National Institutes of Health (N.I.H.) di Baltimora. Attualmente è Professore Ordinario di Biologia Molecolare presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bologna. È direttore del Laboratorio Nazionale di Biologia Molecolare e Bioingegneria delle Cellule Staminali dell’Istituto Nazionale di Biostrutture e Biosistemi (INBB) (www.inbb.it). Dirige la “Divisione di Bologna” della INBB, comprendente le Unità di Ricerca di Bologna, Firenze e Siena della INBB. È Editor-in-Chief di World Journal of Stem Cells (2020 IF 5.326, Journal Citation Reports). Nel 2010, nel contesto della INBB, ha fondato VID art|science (http://vidartscience.org), movimento internazionale che sviluppa un percorso transdisciplinare di Artisti e Scienziati nella convinzione che ogni manifestazione artistica possa parlare alle dinamiche più profonde della nostra biologia. È membro della American Society of Biochemistry and Molecular Biology (ASBMB) e della Cell Transplant Society. È autore di oltre centocinquanta pubblicazioni in estenso sulle più importanti riviste internazionali di biologia cellulare e molecolare.
Daniele Gullà è specialista in analisi psicofisiologiche e del comportamento umano, fotografia scientifica multi-spettrale in microbiologia. È ricercatore presso E.U.I. e collaboratore presso SBRG Group dell’Università di Trieste.
Venerdì14 luglio ore 22 – Lari / Castello dei Vicari
ingresso 8 Euro (ridotto 6 Euro)
FRANCESCO LANDUCCI
Paesaggi Sonori dal Mondo Antico
Francesco Landucci – Suoni Arcaici e Tecnologia
(Lyra, Cithara, Auloi, Corno, Conchiglia, Crotala, Sonagli, syrinx ed effetti)
Spettacolo di arte, ricerca e archeologia musicale in cui vengono utilizzati strumenti musicali del mondo sonoro etrusco, romano e greco, ricostruiti seguendo l’iconografia dell’epoca, grazie ad una ricerca ormai decennale nel settore, coadiuvata dai maggiori esperti nel settore della musica antica. Caratteristica unica è l’utilizzo dell’elettronica: i suoni e le melodie vengono prodotti singolarmente in tempo reale, per poi essere registrati e rimandati in contemporanea in loop, come se a comporre fosse un insieme di musicisti.
Ne risulta una performance immersiva e carica di pathos, dal sapore antico ma con quel tocco di modernità che la rende unica nel suo genere. Lo spettatore viene a trovarsi così immerso in un’atmosfera dal sapore arcaico in maniera moderna.
Sabato 15 luglio ore 20 – Lari / Castello dei Vicari
ingresso 8 Euro (ridotto 6 Euro)
FEDERICA GENNAI
Sublum
Performance per voce, pianoforte, synth e live electronics
musica Federica Gennai
testi Dumenic Andry
Federica Gennai voce, tastiere, live electronics
Dumenic Andry voce registrata
Sublum è un viaggio sonoro all’interno dei testi in lingua romancia tratti dall’omonimo libro del poeta svizzero engadinese Dumenic Andry. Attraverso un’interpretazione musicale, che unisce sonorità classiche a suggestioni elettroniche, improvvisazioni strumentali e vocali, alternati a parti cantate e momenti declamativi, il testo poetico di Andry si fa immagine sonora ed emozione, la poesia si trasforma in colore, la musicalità del romancio vallader diventa il punto di partenza per ambientazioni contemplative, in cui la parola è parte del panorama e la musica ne è l’inquadratura.
«Nel rivedere La Ricotta – episodio filmico di Pasolini del 1963 – ci ha guidato l’idea che il sonoro del film, la sua complessa polifonia, “sfondasse le immagini piatte, o illusoriamente profonde, dello schermo, aprendole sulle profondità confuse e senza confini della vita” (Pasolini, Atti impuri).
Avevamo dedicato ai Pugni in Tasca di Bellocchio nel 2016 una prima operina drammatica attorno a questa stessa idea, cioè partire dall’impianto sonoro dell’opera e sviluppare una relazione musicale con la sceneggiatura. Non proveremo, con questo concerto, con le nostre sezioni improvvisate, ad omaggiare o musicare Pasolini ma a rispondere alla sua suggestione sonora, al suo pastiche per contrasti, alle parole-suono poetiche o della realtà brutale e incredula del mondo, con il nostro sgomento sonoro, il nostro affacciarci anche leggero, al mistero della domanda religiosa e storica, alla pietà per l’umanità persa, per l’intelletto vacillante, per la miseria del povero e quella dell’artista smascherato. Protagonista de La Ricotta è Stracci, un poveraccio morto di fame che fa il figurante nel film sulla Passione di Cristo, che Welles, cinico regista alter-ego di Pasolini, sta girando al confine tra la Roma popolare e la campagna. Nell’indifferenza della macchina del cinema Stracci muore in croce, di indigestione».
Domenica 16 luglio ore 20 – Lari / Castello dei Vicari
ingresso 8 Euro (ridotto 6 Euro)
CARLO GAROF
Wheel
Wheel è una performance sonora. Sicuramente la dimensione più personale e intima di Carlo Garof. Un lavoro artigianale rappresentativo dello spirito dell’artista che nel tempo ha maturato l’esigenza di esprimersi in solo, prendendo come riferimento la Ruota di Medicina della tradizione Sioux Lakota. È infatti grazie all’incontro con la cultura di questo popolo nativo americano che ‘Wheel’ diventa processo fondamentale di trasformazione nel percorso del musicista. Da una parte la sperimentazione percussiva per mezzo di strumenti inusuali e sculture sonore, dall’altra il movimento, l’improvvisazione e l’arte della manipolazione dei materiali che convogliano in un gesto del suono che diviene atletico, creano un percorso tracciato seguendo i punti cardinali, distaccandosi così dalla convenzionalità del classico solo di batteria e percussioni.
Domenica 16 luglio ore 22 – Lari / Piazza Matteotti
ingresso 15 Euro (ridotto 13 Euro)
RITA MARCOTULLI
Piano solo
Produzione Mercurio Management
Raccontare storie attraverso le note. Un viaggio immaginario, che prende ispirazione dalla vita di tutti i giorni, dalla natura dalle esperienze, dalla musica dei diversi colori del mondo. Composizioni originali ma anche suggerite dalle emozioni del momento con una buona parte di improvvisazione. Omaggio al cinema e ad autori popolari italiani come Modugno e Pino Daniele. Un programma che può variare a seconda della sensibilità di Rita con l’aggiunta di standard improvvisazioni o brani nuovi.
COLLINAREA FESTIVAL _SEZIONE MULTIDISCIPLINARE
Martedì 18 luglio ore 22 – Lari / Piazza Matteotti
ingresso 10 Euro (ridotto 8 Euro)
SARTORIA CARONTE APS/ ACCADEMIA MUSICALE PONTEDERA
MA’AM Butterfly
di Loris Seghizzi
liberamente tratto da Madama Butterfly di John Luther Long e David Belasco, poi opera di Giacomo Puccini
con Iris Barone, Walter Barone, Sveva Gini, Eros Carpita, Boris Pimenov, Alice Bosio, Filippo Brancato
Nicola Finozzi (chitarra), Sofia Mazza (tastiere)
Orchestra dell’Accademia Musicale Pontedera – direttore Giovanni Sbolci
coproduzione Sartoria Caronte / Accademia Musicale Pontedera / Collinarea Festival del Suono 2023
In questa parodia della celeberrima opera lirica, un ragazzo di vent’anni, tornando alla sua infanzia, rivede l’immagine di sua nonna e ricorda di quando gli raccontava la “fiaba” di Madama Butterfly. Lui, bambino, si era creato il suo immaginario per sfuggire alla tristezza di quell’opera: Butterfly era un uomo, vestito da donna, Pinkerton era una donna, vestita da uomo, lui voleva essere Kate e cambiare le sorti di quella storia. Il film nella testa del bimbo rompeva l’angoscia della storia con buffe incursioni musicali, dettate dalle canzoni dei vinili che i suoi genitori ascoltavano e da musiche a lui ben conosciute. Oggi, quel bambino divenuto uomo, vede in Butterfly una storia contemporanea, dove tutto esiste nella realtà e non nella messa in scena di uno spettacolo. Ci sono le guerre, ci sono potenti che abusano del proprio potere, ci sono culture che vogliono sopprimere altre culture, ci sono bambine che vengono fatte prostituire perché ci sono uomini che si credono potenti o che potenti lo sono, che abusano di chi si crede debole o debole lo è. Almeno qui, però, nella messa in scena di un ricordo, nello spettacolo di un teatro, si possono cambiare le sorti di una brutta storia. Si può trovare la poesia.
La giovane Cho-Cho-San diventa simbolo di una storia che si è ripetuta nei secoli e che tutt’oggi non è cancellata. Butterfly non può essere definito un musical e neanche una commedia musicale. Ci divertiamo a pensarlo come uno spettacolo non catalogabile che vive comunque sulle commistioni degli elementi musicali e teatrali. Qui gli interpreti non sono soltanto cantanti o soltanto attori, le canzoni e la prosa vanno di pari passo. I colori musicali e le scelte drammaturgiche, così come l’intenzione scenica, si muovono su un’altalena che ci permette di oscillare tra il gioco e il dramma. Butterfly è uno spettacolo pop, dove l’opera di Puccini è contaminata da citazioni letterarie, giochi sonori, ammiccamenti e rimandi a celebri canzoni della nostra cultura, ma anche un viaggio nel cinema in bianco e nero e a colori, dove i personaggi noti vengono talvolta rapiti per essere vestiti dai nostri protagonisti.
La contaminazione, la ricerca di armonia tra vari generi teatrali quali l’opera, il grande schermo, la musica popolare, sono di ispirazione a questo spettacolo che trasforma Madama Butterfly in un esilarante evento dal sapore di avanspettacolo.
Mercoledì 19 luglio ore 21 – Lari / Castello dei Vicari
ingresso 10 Euro (ridotto 8 Euro)
Prima Nazionale
INTIMINNESTI
Lea
un’altra giornata emozionante
con Elena Colombo e Adalgisa Vavassori
ideazione, drammaturgia e regia: Adalgisa Vavassori e Elena Colombo
luci e scene Andrea de Peppo
costumi Eros Carpita
foto e progetto grafico Gabriele Ciavarra
collaborazione musicale Sergio Masiero
progetto vincitore del bando Life is Live di Smart e Fondazione Cariplo
coproduzione Collinarea Festival del Suono 2023
Spettacolo di teatro ragazzi (dai 3 anni; durata 50 minuti)
Lea si sveglia nella sua cameretta e da quel momento fino a quando rimetterà piede nel letto viene travolta da una giostra di eventi ed emozioni che i grandi definiscono “una giornata normale”.
Ma quante emozioni la abitano durante la giornata? Cosa succede dentro di lei e come si trasforma quando esce fuori? Dalla scelta dei vestiti ai giochi con gli amici, seguiremo la nostra protagonista e il suo mondo interiore attraverso tutte le piccole e grandi sfide quotidiane che caratterizzano una normale giornata, nella quale le regole e i tempi sono stabiliti dai grandi ma sono visti e vissuti con gli occhi di una bambina.
«La spinta iniziale di questo progetto viene dall’essere madri oltre che teatranti e dal vivere quotidianamente l’esperienza della relazione con i nostri figli e della gestione delle loro, e nostre, emozioni. A volte li osserviamo in preda allo sconcerto e ci chiediamo: chi è questo piccolo sconosciuto? Cosa gli starà succedendo dentro? Perché non riesce a vedere la stessa cosa che vedo io? Altre volte li guardiamo e col medesimo sconcerto ci rendiamo conto di quanto noi assomigliamo a loro.
In questo spettacolo portiamo in scena il rapporto tra una madre e una figlia, dando spazio al loro mondo interiore, che prende corpo e diventa un personaggio, permettendoci di osservare da vicino i pensieri e le emozioni che abitano e muovono ognuno di noi. Mettiamo in scena in modo giocoso e divertente le varie possibilità e strategie messe in campo da adulti e bambini per relazionarsi con le proprie emozioni e gestirle insieme. Pur consapevoli del fatto che al giorno d’oggi molti padri siano più coinvolti di un tempo nella crescita e nella gestione dei figli, abbiamo scelto di mettere in evidenza la relazione madre-figlia, non solo perché siamo due donne, ma anche perché sappiamo quanto, soprattutto in Italia, siano essenzialmente le madri a portare il carico maggiore».
Giovedì 19 luglio ore 22 – Lari / Teatro Comunale
ingresso 10 Euro (ridotto 8 Euro)
Prima Nazionale
BARBIERO / BUSCARINI / D’ANGELO
Cavalli
tratto da “Non si uccidono così anche i cavalli” di Horace McCoy testi Mauro Barbiero con Mauro Barbiero, Federica D’Angelo regia Mauro Barbiero direzione del movimento Riccardo Buscarini luci Alessandro Gelmini immagini del progetto e video Sam Bateson
coproduzione Collinarea Festival del Suono / Teatro Trento di Piacenza
In una scena scarna e lugubre, appena illuminata a ricordare un ring, tre coppie raccontano il loro vivere durante una maratona di ballo. Non conosciamo i loro nomi, ma solo i numeri con cui gareggiano per un premio finale di 1000 dollari: l’unico loro obiettivo è quello di rimanere l’ultima coppia in piedi sulla pista. Dapprima ballando, poi semplicemente dondolandosi senza sosta uno contro l’altra, appoggiati per non cadere a terra, i personaggi si trascinano con i loro sogni già infranti: per loro non c’è speranza, la gara è l’ultima chance da provare per rimanere a galla.
Due attori interpretano le tre coppie in scena: un’attrice e un ex ufficiale di marina, una donna incinta ed il compagno, ed infine Robert e Gloria, due comparse del cinema, su cui, da spettatori, siamo portati a focalizzarci. Lei giovane attrice mancata, lui ancora senza una propria identità, entrambi in disperata ricerca di visibilità e riconoscimento – come artisti ma ancor più come esseri umani – in un momento storico, quello della Grande Depressione, veramente difficile per tutti, in particolare per i giovani, più propensi a partecipare ad eventi di questo tipo. La maratona di ballo appare fin da subito – dal casting, ai primi giri di pista, che includono persino una gara di corsa – non come una competizione, ma come uno show grottesco e crudele in cui i partecipanti vengono umiliati ed esasperati da un impresario senza scrupoli che funge da deus ex machina come un moderno Grande Fratello, e da un pubblico ugualmente gretto che osserva gli eventi facendo da un lato il tifo per i propri favoriti, dall’altro aspettando la loro caduta… come in un’arena.
Robert e Gloria si incontrano quasi per caso in quello che sarà il loro viaggio temporale più significativo e decisivo del loro destino, una gara di ballo, e si immolano, quasi vittime sacrificali di loro stessi, in cambio di sopravvivenza. Entrambi giocheranno fino all’ultimo respiro in un viaggio dove la morte diventa consapevolezza, conforto, liberazione.
Venerdì 20 luglio ore 20 – Lari / Teatro Comunale
ingresso 10 Euro (ridotto 8 Euro)
Prima Nazionale
BARBIERO / BUSCARINI / D’ANGELO
Cavalli
tratto da “Non si uccidono così anche i cavalli” di Horace McCoy testi Mauro Barbiero con Mauro Barbiero, Federica D’Angelo regia Mauro Barbiero direzione del movimento Riccardo Buscarini luci Alessandro Gelmini immagini del progetto e video Sam Bateson
coproduzione Collinarea Festival del Suono / Teatro Trento di Piacenza
In una scena scarna e lugubre, appena illuminata a ricordare un ring, tre coppie raccontano il loro vivere durante una maratona di ballo. Non conosciamo i loro nomi, ma solo i numeri con cui gareggiano per un premio finale di 1000 dollari: l’unico loro obiettivo è quello di rimanere l’ultima coppia in piedi sulla pista. Dapprima ballando, poi semplicemente dondolandosi senza sosta uno contro l’altra, appoggiati per non cadere a terra, i personaggi si trascinano con i loro sogni già infranti: per loro non c’è speranza, la gara è l’ultima chance da provare per rimanere a galla. Due attori interpretano le tre coppie in scena: un’attrice e un ex ufficiale di marina, una donna incinta ed il compagno, ed infine Robert e Gloria, due comparse del cinema, su cui, da spettatori, siamo portati a focalizzarci. Lei giovane attrice mancata, lui ancora senza una propria identità, entrambi in disperata ricerca di visibilità e riconoscimento – come artisti ma ancor più come esseri umani – in un momento storico, quello della Grande Depressione, veramente difficile per tutti, in particolare per i giovani, più propensi a partecipare ad eventi di questo tipo.
La maratona di ballo appare fin da subito – dal casting, ai primi giri di pista, che includono persino una gara di corsa – non come una competizione, ma come uno show grottesco e crudele in cui i partecipanti vengono umiliati ed esasperati da un impresario senza scrupoli che funge da deus ex machina come un moderno Grande Fratello, e da un pubblico ugualmente gretto che osserva gli eventi facendo da un lato il tifo per i propri favoriti, dall’altro aspettando la loro caduta… come in un’arena.
Robert e Gloria si incontrano quasi per caso in quello che sarà il loro viaggio temporale più significativo e decisivo del loro destino, una gara di ballo, e si immolano, quasi vittime sacrificali di loro stessi, in cambio di sopravvivenza. Entrambi giocheranno fino all’ultimo respiro in un viaggio dove la morte diventa consapevolezza, conforto, liberazione.
Venerdì 20 luglio ore 21 – Lari / Piazza Matteotti
ingresso 10 Euro solo spettacolo – 15 Euro posto al tavolo con bevuta – 30 Euro spettacolo più apericena (40 posti disponibili)
SARTORIA CARONTE
Lucy Rox Cabaret
con Miss Lucy Rox, Alice Bosio, Adalgisa Vavassori, Filippo Brancato, Edoardo Mancini, Boris Pimenov, Spencer Barone, Iris Barone e… gli ospiti a sorpresa
Lucy Rox è uno spettacolo improntato sulla struttura del Cabaret così come definito alle sue origini, ovvero un’innovativa forma di spettacolo che sperimenta nuovi linguaggi capaci di andare oltre al mero intrattenimento.
Seguendo questa strada si ritrovano le sfumature del dadaismo e del surrealismo, qui vestite in modo contemporaneo, dove la comicità è come un arcobaleno che trasporta i colori del teatro, della musica e del cinema in percorso che unisce passato e presente: quel cabaret che apriva i nuovi orizzonti artistici e un oggi in cui attraverso l’arte e una feroce autocritica si aprono le finestre sul panorama della nostra inadeguatezza.
La regina del live è Lucy, una meravigliosa drag che guida un cast brillante e irriverente, che si muove in modo diretto, sarcastico e tragicamente divertente, con il chiaro intento di coinvolgere gli spettatori, aprendo spazi a loro dedicati che prendono vita ben prima della messa in scena.
Stand up comedy, stand up tragedy, video, canzoni, musica live, sketch e pezzi di “vero” teatro per uno stellare, lunatico e stralunato, assolato e assoluto cast.
Sabato 21 luglio ore 21.30 – Santa Luce, località Pieve Chiesa Santa Maria e Sant’Angelo
ingresso 5 Euro (ridotto 3 Euro)
MARTA PISTOCCHI
Grand Cabaret de Madame Pistache
di e con Marta Pistocchi
regia di Claudio Cremonesi
Marta Pistocchi, violinista, attrice comica, ballerina, artista di strada, vi propone il suo originale, divertente, raffinato spettacolo comico musicale. Una one-woman-show, uno spettacolo musical-teatrale ambientato nei raffinati locali d’un cabaret parigino degli anni ’30: il “Grand Cabaret de Madame Pistache”.
Un viaggio musicale condotto, suonato, ballato e interpretato da Marta Pistocchi, virtuosa violinista ad alto tasso comico. Con un violino, delle scarpe da tip tap, una loop station e un microfono, Madame Pistache dà vita, corpo e voce a tutti gli ospiti del suo Cabaret: Django Reinhardt e la sua fenomenale orchestra swing, l’intero corpo di ballo con le sue affascinanti ragazze, e poi le attrazioni internazionali: la giovane ballerina di tip tap, la passionale tanguera di Buenos Aires, l’esotica danzatrice del ventre, Cab Calloway dal Cotton Club di New York, Edith Piaf, il Trio Lescano… Un gioco surreale, uno spettacolo visionario coinvolgente, esilarante, poetico. Musica, danza e divertissement con un pizzico di seduzione e una vena di follia.
Adatto a ogni tipo di pubblico, conquista gli adulti, incanta i bambini.
Durata 60 minuti
Domenica22 luglio ore 21.30– Santa Luce, piazza dei Sogni dei bambini
ingresso 5 Euro (ridotto 3 Euro)
CENTRO TEATRO DEI NAVIGLI
Commedia incompiuta
con Luca Cairati, Sara Bellodi, Michela Lo Preiato, Maurizio Misceo, Arturo Gaskins maschere di Andrea Cavarra, scenografie di Zorba Officine Teatrali scritto e diretto da Luca Cairati
La storia narra di un amore impossibile tra Isabella e Flaminio, osteggiato dal vecchio Pantalone, che nella commedia impersonificherà il male assoluto da cui fuggire. Arlecchino e Smeraldina andranno in soccorso dei loro padroni e, attraverso agnizioni e travestimenti di ogni sorta, li condurranno in un viaggio surreale e caleidoscopico in cui l’amore trionferà.
Commedia incompiuta è un viaggio fantastico compiuto dalle Maschere della Commedia dell’Arte nel solco dei canovacci surreali di Gianni Rodari. Centro Teatro dei Navigli ha una profonda conoscenza della Commedia dell’Arte, dei suoi personaggi e degli elementi fisici che li contraddistinguono e con questa nuova creazione la compagnia ha il desiderio di innovare i codici classici con la danza, il mimo e la drammaturgia del corpo. Come dice Rodari: “Il teatro è sempre un’opera incompiuta, che si completa solo nel momento in cui viene messa in scena, e che si definisce con le invenzioni degli attori e con lo sguardo del pubblico”.
Teatro dei Navigli dà dunque il benvenuto nel mondo della fantasia, in cui una scopa si trasforma in un cavallo, o dove una parola detta per ridere, può diventare il contrario del suo significato. Entriamo nel mondo del gioco, nelle coniugazioni fantastiche del “facciamo che io ero”, che ci permettono di assumere tutte le identità e tutti i codici possibili e di condividerli con il pubblico.
Come scenografia un vecchio carro, emblema delle antiche compagnie dei comici dell’arte, capace di trasformarsi di volta in volta, seguendo lo sviluppo drammaturgico della storia: da teatro dei burattini a casa di Isabella, da palcoscenico a carro volante, che trasporterà le maschere nello spazio, per poi arrivare sulla luna. La commedia è una metafora perfetta del viaggio iniziatico alla ricerca di sé.
Lunedì 23 luglio ore 19 – Lari / Castello dei Vicari
ingresso gratuito
TEATRO DELLE BAMBOLE
Edipo. Corpo di madre
apertura al pubblico dello stage condotta da Andrea Cramarossa
relazioni corpo/suono e incursione vocale intorno al Mito di Edipo
testo di riferimento: “Edipo. Corpo di Madre” – riscrittura di Andrea Cramarossa (da “Oedipus” di Seneca)
«Che bisogno ho di raggiungere i luoghi del Mito? Cosa rappresenta per me il Mito di Edipo? Queste, solo alcune delle domande che nel tempo mi son posto, nel lungo processo che ha avvicinato il gruppo di ricerca Teatro delle Bambole al Mito di “Edipo”. Si parte da tre parti del nostro corpo: le braccia, gli occhi e il volto. Da lì, si prosegue nell’ordine dell’esigenza del “vedere” e del “sognare”. Cosa succede in noi se cambiamo il nostro pensiero in merito a queste due azioni? Dunque, da qui, la vicinanza dei personaggi del lungo racconto (Edipo, Giocasta, Creonte, Tiresia) al mondo onirico della lucentezza e del bagliore, l’inganno dell’abbandono e il ritrovamento, la scoperta casuale e violenta dell’identità, il rito che ci conduce alla verità».
Lunedì 23 luglio ore 20 – Lari / Castello dei Vicari
ingresso 8 euro (ridotto 6 euro)
PIERFRANCESCO MUCARI
Solo Naviganti
Capitano Pierfrancesco Mucari
Strumentazione di bordo
Sax soprano, Marranzano, Laptop
Compagnia di navigazione Vento di Scirocco
La ricerca di suoni immaginari, come terre sconosciute da esplorare. A bordo, strumenti e mappe da ridisegnare. Ascoltare il vento per navigare. Pierfrancesco Mucari è musicista e compositore. Tra le sue collaborazioni: Salvatore Bonafede, Agostina D’Alessandro, Giorgia Di Giovanni, Michel Doneda, Gianni Gebbia, Luc Houtkamp, Samuel Lefeuvre, Giovanni Mattaliano, Orazio Maugeri, Gianni Mimmo, Giuseppe Muscarello, Milton Paulo Nascimento Oliveira, Giancarlo Parisi, Andrea Piccioni, Judith Sanchez Ruiz, Dino Rubino, Virgilio Sieni, Daniela Schachter, Davide Sportelli, Davide Valrosso. Direttore artistico di InCastro festival dal 2019, insieme a Giorgia Di Giovanni.
Lunedì 23 luglio ore 21 – Lari / Teatro Comunale
ingresso 10 Euro (ridotto 8 Euro)
MILAN UJVARI
Show
con Milan Ujvari
drammaturgia Kornel Laboda
coreografia Milan Ujvari
musica Peter Fancsikai
luci Zoltan Vida – costumi Julcsi Kiss
video Kristof Varnagy
foto Katalin Bobal – bobal photography
con il sostegno di NKA Imre Zoltán Program, i-Portunus Mobility Program by the Creative Europe Programme of the European Union, O Espaco do Tempo – Montemor o Novo, Portugal, Movein Studio Budapest, Sín Cultural Center Budapest, Workshop Foundation Budapest
DOMANDA: Cosa vediamo? A. Vediamo qualunque cosa ci sia. B. Vediamo tutto ciò che vogliamo vedere. C. Vediamo ciò che le cose esistenti sono disposte a mostrare di se stesse. D. Tutto quanto sopra.
Milan Ujvari, nella sua performance solista di una serata, parla di questioni rilevanti per la società dei nostri giorni – concetti come alienazione, manipolazione e mascheramento, con gesti comuni come fondamento (con un tocco grottesco) utilizzando lo stile classicamente riconoscibile dello slapstick. La performance mette giocosamente in discussione il nostro posto nella società, in cui spesso ci sentiamo completamente persi, anche se è un’entità costituita interamente da noi. Lo siamo. Quindi, come siamo in grado di operare qualcosa il cui funzionamento non comprendiamo? Spesso non ci rendiamo nemmeno conto che stiamo operando qualcosa. Per dirla semplicemente: è possibile che un corpo funzioni se la mano sinistra non ha idea di cosa stia facendo la mano destra? Possiamo avere una prospettiva sull’insieme di cui facciamo parte? E visto che siamo in tema: è un fatto che siamo parti di un tutto? (Oppure siamo tutti interi fatti di parti?) È possibile assemblare qualcosa interamente usando solo parti?
Il lavoro di Milan Ujvari non traccia linee rigide tra la rappresentazione dei personaggi attraverso il movimento, la danza, la pantomima e la recitazione teatrale classica. Quello che fa rigorosamente è tirarsi una borsa sopra la testa, come mostrato chiaramente nell’immagine. La domanda che rimane è semplicemente: cosa vediamo?
Lunedì 23 luglio ore 22 – Lari / Castello dei Vicari
ingresso 10 Euro (ridotto 8 Euro)
Prima Nazionale
COMPAGNIA LAB SC
La carne
con Sergio Masiero, Zaira Di Stefano, Gaia Picchi, Giuliana D’Alessandro, Boris Pimenov, Filippo Brancato, Anna Fatticcioni, Anna La Gioia, Edoardo Mancini, Sveva Gini, Alessandro Lazzari, Pietro Piras, Vittorio Lombardi, Emma La Gioia
produzione Collinarea Festival del Suono 2023
Lo spettacolo è frutto di un lavoro di dieci mesi nel corso dei quali un gruppo di quattordici ragazzi di età compresa tra i 17 e 23 anni, ha indagato sulla genitorialità ai giorni nostri.
La mediocrità del pensiero nel luogo comune sembra ormai aver acquisito una sorta di strapotere nelle relazioni tra gli esseri umani, tramandando di generazione in generazione una grande povertà di sentimenti e provocando l’allontanamento dai ruoli definiti dalla natura. Il padre e la madre sono genitore 1 e genitore 2, si deve stare attenti all’ordine di apparizione su un documento per non intaccare la sensibilità di una o dell’altro, ma 1 viene sempre prima di 2 e genitore rimane sempre un sostantivo maschile… Mentre ci si interroga se mettere una lettera neutra al posto della “e” per parificare le parti, si rischia di tralasciare quale sia lo stato dell’arte rispetto al ruolo dei genitori e la posizione dei figli.
Qualsiasi problematica manifesti un ragazzino è dato per scontato che sia responsabilità dei genitori. Ma non si pensa mai che il problema sia ben più ampio e che vada cercato nel genere umano nella sua complessità.
Il figlio vive prestissimo un’indipendenza data in parte dal progresso e dalla tecnologia e in parte dall’assenza dei genitori, impegnati a rincorrere il tempo, costretti a correre come pazzi. Il tutto inserito in un contesto sociale sempre più lontano dalle leggi della natura. La “colpa” non è mai di nessuno, se non del nostro tempo… Sarcasmo, comicità, drammaticità, odio, egoismo, invidia, paura, imbarazzo, disagio, spensieratezza sono gettati sui ferri roventi sopra una brace ardente e ne esce una grigliata dal sapore orribile, che affumica e impregna gli abiti di un odore che è un misto tra pelle di pollo bruciata e Paco Rabanne. Ed è normale che sia così, se non è buona la Carne…
Martedì 24 luglio ore 19 – Lari / Castello dei Vicari
ingresso 8 Euro (ridotto 6 Euro)
COMPAGNIA LAB UNDER 15
Cane d’un Montecchio
liberamente tratto da Romeo e Giulietta, William Shakespeare.
con Margherita Bandini, Alberto Barone, Nicolò Caspani, Maya De Peppo Colombo, Leonardo Melendez, Safi Mencacci, Cecilia Tonanni, Olmo Simoncelli ed Egle Spaccarelli
La tragedia shakespeariana raccontata dal popolo di Verona, i non protagonisti, i comprimari, le orecchie e gli occhi che sanno tutto. Gli attori di questa versione messa in scena dai ragazzi del laboratorio stabile under 16 del Teatro di Lari sono proprio i popolani. La moneta è il pettegolezzo al mercato della carne, dove la carne sono gli amori e le disgrazie degli adolescenti delle famiglie potenti. Ci si schiera, si sa e si suppone, ci si azzuffa, si vende la pelle del prossimo per il prestigio di sapere l’ultima sugli influencer di paese. Lo spettacolo è un’apertura al pubblico, tra comicità e dramma, del lavoro svolto durante l’anno con Sartoria Caronte.
Martedì 24 luglio ore 20 – Lari / Castello dei Vicari
ingresso 8 Euro (ridotto 6 Euro)
PIERFRANCESCO MUCARI
Solo Naviganti
Capitano Pierfrancesco Mucari
Strumentazione di bordo
Sax soprano, Marranzano, Laptop
Compagnia di navigazione Vento di Scirocco
La ricerca di suoni immaginari, come terre sconosciute da esplorare. A bordo, strumenti e mappe da ridisegnare. Ascoltare il vento per navigare. Pierfrancesco Mucari è musicista e compositore. Tra le sue collaborazioni: Salvatore Bonafede, Agostina D’Alessandro, Giorgia Di Giovanni, Michel Doneda, Gianni Gebbia, Luc Houtkamp, Samuel Lefeuvre, Giovanni Mattaliano, Orazio Maugeri, Gianni Mimmo, Giuseppe Muscarello, Milton Paulo Nascimento Oliveira, Giancarlo Parisi, Andrea Piccioni, Judith Sanchez Ruiz, Dino Rubino, Virgilio Sieni, Daniela Schachter, Davide Sportelli, Davide Valrosso. Direttore artistico di InCastro festival dal 2019, insieme a Giorgia Di Giovanni.
Martedì 24 luglio ore 20.40 – Lari / Castello dei Vicari
ingresso 8 Euro (ridotto 6 Euro)
VENTO DI SCIROCCO / BALLETTO CIVILE
We around with Little Bag
performance site-specific | instant composition
danza Giorgia Di Giovanni
saxofono Pierfrancesco Mucari
produzione Vento di Scirocco in collaborazione con Balletto Civile
Little Bag, col suo modo di stare e andare, da gesti suggeriti dal luogo, crea un vocabolario da innestare nella sua danza. Little Bag accoglie le suggestioni del Genius loci, abbandonando i suoi spilli e giudizi, trasformando musica, danza e luogo, fisico ed emozionale, in unico corpus performativo.
idea, direction and technology developing Michele Cremaschi
scene Enzo Mologni realizzata in Labatà (MI)
drama Anna Maini – Michele Cremaschi
cinematographic consultant Chiara Cremaschi, Andrea Zanoli/Lab80
tech and sound Diego Bergamini
sostenuto da Compagnia di SanPaolo nell’ambito del bando “Ora! Linguaggi contemporanei, produzioni innovative” – production SmartIT
residency and transmedia research support L-EST/European Performing Arts and Transmedia Lab – European Centre for Artistic Creation, a joint project of MA scène nationale-Pays de Montbéliard, Le Granit – scène nationale, Belfort and VIADANSE-Centre Chorégraphique National de Bourgogne Franche-Comté à Belfort.
technological research Image, Interaction and Virtual Reality scholarship program of the Computer Science Department of University of Technologie of Belfort Montbéliard (UTBM).
custom mobile technological infrastructure developed by Sorint.lab
coproduzione Teatro della Caduta
project incubator Residenza Idra
residencies IlinxArium, Inzago (MI); Lab80, Bergamo; Laboratorio Teatro Officina , Urgnano (BG); Casa Fools /Teatro Vanchiglia, Torino; Teatro della Caduta, Torino
È notte. Nel centro di una brulla radura tra alberi bruciati, una bara aperta rivela il corpo del Grande Puffo, morto con un coltello conficcato nel cuore. La sua avidità, la sua arroganza, ha fatto sì che i puffi – cittadini si risvegliassero dal loro torpore. Hanno innalzato l’arma e, al tempo stesso, il loro livello di partecipazione. La dittatura è evaporata assieme al dittatore. Come fare ora per governare il villaggio, per governarsi?
Krisi racconta di un processo di levitazione sociale dal punto di vista politico. Di quella tensione verticale che impone di modificare il proprio modo di vivere. Della ricerca di un’elevazione che slitta dal piano individuale a quello pubblico. Di quei cittadini timotici che, per dirla con Sloterdijk, leggono il misterioso verbo “emanare” che nella Costituzione Tedesca dice che ogni potere dello stato emana dalla gente, come “un invito ad uscire dalle proprie quattro mura per esprimere ciò che vuole, ciò che sa e ciò che teme.” Coloro la cui ira, quando “svolge bene il suo lavoro”, fa sorgere “nuove architetture della partecipazione politica”. Quei cittadini che ostinatamente la pensano alla stregua di un antico proverbio africano: “Se fai qualcosa per me, senza di me, la fai contro di me”. E che allora pretendono ascolto e condivisione.
Al tempo degli antichi Greci l’obiettivo di tale tensione verso l’alto era la saggezza; oggi che tale parola sembra desueta non perde il suo mordente la stessa pericolosa pratica della partecipazione civica.
Krisi è una performance cinematico-teatrale, registrata in diretta sul palco e proiettata sullo schermo cinematografico presente sullo sfondo del palcoscenico. Rivelando in questo modo simultaneamente sia l’immagine che il suo processo di produzione in tempo reale.
Le tecnologie di Augmented Reality permettono di inserire volti e voci dei personaggi pre-prodotti all’interno delle riprese live del villaggio presente sulla scena, attraverso un processo di postproduzione realtime.
Venerdì 28 e sabato 29 luglio ore 21.30 – Lari / Borgo
ingresso 25 Euro biglietto ubiquo (ridotto 23 Euro) 20 Euro biglietto standard (ridotto 18 Euro)
Prima Nazionale
SARTORIA CARONTE
Turandot
ombra della luce
Prima esperienza di spettacolo ubiquo
musiche di Giacomo Puccini e Franco Battiato
con Iris Barone, Alice Bosio, Sveva Gini, Alice Giulia Di Tullio, Spencer Barone, Filippo Brancato, Eros Carpita, Walter Barone, Nicola Finozzi, Luca Bicchielli
Giovanni Bracci (chitarre), Giacomo Macelloni (batteria), Carlo De Toni (basso), Luce Ciarfella (tastiere e programmazioni), Daniela Bulleri (voce), Francesco Oliviero (voce)
Orchestra del Teatro Goldoni di Livorno, Direttore Mario Menicagli
CLT Coro Lirico Toscano
scrittura e regia di Loris Seghizzi
collaborazione alla regia Sabino Civilleri
collaborazione alla scrittura Edoardo Mancini
regia del coro teatrale e del coro lirico di Manuela Lo Sicco
La nuova sfida sta nel dislocare lo spettacolo in tre location del borgo di Lari: Piazza Matteotti, Giardino del Comune e Castello dei Vicari, aggiungendo dunque un luogo rispetto alla produzione dello scorso anno.
La struttura dello spettacolo vede la contaminazione tra lirica, musica pop sperimentale, teatro, video, suono, danza dove anche la sezione dei cori è vista e proposta in modo atipico.
Se la trama originale dell’opera di “Turandot” gira intorno a tre enigmi e un rito, in questa rivisitazione si aggiunge un quarto enigma mai rappresentato in scena e mai risolto che riguarda direttamente Giacomo Puccini: il finale dell’opera dopo la morte di Liù.
Amore e potere, tanto forti da trascinare il popolo nel gioco che questi potenti elementi creano, sono alla base della struttura del dramma. Il popolo, elemento fondamentale e trascinante dell’opera, è qui rappresentato da un coro lirico e un coro teatrale, in una trasposizione contemporanea dove Turandot è la guida, armata di una bellezza tanto travolgente da incarnare ciò che ai nostri tempi riveste un ruolo primario nella società, ovvero l’immagine. Il Popolo osserva, commenta, giudica, prende parte in una oscillazione dove domina la violenza e talvolta si cade nella pietà, necessaria quest’ultima ad alimentare ulteriormente lo stato di terrore.
Guardiamo a Puccini quale innovatore, visionario capace di anticipare le sonorità dei linguaggi musicali di oggi e tematiche vicine ai nostri tempi attraverso storie straordinariamente contemporanee.
Franco Battiato è uno dei musicisti che più ha indagato, attraverso vere e proprie contaminazioni musicali, su vari piani, inserendo la musica classica e le voci liriche nelle proprie composizioni, indagando filosoficamente su elementi della natura umana, talvolta in modo enigmatico, incluso il rito e di conseguenza la componente esoterica. Nel nostro immaginario Franco Battiato è dunque Giacomo Puccini oggi; quello che ne nasce è un mixaggio musicale e drammaturgico che sfrutta due epoche diverse per raccontare un’unica storia… Pechino, al tempo delle favole…
COLLINAREA FESTIVAL _PROGRAMMA INCONTRI sezione SUONO
Lari, dal 14 al 16 luglio – ingresso gratuito
14 luglio ore 17 (incontro online) / Teatro Comunale
Eulalia Peris
“Inquinamento acustico ambientale in Europa: cause, effetti e soluzioni”
panoramica della prospettiva politica, i dati europei sul rumore ambientale, gli effetti sulla salute del rumore in Europa e le misure di gestione e mitigazione
Eulalia Peris è un’esperta di rumore ambientale presso l’Agenzia europea dell’ambiente. Gestisce i dati sul rumore nella rete europea di informazione e osservazione dell’ambiente (EIONET), che comprende contributi di 32 paesi ed è l’autrice principale del rapporto Rumore ambientale in Europa 2020. Ha conseguito un dottorato di ricerca in Acustica presso l’Università di Salford (Regno Unito) e ha lavorato nell’area del rumore ambientale, sia in funzioni di ricerca che di gestione. Prima della sua posizione attuale, Eulalia ha lavorato come scienziato del rumore e della salute per Public Health England, come project manager presso l’Associazione dell’industria ferroviaria europea (UNIFE) e come ricercatrice post-dottorato presso l’Università di Salford.
14 luglio ore 17.50 – Teatro Comunale
Cesare Stefanini “Oscillazioni meccaniche, onde di pressione e loro utilizzo in opere di ingegno”
Il tema dell’intervento è quello di introdurre in modo semplice e intuitivo i fondamenti dei fenomeni oscillatori e ondulatori all’interno della materia, e di mostrare come tali processi possono essere generati e/o utilizzati in sistemi artificiali. Verranno illustrati esempi in settori di applicazione diversi, come quello del suono, delle tecnologie marine, della meccatronica, delle energie rinnovabili, della medicina e della chirurgia.
Cesare Stefanini è Professore di Bioingegneria e Preside della Classe di Scienze Sperimentali alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. La sua attività di ricerca è nel settore della robotica per applicazioni biomedicali, ambientali e industriali, con particolare riferimento a sistemi di piccole dimensioni. Il Prof. Stefanini svolge la sua attività in Italia e all’estero, nell’ambito di collaborazioni in Europa, Giappone, Stati Uniti e Medio Oriente. È inventore di numerosi brevetti internazionali e autore di articoli specialistici di rilievo nella comunità scientifica.
14 luglio ore 18.40 – Teatro Comunale
Simone Torresin
“Silenzi in Quota”: misurare il paesaggio sonoro in contesti naturali ad alta quota
Il paesaggio sonoro all’ interno dei parchi naturali regionali e nazionali è componente essenziale per il benessere di ecosistemi, visitatori e comunità locali. La ricerca sui paesaggi sonori nei parchi naturali è tuttavia ancora poco sviluppata in Europa e l’impatto dell’ambiente acustico sulla percezione umana non è sufficientemente studiato. Strumenti normativi sono stati recentemente introdotti per l’analisi del “paesaggio sonoro” urbano, ovvero dell’ambiente acustico percepito dall’uomo in contesti fortemente antropizzati. Misurare la percezione è qualcosa di estremamente complesso, quanto fondamentale, per guidare azioni progettuali di tutela e valorizzazione del paesaggio. L’ iniziativa “Silenzi in Quota” (e il correlato progetto UCL Global Engagement “Silenzi in Scotland”) utilizza e adatta gli strumenti per la “misura” dei paesaggi sonori urbani al fine di comprendere come vengano percepiti i paesaggi sonori nei parchi nazionali tramite un approccio di Citizen Science. Durante una serie di passeggiate sonore ad alta quota, dalle Dolomiti italiane alle Highlands scozzesi, il paesaggio sonoro viene “catturato” attraverso dati percettivi e misurazioni acustiche avanzate. Il progetto ha l’obiettivo di aumentare la consapevolezza del pubblico sui temi dell’ascolto critico e del paesaggio sonoro e contribuisce ad avanzare la ricerca sull’individuazione e caratterizzazione delle aree di quiete.
Ricercatore presso l’Università di Trento, Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica (Trento, Italia), e Honorary Research Fellow presso University College London (UCL), UCL Institute for Environmental Design and Engineering (Londra, Regno Unito). È amante della montagna e la sua ricerca si concentra sulla caratterizzazione del rapporto tra il suono e persone, sviluppando e applicando metodologie di caratterizzazione del paesaggio sonoro.
14 luglio ore 20 – Castello dei Vicari
Carlo Ventura e Daniele Gullà
“Cell Melodies”
Sperimentazione con Hyperspectral imaging
Rilevazione del campo energetico umano
Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Bologna, Carlo Ventura ha conseguito il titolo di Specialista in Cardiologia e di Dottore di Ricerca in Biochimica presso la medesima Università. Ha trascorso periodi di ricerca negli Stati Uniti presso il Laboratory of Cardiovascular Science (L.C.S.) del National Institute on Aging (N.I.A.) – National Institutes of Health (N.I.H.) di Baltimora. Attualmente è Professore Ordinario di Biologia Molecolare presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bologna. E’ direttore del Laboratorio Nazionale di Biologia Molecolare e Bioingegneria delle Cellule Staminali dell’Istituto Nazionale di Biostrutture e Biosistemi (INBB) (www.inbb.it). Dirige la “Divisione di Bologna” della INBB, comprendente le Unità di Ricerca di Bologna, Firenze e Siena della INBB. E’ Editor-in-Chief di World Journal of Stem Cells (2020 IF 5.326, Journal Citation Reports). Nel 2010, nel contesto della INBB, ha fondato VID art|science (http://vidartscience.org), movimento internazionale che sviluppa un percorso transdisciplinare di Artisti e Scienziati nella convinzione che ogni manifestazione artistica possa parlare alle dinamiche più profonde della nostra biologia. È membro della American Society of Biochemistry and Molecular Biology (ASBMB) e della Cell Transplant Society. E’ autore di oltre centocinquanta pubblicazioni in estenso sulle più importanti riviste internazionali di biologia cellulare e molecolare.
Daniele Gullà è specialista in analisi psicofisiologiche e del comportamento umano, fotografia scientifica multi-spettrale in microbiologia. Ricercatore presso E.U.I. e collaboratore presso SBRG Group dell’Università di Trieste.
15 luglio ore 10 – Teatro Comunale
Carla Ancona
“Proteggiamo la nostra salute: il rumore è fonte di gravi patologie”
L’esposizione al rumore del traffico (stradale, aeroportuale) può avere un impatto significativo sulla salute umana. Uno degli impatti più evidenti è sul sonno. Il rumore del traffico stradale durante la notte può disturbare il sonno e ridurre la qualità del riposo. Questo può portare a problemi come l’insonnia, la difficoltà di addormentamento e il risveglio frequente durante la notte. Il sonno disturbato a sua volta può contribuire a problemi di salute come affaticamento, irritabilità, difficoltà di concentrazione e ridotta funzione cognitiva. Inoltre, l’esposizione prolungata al rumore del traffico può causare stress cronico. Il rumore costante e persistente può innescare risposte fisiologiche di stress nel corpo, come l’aumento della frequenza cardiaca, della pressione sanguigna e del livello di cortisolo (l’ormone dello stress). Questo può avere effetti negativi sulla salute cardiovascolare, aumentando il rischio di ipertensione, malattie cardiache e ictus. L’adozione di politiche di pianificazione urbana che promuovono aree verdi e parchi può aiutare a ridurre l’esposizione al rumore del traffico.
Epidemiologa, con una specializzazione in Statistica Sanitaria e un diploma di Master Internazionale in Valutazione e Gestione delle Tecnologie Sanitarie e Management. Dal 2005 si occupa di epidemiologia ambientale al Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio. Presidente eletto dell’Associazione Italiana di Epidemiologi e Coordinatrice della Task Force Ambiente e Salute del Ministero della Salute. Ha coordinato la Rete Italiana Ambiente e Salute, un progetto per costruire ponti tra le strutture del SSN e le Agenzie dell’Ambiente su temi che riguardano il binomio ambiente e salute. La sua passione sono la formazione, la divulgazione e la corsa.
15 luglio ore 10.50 – Teatro Comunale
Walter Coppola
“L’Ascolto e la Voce – Percezione, consapevolezza e sviluppo della funzione comunicativa sonora”
Imparare ad ascoltare aiuta a regolare e rafforzare il proprio stato psico-emotivo e a migliorare la comunicazione interpersonale. Si entra così in armonia con sé stessi e con gli altri, vivendo con piena coscienza una ritrovata situazione di equilibrio e benessere.
Walter Coppola è nato e vive a Trieste. Nell’Università della sua città, dopo le lauree in Filosofia e in Psicologia, ha conseguito il dottorato di ricerca in Neuroscienze e Neuroscienze Cognitive. Sotto la guida degli allievi diretti di Alfred Tomatis ha seguito i corsi di formazione teorico-professionale in audio-psico-fonologia. Alla professione clinica ha affiancato un’intensa attività scientifica e divulgativa attraverso la partecipazione a numerosi convegni internazionali (Circolo Linguistico di Praga, Università Humboldt di Berlino, Università Ecclesiastica di Vienna, Accademia delle Scienze di Varsavia, Università di Osnabrück, Università Cattolica di Milano, Università di Parma, Università di Trieste). Ha pubblicato per Mimesis il volume Itinerari Sonori (2015) ed è autore o coautore di un considerevole numero di articoli scientifici su riviste nazionali e internazionali. Dal 1977 al 2001 ha svolto un’intensa attività come cantante lirico, con una carriera internazionale che lo ha visto protagonista in prestigiose sedi concertistiche (fra le altre Konzerhaus di Vienna, Palau de la Musica di Barcellona, Auditorio Nacional di Madrid e di Valencia, Listz Akademie di Budapest), e operistiche (Fenice di Venezia, Teatro dell’Opera di Roma, Teatro Bellini di Catania, Deutsche Oper am Rhein di Düsseldorf, Teatro di Zagabria, Teatro Verdi di Trieste, Teatro Verdi di Pisa). Ha inoltre al suo attivo numerose incisioni discografiche (ECM, Koch Discover, Brilliant). Attualmente i suoi interessi sono rivolti principalmente all’ambito della riabilitazione vocale, della sperimentazione percettiva acustica e in generale della Psicologia della Musica. Dal 2018 dirige il Laboratorio Sperimentale di Psicoacustica e Psicologia della Musica presso l’Unità di Psicologia “Gaetano Kanizsa”, Dipartimento di Scienze della Vita, Università di Trieste.
15 luglio ore 11.40 – Teatro Comunale
Gianluca Memoli
“Ospedali: suoni e rumori”
L’immagine che abbiamo di un ospedale è di un posto tranquillo, con i suoni ovattati, orientato alla guarigione. Eppure gli ospedali sono tra i posti più rumorosi, con picchi che raggiungono l’intensità di un concerto rock… E la presenza di questi rumori impatta sia i pazienti che il personale. L’intervento tratta di esperienza di misure negli ospedali e dei limiti delle tecnologie tradizionali; dei metamateriali e di come essi siano un frutto non della chimica, ma un prodigio dell’ingegneria e del design; di come i metamateriali stanno rivoluzionando il modo in cui controlliamo e facciamo esperienza di suono e rumore, partendo dagli ospedali, passando dai nostri uffici e dai nostri teatri, per arrivare nelle nostre case. A conclusione un breve accenno sulle bolle: il suono è usato anche per curare i tumori più difficili.
Gianluca Memoli ha lavorato in acustica per 17 anni, tra accademia, industria e ditte da lui fondate. Dopo anni di ricerca sul suono delle bolle, Gianluca spende ora il suo tempo tra l’Università del Sussex (a Brighton, UK) e la start-up Metasonixx (www.metasonixx.uk), studiando modi di controllare il suono come abbiamo fatto per secoli con la luce. Fisico, ingegnere e (secondo i suoi figli) inventore, ha ricevuto diversi premi come comunicatore scientifico. Nel tempo libero, si diletta di teatro d’improvvisazione.
15 luglio ore 16 – Teatro Comunale
Dario Paini
“Di cosa parliamo quando parliamo di suono?”
Un piccolo viaggio che mostrerà l’importanza del suono all’interno degli ambienti: dalla piazza al ristorante, ad un’aula scolastica, da una chiesa ad uno studio di registrazione.
Dario Paini acoustic designer, noise maker + silence seeker Laureato presso il politecnico di Milano, PhD presso DTU (DK), collabora con architetti, artisti e produttori musicali italiani ed internazionali per la progettazione acustica di studi di registrazione, teatri, sale conferenza, chiese, piazze ed altri ambienti dedicati alla musica e al parlato.
15 luglio ore 16.30 – Teatro Comunale
PROIEZIONE DOCUMENTARIO “NATO PREMATURO” di Enzo Cei
interviene il regista (durata 20 minuti)
15 luglio ore 16.50 – Teatro Comunale
Ricardo Hernández-Molina (Cadiz Spagna)
“Analisi dell’ambiente sonoro in un’unità di terapia intensiva di neonatologia”
L’obiettivo di questo lavoro è focalizzato nello studio delle principali fonti di rumore presenti in una sala di terapia intensiva di neonatologia e dell’ambiente sonoro derivato dal normale funzionamento della stessa. Vengono analizzati i livelli di rumore generati dai diversi emettitori presenti nel locale, compresa l’influenza del comportamento delle persone che abitualmente vi lavorano. Lo scopo è quello di valutare la qualità acustica esistente in quello spazio in condizioni normali di lavoro, le caratteristiche acustiche del locale, calcolare i valori delle dosi giornaliere di rumore e analizzare l’eventuale influenza dei livelli di rumore sugli incubatori in cui sono collocati. i neonati. Per questo il metodo utilizzato si basa su registrazioni sonore continue per un periodo di tempo sufficientemente lungo da essere considerato rappresentativo della normale attività che si prevede venga svolta in questo tipo di ambienti.
Ricardo Hernández Molina è membro della Società Spagnola di Acustica (SEA) e dell’Associazione Europea di Acustica (EAA), Segretario Generale della Federazione Iberoamericana di Acustica (FIA) e capo della Rete Iberoamericana di Ingegneria Acustica (RIBIA). Attualmente è coordinatore del Master in Ingegneria Acustica presso l’Università di Cadice. È il ricercatore principale del gruppo di ricerca TEP195 (laboratorio di ingegneria acustica). È professore universitario nel settore delle macchine e dei motori termici, presso l’Università di Cadice.
15 luglio ore 17.40 – Teatro Comunale
Gaetano Licitra
“Quali soluzioni per ridurre il rumore in ambiente urbano ed extraurbano?
I bisogni della collettività ed il ruolo delle istituzioni locali”
Quali soluzioni per ridurre il rumore in ambiente urbano ed extraurbano? I bisogni della collettività ed il ruolo delle istituzioni locali. Il rumore prodotto dal traffico, ma anche dalle molte sorgenti presenti in ambito urbano, assilla milioni di persone in Europa. Esistono però soluzioni che ci consentano di migarne gli effetti: pavimentazioni a bassa emissione sonora, una diversa gestione del traffico, interventi alla sorgente e lungo la via di propagazione. Le amministrazioni locali hanno l’obbligo e possono agire concretamente per ridurre quello che rappresenta un fonte di disagio sociale con importanti effetti anche sanitari ed economici.
L’attività di ricerca del Professor Licitra, laureato in Fisica e specializzato in Fisica Sanitaria presso l’Università di Pisa, è focalizzata alla progettazione e realizzazione di modelli e tecniche di misura per la valutazione dell’inquinamento ambientale nelle aree urbane ai sensi della direttiva 49/2002/CE, nonché alla ricerca e sperimentazione di nuove soluzioni per mitigare l’esposizione al rumore. I risultati sono stati pubblicati su diverse riviste internazionali e ha contribuito alla definizione di alcune delle linee guida che sono oggi un riferimento nel settore (WHO Night Noise Guidelines, EEA Guidelines on Quiet Areas, IEC e ISO Standards). Essi sono il risultato di ampie collaborazioni internazionali in progetti UE (V, VI e VII programma quadro, LIfe e Life plus, Interreg ecc.) e della partecipazione come membro di gruppi di lavoro come OMS, EEA, DG Ambiente, ISO, CEI e azioni interessate (ENNAH). Dal punto di vista accademico, è stato per diversi anni professore a contratto di Acustica presso il Dipartimento di Fisica dell’Università di Pisa e poi docente presso il Dipartimento di Scienze della Terra, Corso di Laurea in Scienze Ambientali dello stesso Ateneo, dove è stato relatore per più di 50 studenti di laurea, laurea magistrale e dottorato negli ultimi 25 anni. Ha recentemente conseguito l’Abilitazione Nazionale di Professore Ordinario di Fisica Applicata nel 2020. Fa parte del collegio dei docenti della Scuola di Dottorato In Ingegneria Informatica dell’Università mediterranea a Reggio Calabria. Ha pubblicato 135 articoli indicizzati in SCOPUS con fattore H 30 e più di 2000 citazioni (in Google Scholar più di 3000 citazioni e fattore H 34) e libri di testo su agenti fisici e rumore ambientale. Infatti, è anche autore di un libro di testo sulla mappatura del rumore pubblicato da Taylor e Francis e membro del consiglio dell’Associazione Acustica Italiana.
16 luglio ore 10 – Teatro Comunale
TAVOLA ROTONDA
Tema: “Rumore, ambiente economia e salute – come difenderci dal secondo inquinante al mondo”
protagonisti tutti gli scienziati e i ricercatori ospiti di Collinarea Festival del Suono 2023
moderatore del Festival del Suono il giornalista Piero Chianura
Piero Chianura, nato a Milano nel 1963, è musicista e giornalista professionista dal 1991. Dopo la maturità artistica, frequenta la facoltà di Architettura al Politecnico di Milano sostenendo quasi tutti gli esami con il massimo dei voti prima di abbandonarla per dedicarsi al giornalismo musicale, divenuto il suo principale interesse, tale da spingerlo a fondare una propria casa editrice, che lo porterà verso l’organizzazione di eventi legati alla formazione e all’innovazione in ambito musicale.
Come musicista/compositore, collabora a numerosi progetti di musica elettronica e sperimentale dando inizio nel 1980 al progetto di “composizione istantanea” La1919, con cui registra una decina di dischi e tenendo numerosi concerti in Italia, Europa e Canada. Tra i primi gruppi italiani a realizzare progetti di collaborazione a distanza in epoca pre-internet (era il 1985 e si trattava allora di scambiarsi nastri per posta), La1919 ha visto la partecipazione di musicisti di rilievo internazionale tra cui Henry Kaiser, John Oswald, Chris Cutler, Charles Hayward, Franco Fabbri, Nick Didkovsky, Tom Chant, Kev Hopper e Fabrizio Spera. Alla fine degli anni Ottanta Piero Chianura collabora ad alcune produzioni dell’etichetta indipendente ADN di Milano (“Boudoir Philosophy” dei Sigillum S, “Al passo con l’Arcangelo” dei Kino Glatz e “Mecanium” di Pierre Bastien). Il suo contributo gli verrà chiesto successivamente per l’editing e il mastering di vari CD a cura di Materiali Sonori/Auditorium. Dal 1984 al 2005 svolge attività corale con l’associazione Coro Hispano di Milano (di cui è co-fondatore), specializzato nel complesso e affascinante repertorio latinoamericano. Nel 1998 collabora al progetto (concerti e CD) Another Train Raid di Arlo Bigazzi, Claudio Chianura e Lance Henson. Nel 1999 partecipa al progetto di Claudio Chianura e Steve Jansen di musiche per il film muto Kinoapparatom – L’uomo con la macchina da presa di Zdiga Vertov (edito su cd nel 2001 da Medium). Nel 2001 partecipa al progetto State Of The Union di Elliott Sharp. Dopo le musiche per i film muti, in anni recenti si è interessato alla composizione per il teatro, naturale approdo della composizione strumentale, che lo impegna (dopo l’ultimo disco coi La1919 nel 2014) dal 2015 al 2017. Nel 2017 stampa per ADN (edizioni Ritmo&Blu) il suo primo disco solo: 10 Tumbleweeds. L’interesse di un pubblico più giovane nei confronti della musica sperimentale degli anni Ottanta, spinge Goodfellas a ristampare nell’aprile 2019 il primo disco in vinile dei La1919 “Ars srA” (1987, ADN/Recommended Records Italy).
Le riduzioni sono valide per i bambini tra i 7 e i 12 anni di età, gli over 65, i soci Coop e Sartoria Caronte.
I bambini fino a 6 anni di età non pagano.
Il biglietto “UBIQUO” di “Turandot – ombra della luce” è un ingresso all’evento che prevede lo spostamento di location dello spettatore tra un atto e l’altro. L’assegnazione della location di partenza verrà assegnata dall’organizzazione al momento del ritiro del tagliando di ingresso presso la biglietteria il giorno di spettacolo. Si raccomanda di presentarsi in biglietteria con la ricevuta d’acquisto e almeno mezz’ora prima dell’inizio dello spettacolo. Disponibilità biglietti ubiqui: 260 posti.
Il biglietto “NORMALE” di “Turandot – ombra della luce” è un ingresso all’evento in una delle location di rappresentazione dello spettacolo. Lo spettatore in possesso del biglietto “NORMALE” resterà seduto per la durata di tutto lo spettacolo all’interno della stessa location che verrà assegnata dall’organizzazione al momento del ritiro del tagliando di ingresso presso la biglietteria il giorno di spettacolo. Si raccomanda di presentarsi in biglietteria con la ricevuta d’acquisto e almeno mezz’ora prima dell’inizio dello spettacolo.
Gli incontri con gli scienziati della sezione Suono sono ad ingresso gratuito.
I PROGETTI VINCITORI DEL BANDO L’ITALIA DEI VISIONARI
L’Italia dei Visionari: i vincitori del bando
Si è conclusa la selezione nazionale del bando L’Italia dei Visionari. Lanciato da undici enti, tra teatri e festival italiani, – CapoTrave / Kilowatt (Sansepolcro AR), Festival Le Città Visibili (Rimini), TiPì Stagione di Teatro Partecipato (Area Nord Modena), MTM-Manifatture Teatrali Milanesi gestito da Fondazione Palazzo Litta per le Arti Onlus (Milano), Progetto Fertili Terreni Teatro (Torino, progetto formato da A.M.A. Factory, Cubo Teatro e Tedacà che gestiscono le stagioni di BellArte, Off Topic, San Pietro in Vincoli), Cantieri Danza / festival Ammutinamenti e ErosAntEros / POLIS Teatro Festival (Ravenna), Spazio Off (Trento), Pilar Ternera/NTC (Livorno) – il bando L’Italia dei Visionari costituisce un’occasione unica, rivolta a compagnie professionali e indipendentiche operano nel teatro contemporaneo, nella danza e nella performing art. Al bando possonopartecipare artisti e artiste che abbiano prodotto o stiano per produrre uno spettacolo che ha debuttato, o debutterà, nel periodo compreso tra gennaio 2022 e l’estate 2023.
I Visionari di ognuna delle città coinvolte nel progetto, persone che non sono ad alcun titolo “addetti-ai-lavori”, ma cittadini appassionati o incuriositi dal teatro o dalla danza, hanno preso in esame i materiali video caricati sul portale www.ilsonar.it, – quest’anno 434 – per arrivare a selezionarne alcuni per la programmazione 2023/2024 di ciascuno degli enti/teatri/festival coinvolti. L’idea e lo sviluppo di questa particolare modalità di selezione è stata elaborata dal regista e drammaturgo Luca Ricci e nasce nel 2007 all’interno del Kilowatt Festival di Sansepolcro.
Gli spettacoli selezionati sono A te e famiglia, di Jacopo Zerbo, scelto dai Visionari di MTM-Manifatture Teatrali Milanesi così come dal gruppo Progetto Fertili Terreni Teatro (gli altri spettacoli scelti da questo gruppo di Visionari sono Still Alive, di Caterina Marino, e R+G di Stefano Cordella). Con la carabina, di Licia Lanera, èspettacolo scelto da Pilar Ternera/NTC (Livorno); Festival Le Città Visibili (Rimini) ha inserito in programma Still Alive, di Caterina Marino mentre Cantieri Danza / festival Ammutinamenti Come neve di Adriano Bolognino. TiPì Stagione di Teatro Partecipato (Area Nord Modena)inserisce in cartellone Io che amo solo te, di Bluestocking e IL SOGNO DI UNA COSA: PASOLINI FRASTAGLIATA MATERIA di Artisti a Progetto. ErosAntEros / POLIS Teatro Festival (Ravenna) hanno selezionato Come la roccia, l’acqua e la neve, della Compagnia Lumen e Una storia per Euridice, di Luisa Guarro.
Nove gli spettacoli scelti dai Visionari di Kilowatt, che andranno in scena la prossima settimana durante Kilowatt Festival a Sansepolcro: Con la carabina, di Licia Lanera; Still Alive, di Caterina Marino, Suck my iperuranio di Giovanni Onorato, Una riga nera al piano di sopra, di Matilde Vigna, Rer, di Ivona, Under the influence, di Gianmaria Borzillo, Il mio corpo è (come) un monte, di Collettivo EFFE, Afanisi, di Alessandro Paschitto/Ctrl+alt+canc, Silent voices di Biloura. Saranno selezionati a settembre gli spettacoli scelti dai Visionari di Spazio Off (Trento).
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